"E' nel portagioie!" Gli aveva rivelato
spontaneamente.
"Quello con la ballerina che ti aveva
regalato tua madre a sei anni?"
Chloe' triò il labbro in un sorriso,
sospirando con gli occhi lucidi "Te lo ricordi ancora?"
"Ho ancora bene impresso la tua
espressione quando avevi scartato quel regalo."
"Non era per il dono che mi aveva fatto, ma perché era il primo compleanno a cui riusciva
a venire e si era ricordata della mia passione per la danza."
Adrien strinse i pugni dal nervoso, Audrey, a
tratti, assomigliava molto suo padre. Assente e disinteressato se si trattava
dei propri figli.
"Sai... Faresti più bella figura a
consegnare il Miraculous direttamente ai super
eroi." Provò a dirle per
indurla a fare la cosa giusta.
Lo sguardo di Chloe' s'indurì.
"Mai..." Berciò "Diglielo
pure che se lo vogliono, che se lo vengano a prendere." La biondina si
alzò stizzita, era già tanto che gli avesse rivelato dove si nascondeva,
ma non si sarebbe mai abbassata a consegnarlo direttamente nelle mani di quella
ridicola di Lady Bug.
Se quella super eroina da strapazzo lo
voleva, allora doveva combattere con le unghie e con i denti per averlo.
In ogni caso, avrebbe saputo che Adrien
l'aveva tradita, era l'unico a sapere dov'era. Almeno, pensava questo, ignara
del fatto che anche Zoe sapesse della cassaforte.
Ma non era una questione di tradimento o no,
la veste di Vespa Regina iniziava a stare un po' stretta a Chloe, la quale non
era affatto d'accordo a farsi manipolare, soprattutto perché, dopo l'ultimo
episodio, aveva capito che Monarch non riponeva in
lei nessuna fiducia, tanto da arrivare ad escluderla quel giorno ed agire da
solo. Insomma, lei era solo una pedina nelle sue mani.
L'ego smisurato di Chloe, in ogni caso, non
le permetteva di abbassarsi nel consegnare il Miraculous
a Lady Bug, ma non lo avrebbe restituito nemmeno a Monarch.
*
Lady Bug e Chat Noir s'incontrarono lo stesso pomeriggio nelle fogne della
capitale parigina, un posto un po' inusuale e fuori contesto, ma tutto sommato
sarebbero potuti stare tranquilli e nessuno li avrebbe disturbati mentre
mettevano a punto il loro piano d'azione.
Chat Noir non aveva detto nulla alla sua partner circa quello che aveva
scoperto quella mattina.
Del resto, Chloe', non gli aveva rivelato nulla di più di quanto non sapessero
già.
L'unica differenza stava nel cofanetto da guardare una volta aperta la
cassaforte.
E, da quanto avevano capito, il meccanismo di difesa in camera di Chloe' era a
tempo, oltre il quale sarebbe stata allertata la polizia per un probabile furto
con scasso o intrusione.
Bisognava capire effettivamente quanto tempo avessero a disposizione i super
eroi per agire e scappare infine con il tanto agognato bottino.
Sarebbe stato più semplice se avessero a loro disposizione il Miraculous del Cavallo.
"Tu ti dovrei ritrasformare e poi trasformare." Il compito di Chat
Noir era della massima importanza, perché avrebbe dovuto usare il suo potere
per ben due volte: una per la cassaforte e una per le sbarre, per permettere a
loro di andarsene una volta completata la missione.
"Lo so. Quando si abbasseranno le sbarre potrei usare subito il cataclisma
su di esse ritrasformarmi, ricaricare Plagg e aprire
la cassaforte."
"Sarebbe tutto più semplice se conoscessimo la combinazione" Lady Bug
si porto' due dita sul mento.
"In ogni caso dobbiamo stilare una lista di possibili varianti, non
possiamo avere solo un piano A..."
"Hai perfettamente ragione... Dobbiamo andarci cauti, si tratta pur sempre
di Chloe... E si aspetterà senz'altro un nostro arrivo, per questo avrà fatto
installare quel sistema d'allarme super sofisticato. Immagino ci sia lo zampino
dell'industria Tsurugi."
"Probabile... Ha le mani in pasta in molti luoghi, e credo che l' Hotel Le Grand Paris non sia da meno." Tipo Villa
Agreste, ma quel particolare era meglio ometterlo al momento, Chat Noir non
voleva fare ricadere su di lui sospetti riconducibili alla sua vera identità.
Lady Bug sospiro' affranta dopo aver pensato ad una
cosa.
"Non vorrei, ma mi sa che dovremo coinvolgere Zoe." Mormorò Lady Bug
arrendendosi difronte a quella consapevolezza.
Chat Noir si grattò la testa con l'unghia del dito indice, non molto convinto
di tale opzione.
"Mmm...
Dici?"
"Quello che dobbiamo sapere e' quanto tempo
abbiamo a disposizione per agire."
