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Autore: Queen_the_darkess    07/09/2022    2 recensioni
Viero Peruzzi, di anni 72, non aveva idea della serie di eventi che si sarebbero susseguiti di lì a poco quando era uscito quella mattina.
Tra misteriosi guanti luminescenti e una cospirazione per distruggere la provincia Viero si ritroverà come il solo in grado di mettere tutto a posto.
Seguite il nostro senile eroe nella sua folle avventura per salvare Borgatina, la sua amata città di provincia dalle grinfie del malefico Mr. Harris.
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Scrissi questa storia quando andavo ancora alla scuola media, come tema di italiano.
Sono passati più di dieci anni da allora ma rileggendola mi sono detta, "perchè non pubblicarla? La me dodicenne davvero merita un po' di riconoscimento"
Quindi eccomi qui.
Devo avvisare che non ho cambiato assolutamente nulla dal "manoscritto" originale, a parte qualche errore, quindi eventuali puerilità sono dovute al fatto che l'autrice era, a tutti gli effetti, una bambina.
Enjoy!
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Viero Peruzzi, di anni 72, era uscito quella mattina d'autunno con la precisa intenzione di “andare a funghi”.

Aveva piovuto il giorno prima e la leggera brezza era fresca e frizzantina, alzando gli occhi verso il cielo ancora scuro Viero insipirò una bella boccata d'aria, pregustando la passeggiata solitaria che avrebbe intrapreso di lì a poco.

Si diresse verso il suo garage, si infilò le sue usurate galosce verde militare, il giacchetto tartan di pile della collezione “boscaiolo couture”, prese il fidato cestino di vimini e salì a bordo della sua scattante panda bianca quattro per quattro.

“Sarà una bella giornata, si” pensò Viero mentre procedeva a trentacinque kilometri orari, (cinque kilometri in più del solito ma, d'altronde, erano le quattro e quaranta del mattino e poteva permettersi qualche piccola pazzia) verso il suo posto segreto.

Il suddetto posto segreto era un minuscolo boschetto di faggi che circondava un vecchio polo chimico abbandonato da anni.

Viero parcheggiò la panda, scese col suo cestino di vimini e, spostata la rete del perimetro, si addentrò nella faggeta.

Erano ormai le cinque inoltrate quando Viero avvistò il suo primo fungo, un porcino di notevoli dimensioni che avrebbe fatto un figurone sul suo profilo di “feisbucche”.

Si apprestò a raccoglierlo ma l'infame fungo era cresciuto dentro un cespuglio di rovi, allora Viero cercò i suoi guanti ma si rese conto tristemente di averli dimenticati a casa.

Era pronto a rinunciare al suo porcino quando si accorse che, appeso ad un ramo di rovi, c'era un guanto da lavoro apparentemente in buono stato.

Il signor Peruzzi era un uomo semplice e non si domandò neanche per un momento cosa ci facesse un guanto appeso ad un ramo, lui semplicemente lo prese e se lo infilò, raccolse il suo porcino da competizione e continuò felice per la sua strada senza rendersi conto della strana luminescenza che il guanto aveva lasciato sul rovo.

Sette porcini e venti galletti dopo Viero si ritenne soddisfatto del suo bottino e si avviò verso la sua macchina togliendosi il guanto che aveva trovato.

Il giorno dopo si svegliò con una strana sensazione al braccio sinistro, “Oh Cielo ho un infarto” pensò prima di posare lo sguardo sulla sua mano ed accorgersi che era diventata...di corteccia?

Viero alzò la mano stupito capendo che, si, quella era proprio corteccia, mosse le dita e si rese conto che non aveva nessuna difficoltà nel farlo allora si tranquillizzò.

Osservò ancora un po' il suo arto vegetale e provò a staccarne un pezzo rendendosi conto che sotto di esso c'era proprio del legno.

Più confuso che mai si avviò in cucina dove trovò sua moglie intenta a preparare il caffè.

-Bibì...

Bice Galli maritata Peruzzi era una donna di sessantacinque anni di chiara origine romana con lunghi capelli bianchi e il sorriso vispo di chi ha sempre in mente qualche danno da combinare.

