Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Ricorda la storia  |      
Autore: simona_vicky    31/08/2022    0 recensioni
Natale si avvicina. Seokjin vorrebbe trovare tra le luci e lo spirito di festa un momento per stare da solo con Yoongi, ma lui non si mostra collaborativo, ha altri piani.
.
•Yoongi x Seokjin
•un po' di smut
.
Dal testo:
Davanti a loro il cielo era scuro, si era fatto buio in pochissimo tempo, le decorazioni di luci che pendevano da una casa all'altra facevano risplendere il cielo come se si trovassero sotto a cascate di stelle. Si erano ritrovati col naso all'insù a osservare quello splendido spettacolo sbuffando nuvolette di vapore dalle loro bocche aperte.
Era magico.
Tutto attorno a loro lo era, dalla musica natalizia che si udiva in sottofondo alle voci delle persone che circondandoli li faceva sentire come se fossero isolati da tutti.
E se solo Seokjin avesse smesso di provare quella sensazione avrebbe potuto apprezzare quel momento.
Dal guardare le luci sulle loro teste si era ritrovato a guardarle riflesse negli occhi di Yoongi che pian piano stava tornando alla realtà.
«Cosa volevi dirmi prima?»
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Yoongi afferrò la manica del cappotto del ragazzo più alto che camminava davanti a lui, affiancato dai loro amici mentre giravano per le vie della città.

«Ehi Hyung, sei impegnato più tardi?» chiese col tono di voce più sicuro di cui era capace in quel momento.

Seokjin, un po' sorpreso, si voltò verso di lui lasciando gli altri ragazzi parlare tra di loro.
«Mh...» si portò un dito alle labbra mostrandosi pensieroso, «potrei esserlo.»
Fece un sorrisetto alzando il mento sfrontato, «perché me lo chiedi?»

Yoongi arrossì velatamente di imbarazzo e spostò lo sguardo verso le vetrine dei negozi decorate dalle luci. Dannato Seokjin!
«Era solo una domanda fine a se stessa» borbottò sbuffando una nuvoletta calda dalla bocca.

Jungkook, che li stava tenendo d'occhio anche se coinvolto nei discorsi degli altri, a quel punto diede una discreta gomitata a Seokjin, di cui Yoongi non si accorse. Il maggiore gli lanciò un'occhiataccia girandosi verso di lui e sibilò un "che c'è" infastidito.
Jungkook alzò gli occhi al cielo, «smettila di complicare le cose,» gli disse per poi sussurrare impercettibilmente «idiota».

Seokjin lo guardò interrogativo cercando una risposta più esaustiva che però non arrivò poiché Jungkook era tornato a parlare del videogioco appena uscito ignorandolo. Allora sospirò tra sé e sé e si fermò, lasciando che Jungkook, Namjoon e Hoseok proseguissero più avanti così da ritrovarsi al fianco di Yoongi che aveva dietro Jimin e Taehyung.
Yoongi lo guardò appena con la coda dell'occhio, portandosi in fretta le mani in tasca per tenerle impegnate e nascondere ogni cenno di nervosismo.

«Volevi portarmi da qualche parte?» chiese con nonchalance il maggiore guardando dritto davanti a sé.

«No, devo solo andare a prendere gli ultimi regali per questi idioti», fece spallucce guardando avanti anche lui.

Ah! Quanto ti stai impegnando a far finta che non ti interessi. Yoongi scemo.

Seokjin gli rivolse uno sguardo prima di parlare a tutti a gran voce.
«Io e Yoongi vi abbandoniamo, abbiamo degli impegni. Ci vediamo domani!»

Yoongi si voltò verso Seokjin e spalancò gli occhi.
«Cosa...» sussurrò confuso. Seokjin in risposta alzò un angolo della bocca mentre gli altri avevano già iniziato a salutarli senza fare troppe storie.

«Dove dovete andare?» chiese Jimin, l'unico ad essere un po' curioso su questo inaspettato cambio di programma.

«A prenderti del carbone» gli rispose Seokjin picchettando un dito sulla punta fredda del suo naso. Jimin arrossì in fretta, strinse gli occhi e si sistemò meglio la sciarpa mettendo su un broncio infantile.

Jungkook nascose un sorrisetto sotto la mascherina nera che indossava. Si sarebbe fatto raccontare tutto più tardi.

«A domani allora! Non dimenticatevi il pranzo!» gli ricordò Hoseok.

«Certo Hobi, ciao!» Seokjin li salutò sorridendo, anche Yoongi li salutò, un po' meno convito, mentre il gruppo si allontanava sempre di più da loro due che ormai erano rimasti soli in quella strada piena di gente.

«Non dicevi di essere impegnato?»

«A quanto pare ho trovato un po' di tempo libero per te, dovresti esserne grato» affermò con sicurezza il maggiore.
«Allora, dove devi andare?»

«In libreria» rispose freddo Yoongi, senza sprecarsi a dire una singola parola in più.

«Destinazione libreria!» esclamò Seokjin mettendosi in marcia seguito da Yoongi. Nessuno dei due aveva più detto nulla, Seokjin non sapeva perché in quel momento non riuscisse a iniziare nessun discorso, nemmeno il più banale e superficiale, eppure lui era un tipo che trovava facilmente qualcosa da dire. Mentre Yoongi sembrava essersi adeguato al silenzio.

«Siamo qui per il regalo di...?»

«Namjoon.»

