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Autore: Rosette_Carillon    11/08/2022    1 recensioni
[Lo hobbit]
Una semplice guida alla portata di tutti alla scoperta degli hobbit, meravigliose creature che abitano la Contea.
In questa guida, che si apre con un'introduzione di Gandalf il Grigio, Balin figlio di Fundin racconta la sua esperienza con uno hobbit della Contea, avvenuta durante la riconquista del regno di Erebor, e fornisce alcuni pratici consigli su come approcciarsi a queste creature poco conosciute.
[BilboxThorin appena accennata, quasi non si nota.]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balin, Bilbo, Gandalf, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hobbit: la guida base

di

Balin, figlio di Fundin.


Con un’introduzione di Gandalf il Grigio.
 
 
 
 
 
 


Gli hobbit sono un piccolo popolo di aspetto simile agli uomini, alti circa la metà di loro e più minuti dei nani. Essi non hanno la barba.
Non vi è magia in loro, se non quella semplice della quotidianità, che permette loro di scomparire quando si sentono minacciati.
Amano qualsiasi cosa esca fuori dalla terra… o da un forno caldo.
Vestono di caldi colori, e non indossano scarpe: i loro piedi, pelosi e resistenti, non ne hanno bisogno.
Sono amichevoli e un po' timidi. Amano ridere e stare in compagnia, soprattutto se attorno a un tavolo colmo di leccornie e buon vino. *
Questa breve guida è stata pensata per tutti quei nani che, alla ricerca della propria casa, o di qualsiasi altra cosa abbiano perso e desiderino ardentemente ritrovare, decidono di chiedere l’aiuto di uno hobbit. Nulla toglie che possa essere consultata anche solo da coloro che, per svariati altri motivi, hanno avuto il piacere di incontrare queste gentili creature sulla loro strada, e desiderano conoscerle meglio.
Tutte le vicende qui narrate sono tratte da una storia vera, quella della compagnia di Thorin Scudodiquercia, figlio di Thrain, figlio di Thror, che, durante la sua avventura per riconquistare il regno di Erebor, fu aiutato da uno hobbit della Contea: Bilbo Baggins.
Troverete anche dei pratici consigli, che spero vi torneranno utili.
Buona lettura.
 
                                                                                                                                    Gandalf il Grigio.
 
 
 
 
 


1Conoscere lo hobbit.


Gli hobbit sono creature abitudinarie, che amano vivere una vita tranquilla, senza privarsi di alcuna comodità.
L’avventura non fa per loro. Assolutamente no. Le avventure, le cose fuori programma, fanno fare tardi a cena, come lo stesso mastro Baggins aveva sottolineato più volte.
Quando se l’era trovato davanti per la prima volta, Thorin l’aveva quasi trovato divertente.
Davvero? Era veramente quello lo scassinatore che Gandalf gli aveva promesso?
Impossibile. Ma tanto valeva stare al gioco, e vedere cosa lo stregone avesse in mente.
Non aveva fatto molta attenzione a quella casa: la sua mente era concentrata su pensieri ben diversi, Una cosa, però, l’aveva notata.
Gli interni in legno, il profumo della terra e del buon cibo, le stanze ordinate e il fuoco che scoppiettava nel camino.
Era tutto così confortante…e casa sua, Erebor, gli erano mancate con intensità maggiore. Gli era mancata sua sorella, che dopo tutti i dolori della vita e i lutti aveva imparato a essere più riflessiva.
E aveva provato una tiepida gioia nel vedere i suoi nipoti pronti a partire con lui e la compagnia.
Ma quello hobbit… a cosa potrebbe servire un semplice hobbit abituato a vivere la vita in tutta calma, concedendosi gioie e lussi?
Il sereno lavoro in giardino: giorni e giorni trascorsi a bagnare la terra e aspettare che qualcosa spunti fuori.
Le lunghe mattine trascorse a fumare pacificamente la pipa, seduto all’aperto, circondato dal verde gentile delle colline e dall’azzurro del cielo terso.
Quale poteva essere la sua più grande preoccupazione? Cosa cucinare per cena, forse.
Forse.
Con una dispensa sempre piena, di sicuro non aveva mai sofferto la fame e, avendo sempre avuto un tetto sulla testa, non sapeva cosa volesse dire dover vagare alla ricerca di un riparo.
Viveva solo, e non poteva certo conoscere il peso della responsabilità di vite altrui.
Sembrava generoso, però, e onesto…per quanto uno scassinatore potesse esserlo. E poi, era davvero uno scassinatore? Lui stesso l’aveva negato.
Le uniche serrature che non avevano segreti per lui potevano essere solo quelle di una dispensa.

