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Autore: MaryFangirl    15/09/2022    0 recensioni
Camilo non ha mai pensato di conoscere suo zio Bruno. Gli è stato insegnato che Bruno è un orco, più una leggenda che un membro della famiglia. Quando Bruno torna, Camilo scopre che non è affatto come pensava che fosse. Questo Bruno, quello vero, è gentile e serio, goffo e desideroso di compiacere, e un partner ideale per guardare telenovele.
Camilo inizia a preoccuparsi quando la sua amicizia con lo zio gli fa pensare che ci sia qualcosa di più tra loro.
[Bruno/Camilo]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Bruno Madrigal, Camilo Madrigal, Dolores Madrigal, Mirabel Madrigal
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: Incest
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Camilo cominciava a preoccuparsi.
 
Dopo alcune settimane in cui fingeva di addormentarsi durante le telenovele, si stava abituando fin troppo al fatto che Bruno lo portasse nella sua stanza per addormentarsi realmente. Nelle sere in cui rimaneva sveglio e andava nella sua stanza da solo, non chiudeva occhio tutta la notte, fissando il soffitto mentre avvertiva che mancava qualcosa che gli impediva di prendere sonno. Iniziava ad aver bisogno di quella sensazione di conforto e sicurezza che provava quando Bruno lo metteva a letto e gli lasciava un bacio sulla fronte.
 
Era troppo grande per queste cose. Aveva 16 anni, non avrebbe dovuto cercare l’affetto di suo zio in quel modo. Era strano, era inquietante e gli pareva di essere un bugiardo. Bruno pensava che si addormentasse: se avesse saputo che Camilo voleva solo essere trasportato come un bambino, chissà come avrebbe reagito? Probabilmente sarebbe rimasto disgustato dal fatto che un ragazzo, quasi un uomo, avesse ancora bisogno di quel tipo di attenzione. Forse avrebbe smesso del tutto di guardare telenovele con lui.
 
Tuttavia, per il bene del proprio riposo, Camilo continuò con lo stratagemma e si godette il trasporto verso camera sua come se non pesasse nulla. Era così abituato a portare persone e cose per gli altri, che si trattasse di bambini o generi alimentari o balle di fieno perché gli abitanti del villaggio gli richiedevano di trasformarsi in chiunque, che quel tipo di sensazione, di essere finalmente coccolato da qualcuno, era rilassante. Non doveva essere altro che se stesso in quei momenti.
 
In ogni caso, doveva fare qualcosa a riguardo. Non era sciocco, sapeva cosa sarebbe successo se lo zio Bruno avesse scoperto cosa stava facendo. Camilo sarebbe apparso un pervertito, e tutto sarebbe finito: l’affetto, le telenovele, ogni cosa, e non poteva sopportare di perderlo. Quindi doveva trovare un nuovo sfogo al suo desiderio di affetto.
 
Camilo decise che la cosa migliore che poteva fare era trovare qualcuno da frequentare. Se aveva bisogno di essere abbracciato, sicuramente c’era qualcuno nel villaggio, della sua età e che non fosse suo parente, che avrebbe potuto prestargli quel tipo di attenzione. Non era mai stato molto interessato a stare con qualcuno prima, ed era ancora così, ma avendo visto Dolores con Mariano, una parte di lui era invidiosa di avere quello che avevano loro. Gli piaceva l’idea di qualcuno con cui potesse parlare di qualsiasi cosa e, onestamente, non gli sarebbe dispiaciuto qualche bacio.
Come Madrigal, Camilo era spesso troppo occupato per pensare al romanticismo, ma era un adolescente. Voleva quel genere di cose.
 
Camilo conosceva il proprio aspetto, anche se prendeva spesso sembianze altrui. Sapeva come lo guardavano alcune ragazze del villaggio, e anche alcuni ragazzi. Si piaceva e sapeva che le persone lo ritenevano attraente. Per questo motivo, non fu troppo nervoso quando iniziò a parlare con una ragazza, Renata, la quale mostrò rapidamente interesse.
 
