Dove solo gli Dei possono andare

«Voglio volare su un drago insieme a te. Voglio attraversare il mare Stretto e mangiare solo dolci.»
Rhaenyra Targaryen, 1x01

Alicent era una torre con fondamenta ben piantate a terra. Circondata dai draghi, non aveva mai provato il desiderio di volare come loro. Si limitava a osservare Rhaenyra salire in groppa a Syrax e pregare, al fianco di Ser Harrold, che la sua amica tornasse sana e salva.
Le alte quote, la velocità… non facevano per lei. Alicent non sarebbe mai salita sul dorso di un drago. Non spontaneamente.

“Se rivuoi il tuo prezioso libro, dovrai venire a prendertelo.”

Alicent lo aveva preso, ma Syrax aveva spiccato il volo e lei non aveva potuto fare altro che stringersi a Rhaenyra, il libro sull’ascesa al trono di Aegon stretto tra i loro corpi, e pregare sua madre di non farla cadere. 

«Non chiudere gli occhi, Alicent» urlò Rhaenyra, sovrastando il vento che ululava attorno a loro. «Ti perdi tutto il divertimento.»

«Io non mi sto divertendo, Rhaenyra!»

«Appunto! Guarda il cielo, guarda le nuvole: non avrai mai una visione migliore di questa.»

Alicent strinse le braccia intorno all’amica. Lentamente, schiuse un occhio, attraverso il quale vide il vestito rosso di Rhaenyra e il collo di Syrax davanti a lei. Poi bianco e azzurro, in una grande distesa che solo quando permise anche al secondo occhio di aprirsi riuscì a quantificare. Infinita. 

Stavano attraversando l’infinito. 

In basso, un letto di candide nuvole nascondeva il mondo sottostante – quello degli uomini, a cui Alicent apparteneva. In alto, un soffitto di un luminoso azzurro che non aveva mai visto sulla terra – quello era privilegio di Dei come Rhaenyra. 

Allentò la presa sulla principessa per ammirare meglio il panorama che la circondava e si lasciò sfuggire un sospiro di stupore. Era un’esperienza che pochi potevano conoscere. Era vita. Era libertà.

«Forse è ora di scendere» disse la giovane Targaryen, riportandola alla realtà.

«Vuoi già tornare? Va bene» aggiunse subito, cercando di mascherare il suo dispiacere. 

«Io voglio volare per sempre, lo sai! Voglio volare con te oltre il mare Stretto, oltre le terre conosciute e il mondo intero.» Si voltò indietro, cercando i suoi occhi. Il sorriso che le rivolse tradì il suo gioco. Era la stessa espressione che aveva mostrato ad Alicent quando aveva accettato di assaggiare quei dolcetti al limone che tanto decantava e di cui la ragazza non aveva potuto che constatarne la bontà. Alicent si sarebbe dovuta arrabbiare per quei modi subdoli, ma non poteva rimproverarla per le bellezze che le permetteva di scoprire.

«Tu cosa vuoi, Alicent?»

Syrax stava lentamente perdendo quota. Oltre la barriera di nuvole, poteva vedere le radici che la richiamavano a terra, ai suoi doveri di fanciulla, di figlia. Lei apparteneva al mondo degli uomini, quello era il suo posto; ma per un momento aveva provato cosa significasse vivere un’altra vita e non era ancora pronta a lasciarla andare.

«Voglio volare.»

Rhaenyra rise e Alicent strinse di nuovo le braccia intorno al suo busto, ridendo a sua volta, libera, mentre Syrax tornava a volare dove solo agli Dei era concesso andare.