Sentendo il tono ansioso di suo marito si girò confusa e la sua confusione crebbe non appena notò il braccio legnoso dell'uomo.

-Ma che...Viero, ma che è?

L'uomo guardò il suo braccio e poi sua moglie e poi di nuovo il suo braccio

-Non ne ho idea.

-Ma ti fa male?

-No, è solo strano.

Bice sbattè in paio di volte le palpebre e poi fece spallucce

-Oh beh, quello che non ci ammazza ci fortifica, no? Bevi il caffè e non pensarci più, passerà- detto questo si voltò e riprese ad armeggiare in cucina.

Viero decise che sua moglie aveva ragione quindi si sedette e fece colazione.

Circa un paio di settimane dopo il braccio aveva ancora il suo aspetto legnoso ma ne Viero ne Bice se ne preoccupavano più, ora c'era altro a cui pensare.

-Ma l'hai sentito di quel americano che si vuole comprare tutta Borgatina e vuole trasformarla in un albergo risorto?

A parlare era stato Raffaele Guida, vecchio amico di Viero e Bice che al momento si trovavano i piazza a fare una passeggiata.

Raffaele era un toscano DOP e viveva a Borgatina da sempre.

-Resort no risorto – lo corresse Bice – e comunque si, assurdo non capisco come possa pensare di poterlo fare!

- Il brutto è che gli permetteranno di farlo! Borgatina è quasi una città fantasma non è che abbiamo tanta voce in capitolo.

I tre si guardarono con aria quasi sconsolata poi Bice alzò le spalle nel suo solito gesto noncurante.

-Oh beh, godiamoci il paese finchè è nostro, buona giornata Raffaele.

-Arrivederci Signora.

Viero non lo dava a vedere ma era particolarmente turbato dalla notizia della vendita di Borgatina, era la sua città e lì aveva passato tutta la sua vita.

-Bice senti, io me ne vado un po' a funghi, ci vediamo oggi pomeriggio.

La moglie lo guardò un po' confusa ma lo mandò ugualmente.

Viero raggiunse il suo posto segreto e si incamminò verso la faggeta, non avrebbe fatto funghi quel giorno, non aveva piovuto, voleva solo stare un po' da solo a pensare.

Camminò per buoni venti minuti prima di sentire due uomini parlare nei pressi del vecchio polo chimico.

-Quindi Mr. Harris compra?

-Si, prende tutto.

I due uomini erano intenti a fumare una sigaretta quando notarono la figura semi nascosta di Viero.

- Chi c'è la! Questa è proprietà privata!

Entrambi si incamminarono verso Viero che preso dal panico cominciò a camminare nella direzione opposta cercando di seminarli.

“No no no no! Che faccio?” pensava.

Aveva il cuore a mille quando si rese conto che la corteccia sul suo braccio si era estesa fino alla spalla.

Viero, che nella sua gioventù aveva letto dei fumetti sui supereroi si cominciò a domandarsi se magari...

Si fermò accanto ad un faggio e cominciò a concentrarsi.

Dopo circa trenta secondi, sentendosi al quanto idiota apri gli occhi e quello che vide lo lasciò a bocca aperta.

Era ad almeno 5 metri di altezza, anzi no! Era lui alto cinque metri!

Stupefatto si guardò e si rese conto di essere diventato un...faggio?

Ancora più stupito guardò i due uomini di prima passargli sotto senza rendersi conto di nulla.

-Giò, secondo me te lo sei sognato il tipo.

-Boh, mi pareva...mi sarò sbagliato, andiamo dentro.

Dopo che se ne furono andati Viero tornò umano e decise di seguirli per vedere se fosse riuscito a scoprire qualcosa di più su questo Mr Harris.

Si appostò poco lontano da dove li aveva visti prima e tornò faggio.

- Che poi se vuole farci un resort perchè ha riaperto il polo chimico?

A parlare era stato quello chiamato Gio, un tizio alto e magro, il suo amico invece era più basso e muscoloso.

Fece segno allo smilzo di abbassarsi e con aria cospiratrice cominciò a sussurrare.