Renata era davvero bella, Camilo lo sapeva. Molti dei suoi amici avevano una cotta per lei ed era chiaro il perché. Aveva lunghi capelli lisci e castani che le arrivavano fino alla schiena e una spruzzata di lentiggini sul naso baciato dal sole. Era anche molto dolce e orgogliosa di lavorare nella panetteria di suo padre. I suoi piatti non erano esattamente paragonabili a quelli di Julieta, ma a Camilo piaceva stare con lei mentre la ragazza gli offriva dei polvorosas.
 
Quando cominciarono a frequentarsi, Camilo fu entusiasta di presentarla alla famiglia. All’inizio lei fu un po’ timida, intimorita dai famosi e magici Madrigal, ma si adattò perfettamente. Era sempre pronta a dare una mano e andava d’accordo con Antonio e Mirabel. E quando teneva la mano di Camilo, gli faceva battere forte il cuore. Era perfetta, pensava Camilo.
 
Per qualche settimana andò tutto bene. Camilo andava a trovare Renata quasi tutti i giorni in panetteria e parlavano tra un cliente e l’altro, tenendosi per mano quando il padre di lei le concedeva una pausa. Dopo il lavoro, andavano mano nella mano verso Casita, dove Renata trascorreva la maggior parte delle sere a cena. Si erano baciati qualche volta, da soli in camera di Camilo, senza mai andare oltre qualche contatto sopra i vestiti. Renata era bella e morbida e la sua voce dolce e calma quando pronunciava il nome di Camilo. Era davvero piacevole ed era esattamente ciò di cui Camilo aveva bisogno: qualcuno che lo stringesse, che fosse disposto a vederlo in quanto Camilo e basta.
 
L’unico problema era che Camilo si ritrovava ancora sveglio di notte, bramando la sensazione di essere trasportato a letto da Bruno. Ancora peggio era il fatto che, da guardare telenovele ogni sera, ora lo facevano una volta sola a settimana. Camilo sapeva che era colpa sua, era lui che sgattaiolava fuori per passare del tempo con Renata, ma era comunque triste di perdere quei momenti, diventati così preziosi per lui.
 
Renata fu così gentile quando Camilo mise fine alla relazione che lui si sentì terribilmente. La ragazza pianse un po’, ma sorrise leggermente e lo ringraziò per averla resa felice, prima di rientrare a casa sua. Camilo si sentiva malissimo e sapeva di essere una brutta persona per aver usato e scartato Renata in quel modo. Lei era probabilmente la persona più dolce del mondo e lui era un cretino immaturo che aveva bisogno di essere portato a letto dallo zio.
 
In realtà, Renata sarebbe stata molto meglio senza di lui.
 
Camilo pensava che, una volta finito con Renata, sarebbe tornato al suo schema con Bruno e le loro telenovele serali, ma poi incontrò Sebastian.
 
‘Incontrare’ probabilmente non era la parola giusta, ma sembrava sbagliato pensarla in un altro modo. Anche se Camilo aveva specificatamente cercato Renata, Sebastian fu una maggiore sorpresa. Lo conosceva da sempre, ma non si era accorto di quanto fosse bello fino a quando Sebastian non si era avvicinato durante una partita a calcio, esprimendogli il suo dispiacere per la rottura con Renata.
 
“È ok” disse Camilo, alzando le spalle mentre calciava la palla, “succede”
 
Sebastian sorrise. “Passa”
 
Camilo obbedì, e i due giocarono mentre parlavano.
 
“Allora” disse Sebastian, “ti piace qualcun altro?”
 
“Non proprio. Renata era fantastica, ma non sono così in ansia di trovare qualcun altro”
 
A Camilo sfuggì l’espressione sul viso di Sebastian. Altrimenti avrebbe notato la delusione nella sua voce quando disse: “Sono sicuro che tu piaci a qualcuno, però”
 
Camilo rise. “Ah sì? Per esempio?”
 