«Namjoon! Giustamente dovevo intuirlo» disse Seokjin apparendo più imbarazzato del previsto.
«Sai già che libro gli prenderai?»

«Storia di Arthur Gordon Pym» rispose, dirigendosi spedito alla sezione della libreria dove era sicuro di trovarlo.

Seokjin non aveva la più pallida idea di che libro fosse, tanto meno di cosa parlasse o chi l'avesse scritto. Era interessato, voleva sapere quale fosse il libro che Yoongi voleva regalare a Namjoon, e il perché magari, ma non chiese più nulla al riguardo perché si sentiva così fuori luogo. Quando Namjoon e Yoongi parlavano di libri erano in un mondo tutto loro di cui Seokjin poteva essere solo geloso. Lui non aveva nulla del genere da condividere con Yoongi.

Si guardò un po' attorno e poi raggiunse Yoongi che ancora cercava il libro giusto. Era piegato sulle ginocchia a passare in rassegna ogni singolo libro degli scaffali più bassi. Si mordeva il labbro inferiore concentrato, Seokjin pensò che se in quel momento avesse indossato gli occhiali invece che le lenti, sarebbe sembrato davvero un affascinante intellettuale. Distolse l'attenzione da lui e da quei pensieri e intravide il titolo del libro che Yoongi stava cercando proprio sul dorso del volume che si ritrovò davanti agli occhi. Lo prese tra le mani e si abbassò accanto a Yoongi per poi mostrarglielo.

«È questo qui?»

Yoongi guardò prima il libro, sorrise e poi guardò Seokjin annuendo. A quel piccolo sorriso Seokjin non poté fare a meno di sorridere anche lui incantato.

«Sai, se lo avessimo chiesto a qualcuno che lavora qui avremmo fatto molto prima, se non mi fosse capitato esattamente davanti non l'avrei mai visto» disse Seokjin rialzandosi e guardando Yoongi fare la stessa cosa.

«Lo abbiamo trovato ugualmente.»
Quella era forse la frase più lunga che Yoongi aveva detto da quando erano rimasti soli, e senza sprecare una sola parola in più si era diretto alla cassa. Seokjin non lo seguì immediatamente, preferì arrivare alle casse camminando vago tra gli scaffali mettendosi le mani in tasca. Arrivò al fianco di Yoongi che stava aspettando il suo turno.

«Tu lo hai letto?» chiese calcolando bene la dose di curiosità e indifferenza. D'altronde non gli interessava davvero del libro, né voleva sembrare di avere un disperato bisogno di colmare i silenzi.

«Sì.»

«Perciò deve essere molto bello per volerlo regalare a Namjoon.»

«Mh, sì, è carino.»

«E... Di cosa parla?»

«È lungo da spiegare.»

Seokjin volse la testa dall'altro lato per poter dar vita ad un'espressione puramente irritata dalla situazione.

Perché diamine mi ha voluto con lui se non vuole nemmeno parlarmi?!

Cercare di creare un dialogo con lui non era mai stato così frustrante. Nulla era mai stato così frustrante, e in più si era aggiunta anche una brutta sensazione alla bocca dello stomaco.

Usciti dalla libreria Yoongi prese il suo cellulare per controllare quale sarebbe stata la meta per il prossimo regalo: tipografia. Fortunatamente era abbastanza vicino ma dovevano muoversi perché l'orario di chiusura si stava avvicinando, avevano perso fin troppo tempo a cercare il libro.

«Senti Yoongi» iniziò a parlare Seokjin con un tono così serio che si sorprese di se stesso, guardava un punto indefinito di una vetrina mentre Yoongi si infilava velocemente il cellulare in tasca.

«Hyung, me lo dirai dopo, la tipografia chiude a momenti» disse attirando lo sguardo del maggiore sui suoi occhi.
Eccola. Eccola che tornava la sensazione strana all'altezza dello stomaco. Questa volta fu Seokjin a non dire nulla, se la mise via e si incamminarono a passo svelto.

Arrivarono in tempo e per non perderne altro Seokjin aspettò fuori dal negozio affollato lasciando che Yoongi se la sbrigasse da solo. Si appoggiò ad una colonna del porticato ingannando il tempo con un gioco al cellulare. Di tanto in tanto alzava lo sguardo dallo schermo per guardare attraverso il vetro Yoongi. Seokjin alzò un sopracciglio quando vide il ragazzo dietro il bancone porgergli una tazza. Yoongi la prese tra le mani e la guardò soddisfatto annuendo a qualcosa che il commesso gli aveva chiesto. La tazza bianca era lucida ed era nitida la foto di Yoongi e Jimin stampataci sopra. Seokjin la guardò giusto il tempo di vedere l'immagine e tornò al suo cellulare annoiato, e anche un po' inspiegabilmente infastidito.

Una volta che Yoongi fu uscito dalla tipografia si scambiarono uno sguardo e Seokjin si scostò dalla colonna senza avere nemmeno voglia di chiedergli qualcosa su ciò che aveva preso in quel negozio. Superò Yoongi e proseguì a camminare in silenzio finché non furono entrambi fuori dai portici.
Davanti a loro il cielo era scuro, si era fatto buio in pochissimo tempo, le decorazioni di luci che pendevano da una casa all'altra facevano risplendere il cielo come se si trovassero sotto a cascate di stelle. Si erano ritrovati col naso all'insù a osservare quello splendido spettacolo sbuffando nuvolette di vapore dalle loro bocche aperte.

Era magico.

