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Autore: Marc25    21/08/2022    3 recensioni
Anton, un ragazzo orfano di madre e trascurato dal padre, ha oggi 21 anni, cerca di andare avanti come può, ci riuscirà?
Luis, un poliziotto di 33 anni, è sempre stato sfortunato nelle sue relazioni, ma ha appena ricevuto una promozione nel lavoro.
L'incontro casuale tra i due cambierà completamente la loro vita, entrambi riusciranno a capire quanto legati ad un nebbioso passato e quanto pronti a lasciarselo alle spalle e a guardare verso il futuro. Ma ci sarà un futuro? E sarà insieme?
Il tutto condito da un misterioso caso sullo sfondo.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Cap 8 – L’uscita
Luis – 5 Luglio 2016 – 21:00
“ Starò facendo una follia a bussare al citofono di un quasi sconosciuto per chiedergli di uscire? Ma in fondo ha dormito da me..si, ma la situazione è ben diversa. Comunque Ricky ha ragione, non ho niente da perdere, passare dal bar e farmi dare l’indirizzo dalla sua neo-collega era già stato imbarazzante, quindi era la cosa giusta da fare, premiamo questo tasto. “
Mentre si faceva travolgere da quei pensieri premette con la mano tremante il pulsante del citofono che segnava il nome su un bigliettino attaccato con lo scotch che copriva il nome del proprietario o del precedente affittuario. Una volta che ebbe premuto il tasto aspettò in trepidante attesa che qualcuno rispondesse, vergognandosi di avere le stesse emozioni che aveva da adolescente o poco più.
Quando sentì qualcosa di incomprensibile al citofono che assomigliò alla domanda << Chi è? >>, allora lui disse: << Ciao Anton, sono Luis Gaillard, insomma ti volevo chiedere se volevi uscire con me uno di questi giorni >> Aveva detto tutto d’un fiato ad un citofono una cosa così, ma era sicuro che non sarebbe riuscito a ripeterlo.
Sentiva solo un rumore incomprensibile dall’altra parte, poi il nulla, forse era stato solo uno stupido a cogliere dei segnali che aveva visto solo lui, decise di andarsene, tornare alla macchina, in fondo il lavoro era tanto, magari la mattina si sarebbe svegliato..
<< Luis >>
 Luis si voltò vedendo Anton e sorrise in modo spontaneo, era felice, felice sul serio di vederlo e anche se con difficolta riuscì a ripetere la fatidica domanda e poco dopo camminavano fianco a fianco come 2 amici, come 2 persone che volevano condividere del tempo assieme, era quello, niente di più, era già moltissimo.
 
Il silenzio tra di loro avvolse i primi minuti che passavano insieme, nessuno dei due sembrava avere il coraggio di romperlo, Luis pensava che se qualcuno li avesse visti avrebbe pensato che quei 2 camminavano casualmente uno affianco all’altro, che forse prima o poi uno avrebbe allungato il passo e avrebbe lasciato indietro quella persona incrociata sulla propria strada.
Ma loro non erano sconosciuti, anche se non si conoscevano che da pochi giorni, si piacevano, questo si, o almeno Luis sapeva quello che sentiva per quel giovane ragazzo, chiamarlo amore sarebbe stata una follia anche se fosse nato qualcosa, no, semplicemente gli batteva il cuore come non gli succedeva da tempo, ma questo non fece che bloccare Luis nell’iniziativa di iniziare un qualsivoglia tipo di discorso.
Per fortuna Anton ruppe gli indugi e ben presto il silenzio sarebbe stato un discorso sbiadito.
 
<< Senti Luis, hai già mangiato? >>
<< No..in realtà non avevo pensato ad un po..
<< E che fa? Anzi meglio, voglio proprio portarti in un posto >>
<< Davvero? >>
<< Si, ti fidi? >>
<< Se ti dico di no, ti offendi? >> disse Luis scherzando
<< Beh, faresti bene >>
Luis rise, Anton lo intimò di seguirlo e Luis quasi si preoccupava veramente.
 