Sebastian scrollò le spalle. “Non lo so. Sei bello. Piaci a molte persone”
 
Essere definito ‘bello’ fece arrossire Camilo. Nessuno al di fuori della sua famiglia gliel’aveva mai detto, ed erano passati un po’ di anni, e il contesto era diverso. Ora che ci pensava, anche Sebastian era piuttosto attraente. Era forte, più alto di lui di qualche centimetro, aveva occhi scuri e profondi che gli conferivano un’aria riflessiva.
 
Camilo voleva capire cosa provava prima di impegnarsi. Non l’avrebbe mai pensato, ma la prima persona a cui si rivolse per un consiglio fu Bruno.
 
L’ultimo episodio di Il potere dell’amore fu particolarmente interessante. Erano tornati alla loro routine, quindi Camilo aveva recuperato la trama e non aveva più bisogno che Bruno lo informasse sui pezzi che gli mancavano. Camilo aspettò la prima interruzione pubblicitaria prima di chiedere: “Sei mai stato innamorato?”
 
Bruno ridacchiò nervosamente. “Una relazione appassionata con il prete mentre mio marito è in guerra? Non esattamente”
 
Camilo rise e colpì la spalla di Bruno mentre si muoveva. “Non come nella telenovela, zio. In senso normale”
 
Bruno arrossì. “Io...” guardò di nuovo lo schermo, apparentemente troppo imbarazzato per sostenere il contatto visivo con Camilo. Camilo era divertito. Suo zio aveva 35 anni, e si intimidiva a parlare di quel genere di cose. “Io...beh. Non ho mai avuto una relazione seria”
 
“Quindi eri un seduttore?” lo prese in giro Camilo, sollevando le sopracciglia.
 
Bruno sussultò. “Cosa? No! Non sono un ‘seduttore’, Camilo, e onestamente non dovresti parlare con tuo zio in questo modo. È inappropriato”
 
Camilo alzò le mani in segno di resa. “Ok, ok, era tanto per chiedere”
 
“C’è qualcosa che ti preoccupa? È per via di Renata?”
 
L’espressione preoccupata di Bruno fece scaldare le guance di Camilo. “No, ho conosciuto un’altra persona e non so cosa fare”
 
“Beh, lei ti piace?”
 
“Lui”
 
Camilo era un po’ spaventato da come suo zio avrebbe reagito, ma Bruno sembrò prenderla bene. “Lui ti piace?”
 
Bella domanda. Camilo non ne era sicuro. Sebastian gli piaceva come amico ed era carino, contava? Più o meno aveva provato lo stesso per Renata, e non era andata molto bene.
 
“Penso di sì”
 
“Allora dovresti buttarti”
 
Camilo sorrise. “Forse lo farò”
 
Sullo schermo, la telenovela riprese. “Ma non tradirlo con un prete”
 
“Non lo farò, zio” disse Camilo ridendo.
 
Con il trascorrere della serata, Camilo gravitò sempre più vicino a Bruno, appoggiando la testa contro la sua spalla e addormentandosi, per davvero.
 
Se si era svegliato mentre Bruno lo portava giù per le scale, beh, nessuno doveva saperlo. Amava la sensazione familiare in cui gli si rimboccavano le coperte e quella notte sognò immagini di un uomo con i capelli striati d’argento.
 
Camilo provò vergogna verso se stesso quando si svegliò la mattina dopo. I suoi sogni erano stati pieni di Bruno: i suoi capelli, le sue labbra, la sensazione che Camilo provava quando lo abbracciava. Soprattutto, quella di quando si addormentava sulla sua spalla. Camilo non era mai stato così vicino a suo zio, se non contava le volte in cui Bruno lo trasportava quando pensava stesse dormendo. Si era svegliato tutto accaldato e quando si era guardato sotto le coperte, si era scoperto mezzo eretto. Sapeva che era sbagliato, eccitarsi per via di suo zio, e doveva fare qualcosa per distrarsi prima che si trasformasse da un bizzarro interesse e fuori luogo a una totale cotta.
 
Quindi Camilo chiese a Sebastian di uscire insieme. Sebastian disse di sì. Andarono al loro primo appuntamento, una nuotata nel fiume, a cui ne seguì un secondo per ballare insieme al villaggio. Ce ne furono altri. Poi cene a casa di Sebastian. Cene a casa Madrigal.
 