Tutto attorno a loro lo era, dalla musica natalizia che si udiva in sottofondo alle voci delle persone che circondandoli li faceva sentire come se fossero isolati da tutti.
E se solo Seokjin avesse smesso di provare quella sensazione avrebbe potuto apprezzare quel momento.
Dal guardare le luci sulle loro teste si era ritrovato a guardarle riflesse negli occhi di Yoongi che pian piano stava tornando alla realtà.

«Cosa volevi dirmi prima?» gli chiese Yoongi.

Seokjin storse il naso e incrociò le braccia al petto, per un attimo si era perso tra i luccichii ipnotici della città e si era dimenticato di quanto lo avesse irritato il comportamento del suo amico. Ma ehi, Seokjin non era certo il tipo da farsela passare così facilmente e, soprattutto quando c'era di mezzo Yoongi, qualche lucina nel cielo buio non bastava per far svanire quella sensazione onnipresente, irritante, angosciante, molesta e pericolosamente corrosiva.

«Non ho capito perché hai voluto che venissi con te, sembra che tu non voglia nemmeno parlarmi» sputò con serietà e un incrinatura nel suo animo ferito.

«Cosa intendi?» il tempo di controbattere e Yoongi capì da solo a cosa si stava riferendo.

«Ho cercato di conversare con te per tutto il tempo e ho sempre ricevuto in risposta al massimo due parole autoconclusive. Inizio a chiedermi perché sono qui.»
Attraverso gli occhi umidi di Seokjin, le innumerevoli luci iniziavano a tremolare.

«Beh, non ti ho mica chiesto io di farmi compagnia, hai fatto tutto da solo decidendo di lasciare gli altri prima ancora che potessi controbattere.»

La bocca di Seokjin si schiuse con incredulità. «Fai sul serio?»

Yoongi aggrottò le sopracciglia e lo guardò dal basso. «Hai agito di tua iniziativa, non darmi la colpa» disse il minore.

«Certo che l'ho fatto! Non posso aspettare in eterno che sia tu a prendere iniziativa o io-Ah!» Seokjin si interruppe con un verso di frustrazione. «Ma perché me la sto prendendo» aggiunse borbottando.

Yoongi inspirò profondamente, si morse un labbro come se stesse aspettando che l'indecisione svanisse e che qualcun altro prendesse quella scelta. Perché lui non era mai stato bravo in quello.
Seokjin aveva ragione. Sarebbe morto aspettandolo.

Gli prese il polso mandando giù il groppo che aveva in gola. «Andiamo a prendere una cioccolata» disse con gli occhi di Seokjin spalancati che lo fissavano.

«Sì, bravo. Facciamo finta di non esserci detti nulla» sbuffò, comunque credendo dentro di sé che quella fosse la cosa migliore.

«No... Non è questo. Solo... Vieni e basta.»

Seokjin allora non disse più nulla e si lasciò portare tra le strade inghiottite nel buio della città. Piccole stelle luminose pendevano sulle loro teste, raccolte in sottili e quasi invisibili cavi metallici, quando furono davanti al posto che faceva la migliore cioccolata calda che avessero mai assaggiato.
Erano già stati lì. La prima volta erano tutti e sette. Era stato Jimin a trovare quel posto ed erano stati ben felici di provare.
Dopo avevano goduto nuovamente di quella bevanda magica solo Seokjin e Yoongi, che per un motivo o per l'altro finivano per andarci sempre da soli.
Era il loro posto. Tra il cacao amaro e lo zucchero.

Accomodati e con le loro tazze fumanti tra le mani, sedevano uno davanti all'altro. Gli sguardi che si scambiavano erano frettolosi ed evasivi.
Yoongi ricordò quanto avessero riso l'ultima volta che erano stati lì. Avevano ordinato quelle sfere di cioccolato con dentro marshmallow che si aprono nel latte caldo senza sapere minimamente come funzionassero.

«So che sembra ti abbia portato qui per rimediare a prima, ma in realtà era la meta fin dall'inizio» borbottò Yoongi toccando con le labbra il bordo della tazza per tenersi impegnato.

«Non volevi compagnia per andare in giro a prendere i regali?» chiese Seokjin con circospezione.

«Beh, certo ma... Volevo solo uscire con te» ammise Yoongi imbarazzato mentre la sua voce si abbassava sempre di più ad ogni parola.

«Oh.» Seokjin iniziò a chiedersi se con quello intendeva "uscire da amici", come sempre d'altronde, o qualcosa di diverso.
Quell'unico "oh" che emise fece andare nel pallone Yoongi.

«Sì insomma, poi però hai iniziato a essere irritante» continuò arrossendo, infastidito dal calore delle proprie guance.
«E... Per questo ho tirato fuori la scusa dei regali... Tanto sarei comunque dovuto andare a prenderli» borbottò in fine.

«A proposito» disse Seokjin accavallando le gambe, «Non mi hai fatto vedere cosa hai preso in tipografia» continuò omettendo di ave già visto la tazza in realtà, e anche piuttosto bene.

Yoongi si stava maledicendo per averla presa tanto alla lontana. Talmente lontana che Seokjin non avrebbe mai e poi mai potuto afferrare dove voleva arrivare. Per questo aveva messo in mezzo un altro discorso.

