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Autore: Captain Jane Claude    16/09/2022    1 recensioni
Carole è terrorizzata all'idea che Bradley possa sentirsi come se nella sua vita ci fosse solo rabbia, tristezza, solitudine.
Ma adesso sente che non è tutto qui. Che Bradley non prova solo disperazione e tormento. C'è affetto, c'è speranza, c'è amore, nella sua vita.
Nella vita di Bradley c’è Jake.
[Rooster x Hangman (Hangster)🐓/ Top Gun: Maverick 🔥 / Kidfic, Hurt/Comfort]
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hangman e Rooster ~ Kid Fics 💞'
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• Scritta per il 🍂 Writeptember 2022 🍂 del gruppo Hurt/Comfort Italia

• 𝐒𝐩𝐨𝐢𝐥𝐞𝐫: Non contiene spoiler su Top Gun: Maverick. Contiene spoiler su Top Gun. ⚠️

• 𝐖𝐚𝐫𝐧𝐢𝐧𝐠𝐬: Elaborazione del Lutto (per Morte Canon in Top Gun 1986)

• 𝐍𝐨𝐭𝐞 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐭𝐢𝐯𝐞:
~ Kidfic (Nel canonverse, Rooster ha 4 anni quando muore Goose, mentre qui ho collocato l'incidente un po' più tardi e Hangman e Rooster sono leggermente più grandi.)
~ AU (Rooster e Hangman vivono nello stesso quartiere da quando sono nati e vanno a scuola insieme, sognando di diventare piloti un giorno - e lo diventeranno. )
~ Il titolo è una frase del ritornello di 𝐼𝑛 𝐿𝑜𝑣𝑖𝑛𝑔 𝑀𝑒𝑚𝑜𝑟𝑦 degli 𝐴𝑙𝑡𝑒𝑟 𝐵𝑟𝑖𝑑𝑔𝑒

~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~

𝑨𝒏𝒅 𝑰𝒕'𝒔 𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑺𝒐𝒏𝒈 𝑻𝒉𝒂𝒕 𝑺𝒆𝒕𝒔 𝑴𝒆 𝑭𝒓𝒆𝒆

Rooster è seduto su una sedia nel portico, le ginocchia strette contro il petto, il viso nascosto tra le braccia. Non piange nemmeno.

Sente dei passi veloci, alza solo di qualche centimetro la testa, giusto per vedere dei capelli biondi oltre la balaustra del portico.

"Rooster? Che succede? Perché in questi giorni non sei venuto a scuola?"

Rooster guarda con rabbia il bambino aggrappato alla balaustra: "Vattene, Hangman."

Rooster guarda Hangman inclinare per un attimo la testa e poi correre da Mamma, seduta sul dondolo in giardino. Perché è così difficile ascoltarlo? Non poteva andarsene e basta?

Lo vede tirare la manica della blusa di Mamma: lei si alza dal dondolo e si abbassa vicino a Hangman, lo guarda con dolcezza e gli sussurra qualcosa.

Rooster sa cosa sta dicendo Mamma. Gli sta dicendo che Papà è morto. Rooster sente gli occhi velarsi di lacrime ma si trattiene.

Guarda Mamma abbracciare Hangman - perché sua Mamma sta abbracciando Jake? - e poi il bambino scappare via, verso casa sua, poco distante.

Rooster serra i pugni, trema. Tutti se ne vanno. Tutti lo lasciano.

Papà è morto. Non c'è più.

Mav...Mav quasi non ha avuto il coraggio di guardarlo in faccia: l'ha tenuto abbracciato per quelle che sono sembrate ore, piangendo contro di lui, mentre Rooster non ha versato una lacrima. Avrebbe preferito che fosse stato lui a dirglielo, Maverick. Ma da quando Papà è morto, Mav non è riuscito a dirgli una sola parola. È stata Mamma a dirglielo. Forse anche Mav non c'è più.

E Jake...Lo sapeva, è solo un idiota.
Cosa si aspettava?

Hangman non fa altro che provocarlo. Lo prende in giro. Quando Rooster esita, Hangman gli fa il verso del pollo dietro. È così che tutti hanno cominciato a chiamarlo "Rooster". Non che gli dispiaccia come soprannome, quasi tutti credono che sia dovuto al nome di battaglia del suo Papà...ed è comunque meglio dell'appellativo che si è guadagnato Jake, con quei foglietti che passa ai compagni di classe, con prese in giro camuffate con il gioco dell'impiccato.

