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Autore: Khailea    20/08/2022    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
Wyen
 
 
 
 
 
 
 
 
Appena i corridoi si riempirono Grace scivolò rapidamente nella classe più vicina, sperando di potervisi rintanare senza problemi ed uscire dalla finestra senza che nessuno se ne accorgesse.
Ailea rimase ferma in attesa degli altri, indicando solo ad Hope dove fosse andata l’amica.
Daimonas le passò velocemente accanto cercando nuovamente di salutarla, ma lei lo ignorò andando incontro a Khal, prendendolo per mano ed allontanandosi assieme a lui.
Per quanto a Daimonas dispiacesse che nemmeno lo guardasse non poteva andarle a parlare proprio ora, voleva prima raggiungere Lighneers che se n’era andato dalla classe in tutta fretta.
Inizialmente Wyen aveva deciso di seguirlo, ma quella poteva essere la sua occasione per parlare ad Ailea e chiarire la questione.
-Daimonas, voglio andare a parlare con la tua amica, tu intanto vai avanti.-
-Perché le vuoi parlare?-
-Credo che se le spiegassi come sono andate realmente le cose metterebbe da parte il suo rancore, e farebbe pace con te.-
Daimonas si fermò di colpo, guardando prima Wyen, poi Ailea ed infine Lighneers.
Se si fosse fermato troppo a lungo avrebbe perso il ragazzo, ma non era molto tranquillo a lasciare andare la sorella in giro per la scuola da sola.
Però… era lei la sorella maggiore, ed aveva dimostrato di sapere combattere contro i demoni.
Forse con degli umani se la sarebbe cavata, era sicuramente abbastanza anonima da non dare nell’occhio.
-Ailea non è una persona facile con cui parlare… sei sicura di volere andare da lei?-
-Non preoccuparti. Confido tra femmine potremo comprenderci.-
La risposta non lo rassicurò molto, ma non poteva prendere una decisione migliore al momento. -D’accordo, ma fai attenzione. Ti verrò subito a cercare appena avrò parlato con un nostro compagno di classe.
Wyen annuì soddisfatta, voltandosi camminando rasente alla parete per seguire Ailea.
La ragazza camminava spedita, e Wyen non voleva affrettare troppo il passo, rischiando di muoversi in maniera indecorosa e di alzare troppo la gonna, e non se la sentì nemmeno di gridare per chiamarla ed attirare la sua attenzione.
Tutto ciò che poté fare fu seguirla oltre l’ingresso della porta, e sgattaiolarle accanto quando si fermò assieme al suo ragazzo.
-Buon pomeriggio.- disse introducendosi, facendo quasi sobbalzare entrambi.
Nessuno dei due l’aveva sentita. Perfino Khal che normalmente era tanto attento non si era accorta di lei.
-Cristo, ci stavi seguendo?- ringhiò Ailea infastidita.
-Chiedo perdono per il fastidio, ma avevo bisogno di parlarti se possibile.-
-No.-
Era uscita dalla scuola proprio per evitare quei due, e non aveva assolutamente nulla di cui parlare con Wyen.
Arrivava all’improvviso da un portale magico, seguendo Daimonas come un cagnolino mentre questo indossava la divisa dei mostri che cercavano di ucciderli, pretendendo che nessuno fosse sospettoso e voleva anche parlarle?
Per quanto la riguardava poteva tornarsene indietro all’istante, ma Khal le mise una mano sulla spalla, cercando di calmarla.
-Andiamo tesoro, almeno ascolta questa piccola ombra.- disse sorridendo a Wyen, che abbassò il capo in segno di gratitudine per il suo incoraggiamento.
Non era certo per lei che lo faceva però.
Se fosse andato d’accordo con la sorellina del demonio allora anche quest’ultimo avrebbe avuto un debito di gratitudine nei suoi confronti, ed era qualcosa da non sottovalutare.
-Scusa perché prendi le sue parti?- ribatté infastidita Ailea.
Tra i due Wyen cominciò a sentirti fortemente a disagio, ma non poteva andarsene.