Yoongi prese un sacchetto di carta vagamente sconsolato e lo porse a Seokjin. Il maggiore ne estrasse la tazza e non si sprecò nemmeno di fingere di starla guardando per la prima volta. Accanto ad essa però notò che nella busta c'era anche un pacco di quegli infusi fruttati artigianali.
Si rigirò la tazza tra le mani per osservare al meglio la fotografia. Jimin aveva un braccio attorno alle spalle di Yoongi e lo stringeva a sé mentre lui strizzava gli occhi e sorrideva con le gengive scoperte. Adorava vederlo sorridere in quel modo, ma gli piaceva di più quando accadeva per merito suo. E in quella lucida foto Yoongi non stava semplicemente sorridendo per mettersi in posa, rideva. Era felice. Davvero felice. Jimin gongolava soddisfatto con la dita che stringevano la spalla di Yoongi e si prendeva gioco di lui da quella stupida tazza.

«Intima» commentò.
Dolce. Pensò col voltastomaco. Non che a provocargli quella sensazione fosse il momento tenero tra i due amici immortalato nella foto, giusto per precisare.

«Dici? È negativo?»

Seokjin non seppe cosa rispondere.
Dipendeva dai punti di vista, certo, dal suo per esempio, che Yoongi facesse un regalo tanto smielato a Jimin era negativo. Ma dal punto di vista di Jimin, che doveva ricevere quel regalo affettuoso, e non l'invidia acida di Seokjin impacchettata e con un bel nastro giallo sopra, probabilmente no.

«Perché gli stai regalando una tazza con una vostra foto?» si lasciò sfuggire questa domanda riponendo con cura la tazza nel sacchetto.
Avrebbe potuto prenderne una con degli animali carini, o sul suo anime preferito, o ancora quelle con le costellazioni che appaiono quando ci versi dentro liquidi caldi.
Prese la sua cioccolata e la sorseggiò, decidendo che sarebbe stato più opportuno chiudere il becco.

«A Jimin piacciono questo genere di regali "sentimentali".»

«È vero» constatò Seokjin insoddisfatto.
«Se non gli avessi preso il peluche di Chopper probabilmente avrei optato anch'io per qualcosa di simile. Qualcosa di personale come un album di foto. O un mixtape. Ma forse quello è troppo romantico e urla "mi sto dichiarando", anche se nel millennio sbagliato.»

Yoongi arrossì imbarazzato dopo le sue parole mentre Seokjin lo scrutava con un'espressione indecifrabile.

«Ma non preoccuparti, Yoongi,» disse assottigliando lo guardo e alzando il mento, «Jimin sarà davvero contento di ricevere questo regalo da te.»

Seppur con imbarazzo, Yoongi fece una breve risata per via dell'acidità nelle parole del maggiore. «Cos'è? Ti metti a fare il geloso?» disse ironico. Ovviamente non credeva nemmeno un po' che Seokjin potesse essere geloso, era solo una battuta, però stranamente Seokjin si irrigidì.

Si sistemò una ciocca di capelli, «Geloso per tazza coi cuoricini? Chi non lo sarebbe?» lo prese in giro sorridendo.

«Non c'è nessun cuoricino» puntualizzò Yoongi.

«Oh sì che ci sono,» ribadì Seokjin trasformando il suo sorriso in un ghigno, «trasuda talmente tanto miele che non avrà mai bisogno di aggiungere altro zucchero.»

«Quindi è eccessiva?»

Seokjin sospirò. «No, è perfetta per Jimin» disse, questa volta con un tono gentile.

Yoongi lo guardò titubante prima di voltarsi e prendere dal suo zaino qualcosa. Si stava mordendo l'interno della guancia mentre frugava tra le sue cose. Se non avesse avuto le mani impegnate sicuramente si sarebbe strappato le cuticole a morsi.

«Oddio non ci credo» esclamò sorpreso Seokjin quando Yoongi posò sul tavolo un CD. «È davvero un mixtape?»

Yoongi avrebbe voluto lasciare lì l'oggetto e scappare. Eppure era ancora seduto su quella sedia, muto come un pesce, ad aspettare che il tempo dell'imbarazzo scorresse.

«A essere sincero, credo che così effettivamente sia un po' eccessivo» disse Seokjin grattandosi la nuca a disagio.

Yoongi guardò di lato mentre borbottava: «È per te... idiota.»

«Per me?» chiese incredulo. Yoongi si decise ad alzare lo sguardo e guardarlo negli occhi annuendo imbarazzato. Seokjin deglutì.

«Ed è un mixtape?» chiese per esserne sicuro dal momento che Yoongi non aveva ancora risposto a quella sua domanda.

«Sì, Jin. È un mixtape ed è per te» affermò più convinto con le guance che ormai stavano diventando rosse, inevitabile se ripensava a quello che aveva detto prima circa i mixtape come forma di dichiarazione.

«Oh...» Seokjin prese in mano il CD e si morse il labbro inferiore, «Voglio ascoltarlo.»

E Yoongi voleva evaporare. Sparire. Poof!

«Ora. Voglio ascoltarlo ora.» Affermò guardandolo dritto negli occhi. Era così sicuro di sé da intimorire Yoongi.

«Eh? Guarda che non è nulla di speciale... Sono solo canzoni che mi piacciono e che volevo farti ascoltare. N-non serve essere così seri.»

«Quando ti piace una canzone mi passi il link» gli fece notare alzando le sopracciglia in un espressione accennata di disapprovazione, «al massimo avresti fatto una playlist.»