 

-Ho sentito dire al capo che il resort è una copertura per una roba più grossa, tipo una mega fabbrica petrolchimica!

Viero li ascoltò ancora per un po' apprendendo che a quanto pare Harris voleve sfrattare gli abitanti di Borgatina per poter agire indisturbato, per fare cosa però non lo sapeva.

Quando i due se ne andarono Viero corse a casa da sua moglie per raccontarle tutto.

-Viero ma ti senti bene?

Bice era assai perplessa dalla storia del marito ma se lui diceva che era andata così allora era così.

-D'accordo ti credo ma che vorresti fare?

Viero si mise una mano tra i pochi capelli che gli erano rimasti, frustrato.

-Non lo so, qualcosa! Se davvero ha queste intenzioni non danneggerà solo noi ma anche le città vicine, hai idea di quanto inquini una fabbrica?

Bice lo guardò per un po' e poi le si accese negli occhi la luce furbesca che aveva fatto innamorare suo marito.

-Ho saputo da Titina che il signorn Harris alloggia all'albergo “La perla”, potresti fargli una visitina.

Viero la guardò confuso.

- E cosa dovrei dirgli, “scusi potrebbe non cacciarci tutti ed evitare di far venire un tumore a tutta la regione, grazie”?

-Non non intendo che tu vada a parlargli -Bice gli sorrise con aria cospiratrice -avrà pure qualche carta o documento dove c'è scritto quello che vuole fare no? Trovalo e portalo alla polizia!

Viero ci pensò un po' su e poi sorrise anche lui.

-Sai cosa? Lo faccio!

E con questo si sedettero a tavola ed elaborarono un piano.

Camilla, la nipote della signora Titina conosceva bene Viero e quando quella sera lo vide entrare nell'hotel lo guardò stupita.

-Signor Petruzzi cosa ci fa qua?

-Camilla, passavo di qua e mi sono accorto di avere un urgente bisogno del bagno, posso usarlo?

Camilla un po' confusa gli indico un corridoio e Viero si incamminò.

Una volta fuori portata deviò e prese l'ascensore fino all'ultimo piano dove c'era la suite.

Era vuota, fortunatamente e chiusa.

Si ricoprì le mani di corteccia e cominciò a colpire la serratura fino a romperla facendo aprire la porta.

Setacciò tutta la camera e trovò una busta piena di progetti per un fabbrica, la mise nella giacca e uscì.

Per sua sfortuna venne accolto all'uscita da due bodyguard più simili a degli armadi che a uomini.

-Che fai vecchio?- Disse uno dei due armadi -Rubi?

Viero li guardò con aria innocente.

-No, mi sono solo perso...

L'armadio numero due allora lo prese per la collottola.

-Non scherzare vecchio, dacci quello che hai rubato o sono guai.

-Va bene, va bene ma mettimi giù.

Una volta a terra Viero fece per infilare il braccio nella giacca e lo trasformò poi diede un cazzotto ad armadio numero due facendolo svenire.

-Cosa!'- Armadio uno era confuso ma riuscì a bloccare Viero abbastanza da poter dare l'allarme.

Viero trasformò una sua gamba e gli diede un calcio facendolo piegare e scappò via.

Riuscì per miracolo a schivare altre tre armadi e uscì in piazza ma lo stavano seguendo.

Corse a tutta la sua velocità di settantaduenne fino a rendersi conto che non sarebbe andato lontano, trovò un'aiuola e si trasformò in un albero, stavolta un platano.

I quattro bodyguard corsero nella piazza ma ormai lo avevano perso di vista, si guardarono intorno e poi si divisero in diverse direzioni per cercarlo.

Viero attese qualche minuto e poi tornando umano corse verso la stazione di polizia più vicina.

Nei successivi due giorni i telegiornali locali non faranno altro che parlare del misterioso eroe che ha smascherato una rete di speculazioni delle proprietà dello stato e dell'arresto del famoso magnate James Harris.

Viero e Bice sorrideranno soddisfatti sapendo che mai nessuno verrà sapere chi è questo misterioso eroe.



 

 

 

 

 

 

 

 

  
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