Capitolo
27: I preparativi per
il torneo
Terra
Capsule
Corporation, lunedì,
17:30
“Ecco
fatto, è pronto.” Esultò
Bulma, mostrando un grosso tablet piuttosto vecchietto
“Grazie a questo radar
dovreste essere in grado di trovare anche quell’enorme sfera
del drago.”
“Sei
stata velocissima,
mamma!” esultò il Trunks più grande,
prendendolo in mano, mentre Bulma prendeva
una tazza di caffè dal tavolo e, dopo aver riflettuto
attentamente, domandò:
“Sentite, mi è venuta in mente una
cosa… non è che quelle super sfere del drago
che sembrano pianeti ci sono anche in quest’universo? Se quei
due universi sono
davvero gemelli e condividono persino la Terra, dovrebbero essercene
anche
qui…”
“In
effetti… allora dovremmo
cercarle prima qui!” esclamò il Trunks
più grande, mentre Bulma diceva: “Era
quello che pensavo, però…”
“Mh?
Mamma, ma qui non compare
niente!” esclamò proprio in quel momento
l’altro Trunks e la madre rivelò:
“Esatto… mi aspettavo di vederne almeno una,
ma…”
“Che
significa? C’è qualche
problema?” domandò Beerus, nervoso, e Bulma
spiegò: “Visto che qui ci troviamo
ai margini dell’universo, il radar non può sondare
tutta l’area. Per cercarle
dobbiamo muoverci verso il centro o spostarci in punti diversi. Tarble,
Gure,
pensate che con la vostra navicella si potrebbe raggiungere il centro
dell’universo?”
“Ne
dubito molto… anche se è
in ottimo stato, l’universo contiene una quantità
spropositata di galassie e
noi abbiamo solo cinque giorni. Non faremmo mai in tempo a
raggiungerlo, anche partendo
subito.” Scosse la testa il ragazzo e, ad un tratto, il
Trunks più grande
sussurrò: “Lord Zuno…”
“Lord
Zuno? E chi sarebbe?”
domandò, sorpresa, la Mai più grande, mentre il
suo compagno rivelava: “E’ un
essere misterioso che sa ogni cosa. Nel passato, Zamasu si è
rivolto a lui per
sapere delle super sfere del drago e anche se fosse possibile scambiare
il suo
corpo con quello di Goku. Fortunatamente, Zuno ha informato Kibith
della cosa,
così abbiamo potuto smascherarlo.”
“Allora
dobbiamo recarci da
lui e farci sapere tutto quello che sa su quelle sfere! Trunks, sai
dove
abita?” esclamò Bulma, ma la versione
più grande del figlio, scosse la testa:
“Purtroppo no… ho saputo della cosa solo da
Kibith… non so nemmeno che faccia
abbia questo Zuno! Non so proprio dove abiti e noi quattro dobbiamo
assolutamente allenarci perché non possiamo assolutamente
perdere contro il
Sesto Universo…”
“Ehi.”
Esclamò, proprio in
quel momento, Cheelai e, quando tutti si furono voltati verso di lei,
l’aliena
rivelò: “Io so dove abita Zuno.”
“Cosa?!”
esclamarono,
allibiti, i ragazzi e Cheelai annuì:
“Già, se mi prestate la navicella di
Tarble e Gure, vi ci porto subito!”
“Meglio
che guidi qualcun
altro, sennò la navicella verrà distrutta dalla
sua guida spericolata…” borbottò
Lemo, mentre Cheelai ribatteva, offesa: “Ehi, lo spazio
è di tutti e non ci
sono limiti di velocità, almeno non nelle zone troppo
frequentate, quindi,
posso guidare come mi pare e piace!”
“Guidare?!
Ma se neanche hai
preso la patente! Se guidi la navicella, ti farai beccare subito e
tanti saluti
alle informazioni sulle super sfere del drago!”
“Se
volete, posso guidare io,
mentre Cheelai mi da’ le indicazioni per raggiungere questo
pianeta.”
s’intromise gentilmente Gure e Cheelai annuì:
“Per me va bene.”
“Perfetto,
allora noi tre
andremo al pianeta di questo Zuno e, non appena avremo tutte le
informazioni,
torneremo qui.” Annunciò Bulma, prendendo il suo
zainetto, mentre Cheelai
esultava: “Evvai! Un’uscita tra donne!”