-Perché so che sei arrabbiata, e che in condizioni normali la lasceresti parlare.-
-Se sai che sono arrabbiata allora perché devi irritarmi di più?!-
-Volevo solo essere ragionevole.- rispose lui accarezzandole la mano, ma Ailea la ritirò bruscamente.
-Vai a fare il ragionevole con qualcun'altra allora.-
Khal non rispose, guardandola con un debole sorriso.
La conosceva meglio di chiunque altro, e sapeva che quando era arrabbiata poteva dire cose che non pensava. Questa sicuramente era tra quelle, ma giocava solo a suo favore.
Una volta calmatasi si sarebbe sentita tremendamente in colpa, e sarebbe tornata da lui come la fedele cagnolina che era.
-Vi lascio sole un attimo. Mi troverai nella prossima classe amore mio.-
Ailea lo ignorò, accendendosi una sigaretta lasciandolo andare via.
Il fatto che non fosse rimasto l’aveva ferita, ma non gli sarebbe corsa dietro.
In tutto questo Wyen era rimasta immobile, pietrificata dal disagio e dalla confusione.
I loro modi erano tutto tranne che consueti per lei.
-… vuoi che parliamo in un altro momento?-
-Hai rotto le scatole per parlarmi e combinato un casino. Adesso parla.-
Wyen sbatté gli occhi un paio di volte.
Veniva da un mondo in cui cane mangia cane, ed anche se vi era vissuta come ombra aveva imparato a tenere la testa alta, anche quando qualcuno tentava di farti assumere le sue colpe.
Forse lì non c’era in gioco la vita e la morte, ma non le avrebbe lasciato darle la colpa dei suoi comportamenti.
-… io veramente non ho fatto nulla. Sei stata tu a trattarlo male.-
Ailea la guardò sorpresa, indecisa se tirarle uno schiaffo o complimentarsi del fatto, al contrario di Daimonas qualche mese prima, sapeva tenere testa alla gente.
Alla fine non optò per nessuna delle due. -Che cosa vuoi?-
-Volevo parlarti perché credo che il risentimento nei confronti di mio fratello sia solo frutto di un fraintendimento.-
-Quindi mi credi stupida?-
La risposta colse la ragazza alla sprovvista. -N-no, non era assolutamente quello che intendevo.-
-E allora parla chiaro, perché appena ho finito questa sigaretta io me ne vado.-
Avrebbe dovuto ascoltare il fratello, gestire un carattere così astioso ed aggressivo da sola era qualcosa a cui non era preparata.
-Da quanto Daimonas è venuto al castello, non un solo giorno ha smesso di pensarvi. Parlava di voi continuamente, di quanto vi volesse bene e di quanto foste importanti per lui.-
-Sì, si è visto dal modo in cui se n’è andato.- sibilò Ailea, prendendo una lunga boccata dalla sigaretta che quasi la spense.
-Non è scappato, aveva bisogno di conoscere sé stesso.-
-Ci ha mentito, ed è scappato.- ribadì Ailea freddamente.
Per la prima volta nella sua intera vita, Wyen cominciò a sentire nel cuore un seme di rabbia.
Ailea non la voleva ascoltare, era ferma nelle sue idee per quanto sbagliate ed insensate fossero, ma stava parlando di suo fratello, l’essere più gentile che avesse mai incontrato, e non lo meritava.
-Daimonas non ha fatto niente di male.-
L’altra tolse la sigaretta dalle labbra, schiacciandola contro la parete.
-Se la pensi così allora sei proprio come lui.-
Abbandonando la sigaretta a terra Ailea si allontanò, lasciando Wyen sola nella frustrazione.
Prima che fosse troppo lontana la ragazza le urlò. -Daimonas sta soffrendo per tutto questo! Non se lo merita dai suoi migliori amici!-
Non poté vederlo, ma il viso di Ailea si ammorbidì di colpo, assalita dal rimpianto e dal senso di colpa.
Purtroppo non ci volle molto perché l’orgoglio prevalesse nuovamente.
Wyen rimase per qualche minuto all’ombra dell’edificio, cercando di contenere i propri sentimenti.
Rabbia, frustrazione, amarezza, dispiacere, risentimento, ciascuno di loro si alternava nel suo cuore aumentando la confusione che provava.