Cosa si aspettava da Jake?

Rooster si sente come se gli mancasse un pezzo adesso. E Hangman non ha certo bisogno di qualcuno a cui manca un pezzo... Come se mai avesse avuto bisogno di lui. È sempre il più bravo in tutto quello che fa, è sempre al centro dell'attenzione. Rooster lo odia, odia Hangman con tutto se stesso.

~~~

Mamma l'ha convinto a tornare in classe.

Solo poche ore in classe ma Rooster si sente subito nauseato. Gli sguardi insistenti lo infastidiscono. Le parole degli altri gli sembrano vuote. Si sente lontano da tutti. È come se il mondo fosse qualcosa a cui lui non appartiene.

Gli sembra tutto insulso. Non c'è niente di importante che catturi la sua attenzione. Niente.

Niente fino a quando Rooster mette le sue cose a posto nello zaino e qualcosa sembra scuoterlo dal senso di smarrimento. Le sue mani trovano un oggetto sconosciuto: è una scatola e Rooster è sicuro che non ci fosse quando è arrivato a scuola.

È incuriosito e la apre. Dentro c'è un modellino di F-14 Tomcat. Non può essere il suo: il suo è a casa, nella sua stanza, con tutti gli altri aerei.

Ma Rooster riconosce subito l'F-14 che stringe tra le mani, non ha dubbi, sa di chi è. È di Hangman. È di Jake quel modellino.

Rooster riflette e guarda il piccolo velivolo con devozione, ammirando ogni piccolo dettaglio al proprio posto, passando le dita lungo la fusoliera liscia e i timoni di coda. Non può proprio sbagliarsi, lo riconoscerebbe pure a occhi chiusi: l'F-14 di Jake è perfetto, è il suo modellino preferito e lui lo tratta come fosse la cosa più preziosa al mondo. Nonostante Hangman lo porti quasi sempre con sé, non ha un graffio (a differenza del modellino di Rooster, che porta i segni di molte battaglie). L'F-14 è l'aereo da caccia preferito di entrambi, lo stesso su cui volava Papà.

Rooster all'improvviso si guarda intorno: Hangman è già andato via.

~~~

Rooster è seduto su un gradino del portico - il modellino di F-14 stretto tra le mani - quando vede Hangman passare sul marciapiede. Si alza e lo chiama: Hangman si gira subito quando sente la voce di Rooster, sorride e lo raggiunge sui gradini di legno.

"Ciao Jake" comincia titubante Rooster, perdendosi nei luminosi occhi verdi dell'altro.

"Ciao Bradley. Che succede?"

"Io...Questo modellino..." tenta Rooster, distogliendo lo sguardo e portandolo sul piccolo velivolo. Sospira, poi continua, più sicuro: "Il tuo F-14, l'ho trovato nel mio zaino. Devi esserti distratto: l'hai messo per sbaglio nel mio zaino invece che nel tuo prima di andare a casa."

"No, Roo. È il tuo Tomcat, non il mio" risponde Hangman, le fossette che gli scolpiscono le guance.

Rooster alza di nuovo lo sguardo su Hangman, riprova: "Non è il mio, il mio F-14 non ha più il carrello anteriore, l'abbiamo rotto Mav e io quando ci abbiamo giocato insieme a Natale."

Rooster guarda Jake: ha una faccia strana, che non gli ha mai visto. Hangman ha sempre la risposta pronta, sagace, ma adesso è silenzioso. Rooster sente che vuole farlo sorridere: "E sono convinto che il motore sinistro del mio Tomcat sia andato, ma che Maverick non voglia dirmelo per non farmi preoccupare."

Hangman però sembra fermo nella sua convinzione e risponde tranquillo: "Sono sicuro, è tuo!"

Rooster rimane per un attimo in silenzio, e porta il modellino contro il petto. Fa un piccolo respiro più profondo.

Quello davanti a lui è Jake. Quando Rooster ha paura di fare qualcosa che in realtà è in grado di fare, è Jake che lo sprona a farla. Quando entra in una stanza, Jake alza subito gli occhi su di lui e sorride. Quando qualche bullo lo aggredisce, Jake arriva immediatamente per salvarlo.

Rooster si sente mancare la terra sotto i piedi, deve chiedere anche se sa già la risposta, la conosce da quando ha trovato l'aereo nello zaino (è stupido, ma non tanto quanto dice Hangman). Chiede lo stesso: "Jake, è per quello che è successo a Papà?"