<< Un paninaro? >> Disse stranito Luis quando vide dove lo aveva portato Anton, uno di quegli stand che venivano messi spesso la sera nelle periferie, probabilmente neanche in regola, e non erano neanche una periferia sperduta come di solito accadeva.
Anton si accostò al venditore: << Ehi, ciao Henry, mi fai un bel panino con la salsiccia e pieno di senape e ne fai uno uguale anche al mio amico >>
Luis si affretto a intervenire: << Ehm, no, veramente io lo eviterei, sai la senape francese è molto forte >>
Henry: << È vero signore, ma la senape che Anton vuole è sempre quella più leggera e sfiziosa ma se vuole ho anche quella classica >>
<< No, no, per carità >> rispose Luis
<< Dai, Luis, ti fidi di me? >> disse Anton dolce
<< Sempre meno >> rispose Luis
Questo fece ridere Anton e Luis pensò a quanto fosse bello ,gli sembrava sempre più bello ma distolse i pensieri e disse: << Eh, va bene, proviamo questo panino >>
 
Qualche minuto dopo:
Luis addentò il panino molto timidamente, Anton se ne accorse e intervenne: << Ma così non assaggi niente, è così che lo devi addentare. >>
Anton tirò un morso molto vigoroso e mangiò in un sol boccone quasi metà del panino. Luis rimasse in parte divertito e in parte sconvolto, poi notò che Anton era sporco vicino al labbro, il 33enne lo fece notare ad Anton
<< Ehm, ti sei sporcato vicino al labbro >>
Anton si pulì troppo sopra, così Luis quasi senza pensarci pulì col dito la senape che era sul labbro e in parte della guancia di Anton, Luis si accorse un po’ tardi di quello che aveva fatto.
Luis lesse nel bellissimo sguardo di Anton un imbarazzo palpabile, così Luis abbassò lo sguardo vergognandosi, la situazione sembrava in stallo, con questo lunghissimo silenzio ma inaspettatamente fu proprio il giovane ragazzo a sbloccare la situazione dicendo: << Beh.. adesso almeno sai come dovresti addentare un panino, dai fammi vedere >>
Luis alzò lo sguardo sorpreso e annuendo addentò finalmente il panino con più coraggio, un gusto molto piacevole lo invase per quanto rustico.
<< Allora com’è? >>
<< Molto buono >>
<< Visto, che ti dicevo? >>
Luis notò che l’imbarazzo di poco prima era completamente sparito e questo lo fece sorridere.  
 
 
Qualche minuto dopo:
Entrambi avevano finito di mangiare il panino e se apparentemente non avevano molte cose in comune di cui parlare, gli argomenti di cui discutere venivano da sé. Ad un certo punto Anton fece una domanda: << Ho letto sul giornale che un noto criminale è scappato di prigione, vi state occupando di quel caso? Se posso chiedere >>
<< Beh, teoricamente non potrei dire niente riguardo le indagini ma tanto si sa che stiamo lavorando su quello, quindi si, io e un mio collega in particolare stiamo lavorando su quello perché tempo fa fummo noi a prenderlo.. ,ma ora c’è anche un omicidio di mezzo, sarebbe inutile nasconderlo, tanto prima o poi lo sapranno tutti, purtroppo. >>
<< Sembra pericoloso, inquietante ma anche..eccitante! Scusami per il pensiero infantile >>
<< Ahah, no, vabbè, lo capisco, ma è meno eccitante di quanto sembra. Beh, abbiamo parlato di me, ma di te che mi dici? >>
<< Non è niente di eccitante, ho vissuto in una casa famiglia da quando avevo 7 anni fino ai 18 anni, anche se tra i 16 e i 18 anni ero più fuori che dentro >>
Luis un po’ titubante fece la domanda: << Quindi sei orfano? >>
<< Solo di madre tecnicamente ma è come se fossi orfano anche di padre, ho un fratello e una sorella ma non li vedo mai e questo è quanto >>
Le incrinature della voce in quel racconto facevano capire a Luis che Anton aveva sofferto e soffriva ancora di quella situazione, per quanto Luis ne sapesse poco.
Anton: << Senti, se hai ancora un po’ di tempo conosco una birreria qua vicino fantastica >>
Luis guardò l’orologio, erano le 22:20, forse era già un po’ tardi ma Anton gli disse: << Eh, dai, basta guardare l’orologio, tanto pure se domani arrivi un po’ in ritardo a lavoro.. >>
<< Già, in fondo arrivo sempre in orario >> disse sarcasticamente Luis, sarcasmo che Anton fece finta di non notare e Luis continuò: << Eh, va bene, voglio fidarmi ancora >>
 