Tutti gli umani erano così chiusi ed incapaci di ascoltare?
Perché Daimonas li aveva definiti dei cari amici se erano creature così astiose, e soprattutto che ci faceva lei nel loro mondo?
Forse il padre aveva ragione a definirli come esseri che distruggono ogni cosa, e che non hanno alcun rispetto per gli altri.
Era troppo tardi per tornare da lui e chiedere perdono?
-“Non allarmarti. Hai fatto la cosa giusta, sei nel posto giusto.”-
La voce di Armonia, l’essere con cui condivideva la mente, arrivò a rasserenare la tempesta in lei.
-Sembra tutto così sbagliato…-
-“La paura e la confusione ci saranno sempre quando affronterai nuove sfide, ma nulla di tutto questo è sbagliato. Quella ragazza sta soffrendo, ma il suo animo orgoglioso le impedisce di essere sincera. Dalle tempo, e continua ad aprire il tuo cuore agli altri. Vedrai che andrà tutto bene.”-
Voleva crederle, per quanto fosse difficile, e voleva credere che il fratello non si fosse sbagliato a riporre in qualcuno così la sua fiducia.
Per il momento l’unica cosa da fare era calmarsi, e tornare da lui.
Daimonas si era dato altrettanto da fare nel frattempo, cercando di rintracciare Lighneers seguendo il su odore.
Con sua grande sorpresa lo trovò nella biblioteca della scuola, al momento vuota visto pochi la utilizzavano a quell’ora.
Il ragazzo era seduto ad una sedia con la faccia appoggiata sul banco, nel tentativo di prendere sonno.
Daimonas rimase a guardarlo da lontano, chiedendosi se fosse veramente il caso di disturbarlo.
Proprio quando era sul punto di andarsene sentì delle grida alle proprie spalle.
-Lighuccioooo!-
Ayame lo travolse con tutta la sua potenza, lanciandosi verso Lighneers che non aveva la forza di scacciarla.
-Amoruccio, mi sei mancato tanto!-
-Uugh…-
I lamenti di lui non servirono a nulla, se non ad aumentare la forza dell’abbraccio della ragazza.
Pochi istanti dopo però anche altri arrivarono nella biblioteca.
La prima fu Annabelle, seguita da Milton, e la rossa vedendo la scena tentò di avvicinarsi per placare Ayame.
-Ayame, credo che voglia dormire…-
-Può dormire nel mio letto!- protestò l’altra come se nulla fosse.
Milton nel frattempo era rimasta assieme a Daimonas sull’uscio, ma il ragazzo era talmente imbarazzato da non guardarla.
Erano passate quasi due settimane dal suo ritorno, ma non avevano ancora veramente parlato.
-Ciao.- disse lei, interrompendo il silenzio.
-Ehi.-
-Come stai?-
-Bene, tutto bene.-
-Ti stai tornando ad ambientare?-
-Ci sto provando…- ammise lui abbozzando un sorriso. -Riuscirò a rimediare ai miei sbagli.-
Lei scosse la testa, abbracciandolo. -Non hai bisogno di rimediare a nulla. Ci sei mancato.-
Il contatto fu totalmente inaspettato, e Daimonas si rese solo in quel momento di quanto ne avesse bisogno.
Timidamente ricambiò l’abbraccio, sentendo il cuore scaldarsi alla bontà dell’amica.
-Ehi! C’è anche Lacie nya!-
Alle loro spalle Lacie stava arrivando di corsa nella loro direzione, ed insieme a lei c’era anche il fratello, che salutò entrambi sollevando il cappello da cowboy.
-Come mai siete tutti qui?- chiese Daimonas sorpreso.
-Lacie voleva giocare con Ayame, ma lei è troppo presa da Lighneers.- spiegò Astral sbuffando irritato.
-Le farò cambiare idea nya! Tutti al tavolo!-
Senza perdere altro tempo Lacie prese per mano Daimonas trascinandolo per primo al tavolo dei due.
Un tempo il gesto lo avrebbe fatto sentire un po’ a disagio, visto non amava essere troppo al centro dell’attenzione altrui, ma ora le cose erano diverse.