"Potremo sempre provare con un diversivo, ad esempio un oggetto qualsiasi
lanciato oltre la porta finestra, quegli allarmi sono molto sensibili alle
vibrazioni."
Lady Bug assottigliò gli occhi "Sembra quasi che tu li conosca bene"
A Chat Noir si rizzò il pelo sulla schiena e morse da solo la lingua per
essersi fatto sfuggire quel piccolo particolare.
Mannaggia a lui e quella sua linguaccia maledetta e petulante!
"Ho solo fatto un'ipotesi" Sorrise nervosamente, cercando di sviare
sospetti di ogni tipo, se mai Lady Bug ne avesse qualcuno, anche se in quel
momento a Milady, non interessava conoscere chi c'era dietro la maschera, ma
solo recuperare il Miraculous, ogni cosa
all'apparenza superflua, passò così in secondo piano.
"E comunque, secondo te, se arrivasse la polizia non ci lascerebbero fare
il nostro dovere? Sono anche loro dalla parte del bene."
"Lo so, non sono le forze dell'ordine che mi preoccupano, ma Monarch! Che cosa ci succederebbe se arrivasse
all'improvviso ed iniziasse a piantare akuma nel
cuore delle persone? E' già successo che lo facesse."
Quella era un'opzione che non aveva considerato, troppo impegnato a pensare a
quanto ci avrebbe messo a ricaricare il suo kwami.
"Quindi, che cos'hai in mente? E comunque non e' detto che Zoe ci aiuti."
"Zoe è dei nostri."
"Che cosa intendi?" Chat Noir inarcò un sopracciglio.
Lady Bug esitò, ma poi pensò che non ci fosse nulla di male nel rivelargli che
in realtà' e' lei che aveva preso il posto di Queen
Bee come Vesperia.
"Ora capisco..."
Chat Noir aveva conosciuto l'identità di un altro ex portatore.
*
Il piano congegnato dei due era perfetto, ma prima di agire, dovevano avere la
certezza di una cosa.
Il tempo.
Il tempo era fondamentale per la buona riuscita della missione.
Entrarono in punta di piedi in camera di Zoe, attenti a non far rumore per non
insospettire Chloe che si trovava nella stanza accanto, quella completa di ogni
confort.
La trovarono seduta dietro le scrivania intenta a fare i compiti giornalieri,
indossava un grosso paio di cuffie nere sulle orecchie e muoveva il capo a
ritmo di musica.
Lady Bug riconobbe nelle note musicali, l'ultima canzone incisa dai Kitty Section.
Parlava di una ragazza che aveva perso tutto, ma che grazie alla sua caparbietà
e testardaggine, era riuscita a riprendersi quanto rubatole.
Lady Bug arretrò di qualche passo con il cuore che le morì in gola, sembrava
che Luka, l'autore del brano, si fosse ispirato a lei per quel successo.
Chat Noir la bloccò per il polso e le lanciò un'occhiata come a dire "dove
stai andando?"
Non era quello il momento di scappare, ma di reagire, e se anche i Kitty Section avevano voluto dare con quella canzone speranza
alla gente di Parigi, allora perché lei doveva mollare e non dare modo a quella
profezia di realizzarsi?
I suoi amici credevano in loro.
Tutta Parigi riponeva fiducia in quel duo.
Lady Bug si scusò mimando la parola con le labbra rosee e lucide.
Chat Noir le sorrise, non era il momento di rimproverarla, ma di sostenerla,
quello si.
L'eroe gatto prese Zoe alla sprovvista, bloccandole braccia e labbra, voltando
la sedia girevole lentamente.
La sorellastra di Chloe vide Lady Bug farle cenno con un dito di rimanere in
silenzio e di non urlare.
"Mi avete fatto prendere un colpo." Sussuro'
mentre il battito del cuore riprendevano il giusto ritmo.
"Scusaci, ma abbiamo bisogno di te." Anche Lady Bug usò lo stesso
tono per non farsi sentire dall'inquilina dell'altra stanza.
"Non ho più i miei super poteri, come posso esservi utile?" Rimarcò
la bionda.
Lady Bug e Chat Noir esposero a Zoe le loro intenzioni e quest'ultima accettò
il suo ruolo con molta gratitudine.
Non avrebbe dovuto fare niente di che, ovvero fare irruzione da Chloe con una
scusa stupida e banale, in modo che lei non potesse sospettare di nulla, ed
intanto i super eroi avrebbero cronometrato il tempo che gli sarebbe servito
per agire.
*
Zoe aprì di scatto la porta della camera della sorellastra, facendo irruzione e
spaventandola a morte.
In ogni caso, si era stizzita perché stava guardando la sua serie TV preferita
e Zoe le aveva fatto perdere un punto cruciale.
"Chloeeee!!! Ho bisogno di un vestito!"