A due isolati da dove erano loro trovarono questa birreria e Luis sperò vivamente di ricordare da dove erano venuti.
La birreria aveva un aspetto un po’ rustico, era praticamente tutta fatta di legno, da fuori non sembrava, ma dentro quello che c’era era legno vero, bello sentire il rumore del legno sotto i loro passi leggeri, pensò Luis.
Anton salutò due suoi amici, poi si girò verso Luis e li presentò: << Lui è Luis, un mio.. amico e lei è Eloise >>
Luis: << Piacere >>
Eloise: << Piacere mio >>
Anton: << E lui è Jacques >>
Jacques e Luis si diedero un piacere reciproco e dopo di che Eloise ruppe il normale imbarazzo che si crea quando si sono appena presentate delle persone.
Eloise: << Così lei è Luis, Anton non ci aveva mai parlato di lei >>
<< Eloise! >> intervenne Anton e continuò con tono leggermente alterato: << Noi non ci vediamo ogni sera e non ti racconto tutto >>
Eloise: << Già, a volte vai in dei localacci >>
<< Forse perché non vuole perdere a freccette >> aggiunse Jacques, palesemente il fidanzato di Eloise
<< Ahaha, è che stracciarvi a freccette ogni volta può essere stancante >>
Luis si sentiva un po’ fuori da quella discussione ma ciò cambio molto velcoemente e Anton lo coinvolse dicendo: << Facciamo così, la squadra che vince paga le birre all’altra >>
Luis sussurrò ad Anton: << Ehm, io non gioco a freccette da anni e non sono mai stato bravo >>
Anton disse a voce alta manco fosse già ubriaco: << Tranquillo, facciamo due tiri di prova >>
Luis provò a tirare per primo e a stento colpì il bordo del bersaglio
Anton: << Eh, siamo proprio a zero >>
Poi diede un altro dardo a Luis e si mise dietro di lui prendendo il braccio di Luis il cui cuore batteva sempre più forte, poi Anton gli mostrava il movimento della mano che doveva fare: << Ecco, devi muovere il polso, devi essere più sciolto prima di tirare >> diceva questo mentre toccava la mano di Luis indicandogli il movimento da fare per migliorare, i loro corpi erano attaccati e Luis non poté non pensare che Anton avesse un leggero piacevolissimo profumo, non perché si era profumato, no, era proprio il profumo della sua pelle, lo percepiva chiaramente, chissà se era l’influenza della sua cotta a farglielo sentire chiaramente, comunque tirò e fece 9 punti, vicino al punteggio massimo, centrale, di 10.
Anton: << Ok, ora siamo pronti a stracciarvi >>
Mentre Eloise e Jacques rispondevano a tono, Luis si girò verso Anton e ogni volta che vedeva quegli occhi gli veniva un sussulto al cuore, tutto dopo che il battito era stato accelerato per tutto il tempo in cui Anton era stato dietro di lui, Luis si chiedeva se era stato solo una sua impressione o se anche il battito di Anton quando era dietro di lui, Luis si chiedeva se era stata solo una sua impressione o se anche il battito di Anton quando era dietro di lui era veramente accelerato come aveva percepito dal contatto del corpo del ragazzo.
Ben presto dovette però concentrarsi sula “gara”, sarebbero stati 3 turni, fecero testa e croce e chi vinceva avrebbe tirato due volte su tre come secondi, e loro vinsero, quindi avrebbero tirato per secondi in due dei tre turni, Luis pensava che iniziava bene.
Per primi tirarono Eloise e Jacques e fecero 9 e 9, 18, era un punteggio altissimo, Luis tirò per primo, era teso, era solo un gioco ma lui era competitivo e da quello che intuiva Anton non era da meno, al primo tiro fece 7 punti, non male, ma sicuramente questo turno era perso, Anton si avvicinò e sussurrò: << Non male, il prossimo tiro andrà meglio >> disse toccandogli una spalla, poi tirò distrattamente e fece 9 punti, cavolo Anton era proprio bravo in quel gioco.
La volta successiva toccava a loro tirare per primi, Anton fece tirare di nuovo Luis per primo e stavolta Luis si concentrò sul movimento che gli aveva fatto vedere Anton e fece 9 punti, fece il pugno alzato quando fece tale punteggio.
Anton fece 10 con una facilità disarmante, alzò la mano e Luis capì che voleva il batti cinque e così lo fecero ma Eloise disse: << Non cantate vittoria, dobbiamo ancora tirare noi >>
<< Dobbiamo ancora tirare noi >> fece il verso Anton
Eloise rise ma fece un ottimo 9, facendo la linguaccia a Anton ma Jacques fece 8 e noi vincemmo il secondo turno, al terzo turno Eloise fece 8 e Jacques 9, erano proprio bravi.
Io ero teso e feci “soltanto” 8, normalmente un ottimo punteggio, ma ora per vincere ci voleva il 10 di Anton, ci fu un momento di tensione tra noi 4 e di curiosità di uno stuolo di altre persone che si intrattenevano in quella accogliente birreria.
Ma Anton fece con semplicità 10 e urlammo di gioia abbracciandoci, era stata una cosa d’istinto, poi quando ci staccammo, mi venne spontaneo chiedergli scusa, ero imbarazzato, anche lui un po’ ma disse: << E di che? Abbiamo vinto, è giusto abbracciarsi e festeggiare >> e poi rivolto a Eloise e Jacques disse: << Per noi due bionde ghiacciate, grazie >>
Luis non poté fare a meno di ridere ma Eloise e Jacques dopo piccole imprecazioni si congratularono con noi e dopo portarono due birre per noi e due per loro, iniziamo a conversare amabilmente, beh, pareva che anche Anton sapesse frequentare brave persone quando voleva, un’ora e mezza passò in fretta.
 