Si sentì come se Lacie gli avesse appena detto: “Sì, ti vogliamo bene, fai ancora parte di questo gruppo. Vieni a divertirti insieme a noi, nya”, ed era la cosa più bella che potesse fare.
Vedendo tutta quella gente avvicinarsi Lighneers provò l’impulso di spaccare la testa sul tavolo, ma riuscì a trattenersi.
Forse se fosse rimasto fermo abbastanza a lungo avrebbero pensato era morto e sarebbero andati via.
-Andiamo Ayame, andiamocene da qui nya!- disse Lacie appena sedutasi, facendo sperare al ragazzo che l’avrebbero fatto veramente.
-Nemmeno per sogno, io rimango qui assieme al mio amore.-
Annabelle sospirò, avvicinandosi al ragazzo.
-Lighneers, vuoi un caffè?-
L’altro non rispose, anche se l’idea non gli sarebbe dispiaciuta.
-Non perdere tempo con lui Annabelle.- l’avvertì Astral, ma lei scosse la testa.
-Tranquillo, non è un problema per me.-
Era suo amico, aiutarlo non sarebbe mai stato un problema.
-Piuttosto Daimonas, dov’è tua sorella?- chiese Astral cambiando argomento.
-Voleva parlare con Ailea.-
-Azz, brutta mossa. Come mai non sei andato con lei?-
Perfino lui sapeva che Ailea aveva un caratteraccio, soprattutto se arrabbiata, e non capiva perché gliel’avesse permesso, tantomeno perché l’avesse lasciata andare da sola.
-Ecco… volevo parlare con Lighneers.-
A quelle parole tutti si voltarono verso il verde, che pur tenendo la testa bassa aprì un occhio.
Qualsiasi cosa gli volesse dire, aveva una brutta sensazione.
Daimonas non sapeva se lo stesse veramente ascoltando, ma volle cogliere l’occasione.
-Ecco io… ti volevo ringraziare, e chiederti scusa per quello che è successo. Ti ho messo sulle spalle un peso che non meritavi, quando quella sera sono venuto a dirti sarei andato via, chiedendoti di non dire nulla a nessuno. Non ne avevo il diritto, ma apprezzo che tu mi abbia ascoltato.-
L’atmosfera allegra di pochi secondi prima si congelò completamente.
Nel silenzio si sentirono le dita di Astral scrocchiare. -Che cosa hai detto?-
Daimonas provò un improvviso senso di inquietudine ed allarme. -Io… mi dispiace, avevo parlato con Lighneers, ma non perché non mi fidassi di voi…-
Astral non guardava lui, ma Lighneers, che ancora si rifiutava di rispondere.
-Quindi tu sapevi veramente quello che stava succedendo… lo sapevi, e non ci hai detto niente!- ignorando Ayame ancora stretta all’altro il ragazzo scavalcò il tavolo prendendo per il colletto Lighneers. -Rispondimi!-
Lighneers non disse nulla, fissando il tavolo sotto di sé, tenendo gli occhi nascosti sotto i capelli.
Aveva passato una nottata da incubo, era stato costretto a tornare in quella topaia, a subire le prese in giro di Khal e le urla di Astral, più tutte le altre stupidaggini degli altri, ed ora addirittura si permettevano di dargli fastidio, nell’unico quarto d’ora poteva avere per riposare?
Avrebbe voluto trattenersi, ma non ne fu in grado.
Durò solo un battito di ciglia, ma nell’ombra i suoi occhi si scurirono diventando neri come la pece, lasciando solo una gemma rosso sangue, ed i denti si fecero più grossi ed affilati.
Astral lo lasciò andare appena il tempo, percependo un imminente pericolo su di sé, ed il tavolo sotto di loro andò in frantumi.
L’aspetto di Lighneers era tornato alla normalità, ed apparentemente nessuno l’aveva visto, tutti tranne Daimonas almeno.
Lighneers li guardò in silenzio, respirando a fondo per riprendere il controllo.
Era stato un errore, un grosso errore
Passandosi una mano sul viso il ragazzo si allontanò di corsa, fingendo che non fosse successo nulla, ma il tavolo frantumato diceva altrimenti.