 
  • Fisionomia dello hobbit.

Con tutto quel pelo, sembra strano pensare che essi possano soffrire il freddo. In realtà, quelle minute e pelose creature mal sopportano le basse temperature e l’umidità.
Nonostante i loro grandi piedi coriacei, non amano camminare a lungo e su sentieri difficili, come se ne trovano spesso in montagna. Soprattutto se non abituato, lo hobbit si stancherà presto ma, essendo di natura timida, eviterà di farlo notare.
È necessario quindi concedergli del riposto, in un luogo quanto più confortevole possibile. L’ideale sarebbe una morbida poltrona davanti a un cammino acceso ma, in mancanza di essa, ci si dovrà accontentare di una caverna asciutta e con quanti meno spifferi possibile.
È bene che tale luogo sia silenzioso, in quanto, abituato a una vita calma e lenta, lo hobbit non sopporta folle e rumori forti.
Uno scassinatore agitato, è uno scassinatore che non potrà dare il meglio di sé, pertanto è bene lasciargli il suo spazio e aspettare che si calmi. Essere comprensivi, e non forzarlo a restare in un luogo a lui inadatto: ha bisogno di esplorare e sentirsi sicuro, per poi decidere ciò che lo fa sentire più a suo agio.
Ciò potrebbe essere il semplice stare comodamente seduto con un libro in mano, oppure passeggiare lentamente con l’aiuto di un bastone o, ancora, potrebbe trovarsi a suo agio nel brandire una lama elfica circondato dalle fiamme.
Attenzione! Gli hobbit non sono portati per lo scontro, il loro fisico non è avvezzo agli sforzi, e le loro mani trovano più facile impastare biscotti, che stringere l’elsa di una spada.
Evitate pertanto di lasciare che prenda parte a uno scontro.
Nel caso dovesse succedere, però, preparatevi a restarne sorpresi, e a dover ammettere di esservi sbagliati nel giudicarlo tropo severamente e troppo in fretta.
 
 
  • Alimentazione dello hobbit.