Si sviluppò uno schema, con Sebastan. A volte Camilo si dimenticava che si trattava di un appuntamento romantico, perché Sebastian non si comportava diversamente rispetto a prima. Certo, si tenevano per mano, si abbracciavano e flirtavano, ma per la maggior parte del tempo giocavano a calcio, mangiavano e ballavano insieme. Era normale, facile e soprattutto era una fonte di distrazione.
 
Camilo si conosceva. Con Renata era andata male perché aveva cercato di mettere troppa distanza tra sé e suo zio. Era finita perché era stato troppo distratto, finendo con il sentire dolorosamente la mancanza di Bruno. Camilo trascorreva ora abbastanza tempo con Sebastian da riuscire a tenere a bada i vergognosi pensieri su Bruno, ma passava comunque le serate guardando telenovele. Ora però si assicurava di fingere di dormire in rare occasioni. Voleva liberarsi da quella dipendenza, non crogiolarsi nel pensiero che andasse bene.
 
Sebastian parve comprendere che Camilo voleva avanzare lentamente. Sembrava che lui desiderasse la stessa cosa, quindi nessuno dei due era molto turbato dalla natura platonica dei loro sentimenti nelle prime settimane. Tuttavia, avvicinandosi al loro primo mese di frequentazione, Sebastian interpellò Camilo.
 
“Io ti piaccio, vero?” chiese mordendosi nervosamente il labbro.
 
Erano nella stanza di Camilo. Camilo era sdraiato sul letto a fissare lo specchio laccato in stile casa dei divertimenti del lunapark sul soffitto. La sua stanza aveva diversi specchi, con vari livelli di distorsione, e sapeva che Sebastian ne era affascinato. Trascorrevano molto tempo lì, perlopiù in silenzio, godendosi la reciproca presenza. Camilo si alzò a sedere e guardò Sebastian. Era seduto a gambe incrociate sull’altro lato del letto, leggermente curvo.
 
“Certo” disse, “io ti piaccio?”
 
Sebastian annuì, sorridendo, “Certo”, il suo sorriso svanì per un secondo mentre guardava Camilo da vicino, come lo stesse analizzando. “Posso provare una cosa?”, Camilo annuì. “Chiudi gli occhi”
 
Camilo obbedì. Per un momento non accadde nulla, e ascoltò attentamente il respiro di Sebastian mentre si avvicinava sempre di più al suo viso, fermandosi a pochi centimetri prima di sentire le loro labbra toccarsi, dolcemente, appena un accenno. Si sporse in avanti, incontrando Sebastian e approfondendo il bacio. Sebastian si lasciò andare facilmente e in poco tempo i due erano avvolti reciprocamente.
 
Non era il primo bacio di Camilo. Era successo quando aveva 12 anni, in una sorta di sfida. Il suo primo ‘vero’ bacio era stato con una ragazza del villaggio che gli aveva offerto un fiore trovato nel suo giardino come scambio, ma Renata era la prima persona che aveva baciato più di una volta. Era strano, però, quanto tutto sembrasse nuovo. Era come se Camilo non avesse mai baciato nessuno.
 
Sebastian era il primo ragazzo che baciava. Camilo si sorprese da quanto fosse diverso. Pensava che le labbra fossero tutte uguali, un viso carino era un viso carino, ma avvertì una scintilla con Sebastian, come niente provato prima. Si abbandonò al bacio, stringendo le braccia intorno alla vita di Sebastian mentre cadevano sulle coperte aggrovigliate del letto.
 
Quando si ribaltarono, Camilo atterrò sotto Sebastian, il contatto terminò. Camilo ne sentì la mancanza.
 
“Non sono pronto” disse Sebastian e Camilo capì. Nemmeno lui lo era.
 
Ma gli piaceva davvero baciare Sebastian. Anche a Sebastian piaceva e nel corso dei mesi divenne un’abitudine. I loro appuntamenti erano sempre meno platonici e Camilo si ritrovò a soffrire di palpitazioni cardiache quando Sebastian si avvicinava, lo guardava o lo abbracciava. Sentirsi così era elettrizzante. Gli piaceva molto. Si sentiva desiderato.
 