Starnazzò balzando all'interno, e come volevasi dimostrare, il sistema
d'allarme si attivò non appena era stata percepita la sua presenza sgradita.
"Ti ha dato di volte il cervello, forse?" Chloe' dovette alzate di
parecchio i decibel della voce perché la sirena non smetteva di emettere il
tipico suono.
"Lo sai che devi prima farti annunciare." Stizzita, incrociò le
braccia al petto "... E ora per colpa tua siamo intrappolate qua dentro."
Zoe si toccò gli indici e mormorò un falsissimo "Mi dispiace."
Ma Chloe' ci credette, e quello era l'importante.
"Che cosa vuoi da me?" Se lo volle fare ripetere per essere sicura di
aver capito bene prima.
"Questa sera alla Liberty c'è una festa, e mi serve un vestito."
"Cos'è vuoi fare colpo su qualcuno di quei perdenti?" Il rosso del
segnale d'allarme tinse il suo volto, mascherandone la preoccupazione.
Alla Liberty ovviamente non c'era alcuna festa, ma comunque era vero che
qualcuno era riuscito ad attirare la sua attenzione.
Zoe non rispose e Chloe' scoppiò in una risata fragorosa per schernirla.
"Solo tu potevi innamorarti di uno di quei ragazzi insignificanti. Di chi
si tratta? L'unico che si salva e'
Luka, lui e' molto carino." Chloe' apri
l'armadio per cercare qualcosa di adatto a sua sorella, che se possibile,
divenne ancora più rossa in volto.
*
Finalmente l'allarme cessò e Zoe poté' ritornarsene in camera sua con il
bottino.
Due per la precisione: uno era un abito, perfettamente nel suo stile che Chloe
teneva segregato in fondo all'armadio ancora con il cellophane a preservarlo.
Il secondo era il tempo.
Lady Bug e Chat Noir controllavano il cronometro esterrefatti e con un gran
sorriso sulle labbra, per poco non saltarono dalla gioia, ma dovettero
contenersi per non gettare alle ortiche l'occasione per riprendersi intanto un Miraculous.
Cinque minuti.
Avevano a disposizione esattamente cinque minuti prima che la polizia arrivasse.
Un'eternità per loro, perché in ogni caso, Adrien era già d'accordo con Plagg che quel dannato formaggio glielo avrebbe fatto
buttare giù per intero e non mordendolo un po' alla volta , com'era abituato a
fare.
Inutile dire che il kwami non era affatto d'accordo,
ma Adrien fu impassibile, e Plagg dovette piegarsi al
suo volere.
*
Per ovvie ragioni, Lady Bug e Chat Noir non agirono subito, ma attesero
l'indomani per non insospettire troppo Chloe e fare cadere cosi'
inutili congetture sulla sorella.
La porta finestra era aperta sulla terrazza ed i due super eroi sarebbero
passati di lì.
Chat Noir controllo' la stanza da lontano grazie alla
sua super vista, ma non percepi' alcun movimento.
"Via libera!" Disse infine notando poi uno strano velo di tristezza
negli occhi della collega.
"E se fosse una trappola?" Mormorò appena stringendo un pugno lungo
il fianco.
"Pensi che Chloe' sia così furba?"
Lady Bug alzò le spalle "Non lo so..."
"Non ti preoccupare, nella stanza non c'è nessuno. Sarà sicuramente andata
a farsi una sauna oppure un trattamento di bellezza." Rispose con
superficialità', proprio come pensava essere la personalità della sua amica
d'infanzia.
"Si, sarà sicuramente così. Andiamo! E togliamoci sto pensiero" Era
pronta per lanciare lo yo-yo sul terrazzo.
Chat Noir la bloccò per un polso e la guardò negli occhi.
Lei arrossì all'improvviso ed il cuore accelerò i battiti.
"Andrà tutto bene" le rivolse un dolce ed amorevole sorriso "...
Siamo una squadra grandiosa."
"Vinceremo anche questa battaglia!" Continuò lei intrecciando le dita
con le sue, portandosele vicino al cuore.
"Non ho alcun dubbio su questo!"
*
Ma le cose non vanno mai come le si programma.
Appena varcata la soglia della camera di Chloe', il suono stridulo dell'allarme
iniziò a rimbombare in tutto il locale, e Chat Noir dovette tenersi le orecchie
per non impazzire, il suo udito super sviluppato gli stava dando non pochi
problemi, tanto da costringerlo ad inginocchiarsi a terra in preda ai dolori
lancinanti alla testa.
"Chaton!!"
Urlò Lady Bug abbassandosi alla sua altezza in maniera preoccupata.
Non doveva star male, non adesso che c'era bisogno di lui, ma Chat Noir non
riusciva a muovere un muscolo.
Lady Bug vide un'ombra avvicinarsi minacciosa dietro di lei, facendola voltare
di scatto e strabuzzare gli occhi terrorizzata.
"Bene, bene. Siete finiti dritti nella mia trappola."
*
Continua