“Puoi
star seria una buona
volta?” le domandò, seccato, Lemo.
Dopodiché,
le tre aliene si
diressero sull’astronave di Tarble e Gure, la quale era stata
parcheggiata
nell’hangar della Capsule Corporation.
“Noi
andiamo, ci vediamo
dopo!” esclamò Bulma, prima di chiudere il
portellone, permettendo alla
navicella di partire a tutto gas nello spazio.
“Speriamo
che trovino
qualcosa…” commentò il Trunks
più grande, mentre l’altro annuiva:
“Già…”
“Certo
che le nostre donne
sono tutte molto coraggiose.” Fece notare, proprio in quel
momento Broly e
Tarble disse: “Beh, credo che sia una cosa che facciamo
istintivamente…”
“Eh?
Cosa intendi?” domandò il
Trunks più giovane allo zio, il quale gli rispose:
“Noi saiyan scegliamo solo
donne forti, così da generare grandi guerrieri. E’
nel nostro DNA.”
“Eh?”
fecero tutti i presenti,
increduli, mentre Beerus pensava: “Allora è
così! Finalmente sono riuscito a
capire come mai le loro mogli erano sempre così agguerrite e
spaventose…”
“Ma
allora, se le cose stanno
così, significa che anche Gure è una donna
forte…” fece notare Broly e Tarble
annuì: “Altroché… Gure
è una ragazza dolce e gentile, ma quando si arrabbia
diventa davvero spaventosa!”
“Eh?
Davvero?”
“Sì,
pensate che una volta…”
Pianeta
Senza Nome
Stadio,
lunedì, 17:45
“…Poi
abbiamo bisogno anche
delle toilette…” disse Vados, mentre Champa
esclamò: “Vorrei anche delle
bancarelle!”
Vados
fece un sospiro.
Erano
ora che stavano
lavorando allo stadio e l’unica cosa a cui premeva alla
divinità era
l’esistenza di un luogo per cibo e bevande.
Vados
continuò a lavorare
ancora per un po’ fino a quando non esclamò,
soddisfatta: “Bene, lo stadio
dovrebbe essere pronto!”
“Perfetto,
allora non ci resta
che aspettare il torneo!”
“A
proposito, avete già scelto
i nostri cinque lottatori?”
Champa
si mise a pensare un
attimo, per poi notare: “Probabilmente, quei due con i
capelli neri che erano
da Beerus sono saiyan…”
A
quel punto, alzò la testa e,
con un sorriso di trionfo, disse: “A questo punto, dovremmo
farvi ricorso anche
noi…”
Pianeta
di Lord Zuno
Atmosfera,
lunedì, 19:00
“Ecco,
è quello il pianeta di
Zuno!” esclamò Cheelai, sporgendosi dal sedile del
pilota dov’era seduta Gure
ed indicando il piccolo asteroide dove vi era un castello in stile
giapponese
antico e, immediatamente, la ragazza annuì:
“Capito! Faccio subito manovra
d’atterraggio!”
Mentre
Gure procedeva con
l’atterraggio, Bulma e Cheelai si sedettero sui sedili e si
misero la cintura
di sicurezza.
“Comunque,
Cheelai, volevo
ringraziarti. Senza di te, non avremmo mai saputo come trovare
Zuno…” disse
Bulma e l’aliena dalla pelle verde rivelò:
“Beh, mi ricordavo la strada perché
ci sono già stata una volta…”
“Ah,
sì? E quando?”
Vedendo
che Cheelai non solo
non rispondeva, ma evitava di guardarla negli occhi, Bulma
intuì quand’era
successo: “E’ stato quando avete inseguito Tarble
per ucciderlo?”
“Sì…
avevamo perso le tracce
di Tarble e Gure… così ho rivelato a Paragas
dell’esistenza di Zuno e lui,
ovviamente, si è subito fiondato qui per sapere dove si
nascondesse, motivo per
cui vi abbiamo raggiunto in così poco tempo… mi
dispiace, non avrei dovuto
dirglielo… è stata tutta colpa
mia…”
“Non
è stata colpa tua,
Cheelai… quello che è successo due mesi
è stata colpa di Paragas, non tua, di
Lemo e anche di Broly!” la rassicurò Bulma e Gure
aggiunse, mentre faceva
atterrare la navicella: “E poi, in un certo senso,
è stato meglio che ci
abbiate raggiunti quasi subito.”