“Ti piace davvero Sebastian, eh?”
 
“Mami!” Camilo si trasformò in diverse persone per lo shock. Stava lavando i piatti quando Pepa si era avvicinata di soppiatto.
 
“Sei cresciuto così in fretta, piccolo” disse Pepa, abbracciando il figlio, “non dimenticare di fare tutto in sicurezza, ok?”
 
“Oh mio dio, mami!” Camilo avvampò e cercò di allontanare la madre, “innanzitutto ho quasi 17 anni, non sono piccolo. Inoltre, che schifo! Per favore, non parlarmi mai più di queste cose!”
 
“Camilo, dobbiamo parlarne! Solo perché non c’è il rischio di una gravidanza, non significa che non ce ne siano altri”
 
Camilo desiderò essere inghiottito dalla terra. Esortò segretamente Casita a sgretolarsi in modo da non dover più guardare sua madre. “Conosco i rischi, mami. E non preoccuparti. Non sono ancora pronto per...quello”
 
Pepa apparve scettica. “E se ne parlassimo ora in modo che tu sia preparato quando arriverà il momento?”
 
Camilo gemette. “No, grazie, mamma”, si concentrò poi intensamente a lavare i piatti, ignorando apertamente Pepa, sentendola sospirare e ritirarsi.
 
Anche se Camilo le aveva detto che non era sessualmente attivo e che non aveva intenzione di diventarlo tanto presto, chiaramente Pepa non gli credeva e sentiva la necessità di chiedere aiuto per convincere il suo bambino ad aprirsi sulle meraviglie del sesso sicuro.
 
Era tremendamente ovvio e imbarazzante quando Bruno si sforzava di affrontare l’argomento. Non fu d’aiuto un episodio particolarmente osé de Il potere dell’amore, in cui la protagonista e il prete si davano da fare nel confessionale. Camilo avrebbe preferito morire se non fosse che lo spettacolo di suo zio che si metteva a farfugliare sul sesso non fosse stata la cosa più esilarante a cui avesse mai assistito.
 
Dopo un po’, Camilo non riuscì a fingersi tradito quando Bruno sbottò: “Tua madre mi ha chiesto di parlarti del sesso”
 
Bruno si pentì chiaramente della mancanza di tatto e si coprì la bocca con una mano. “Aspetta, no, cioè. Tu e Sebastian state attenti? Merda, non...aspetta, uh, non usare questo linguaggio!”
 
Camilo decise di avere pietà. “Non sto facendo sesso con Sebastian”
 
Bruno sembrava mortificato, ma cercò di assumere l’espressione dell’adulto responsabile. “Ah, capisco. È la scelta più sicura. Vorresti...ehm, farlo? Con lui?”
 
Camilo scrollò le spalle, osservando il prete che lentamente e sensualmente si toglieva il colletto sullo schermo. “Non lo so. Sì. Ma non sono sicuro, quindi...non sono impaziente”
 
Bruno scosse il capo. “Bene, bene. È un modo sano di pensare” deglutì, “ben detto”
 
“Non parliamone mai più”
 
“Ti prego, mai”
 
Camilo cercò di non concentrarsi sull’entusiasmo che gli provocava quella conversazione rigida e imbarazzante. Non gli piaceva riflettere su cosa potessero significare quei sentimenti o sulle loro ramificazioni se fossero cresciuti, quindi scelse di concentrarsi su Sebastian. Aveva detto a sua madre e a suo zio che non era pronto per andare fino in fondo, ma forse lo era. Non poteva saperlo finché non ci avesse provato. Sebastian era bellissimo, e lui piaceva a Sebastian. Di cos’altro aveva bisogno?
 
Era sorprendentemente ricettivo. Quando Camilo chiese a Sebastian se volesse provare ad andare fino in fondo, il ragazzo accettò con entusiasmo. Camilo si sentiva un po’ strano, ma in fondo lui e Sebastian stavano insieme, aveva quasi 17 anni, qual era il problema? La maggior parte delle persone perdeva la verginità intorno alla sua età, quindi non era una tragedia.
 