Yoongi si chiese perché mai Seokjin fosse dovuto essere così perspicace in una situazione simile. All'inizio aveva pensato che regalargli una raccolta di canzoni sarebbe stato semplice, rapido e discreto. Semplice, rapido e indiscreto un cazzo. Ma come mi è venuto in mente?!

«Vieni con me» disse Seokjin. Bevve tutto d'un fiato quel che restava della cioccolata e in fretta si alzò per indossare il suo cappotto.

Yoongi lo guardava perplesso. «D-dove?» chiese confuso alzandosi anche lui.

«A casa mia. Te l'ho detto, voglio ascoltarlo ora.»

Il minore aveva provato a farfugliare qualcosa per esprimere il suo disaccordo, ma Seokjin aveva deciso. Dopo essersi sistemato il suo cappotto fece il giro del tavolo arrivando al posto di Yoongi. vide la sua tazza ancora mezza piena.

«Ti aiuto io» disse facendogli un occhiolino. Bevve parte della cioccolata posando le labbra sull'orlo di ceramica dove probabilmente prima lo aveva fatto Yoongi. Poi gli porse la tazza per fargli bere ciò che restava. E Yoongi bevve dalla tazza che Seokjin gli aveva portato alle labbra. Un bacio indiretto... pensò Yoongi sentendosi subito dopo ridicolo.

Fu quando ormai si trovavano in camera di Seokjin che Yoongi iniziò a percepire tutta l'ansia che aveva cercato di reprimere dopo aver lasciato il locale. Seokjin aveva il CD tra le mani mentre si avvicinava allo stereo posizionato sul mobile della tv.

«Non vorrai mica ascoltarlo da lì, con me in questa stanza, vero?»

«Perché no? Sono solo canzoni che ti piacciono d'altronde, non è di certo una dichiarazione» disse tranquillo Seokjin alzando le spalle e mettendo il CD nello stereo, mentre cercava di trattenere un sorrisetto bastardo.

«Ma è imbarazzante» borbottò Yoongi.

«Perché dovrebbe esserlo?» chiese il maggiore con velata ironia e ormai un angolo della sua bocca si era sollevato.

«Ti odio quando fai così» sbuffò l'altro mettendosi le mani in tasca.

Seokjin sorrise, cliccò il tasto play e dopo essersi assicurato di aver alzato il volume si stese sul letto guardando il soffitto. La prima canzone partì riempiendo il vuoto di quella stanza. Seokjin girò il viso verso Yoongi e sorrise ancora.

«Puoi anche venire a sederti qui con me» gli disse, e forse per la musica, o per la presenza stessa di Yoongi nella sua camera, il suo cuore prese a battere più forte.

Yoongi cautamente gli si avvicinò. Si sedette sul bordo del letto sfiorando con un ginocchio la gamba dell'altro. Distolse lo sguardo mentre Seokjin continuava invece a tenere gli occhi su di lui. Yoongi sapeva che quelli sarebbero stati i quaranta minuti più lunghi di tutta la sua vita. Si maledisse per aver messo undici interminabili canzoni in quel dannato mixtape. Perché aveva dovuto metterne tante? Ne sarebbero bastate decisamente meno, anzi, ne sarebbe bastata anche solo una. Tanto ciò che voleva dirgli era semplicemente una cosa, ma non aveva saputo come altro farlo. Non era stato programmato nei suoi piani il dover essere presente all'ascolto altrimenti sarebbe stato più facile dirlo a voce alta e scappare, anche quella era stata un'opzione contemplata.

Seokjin non poteva sapere quanto sarebbe durato, non si era nemmeno posto il problema. Non era un problema.

Ogni canzone urlava in un modo diverso "Kim Seokjin, ti amo cazzo". E forse dopo un' intera playlist costruita per parlare di quel sentimento, Seokjin se ne sarebbe pur dovuto accorgere. Già dalla prima canzone avrebbe potuto farlo ma di certo non gli avrebbe giovato saltare a conclusioni affrettate. Sentiva di starsi già illudendo troppo e le sue insicurezze gli impedivano di godersi quel momento.

Ad un certo punto Seokjin non riuscì più a stare fermo ad ascoltare tutte quelle parole senza sapere davvero quale fosse il significato che Yoongi gli stesse dando. Sembrava chiaro, così tanto facile che sarebbe stato altrettanto facile fraintendere, e non poteva permetterselo dal momento che il suo cuore stava già rischiando un infarto. Così, lasciando che le ultime canzoni continuassero a riecheggiare in quella stanza, si alzò di scatto e si mise seduto guardandolo intensamente negli occhi. Yoongi ne era quasi spaventato, beh... in realtà era molto più che spaventato.

Seokjin aprì la bocca ma ancora non riusciva a dire nulla.

«Yoongi-ah.»

Deglutì, come doveva andare avanti? Non sapeva che dire, non che avesse capito ogni singola parola di quei testi.

«Una di queste canzoni dice che devo solo scoparti per bene

Yoongi spalancò gli occhi con la stessa velocità con cui diventò completamente rosso. Che cazzo di problemi hai Kim Seokjin? Pensò buttandosi all'indietro e sprofondando tra le coperte mentre si copriva il viso con una mano.

«Sì-insomma, no, non dice esattamente "Seokjin è quello che devi fare".»

«Ma è quello che vorresti io faccia?» chiese Seokjin con un piccolo sorrisino divertito.

«Perché su undici canzoni ti stai concentrando proprio su questa frase!?» domandò Yoongi in un misto di esasperazione e frustrazione. Se gli avesse risposto di sì, Seokjin cosa avrebbe fatto a quel punto?