“Eh?”
fece, sorpresa, Cheelai
e Gure spiegò: “Quando siete arrivati voi, Bulma
aveva appena finito di
riparare la navicella… conoscendo mio marito, il giorno
seguente l’avrebbe
presa per raggiungervi e fermarvi, così da proteggere i due
Trunks da Paragas,
ma così facendo, si sarebbe fatto ammazzare senza alcuna
possibilità di
salvezza… invece, così, siamo riusciti a salvare
non solo lui, ma anche Broly.
Meno male che hai detto a Paragas di Zuno, perché non voglio
neppure pensare a
cosa sarebbe successo in caso contrario…”
Cheelai
guardò sorpresa quella
che considerava una stranissima aliena, non tanto per
l’aspetto fisico quanto
per il carattere.
Invece
di urlarle contro per
aver quasi messo a repentaglio la vita del marito con la sua azione
sconsiderata, la stava addirittura ringraziando per ciò che
aveva fatto… però,
in effetti, se non fossero venuti sulla Terra, Broly sarebbe rimasto
sotto il controllo
di quel pazzo di Paragas per sempre… e magari, quel folle
avrebbe anche
ammazzato lei e Lemo una volta sistemata la faccenda, così
da mantenere il
controllo su Broly per sempre… il solo pensiero di lasciare
Broly nelle mani di
quello psicopatico la faceva star male!
Nel
frattempo, la navicella
atterrò dolcemente sul parcheggio del pianeta.
“Eccoci
arrivate.” Fece Gure,
togliendosi la cintura di sicurezza, mentre Cheelai diceva,
sistemandosi
lontana dal finestrino: “Se non vi dispiace, resto qui.
L’ultima volta che sono
stata qui mi sono fatta un po’ notare… e poi, non
vorrei correre il rischio che
qualche pattugliatore galattico sia in zona…”
“Io,
invece, do un’occhiata
alla navicella. E’ sempre meglio fare un controllo generale
della navicella
all’arrivo, così da evitare brutte
sorprese…” aggiunse Gure, aprendo il
pannello di controllo, mentre Bulma diceva: “Va bene, non
preoccupatevi. Tanto
per fare delle domande basto io…”
“O
PORCA…!!!!” esclamò,
proprio in quel momento, Cheelai e sia Bulma che Gure si girarono verso
di lei,
domandandole: “Che cosa succede? C’è
qualche problema, Cheelai?”
“Mi
sono appena ricordata… che
quel deficiente risponde alle domande solo in cambio di un bacio sulla
guancia!” esclamò l’aliena ed entrambe
le donne fecero: “Eh?!”
Bulma
rimase un attimo in
silenzio, per poi dire: “Va beh, se è solo un
bacio sulla guancia posso farlo.”
“Sicura?”
domandarono,
preoccupate, Cheelai e Gure, mentre Bulma le rassicurava:
“Sì, tranquille…
penserò di dare un bacio ad un vecchio parente
insopportabile. E poi, ho dovuto
esaudire richieste di gran lunga molto peggiori a sedici
anni.”
Dopo
aver detto quelle parole,
la donna scese dall’astronave e si diresse verso
l’abitazione, dove venne
ricevuta da Lord Zuno.
Dopo
averlo osservato un attimo
in silenzio, disse: “Ehm… Lord Zuno, sarei venuta
a chiederle una cosa…”
“Hai
una domanda per me?”
“Sì.”
“Allora
prego, favorisca il
regalo.”
Bulma
si alzò in piedi e gli
diede un bacio sulla guancia.
Lord
Zuno rimase in silenzio
un attimo, per poi annunciare: “Tu sei una donna, ma visto
che hai superato la
sessantina e non sei il mio tipo, hai solo una domanda.”
Sentendo
ciò, Bulma rimase un
attimo in silenzio, per poi sibilare, con uno sguardo così
spaventoso da far
sussultare persino Zuno ed i suoi assistenti:
“Sarà anche un grandissimo essere
sapiente, ma è anche un grandissimo maleducato! Con tutto
quello che ho
passato, sono fiera di essere arrivata a
quest’età!!!”
“C-certo,
scusi…” balbettò
Zuno.
In
tutti quegli anni aveva
visto gente di tutti i tipi, tra cui Sagambo e la sua banda di
criminali
galattici… ma nessuno nell’universo era
più spaventoso di quella vecchia
terrestre!
