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Autore: ineffable    11/09/2022    0 recensioni
I pensieri di Izzy durante la famosa scena.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sei mai stato disegnato?"


C'era stato un breve attimo anche più veloce di un secondo in cui la mente di Izzy si era chiesta come sarebbe stato essere ritratti da quel giovane che sembrava così sicuro di sé nella padronanza del suo corpo, era un disastro con la spada ma abile nelle parole, nei gesti e nelle movenze.
Poteva attrarre e distruggere solo con uno sguardo ed era perfettamente consapevole del suo potere, era questa la sua carta vincente, faceva della sensualità un punto di forza e aveva reso l'atto di ammiccare una pura arte che sapeva usare meglio della penna.
Tutti lo amavano sulla nave, certo in modi diversi ma era riuscito a conquistarsi la simpatia anche di quelli che dovevano far parte del suo equipaggio, Fang gli era scivolato ai piedi come una mosca sullo zucchero, non era presente sul momento ma avrebbe tanto voluto gustarsi la scena.
Osservare come, in che modo quel semplice moccioso fosse riuscito a far cedere uno dei seguaci di Barbanera, convincendolo a disobbedire agli ordini che Izzy gli aveva dato poco prima, se ne sentiva incredibilmente attratto e non era solo un richiamo fisico ma soprattutto mentale.
Bramava di aprire quella mente e sfogliarne le parti come se fosse un libro mai letto da nessuno, un tesoro prezioso di cui non esiste una mappa ma se ne narra la leggenda, era desiderio il suo, quello che aveva nei suoi confronti, nient'altro che il semplice richiamo di scoprire e capire come lui funzionasse.
Detestava quella parte di sé così debole alla carne e ancor di più al fascino di una bella mente, ed era sicuro che Lucius avesse il cervello più magnifico di chiunque avesse mai incontrato, c'era un mondo lì dentro, forse formato da troppi colori vivaci per lui ma cazzo quanto faceva male non poterlo conoscere.
Un millesimo in cui aveva esitato prima di rispondere, le sue labbra avevano tremato e gli era uscito un lieve sospiro, come un gemito sottile e inudibile per chiunque fosse lontano, solo Lucius poteva essersene reso conto e Izzy sperava che non fosse così, altrimenti sarebbe stata la fine, avrebbe capito di averlo in suo potere molto di più di quanto già non fosse.
Aveva commesso un altro errore, troppi per quei pochi attimi concessi, il suo sguardo era caduto attratto come un magnete su quelle labbra carnose che era sicuro sapevano essere usate dal proprietario in molti e fantasiosi modi, parecchi dei quali a lui estranei.
E dio sì avrebbe voluto che glieli mostrasse tutti, fino a consumare ogni sua sorta di verginità, lui se ne serviva per ferire con le parole, mentre Lucius sapeva parlare, discorrere, sapeva incantare e se decideva di usarle per punirti sapevano essere taglienti come una lama ma mai velenose o volgari.
Non era mai volgare, e questo era straordinario e Izzy ne era incredibilmente affascinato, lo aveva sentito dire qualche parolaccia ogni tanto ma erano inserite in un contesto così perfetto e incorniciato che non sembravano nemmeno essere imprecazioni.
Nella sua testa erano affiorati dettagli e domande, come avrebbe voluto essere ritratto? o sarebbe stato Lucius a decidere la posizione? Lo avrebbe voluto in piedi, seduto o forse sdraiato?
E poi nudo o vestito? O magari avrebbe preferito una via di mezzo, così da scoprire solo poche porzioni di pelle sufficienti ad accendere il desiderio ma non a farlo divampare.
Si chiedeva se mentre ritraeva provasse un qualche tipo di piacere o attrazione e nel caso se l'avrebbe provata anche per lui.
Lui avrebbe voluto fosse così?
Desiderava essere l'oggetto di un desiderio nascosto o mal celato?
La risposta era sì cazzo.
Se avesse potuto scegliere si sarebbe messo sdraiato con un lenzuolo dorato a coprirgli la parte più intima di sé, così avrebbe soddisfatto il suo desiderio di sentirsi alla completa mercé di qualcuno ma nemmeno troppo vulnerabile, non era ancora pronto ad avere quello sguardo languido e profondo su quella zona così intima e personale.
Non era solo desiderio sessuale il suo ma voglia di donarsi completamente a qualcuno, quello che sentiva di voler provare non si riduceva solo a un appetito carnale ma voleva essere scoperto, guardato, osservato e lui a sua volta avrebbe tenuto d'occhio ogni micromovimento del viso di Lucius.
Lucius.
Lucius.
Lucius.
La sua mente ne era piena, era riempita da quel nome e sapeva che non sarebbe stato facile liberarsene, aveva passato anni a reprimere ogni tipo di voglia o attrazione, era diventato anche bravo ma era stato sufficiente solo qualche giorno su quella nave di matti per mandare a farsi fottere ogni suo proposito.
Quel ragazzo e le sue labbra.
Quel ragazzo e i suoi occhi.
Quel ragazzo e i suoi capelli.
Avrebbe voluto tirarglieli e farlo gemere di dolore così almeno avrebbe capito come si sentiva lui, costantemente frustrato da un calore profondo che non poteva in alcun modo spegnere, voleva anche le sue labbra, le desiderava e il desiderio lo stava corrodendo, si accorse che ora era pieno di due parole, desiderio e Lucius, pensava che erano perfette inseme.
Voleva morderle.
Succhiarle.
E poi baciarle.
Desiderava farlo piangere per poi consolarlo con tocchi delicati e misurati, non poteva dargli troppo, non poteva permettere che si prendesse troppo di lui.
Lucius se ne era accorto, si era sicuramente accorto che i suoi occhi avevano indugiato un secondo di troppo su quelle due fette di pesche perfette, non avrebbe dovuto farlo, avrebbe solo dovuto essere forte e resistere alla tentazione, a quel richiamo ma era stato troppo.
Lucius Spriggs sapeva dove colpire e in che modo, e sapeva farlo molto bene.



"Vaffanculo"

Aveva risposto poi ma la sua dannata voce era stata troppo leggera e aveva tremato, era l'unico modo che gli era venuto in mente per andarsene in maniera dignitosa, lo aveva detto, lui con le parole era in grado solo di ferire, mentre Lucius sapeva accarezzarti.
"Sì" avrebbe voluto rispondere.
Sì, voglio che mi ritrai, che catturi ogni fibra del mio essere, ogni difetto, ogni cicatrice, voglio vedere come mi vedono i tuoi occhi, lo desidero cazzo non lo vedi il modo in cui ho tremato, non ti accorgi di come mi fai sentire?
Poi si era allontanato con il cuore che sembrava un tamburo, l'intestino annodato e lo stomaco che si stringeva senza dargli tregua, gli aveva dato le spalle perché era l'unica cosa che sapeva fare quando le cose si mettevano troppo emotive, lui non sapeva gestire l'emotività.
Ma avrebbe saputo gestire Lucius Spriggs?


   
 
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