«Allora dimmi, su cosa mi dovrei concentrare?» questa volta Seokjin fu più timido. Si mise più vicino a lui e gli prese la mano spostandola dal suo viso, impedendogli di nascondere ancora il rossore. Yoongi respirava a fatica, guardava il maggiore dal basso con gli occhi sbarrati.

«Vuoi dirmi che non è già abbastanza palese?»

In quel esatto momento l'ultima canzone era finita. Visions of Gideon. Forse tutto ciò che si poteva sentire appena la musica cessò nel silenzio era il battito dei loro cuori.

Seokjin scosse la testa. «Dillo e basta.»

Yoongi si morse il labbro inferiore. Si sollevò e si avvicinò sempre di più al volto di Seokjin, fino a toccare le sue labbra con le proprie come il leggero bacio di una farfalla.

«Mi piaci Hyung» sussurrò a un soffio da lui.

Seokjin aveva chiuso gli occhi nella speranza durasse di più, e li riaprì udendo quelle parole. Sorrise. Non immaginava sarebbe stato così felice da tremare.

«Mi piaci anche tu Yoongi.»

Seokjin si avvicinò per un altro bacio. Gli prese il mento tra le dita e lo guidò verso la sua bocca. Yoongi era totalmente assoggettato da lui, aveva desiderato tanto quel momento, quel bacio. Ora non gli sembrava vero. Non riusciva a pensare. Era cera sciolta tra le braccia di Seokjin che avevano iniziato a circondare la sua schiena facendo toccare i loro corpi. E anche Seokjin stava lasciando sfumare ogni pensiero razionale lasciando a quel bacio il controllo su tutto.

Con una mano il maggiore gli toccò il petto e sorrise interrompendo il bacio accorgendosi di qualcosa.

«Stai per esplodere Yoongi? Il tuo cuore sta per schizzare fuori» commentò Seokjin accarezzando il centro del suo petto con un sorrisino scherzoso.

«In che altro modo dovrei reagire?» controbatté arrossendo, «è da tutta la sera che penso di star per morire.»

«Sei così dolce» disse teneramente Seokjin. Yoongi abbassò la testa e deglutì a fatica.

«Non è vero» borbottò.

«Invece sì, devo ricordarti che mi hai regalato un mixtape per dichiararti? Oh! Ma stai arrossendo ancora di più! Non ci credo!» lo punzecchiò picchiettando le dita sui suoi fianchi.

«Hyung smettila!»

«Altrimenti?» sussurrò a voce pericolosamente bassa mentre le sue mani si fermavano sui suoi fianchi.

Yoongi lo guardava negli occhi senza essere in grado di dire una singola parola. Seokjin era bellissimo. Era sicuro di essere rossissimo dal caldo che sentiva. Cautamente Seokjin lo aveva portato a stendersi di nuovo sulla schiena, e lo guardava stando sopra di lui. Con una mano prese a sistemargli i ciuffi di capelli scompigliati sulla fronte, accarezzando dolcemente la sua pelle.

«Vuoi ancora che io ti scopi?» chiese con un timido sorrisino malizioso.

Yoongi spalancò gli occhi schiudendo le labbra e boccheggiando in cerca di ossigeno. Questo non lo aveva minimamente calcolato. Tutta quella situazione non l'aveva messa in conto. Non sapeva che rispondere. Lo voleva? Come cazzo sarebbe mai potuto essere in grado di pensare dopo che Seokjin, Seokjin in carne ed ossa, Seokjin che stava praticamente sopra di lui, gli aveva appeno chiesto una cosa del genere? E perché cazzo Seokjin doveva uscirsene con tutto questo romanticismo?!

Seokjin sorrise e velocemente il suo sorriso si trasformò in una leggera e breve risata. «Scusami» disse per poi fare una pausa, «Scusami, sto correndo? Che te lo chiedo a fare, è ovvio che stia correndo. Aaah non volevo spaventarti!»

Yoongi restò paralizzato per un po' prima di scoppiare a ridere scaturendo confusione nel maggiore che iniziò ad arrossire. Quando smise di ridere spinse con forza le spalle del maggiore invertendo le posizioni. Adesso era Seokjin a trovarsi schiena contro materasso e Yoongi gli stava sopra con le mani ai lati della sua testa e le ginocchia a quelli dei suoi fianchi.

«È okay Hyung,» disse Yoongi divertito anche se ancora agitato, «però prima devo chiederti una cosa.»

«Dimmi» disse Seokjin deglutendo. Ora che Yoongi aveva fatto la sua mossa non aveva più la situazione sotto controllo e questo lo spaventava ed eccitava al tempo stesso.

«Vuoi essere il mio ragazzo?» chiese col cuore in gola per poi aggiungere subito dopo «O-o iniziare a frequentarci! Non dobbiamo metterci insieme subito, se non vuoi...»

«Sì Yoongi» rispose sorridendo senza pensarci mezzo secondo in più «voglio essere il tuo ragazzo, sì.»

«Davvero?»

Seokjin rise. «Sì!»

L'espressione dapprima incredula di Yoongi si trasformò in un enorme sorriso prima di fiondarsi sulle sue labbra. Mentre le sue erano secche e piene di microtagli causati dal freddo, quelle di Seokjin erano ciò che di più soffice avesse mai toccato, non avrebbe mai voluto separarsene anche se avrebbe potuto ferirle con le proprie. Mentre il bacio diventava più intenso le mani di Seokjin si avvinghiarono ai suoi fianchi spingendoli in basso in modo che Yoongi potesse posizionare le gambe tra le sue e stendersi sul suo corpo.