Dopo
aver detto quelle parole,
Bulma si mise a riflettere molto attentamente.
Con
solo una domanda
disponibile era necessario pensare con molta attenzione a cosa
chiedere…
Dopo
un po’, Bulma alzò la
testa e dichiarò: “Spiegami tutto quello che sai
sulle super sfere del drago.”
Immediatamente,
Lord Zuno
spiegò: “Le super sfere del drago, chiamate anche
‘sfere dei desideri’, sono
state create nel 41° anno divino dal drago divino Zarama. Sono
corpi sferici
perfetti dal diametro di 37.196,2204 chilometri e sono in tutto sette,
distribuite tra il Sesto ed il Settimo universo. Le sette sfere di
colore
giallo chiaro contengono da uno a sette segni a forma di stella di
colore
rosso. Queste stelle rosse sono realizzate sfruttando una rifrazione
grazie
alla quale mantengono la forma di stella da qualsiasi angolo le si
guardi. Nel
42° anno divino, Zarama le ha brevettate come sua creazione
originale. Se si
raccolgono tutte le sette sfere sparse nei due universi e si recita la
formula
‘Io ti invoco, Drago Divino, esaudisci testé il
mio desiderio’, il drago divino
compare ed esaudisce un solo desiderio, qualunque esso sia. Una volta
realizzato
il desiderio, le sfere si disperdono nuovamente e aspettano in silenzio
che
qualcuno con un sogno irrealizzato torni a raccoglierle
tutte.”
Non
appena l’uomo ebbe finito
con la sua spiegazione, Bulma si mise l’indice davanti alla
bocca e sussurrò: “Quindi
sono sia nel Sesto che nel Settimo universo, eh?
Interessante…”
Terra
Capsule
Corporation, lunedì,
20:33
“Ehi,
Tarble, che ne pensi?”
domandò Broly, mentre prendeva dal frigorifero una limonata
in lattina, e
Tarble, il quale aveva appena aperto la sua lattina di aranciata,
domandò: “Su
cosa?”
“I
guerrieri del Sesto
Universo… credi che siano forti?”
“Purtroppo
sì…”
“Mh?
Come fai a dirlo?”
“Lord
Champa ha proposto un
torneo di lotta subito dopo averci visto mentre ci
allenavamo… ci sarà un motivo
se è così sicuro di
sé…”
“Giusto…
sei proprio
intelligente…”
“Motivo
per cui dobbiamo
allenarci duramente e non abbassare la guardia nemmeno per un attimo.
Hai
sentito cosa succederebbe ai due Trunks e alle due Mai se Champa
dovesse
vincere o peggio ancora sospettare della loro vera
identità.”
“Mi
prendi per un matto se ti
dico che, nonostante sia molto preoccupato per loro, in fondo in fondo,
invece
che essere agiato, sono elettrizzato per via di questa situazione di
pericolo?”
“Certo
che no, Broly! E questo
perché… anch’io sento la stessa
cosa.”
“Eh?
Davvero?”
“Credo
che sia per il nostro
sangue saiyan… noi siamo un popolo di guerrieri e
più una battaglia è tosta e
pericolosa, più la situazione sembra senza via di uscita non
possiamo far altro
che eccitarci e dare il meglio di noi… non possiamo fare a
meno di amare il
rischio… è una cosa che non possiamo fare a
meno… se persino noi quattro, che
non siamo di certo saiyan come tutti gli altri ci ritroviamo a provare
questi
sentimenti, è evidente che non c’è
proprio niente da fare.”
Spazio
profondo
Astronave
a forma di cubo di
Beerus, sabato, 08:27
“Che cosa?! Le
super sfere del drago sono
sparse sia tra il Sesto che nel Settimo Universo?!”
La
voce di Beerus si sentì in
tutto il cubo con cui il gruppo, compresi anche i piccoli Goku e
Vegeta, si
stava recando alla volta del torneo, anche se ci sarebbe voluto ancora
un sacco
di tempo.
Infatti,
prima ci avevano
impiegato trentacinque minuti dalla Terra per raggiungere il pianeta di
Beerus
e da lì erano partiti alla volta del luogo del torneo, anche
se, secondo Whis,
il viaggio sarebbe durato due ore e dieci minuti.
