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Autore: AlessiaOUAT96    19/09/2022    2 recensioni
Dal testo:
"C'era una volta un principe che amava alla follia fiori, in particolare le rose. Aveva piantato lui stesso alcuni dei semi ed era proprio a quelle rose che lui era più affezionato.
In particolare, gliene rimasero impresse tre"
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta un principe che amava alla follia fiori, in particolare le rose. Aveva piantato lui stesso alcuni dei semi ed era proprio a quelle rose che lui era più affezionato.
In particolare, gliene rimasero impresse tre.

La prima fu una rosa che venne donata al principe per un periodo limitato. Era di un rosa chiaro e molto graziosa. Il principe si prese egregiamente cura di lei e per qualche periodo l'idea di separarsene gli provocava fastidio.
Tuttavia, un giorno il principe fece ritorno da una breve escursione e trovò la rosa ad appassire lentamente. Il principe sapeva che non era colpa dei giardinieri e chiese al suo vero proprietario di riprendersela.

La seconda fu una rosa bianca. Di questa rosa la prima cosa che si notava era il suo essere candida come la neve. Le prime giornate dopo la germogliatura il suo profumo era talmente inebriante e piacevole da coprire quello degli altri fiori del giardino. Tuttavia, dopo non molto tempo iniziarono a crescere delle spine molto fastidiose.
Il principe volenteroso si premurava di potarla ogni giorno, per evitare che potessero ferire le persone di passaggio.
Ma ogni suo sforzo fu vano, perché ad ogni minimo cambiamento le spine ricominciavano a crescere. Ci fu un periodo in cui credette che tagliarsi le mani con quelle spine potesse rallentarne la crescita. Così ogni giorno stringeva con forza il fusto, ferendosi le mani e lasciando che il suo sangue scorresse sul gambo e bagnasse il terriccio.
Per un po' sembrò che le spine smettessero di crescere e questo spinse il principe ad annaffiare la rosa sempre più spesso, fino ad avere tagli sulle mani e braccia.
Ma erano tutte apparenze, perché il suo sangue servì alla rosa per screziare di rosso i suoi petali e per far crescere ancora di più le sue spine. I giardinieri lo avevano spesso avvisato della pericolosità di quel fiore, ma il principe continuava a dire che fosse la rosa più bella di tutto il reame.
Un giorno la rosa sparì. Nessuno seppe come o perché, ma di quella rosa rimase solamente un petalo screziato di rosso. Poco tempo dopo il principe udì un pettegolezzo riguardo una rosa bianca e punteggiata di rosso che crebbe in un altro reame.

La terza e ultima era una bella rosa gialla. Era la più "anziana" tra le altre rose, ma non per questo meritava meno attenzioni. Il principe andava da lei ogni giorno e con molta pazienza si prendeva cura del terriccio, dei petali e delle spine.
Non badava mai a spese e si può dire che mise anima e corpo per lei. E questa fatica lo ripagò con una delle più belle fioriture che avesse mai visto.
Nonostante le intemperie, quel roseto accompagnò il principe per tutta la sua lunga vita.
 



Note dell’autrice:

Buonasera a tutti!
Questa è una mini storia che ho pubblicato qui solo recentemente. Il finale è voluto, non credo però di dover inserire “incompiuto” tra le note.
Spero che abbiate apprezzato lo stesso!

Alessia.
   
 
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