Decisero una data e un’ora. Sebastian voleva renderlo speciale, quindi andarono nello stesso posto vicino al fiume dove avevano avuto il loro primo appuntamento. Camilo era nervoso, più di quanto non fosse mai stato, ma tremava di eccitazione. Dopo aver visto tanti episodi piccanti di telenovele con zio Bruno, era ansioso di conoscere l’esperienza reale. Forse era inesperto, ma capiva che gli attori fingevano davanti alla telecamera.
 
Mentre Camilo si dirigeva a casa di Sebastian per passare a prenderlo, iniziò a pentirsi di non aver parlato con suo zio. Sarebbe stato imbarazzante, ma ora che stava davvero accadendo, Camilo voleva una guida. Beh, era troppo tardi.
Camilo si consolò quando vide che Sebastian era altrettanto nervoso, se non di più.
 
Il tragitto verso il fiume fu quasi del tutto silenzioso mentre i due camminavano vicini, facendo oscillare le mani intrecciate come bambini. Camilo ne fu confortato: gli ricordava che erano entrambi ingenui.
 
Nessuno dei due sapeva come iniziare. Nuotarono nel fiume per un po’ e si rilassarono sulla sponda con addosso solo i pantaloncini. Trascorsero quasi un’ora, chiedendosi quando l’altro avrebbe fatto la prima mossa. Alla fine, Sebastian si fece avanti e mise una mano sul viso di Camilo, guidandolo in un bacio.
 
Era bello. A Camilo piaceva il sapore delle labbra di Sebastian. E ora, dopo aver riposato al sole, erano calde e salate e familiari, come una tiepida giornata estiva. Fu facile rilassarsi e lasciare che Sebastian prendesse il comando, aiutando Camilo a sdraiarsi sulla schiena mentre lui si posizionava goffamente sulle sue gambe.
 
Si baciarono a lungo, senza essere sicuri su cosa fare successivamente. Quando era chiaro che Sebastian aveva preso le redini in mano per quanto era capace con quel bacio e quella posizione, Camilo respirò profondamente e fece scorrere la mano lungo il suo fianco, afferrandolo e sollevando il bacino. Sebastian parve apprezzare, e sussultò un po’ nella bocca di Camilo quando avvertì la frizione tra loro, quindi Camilo ripeté il gesto. Questa volta sentì una scarica elettrica. Non era male, ma era così nuovo da risultare travolgente. Camilo non aveva mai provato piacere da qualcun altro fino a quel momento, e non era come si aspettava.
 
Sebastian abbassò la mano per toccare Camilo attraverso i pantaloncini. Camilo si sentì pulsare e si inarcò automaticamente. Sebastian reagì, abbassandosi e unendo le loro labbra in un bacio più intimo e profondo. Camilo sentiva Sebastian leccargli l’interno della bocca e non riusciva a decidere se gli piacesse o meno. Si concentrò sulla sensazione che la parte inferiore del suo corpo emanava.
 
Il contatto divenne più che una carezza, poi un massaggio e dannazione, era la prima volta che qualcun altro lo masturbava. Sebastian si era infilato una mano nei pantaloncini e muoveva su e giù, ansimando nell’orecchio di Camilo. Camilo inarcò la schiena, inseguendo la sensazione. Era molto meglio di quanto avesse pensato.
 
Era bello, meraviglioso anche, ma Camilo era distratto. I baci di Sebastian erano umidi e superficiali e la sensazione della sua lingua in bocca era bizzarra, estranea. Anche il suo respiro nell’orecchio stava iniziando a diventare sgradevole. Indipendentemente dal caos, era bello, Sebastian era bravo, ma Camilo non riusciva a concentrarsi. La sua mente iniziò a vagare e quando Sebastian iniziò a muoversi più velocemente, l’eccitazione che ottenebrava il suo cervello permise ai suoi pensieri di viaggiare in territori molto, molto pericolosi.
 