Prima che la birreria chiudesse Luis decise di andare in bagno, lì incontro ELoise che stava uscendo dal bagno delle donne, gli disse: << Oggi mi sono divertita, sei un bravo ragazzo >>
Luis sorpreso disse: << Grazie >>
<< Sai >> rispose Eloise << Non sei il primo ragazzo che ci presenta Anton >>
<< Ma noi non siamo fidanzati >> si affrettò a dire Luis
<< Si, lo so, non lo erano neanche gli altri, solo che in te vedo qualcosa di diverso e credo che anche Anton lo abbia percepito, Anton è un ragazzo problematico che non parla mai del suo passato, sembra che non lo scalfisca niente ma in realtà è fragile, però ha un cuore d’oro. >>
<< Non so perché tu mi dica questo ma credo anch’io che Anton sia una persona buona >>
<< Lo è.. e chissà forse presto capirai il perché delle mie parole >>
Così detto Eloise se ne tornò in sala e Luis entrò in bagno.
 
Dopo pochi minuti si salutarono sperando di rivedersi presto ed era una speranza sincera da parte di tutti.
 
Luis prese la parola: << Credo sia ora di andare, ti accompagno a casa, la mia macchina è vicino casa tua >>
Anton disse: << Si, ma.. vedi quel muretto basso, perché non ci sediamo là e osserviamo le stelle? >>
Luis voleva dire: “ Non ti facevo così romantico “ ma evitò di fare gaffe
<< O un poliziotto che si siede sul muretto come un adolescente non va bene? >> lo punzecchiò Anton
Luis: << Ma che dici? Non sono in servizio e anche un poliziotto può sedersi sul muretto, sai? >>
Si sedettero sul muretto e per 5 minuti ci fu un silenzio complice, non imbarazzato come i silenzi che avevano ogni tanto pervaso la serata.
Ad un certo punto Luis parlò: << Ho fatto proprio bene a suonare al tuo citofono scassato, è stata una bellissima serata >>
Anton lo guardò con quello sguardo che leggeva dentro e poi pronunciò delle parole he sciolsero Luis: << Non è detto che la serata sia finita >>
Le facce di Luis e Anton si avvicinarono lentamente, entrambi schiusero appena le bocche e poi..
<< Dylan? >> << Ehi, Dylan >> gridò Anton, salutando con la mano verso la strada, scese dal muretto e corse verso un ragazzo decisamente bello, alquanto alto, atletico ma non troppo, biondo e con occhi verdi.
Insomma la magia si era rotta e difficilmente sarebbe mai tornato quell’incantesimo
Li vide parlare e dai movimenti che Anton faceva sembrava proprio voler flirtare con quel ragazzo.
Si avvicinò, quando l’unica cosa che voleva fare in quel momento era scappare, per la prima volta in quella serata.
Anton si accorse che Luis si era avvicinato e lo presentò a Dylan
Luis: << Piacere >>
Dylan: << Il piacere è mio >> disse con molta cortesia
Anton in quel momento aveva occhi solo per Dylan, come dargli torto? Il ragazzo biondo era giovane e bellissimo.
Luis disse: << Io devo andare, ci vediamo magari un’altra volta Anton >>
Anton disse: << Ah.. vuoi che ti accompagni? >>
Luis pensava che sarebbe stata una cosa che in quel momento non avrebbe fatto con piacere, perciò declino: << No, grazie, voglio fare due passi da solo >>
<< Ok >> disse distrattamente Anton, guardando Dylan con uno sguardo innamorato che Luis, ne era certo, non avrebbe mai ricevuto.
 
Mentre era sulla strada del ritorno verso la sua automobile, il telefono suono, erano le 00:30, era Ricky, cosa era successo?
Luis: << Pronto? >>
Ricky: << Luis, Steady è morto >>
   
 
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