Gli hobbit sono creature socievoli. Amano stare in compagnia, bere e cantare assieme gli amici, ma non c’è nulla che essi amino più del cibo.
Il fabbisogno quotidiano di nutrimento è già elevato in condizioni normali, e aumenta quando vengono intraprese attività a lui non consone, come prendere parte a un’avventura.
Thorin era convinto che il loro scassinatore sarebbe morto: più volte era stato pronto a scavare una buca profonda, e rallentare il suo viaggio per il tempo di un funerale. Con suo grande stupore ciò non era mai successo, ed era stato proprio il piccolo hobbit a salvare la vita a lui e ai suoi compagni - fra cui era presente anche l’autore di questa guida- .
Il nano lo ringrazia, stanco, e lo abbraccia. Lo sente sobbalzare nella sua stretta, che ricambia timidamente.
Sepolto fra le sue braccia e la pelliccia, Bilbo risulta minuscolo. Bè, dopotutto gli hobbit sono più minuti rispetto ai nani…
Thorin comincia a preoccuparsi solo quando, al sicuro nella casa di Beorn, vede il suo scassinatore avventarsi sul cibo come se non si fosse riempito lo stomaco da giorni che, bè, in infondo era la verità, eppure gli altri non sembravano così provati dalle privazioni.
Poi Gandalf gli aveva detto, ridendo bonariamente, che gli hobbit erano abituati a fare almeno sei pasti al giorno.
Almeno sei.
Thorin non l’aveva trovato affatto divertente, e aveva cominciato a prestare più attenzione.
Uno scassinatore morto di fame, aveva detto, gli era inutile.
Aveva notato che mastro Baggins sembrava essere particolarmente ghiotto di miele, e di scones con burro, pertanto aveva fatto in modo che questi cibi gli fossero sempre a portata di mano.
Aveva bellamente ignorato gli sguardi incuriositi di Beorn, e quelli divertiti dello stregone.
Uno scassinatore morto, ripeteva, gli era inutile.
In pochi giorni aveva notato, non senza una punta di orgoglio e sollievo, che il suo scassinatore era tornato della tonda forma di sempre.
Ormai si fidava di lui, gli doveva la sua stessa vita, dopotutto, eppure non riusciva ad allontanare il timore che quella vita di privazioni, pericoli, avventure non fosse per lui. Forse non avrebbe mai dovuto chiedergli di seguirlo…Bilbo gli aveva salvato la vita, e lui l’aveva ripagato facendolo quasi morire di fame.
<< T-Thorin? >>
Non poteva garantirgli sei pasti al giorno: le provviste erano troppo pesanti, e già così bastavano a malapena per tutti.
<< Thorin? >>
<< Mh? >> quel suono esce più brusco e aggressivo di quanto avrebbe voluto.
<< Dovresti- >> lo hobbit si ferma, incerto su come continuare << presto ripartiremo, ed è meglio riposare ora, finché possiamo. Qui con Beorn siamo al sicuro, e >> stringe la grande tazza che ha fra le mani <<  abbiamo cibo a sufficienza. >>
<< Non preoccuparti, mastro Baggins, andrò a dormire presto. >>
Bilbo annuisce poco convinto. Non sa che altro dire, e fa per andarsene, ma poi cambia idea. << Ti va una tazza di latte e miele? P-per calmare i nervi. Mio padre me ne preparava una ogni sera, quando ero un piccolo hobbit, >> dice, e, ricordando quei momenti sereni, le sue labbra si piegano in un sorriso gentile.
<< Non ho mai bevuto…latte con miele. >>
<< Oh, è una delle più dolci gioie di questo mondo. >>
Gli hobbit, si annota mentalmente il re sotto la montagna, sono creature che amano le piccole gioie della vita: star bene, e avere sempre lo stomaco pieno. Dotate di altruismo, cercano di fare lo stesso per coloro a cui tengono, siano o meno loro simili.
 
Nota. Nella cultura degli hobbit, cibo e bevande sono considerati di valore maggiore rispetto a oro, argento e pietre preziose. Quella di regalarsi del cibo è un’usanza abbastanza comune ma, così come l’atto di offrire cibo o bevande, è una pratica che si riscontra principalmente se la persona a cui l’offerta è rivolta fa parte della cerchia ristretta di amicizie e parenti.
L’atto di offrire volontariamente cibo e bevande è quindi da interpretare come dimostrazione di grande affetto e fiducia.
 



2.       Capire lo hobbit.

Trattandosi di esseri scarsamente conosciuti, è facile pensare che il loro modo di fare e di essere  sia difficile da comprendere. La realtà è, però, ben diversa.
Si tratta infatti di creature semplici e modeste, molto alla mano, ma è comunque importante prestare alcuni accorgimenti. Nonostante siano in grado di comunicare col linguaggio verbale, è bene prestare particolare attenzione a quello non verbale: espressioni facciali, movimenti del corpo, postura…tutti elementi utili a comprendere meglio cosa passi per la testa del vostro hobbit.
 
  • Linguaggio corporeo dello hobbit.

Come già detto in precedenza, si tratta di esseri timidi e piuttosto paurosi, probabilmente anche per via della loro bassa statura. Cercano sempre di evitare scontri, sia fisici che verbali, pertanto è molto probabile che, in diverse situazioni, eviteranno di manifestare il loro dissenso a parole.
È necessario quindi prestare attenzione al linguaggio corporeo. Non vi sarà difficile notare gli occhi sgranati e il corpo irrigidito per la paura. In questo caso è bene rassicurare il proprio hobbit, farlo sentire accolto.
Ricordare comunque di lasciargli il proprio spazio, e tempo sufficiente per ambientarsi.
Altro elemento che sicuramente noterete: gli hobbit non sono abituati al contatto fisico, ma ciò non significa che lo non apprezzino. Non offendetevi, quindi, per un momento di incertezza prima di ricambiare il vostro abbraccio: probabilmente non se lo aspettava.
Raramente, infatti, la loro intimità viene invasa da eclatanti dimostrazioni d’affetto. Dimostrare simpatia in maniera fisica non è qualcosa che fanno spesso.
Tuttavia, una volta abituati alla vostra presenza, potrebbero sentirsi abbastanza al sicuro da mostrarvi il loro affetto abbracciandovi, o anche solo limitandosi a stringervi una mano.