Circa un mese dopo che Camilo aveva compiuto 5 anni, aveva visto per la prima volta Bruno mentre aveva una visione. Sapeva che suo zio poteva vedere il futuro, naturalmente, tutti a casa e nel villaggio spettegolavano costantemente sulle sue sinistre profezie, ma fino ad allora le visioni erano state più leggende che qualcosa di concreto e reale. Soprattutto prima che Camilo ricevesse il suo dono alla cerimonia, non sapeva nemmeno come concettualizzare cosa comportasse un potere del genere. Nella sua mente c’era un’immagine, deformata dalla sua fantasia infantile, di Bruno in stile supereroe che usava il suo potere per combattere il crimine.
 
Era una mattina molto presto. Pepa aveva chiesto a Camilo di andare in camera di Bruno per chiamarlo a colazione. Non era un evento raro: Bruno notoriamente si chiudeva nella sua stanza per ore, uscendone solo quando gli veniva direttamente richiesto. Quel giorno Camilo aveva dovuto richiamare Bruno al dovere.
 
“Zio” aveva gridato, “C’è la colazione!”
 
Aveva fatto del suo meglio per salire tutte le scale, rimanendo paralizzato dalla bizzarra stanza dello zio. Si stava ancora abituando al proprio nuovo, ampio spazio, e quello di Bruno era enorme e un po’ inquietante.
 
Bruno non era nella sua camera da letto. Non era nemmeno in corridoio, quindi Camilo aveva controllato la sua caverna, che Bruno in genere teneva off-limit.
 
Ciò che Camilo aveva visto gli era rimasto in mente, diventando la base per la figura di Bruno che Camilo aveva usato prima di scoprire il vero Bruno dopo la distruzione di Casita. Gli occhi di Bruno stavano brillando, verdi, come smeraldi che prendono fuoco, e la sabbia stava vorticando intorno a lui così velocemente che Camilo era stato sicuro di sentire dei tagli sulla pelle. Era parso così alto, così potente e così disumano in quel momento, che una parte di Camilo aveva ritenuto confermata la sua teoria sul supereroe, un’altra parte aveva avuto paura, ma una terza, più grande, aveva provato curiosità. Era scappato, sperando che Bruno non lo vedesse.
 
Camilo non riusciva a smettere di pensare a quel momento, proprio ora mentre era con Sebastian. Provò disgusto. Pensava a quegli occhi verdi e luminosi e quando venne nella mano di Sebastian, immaginò che il viso che stava guardando avesse occhi proprio come quelli.
 
Camilo andò in panico. Stava perdendo la testa. Sebastian gli stava massaggiando la schiena, implorando di dirgli cosa gli succedeva, cos’aveva fatto di sbagliato, ma Camilo non riusciva ad esprimere la propria vergogna. Aveva la sensazione di aver tradito Sebastian e Bruno. Gli pareva di aver usato entrambi, e non sapeva se sarebbe mai riuscito a perdonarsi. Era sicuro che non sarebbe mai più stato in grado di baciare Sebastian dopo quell’episodio, figurarsi fare altro.
 
In quell’istante decise, mentre era seduto sulla sabbia con Sebastian preoccupato sopra di lui, che doveva finire.
 
Sebastian fu comprensivo, ma arrabbiato. Quando Camilo, tra le lacrime, disse che aveva bisogno di stare da solo e non pensava di poterlo più frequentare, Sebastian lo abbracciò, per poi dirgli che non l’avrebbe perdonato. Non risultò adirato, ma Camilo capì cosa si nascondeva dietro i suoi occhi. Sebastian si alzò e lasciò Camilo a piangere da solo presso la sponda del fiume. Era quasi comico, pensò Camilo, ritrovarsi a versare fiumi di lacrime lì. Vicino al fiume.
 
Camilo rientrò a casa da solo. Andò dritto a letto, senza nemmeno dire a Bruno che avrebbe saltato la telenovela di quella sera. Non sarebbe riuscito a guardare suo zio.
In una stanza piena di specchi, non riusciva nemmeno a guardare se stesso.

 

  
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