Un
tempo davvero lunghissimo…
se a questo ci si aggiungeva anche la sfuriata di Beerus, il quale non
era
stato per niente contento di conoscere le informazioni sulle super
sfere del
drago date da Zuno…
“Ciò
significa che quel
maledetto di Champa è entrato senza permesso nel mio
universo e se n’è portato
via qualcuna! Una violazione dell’etichetta intollerabile! Se
non avessi già i
miei mille problemi con due coppie di doppi che vivono nel mio
universo, sarei
subito corso da Zen’o per denunciarlo!”
sbottò, infatti, la divinità e Bulma
annuì: “In ogni caso, per via di ciò,
cercare la sfera mancante è due volte più
difficile.”
Mentre
Bulma e Beerus
discutevano, Broly si guardava intorno, incuriosito.
Aveva
già viaggiato una volta
nello spazio con la vecchia navicella di Lemo, ma allora la visione
dello
spazio era stata molto limitata, dato che si poteva vedere soltanto dal
finestrino, invece, in quella stranissima navicella a cubo si poteva
vedere
tutto quanto.
Ad
un tratto, girandosi, notò
un tipo in disparte che non aveva mai visto prima.
Incuriosito
al massimo, Broly
si voltò verso i suoi tre compagni di squadra ed indicando
lo strano figuro,
domandò: “Ehi, ragazzi… ma chi
è quello? Uno di voi lo conosce?”
Subito,
i due Trunks e Tarble
si voltarono e videro un tipo basso e mingherlino dalla pelle rosa,
orecchie a
punta e calzamaglia verde.
“Io
non l’ho mai visto prima,
neanche nel passato.” Dichiarò il Trunks
più grande, mentre Tarble diceva:
“Nemmeno io…”
Infatti,
uno con una faccia ed
un aspetto del genere sarebbe stato impossibile da
dimenticare…
“Quello
è Monaka. E’ il
guerriero più forte di tutti menzionato da Lord
Beerus.” Rivelò, proprio in
quel momento, Whis il quale si trovava fuori dal cubo, in quanto era
intento a
guidare la navicella.
“A
vederlo non sembra così
straordinario…” commentò il Trunks
più giovane, mentre Tarble ribatteva: “Come
al solito, mai farsi ingannare dalle apparenze.”
“Pare
che Monaka significhi
‘Gran Ponta’. Monaka è un eroe che vive
sul pianeta Wagashi. Ha un carattere
assai dolce e gentile, ma quando mostra i denti è un
combattente così
straordinario da mettere in difficoltà persino Lord
Beerus.” Continuò Whis e,
immediatamente, Broly si avvicinò a lui, allungandogli la
mano: “Piacere di
conoscerla, io sono Broly.”
“Piacere
mio.” Fece l’alieno
in tono neutro stringendo la mano di Broly, il quale poi
domandò, incuriosito:
“Cosa significa ‘Ponta’?”
“Capezzoli.”
“Eh?”
“Perché
ho i capezzoli
grandi.” Spiegò Monaka, facendo muovere quelle che
sembravano due palline da
ping-pong sul petto.
“Capisco…”
commentò Broly,
mentre i due Trunks e Tarble facevano una faccia leggermente schifata.
“Stavo
bene anche senza saperlo!”
commentò Beerus guardando il saiyan in malo modo, mentre il
Trunks più grande
borbottava: “Adesso capisco perché Zamasu ha
preferito impadronirsi del corpo
di Goku, invece di quello di Monaka…”
Subito
dopo, Beerus si voltò
verso i due Trunks e domandare: “Quando a voi due…
avete deciso chi si
presenterà con un nome falso?”
“Ah,
sì. Sono io.” Esclamò il
Trunks più grande e Beerus domandò:
“Ottimo… che nome hai scelto?”
“Gohan.”
Avvertenze:
Di
certo, se avrete letto la
fiction, tra l’altro bellissima, “Across the
universe” di Eevaa, avrete notato
che in questo capitolo avviene un fatto simile a quello che succede
nella
fiction e anche in circostanze piuttosto simili… la cosa
assurda è che neanche
è stata fatta volontariamente, ma mi è venuto
d’istinto e ho scoperto di ciò
solo leggendo l’opera, quando il capitolo era già
stato scritto da un pezzo
(diciamocelo, conoscendo i personaggi e le loro vicissitudini, al mio
posto
avreste scritto esattamente la stessa cosa, no?).
In
ogni caso, se volete capire
meglio di cosa sto parlando o anche solo per rileggere
l’opera, lascio il link
di sotto.