Daimonas lo guardò cupo, seguendolo con lo sguardo fino a quando non uscì.
-“Daimonas… quel ragazzo non è un normale essere umano.”-
No, Mostro aveva ragione, ma allora che cos’era in realtà?
Doveva scoprirlo, per il bene dei suoi amici.
Lighneers nel frattempo stava correndo lungo i corridoi, senza un vero luogo dove rifugiarsi.
-Dannazione…-
Già troppe volte aveva rischiato di farsi scoprire, ma adesso?
Se anche gli altri non avevano notato nulla, Daimonas certamente l’aveva visto.
Cosa poteva dire, che era stato uno scherzo di luce?
Non era così stupido.
-Tutta colpa di quel maledetto professore…- sibilò a denti stretti.
Si era lasciato andare solo a causa della stanchezza, altrimenti non avrebbe avuto problemi.
Non poteva permettersi altri errori simili.
Mentre camminava era talmente perso nei suoi pensieri da non accorgersi nemmeno di avere appena passato Vladimir, che era quasi finito travolto dal suo passo.
-Wow, ok, la dieta comincia a fare effetto se sono così invisibile.- commentò il ragazzo, venendo prontamente ignorato dall’altro che svanì dal corridoio. -Bene così.-
Era rientrato in classe giusto per prendere una tazza di caffè dalla mesa, spostandosi nuovamente nel giardino per raggiungere gli altri.
Sdraiati nell’erba c’erano Jack, Zell, Hope, Grace, Seraph, Alexander, Johanna, Vladimir, Sammy, Nadeshiko, Ryujin e Yume.
La povera Grace stava ancora cercando di sfuggire ai suoi fan scatenati, che non vedevano l’ora di farsi fare un autografo o, se erano fortunati, una presa wrestling.
-Eccomi di ritorno, dov’è Cirno?- chiese il ragazzo sedendosi sull’erba.
-Era andata a cercarti perché diceva eri lenti.- rispose Sammy.
-Ma se ci ho messo cinque minuti.
-La conosci, non riesce a stare ferma.- gli sorrise Hope appoggiata ad Alexander, al quale un po’ di silenzio non dispiaceva di certo.
Naturalmente non durò a lungo.
-VLadimiiiiiiiir!-
L’urlo di Cirno si riusciva a sentire addirittura dall’altro capo del giardino.
La ragazzina stava correndo come una matta, tenendo qualcosa tra le mani, e solo quando la lanciò in faccia al ragazzo videro era un giornale.
Grace si alzò in piedi pronta a strapparlo. -Buttate via quella roba!-
-Rilassati tigrotta. Tanto che vuoi ci sia scritto.- ribatté Nadeshiko mentre giocava con i propri capelli.
-Stupidaggini ecco cosa, e ne ho abbastanza!-
La ragazza si lanciò sui fogli di carta, ma Cirno glielo impedì.
-Ragazzi, anche io non penso sia il caso di leggere.- si intromise Hope.
-Perché? Se la gente sparla di te non vuoi almeno sapere cosa dicono?- ribatté Yume.
-Io preferirei non sparlassero e basta, di nessuno...-
-Allora sei più ingenua del previsto tesoro.-
-Bada a come parli.- l’ammonì Alexander fulminando Yume con lo sguardo.
Cirno in tutto questo le aveva completamente ignorate, riportando il giornale a Vladimir.
-Andiamo Vladimir, leggi!-
-Ok ok, dammi tempo… allora…: “Videogiocatori ed appassionati, un nuovo easteregg è nascosto nella nostra scuola. Il padre ed autore del noto gioco Love Live, ha deciso di intraprendere in prima persona una ricerca all’interno delle scuole per scoprire quali sono le ultime mode nei giovani, ed usarle per pubblicizzare il suo gioco. Forse lo avete già incontrato, probabilmente è proprio nel banco accanto a voi, perché l’identità che sta usando per attuare la sua ricerca è lo studente Vlad…- il ragazzo si fermò, stropicciandosi gli occhi. -Ah, ho bisogno di un paio di occhiali, stavo quasi per leggere il mio nome.-
Gli altri erano ammutoliti, perfino Grace era immobile.