«Non sono pesante?» chiese tra un bacio e l'altro.

Seokjin infilò piano le mani sotto la sua felpa toccando la sua pelle bollente e provocandogli un piccolo sussulto. Sorrise. «Ti piacerebbe.»

Yoongi arrossì, di nuovo, o forse non aveva mai smesso. Seokjin inclinò la testa e gli lasciò un bacio umido sul collo. Poi un altro, e un altro ancora.

«Mh... Seokjin» mugolò passando le dita tra i suoi capelli.

«Sì Yoongi» sussurrò il maggiore mentre leccava la pelle sensibile che aveva appena baciato. Dalle labbra di Yoongi uscì un piccolo sospiro e Seokjin ne approfittò per divertirsi di più facendo scorrere le mani lungo i suoi fianchi fino al petto. Yoongi era scosso da brividi di freddo perché per via delle mosse meschine di Seokjin la felpa era stata spostata, esponendo la sua schiena all'aria fredda. Non che avesse da lamentarsi. Poi però Seokjin decise di dargli il colpo di grazia facendo scontrare il polpastrello contro il suo capezzolo mentre affondava piano i denti sul suo collo. Non gli avrebbe nemmeno lasciato il segno eppure Yoongi si lasciò sfuggire un verso di eccitata sorpresa più forte di quanto avrebbe voluto, pentendosene all'istante. E Seokjin sorrise, uno di quei sorrisi totalmente bastardi e felici nel sapere di essere colpevoli.

«Ti vedo soddisfatto.»

«Ti vedo sensibile» replicò Seokjin con ancora quell'espressione in volto.

«Bastardo» disse mordendosi la lingua subito dopo poiché Seokjin era tornato all'attacco massaggiando il suo petto con le dita.

Rise, «Dillo ancora, mi piace», e porto le mani alla cintura di Yoongi pronto a liberarsene. Yoongi non capì subito, ma appena lo fece si alzò di scatto irrigidendosi.

«Aspetta.»

Seokjin lo guardò interrogativo e spaventato di aver fatto qualcosa di sbagliato e magari troppo affrettato. Yoongi se ne accorse e si abbassò giusto per dargli un bacio sull'angolo della bocca.

«Vado in bagno, torno subito.»

Seokjin sorrise sollevato e annuì. «Va bene.»

Non sapeva più da quanto tempo Yoongi fosse in bagno, aveva passato quegli interminabili minuti a pensare. Forse stava correndo un po' troppo, lo avrebbe capito, d'altronde lui stesso non aveva ancora ben chiaro cosa stesse succedendo, né poteva affermare con sicurezza che fosse reale. Aveva passato così tante giornate a sperare che qualcosa di simile accadesse tra loro, e notti in preda alla gelosia. Alzatosi, si strofinò le mani sul viso e raggiunse l'altro. Bussò alla porta afferrando già la maniglia.

«Yoon, sto entrando, okay?» domandò entrando senza attendere una risposta.

Yoongi si voltò di scatto con gli occhi spalancati e altrettanto fulmineamente abbassò la testa in imbarazzo. Se ne stava seduto sul bordo della vasca giocando nervosamente con le sue stesse dita. Seokjin gli si sedette accanto.

«Sei agitato per colpa mia?» chiese il più grande avvicinandosi un po' di più. L'aveva praticamente fatto scappare.

«Perché sono l'unico ad esserlo?» sussurrò a voce bassa Yoongi.

Seokjin gli diede un colpetto dietro la nuca.

«Chi ha mai detto che sei l'unico? Sono agitato anch'io, cosa credi. Sono emozionato, nervoso, eccitato e per di più ho paura di averti spaventato.»

«...Spaventato io?» chiese Yoongi, finalmente guardandolo e mordendosi il labbro inferiore agitato.

«Ehm, sì...» Seokjin con una faccia da ebete indicò i suoi pantaloni con un dito «Quado ho iniziato a toglier-»

«Aaaaahhh non è vero! Non mi sono spaventato!» urlò Yoongi nascondendo il volto tra le mani.

Seokjin abbassò lo sguardo percependo una brutta sensazione al petto sentendosi un idiota, «Hai... Mh... Non ti va di farlo?»

Yoongi rosso in viso spostò le mani per costringersi a cercare il suo sguardo seppur tremendamente in imbarazzo.

«Non è esattamente quello...»

«Io pensavo ti andasse, perché insomma, a me andava e volevo... oddio così sembro un arrapato del cazzo, che figura...»

«No Jin, anche a me va.»

Seokjin tornò dritto a guardarlo negli occhi.

«Sono solo davvero tanto agitato» arrossì ancora Yoongi, ma questa volta si obbligò a non distogliere lo sguardo.

Seokjin deglutì e gli chiese se fosse sicuro. Yoongi annuì in risposta così Seokjin, senza perdere tempo nemmeno per pensare, lo prese e lo fece scivolare all'interno della vasca vuota.

«Ma che stai facendo!?» urlacchiò Yoongi colto alla sprovvista mentre anche Seokjin entrava nella vasca mettendosi tra le sue gambe. Scivolava sempre più giù.