 
  • Psicologia dello hobbit.

Gli hobbit hanno il cuore tenero, tenetelo sempre a mente, essi vivono la vita in maniera particolarmente intensa: probabilmente è per questo motivo che ricercano spesso la calma, evitando emozioni forti.
Un campo di battaglia, quindi, non è affatto il posto ideale per loro. Non perché siano codardi, affatto, ma una simile esperienza potrebbe avere un impatto molto forte su di loro, e potrebbero avere bisogno di molte settimane per riprendersi, qualche volta mesi. O anni.
E vi assicuro che vedere un piccolo hobbit che, sporco di terra e sangue, piange i suoi morti, è uno spettacolo davvero straziante. Essendo creature perlopiù docili e amichevoli, si affezionano abbastanza in fretta, soprattutto a chi mostra loro affetto.
Separarsi dai propri cari è per loro fonte di grande sofferenza: evitate quindi gli addii. Per quanto possibile.Fate in modo che di lasciare qualcosa per ricordarvi, voi e la vostra avventura: un seme da piantare, un oggetto regalatogli da voi…di sicuro lo apprezzeranno più di qualsiasi tesoro. Promettetegli, inoltre, che vi rivedrete appena possibile.
Gli hobbit amano avere ospiti, e vi accoglieranno di certo calorosamente e, se avrete la fortuna di arrivare all’ora del tè, avrete anche l’occasione di provare le loro famose torte.
 



3.     Conclusioni

Per concludere, auguro anche a voi, che avete letto questa guida, di poter incontrare uno hobbit lungo la strada della vostra vita. Trasformerà in morbidi colli quelle montagne alte e invalicabili che credevate non avreste superato mai, e vi insegnerà a non lasciarvi abbagliare dal luccichio di tutto ciò che, pur essendo privo di valore, attirerà la vostra attenzione.
Vi insegnerà a godere delle semplici gioie della vita quotidiana, che in tanti considererebbero noiose e prive di valore. L’oro può brillare del rosso luccichio del sangue, ma ciò che viene cresciuto con amore e dedizione scalderà i cuori anche nelle notti più gelide dell’anno.
Cercherà di non farvi mai dimenticare che, indipendentemente da chi voi siate, nessuno vi costringe a sopportare in solitudine quel fardello che la notte vi impedisce di chiudere gli occhi e dormire serenamente.
E di certo non avrete mai fame, né soffrirete più la noia con tutte le storie che lo hobbit potrà raccontarvi.
 
 
 
 
 
 
 




NOTE:
Prima cosa, se avete letto fino a qui: grazie infinite per la pazienza.
 
Seconda cosa, chiedo scusa XD. Non so bene da dove sia uscito fuori questo delirio, ibrido fra una ff e una guida sfigata sugli hobbit.
Avevo bisogno di scrivere qualcosa di cosy, e fluffoso. Da quanto punto di vista mi ritengo abbastanza soddisfatta, ma ciò non toglie che queste sono 5 pagine…un po' nonsense, diciamo ^^’’’.
Spero che anche voi che avete letto l’abbiate trovato cosy, in ogni caso, grazie per aver letto fino alla fine. Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate :) .
 
Ho immaginato che sia stato Balin a scrivere la guida in quanto mi è sempre sembrato il nano più colto della compagnia, quello che più degli altri potrebbe avere interesse per la letteratura.
 
*Questa parte è ispirata alla descrizione che Tolkien fornisce nel romanzo ‘Lo hobbit’.







 
  
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