Hangman appoggia le dita sopra a quelle di Rooster per qualche secondo, invitandole a stringere leggermente il piccolo aereo, poi gli prende la mano libera e la tiene nella sua, sorridendo di nuovo.

Rooster ritenta, la voce che sussulta: "Jake, è per Papà?"

Il sorriso di Hangman gli muore in faccia e Rooster fa un piccolo passo indietro, sorpreso, senza però lasciare la mano di Jake.

Gli occhi di colpo lucidi, Hangman si morde il labbro inferiore, alcune lacrime cominciano a rigargli il viso: "Io...Io non voglio che Goose sia morto, gli volevo bene...Era buono, non doveva morire!"

Rooster si sente come se avesse preso un cazzotto nello stomaco.

Le lacrime cominciano a scendere più violente: "Mi portava sulle spalle e rideva quando lo chiamavo Mamma Goose! E m'insegnava tutto sugli aerei quando tornava dalle missioni, e diceva che un giorno avremmo volato con lui e Maverick! Era sempre felice..."

Rooster non ha mai visto Jake così, non l'ha mai visto piangere, non l'ha mai visto vulnerabile. Si sente come se qualcosa dentro la pancia stesse cominciando a contorcersi.

"La tua mamma e il tuo papà sono buoni, mi vogliono bene, non sono come-"

Rooster afferra Hangman per le spalle e comincia a scuoterlo, urlando: "Smettila! Smettila, Jake!"

Ma non sa nemmeno lui cosa voglia dall'altro: che smetta di dire quanto fosse speciale suo padre, che smetta di piangere...che smetta di soffrire.

Ma ciò che sta facendo sembra avere l'effetto contrario su Hangman, che inizia a piangere a dirotto, come se fosse venuta giù una diga: "Non voglio che Goose sia morto!"

Parla tra un singhiozzo e l'altro, la voce fuori controllo: "Non voglio che Carole stia male!"

Un altro singhiozzo: "Non voglio che tu non abbia più un papà!"

E qualcosa si rompe dentro Rooster che scoppia a piangere e abbraccia Hangman. Con voce rotta dai singulti, Jake riesce solo a sussurrare piccoli "mi dispiace" contro il collo di Rooster, mentre lo tiene stretto a sé con tutte le sue forze.

Non riescono a dire più niente, rimangono lì, a piangere abbracciati, per un tempo infinito, singhiozzando l'uno contro l'altro.

~•~•~•~

Bradley e Jake restano abbracciati fino a quando non li trova Carole, sfiniti, stanchi, silenziosi.

Carole trattiene le lacrime e sorride ai due bambini, li prende per mano e li porta nella camera di Bradley. Prende con delicatezza il modellino di F-14 dalle mani di suo figlio, che, sempre più assonnato, fa un po' di resistenza prima di lasciar andare l'aereo. Carole appoggia con attenzione il modellino sul comodino, accanto al Tomcat un po' rovinato di Bradley. Poi mette i due bambini a letto. Sono così stanchi che lasciano che Carole rimbocchi loro le coperte e abbassi le luci senza dire una parola.

Carole va in corridoio per chiamare i genitori di Jake per avvisarli che dormirà da loro. Sospira: non risponde nessuno, come immaginava.

Torna alla porta della camera di Bradley, si appoggia contro lo stipite e guarda i due bambini dormire, il loro respiro calmo, lento, il viso sereno.

A volte sente che non può proteggere Bradley, che niente potrà restituirgli la felicità che è scappata dalle loro esistenze in un attimo. È terrorizzata all'idea che il suo bambino possa sentirsi come se nella sua vita ci fosse solo rabbia, tristezza, solitudine.

Ma adesso, mentre guarda i due bambini dormire abbracciati, la fronte e il naso di Bradley contro quelli di Jake, sente che non è tutto qui. Che Bradley non prova solo disperazione e tormento. C'è affetto, c'è speranza, c'è amore, nella sua vita. E sorride: sono serene le lacrime che brillano nei suoi occhi azzurri e il suo cuore si fa un po' più leggero.

~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~

• 𝐍𝐨𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐞:
~ Goose avrebbe adorato Jake Seresin e nessuno può convincermi del contrario. Sembra il figlio illegittimo di Mav e Ice, impossibile che non gli piacesse.

   
 
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