«C'è poco spazio in questo bagno» rispose il maggiore, ed effettivamente finché erano seduti sul bordo della vasca le loro ginocchia quasi toccavano il mobiletto del lavandino.

«A-allora torniamo in camera tua!»

«Ormai è troppo tardi. Voglio toccarti ora,» sussurrò con voce bassa «posso Yoongi?»

Yoongi deglutì, si stava schiacciando il più possibile contro il fondo della vasca con le gambe piegate e Seokjin gli stava sopra. Fece un cenno con la testa arrossendo e guardando di lato. Seokjin si abbassò per baciarlo sulla bocca cogliendolo di sorpresa. Ancora una volta quelle labbra soffici e dolci erano sulle sue, poteva assaporarle e goderne la morbidezza. Yoongi le schiuse per aprire quelle del maggiore con la lingua che presto incontrò il suo obiettivo. Il bacio era diventato bagnato, non che la cosa desse fastidio a nessuno dei due, e terribilmente agitato, carico di impazienza.

«Facciamo con calma okay?» cercò di rassicurarlo Seokjin scendendo a baciargli la mandibola.

Yoongi rise nella sua testa, con calma, come se tutto questo non fosse successo nel giro di un'ora. Iniziava ad essere meno nervoso anche se non era davvero possibile essere totalmente calmi quando il fottuto Kim Seokjin, a cui dedicava i suoi pensieri ogni volta che ascoltava una canzone che anche solo accennava all'amore, ti sta sopra mentre ti bacia in una scomodissima vasca da bagno del cazzo.

«Del tipo, potrei fare questo...» sussurrò il più grande. Yoongi si fece immobile quando la sua mano lo raggiunse tra le cosce e abili le sue dita avevano superato gli strati dei vestiti. Seokjin aveva il viso premuto nell'angolo del suo collo. Ne respirava l'odore. Le sue labbra sfioravano i fasci di muscoli del collo captando la tensione del suo intero corpo. Yoongi andò incontro alla sua mano quasi con timidezza così Seokjin, che non aveva idea di cosa potesse piacergli, si sentì come soddisfatto e lo accontentò con quei movimenti plasmandoli per lui. Sorrise sulla sua pelle, sentiva il dolce suono del suo respiro breve e affannato, e poi una mano esile incontrò il suo petto. Yoongi poté apprezzare il ritmo accelerato del cuore di Seokjin, avrebbe potuto prenderlo in giro come aveva fatto prima con lui.

«Questo... mi piace.» Aveva appena sussurrato Yoongi ormai sprofondato fra tremolii sul fondo non più tanto gelido della vasca.

Seokjin aprì gli occhi contento, «Così?». Yoongi annuì con un mugolio e la mano che gli teneva sul petto si fece strada sempre più in basso, liberandolo impacciatamente dai vestiti quel tanto che bastava per poter ricambiare quelle attenzioni

Seokjin era stato colto di sorpresa, inaspettatamente dolce. Continuarono ad appannare la superficie della vasca coi loro caldi respiri, sussurrando i loro nomi all'unisono, rendendo ancora più inefficace il tentativo di resistere, di far durare di più quel momento.

Coi petti ancora scossi dal battito incessante, si guardavano a vicenda. Le teste appoggiate al cuscino, i capelli di Seokjin disordinati e le guance di Yoongi estremamente in fiamme. Le ginocchia di Seokjin stavano cedendo così aveva deciso che spostarsi e continuare sul più comodo letto sarebbe stata un'idea migliore. E lo era stata. Da quando la schiena di Yoongi si era sollevata dalla vasca le labbra dei due non si erano separate nemmeno per un istante finché non ebbero toccato il materasso.

«Credevo non ti saresti più fermato» disse a bassa voce Yoongi beffardo. Seokjin socchiuse gli occhi e lo guardò da sotto le ciglia. Arricciò le labbra per parlare ma le richiuse. Si fece più vicino all'altro intrecciando le loro gambe nude e riaprì la bocca.

«Possiamo rifare tutto da capo quando avrai ripreso fiato» sussurrò provocatorio e infilò una coscia tra le sue premendo.

Yoongi sobbalzò e si coprì il viso con una mano. Chiuse gli occhi per l'imbarazzo. Poi sentì le labbra di Seokjin baciargli il dorso della mano, e continuò a farlo come se volesse mangiargliela.

«Dai Yoon, non imbarazzarti, ti prendevo solo un po' in giro.»

Yoongi spostò la mano dal suo viso a quello del maggiore e gli coprì la bocca col palmo, guardandolo con le sopracciglia aggrottate e le guance rosse.

«Voglio rifarlo» borbottò Seokjin, le sue parole ovattate dalla mano di Yoongi che premeva sempre di più sulla sua bocca per non farlo finire. Poi la spostò e guardò di lato. Imbarazzato, insicuro se parlare o meno, se dirlo ad alta voce e dare soddisfazione al suo hyung.

«Anch'io...»

Gli occhi di Seokjin si illuminarono. Yoongi si sollevò piazzandoglisi sopra, aveva una luce diversa nel suo sguardo, più sicurezza. Si abbassò fino al suo orecchiò sfiorandogli lo zigomo coi suoi ciuffi di capelli.

«Ma questa volta lascia fare a me.»


 

.
.
.
N.A.
Salve! Leggo da questo sito da quasi dieci anni ma non avevo mai pubblicato nulla, perciò eccomi qua!
Spero questa storia vi sia piaciuta <3 grazie per aver letto



 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: simona_vicky