L’unica ancora energica era Cirno.
-Perché c’è il tuo nome! Continua a leggere!-
-“… l’identità che sta usando per attuare la sua ricerca è lo studente Vladimir, un ragazzo apparentemente anonimo, dai capelli e gli occhi castani, ma non temete, abbiamo scoperto un modo per interpretarlo adeguatamente! Assieme a lui c’è sempre una ragazza dai capelli blu con un fiocco sulla testa, fate attenzione però a non farvi ingannare. In realtà è un robot di ulti… -
Di fronte allo stupore di Vladimir, che lo bloccò nuovamente, la ragazza si stufò di aspettare continuasse, e gli strappò il giornale. -Un robot di ultima generazione creato per analizzare i dati in tempo reale, ed annientare tutti coloro che proveranno ad infastidire il suo creatore!-
Per qualche motivo la “notizia” la entusiasmava, ma gli altri non erano esattamente dello stesso umore.
-Vladimir, stai bene?- chiese Ryujin preoccupato potesse avere una reazione simile a quella di Grace.
-Stai scherzando? Dove sono tutti i miei soldi se ho creato Love Live?!-
-Menomale riesci a scherzarci.- rispose l’altro sollevato.
-Ma scusate, e la parte del robot allora?- si intromise Jack, che quasi era scoppiato a ridere.
-La gente non può essere così stupida da crederci.- commentò Seraph.
-Perché, che ci fosse El Tigre a scuola era fattibile?- ribatté Grace. -Cavolo… adesso ho capito perché mi avevano chiesto se avrei lottato con un robot.-
-Quindi la voce si è già sparsa.- osservò Yume. -Non è strano che abbiano parlato di due persone nel nostro gruppo, in soli due giorni?-
-Beh, io sono popolarissima, quini è normale si parli di me.- sorrise Cirno. -E chi lo sa, magari sono veramente un robot!-
-Già, questo spiegherebbe le tue stranezze.- annuì Zell.
-A prescindere da tutto non è corretto si inventino delle bugie su di noi.- disse Johanna scocciata, temendo prima o poi sarebbe potuto capitare anche a lei. -Non c’è un professore con cui possiamo parlare?-
Grace scosse il capo stanca. -No, ti ricordi che ci sono andata a parlare? Il giornalino scolastico è stato chiuso.-
-Vladimir, tu sei un hacker, o robe così, perché non ti inventi qualcosa?- propose Nadeshiko come se fosse la cosa più semplice del mondo.
-Intanto, voglio vedere se mi arrivano dei soldi per essere l’autore di Love Live, poi magari posso anche dare un’occhiata, ma non sono un indovino. Se non ci sono dati, non ci sono piste.-
-Fortunatamente è un’altra bugia leggera, per quanto assurda.- osservò Ryujin. -Magari potremmo provare a chiedere in giro se qualcuno sa qualcosa.-
-Ribadisco.- lo fermò Vladimir. -Prima i soldi e la fama, poi l’investigazione.-
-Miiii quanto sei pieno di te!- esclamò Nadeshiko.
-Sono più pieno di caffè e redbull.- ridacchiò l’altro, facendo ridere Jack.
-Ed io che credevo di essere il più bravo con le battute.-
Hope li guardò severa. -Ragazzi, torniamo seri. Dobbiamo scoprire chi sta scrivendo queste cose.-
Zell non era molto d’accordo, in fondo era certo che solo uno stupido avrebbe creduto a Cirno Robot. -Andiamo, finché sono stupidaggini possiamo anche sorvolare, tanto nessuno ci crederà.-
-Ma non è comunque giusto si inventino queste cose!-
Alexander non amava vederla di cattivo umore, e per quanto fosse completamente neutrale nella questione voleva che fosse felice.
-Posso aiutare nelle ricerche. Sicuramente qualcosa lo troveremo.- la rassicurò gentilmente.
-Sì, per favore.- annuì Hope assieme a Grace, la prima a volere tirare un pugno in testa a chiunque avesse scritto quelle cose.
Vladimir batté le mani a decretare la fine della discussione.
-Bene, squadra investigativa all’attacco, ma i diritti su Love Live rimangono miei.-
   
 
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