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Autore: desigra2005    26/09/2022    0 recensioni
Ci sono amori che nascono per magia quando gli sguardi si accarezzano e le pelli si sfiorano, che non conoscono limiti, distanze e religioni, amori incondizionati, puri. Questa è la storia di Loredana, giovane fisioterapista, che tra amori, drammi, spensieratezza e speranze colorerà la campagna romana.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I nostri ospiti sembravano essere veramente deliziati dalla cucina della nonna che arrossiva ad ogni complimento. Papà era molto cordiale e tutto sommato il pranzo stava procedendo meglio di quanto avevamo previsto. “Loredana come ti senti oggi?”. Andrea posò la forchetta e con il tovagliolo si pulì la bocca in modo impeccabile; tutto del suo aspetto lo era. Giada mi diede una gomitata che mi riportò bruscamente alla realtà, con le guance in fiamme cercai di sembrare più naturale possibile. “Molto meglio, grazie”. I suoi occhi continuavano a fissarmi ed anche gli altri mi guardarono stupiti probabilmente dalla mia risposta corta ed evasiva. “Quanto pensi di fermarti qui?”. Beatrice entrò nella conversazione a gamba tesa. “Era tanto che non tornavo a casa ed ho proprio voglia di godermi la mia famiglia ed i miei amici. Credo perciò che mi fermerò per un po’”. La risposta di Andrea non la convinse oppure non era quella che voleva sentirsi dire; prima che potesse aggiungere altro fu messa a tacere da Marco. “Mi sembra di sentirti parlare Beatrice. Anche tu nella sostanza hai detto la stessa cosa, non trovi?”. Per fortuna il resto del pranzo si mantenne su toni neutri: il papà impegnò gli uomini in una conversazione d’affari mentre io e le mie sorelle ci osservavamo silenziosamente. Subito dopo il dolce cercai di svincolarmi. “Scusatemi, ma sono molto stanca. Credo proprio che andrò a sdraiarmi. Giada, potresti aiutarmi per piacere?”. Pensai di esserci riuscita ma il papà tagliò corto. “Tesoro, potrai riposarti più tardi. Perché non tieni compagnia ad Andrea? Io e Marco dobbiamo andare in paese. Giada, hai più risolto il problema che ti affliggeva? Visto che Edoardo è qui potreste discuterne di persona. Ah, non preoccupatevi della nonna, sono sicuro che Beatrice sarà più che sufficiente”. In men che non si dica papà andò via con Marco, Beatrice si mise ad aiutare la nonna ed una riluttante Giada si appartò con Edoardo. “Riesci a fare due passi appoggiandoti al mio braccio? Mi piacerebbe vedere la fattoria”. No, avrei voluto gridare, non voglio starti vicino! Mi appesi al suo bicipite abbronzato, la mia mano era gelida nonostante le temperature estive cominciavano ad essere roventi. “Mi dispiace che ti sia sentito in dovere di partecipare a questo pranzo. Mio papà è molto protettivo con noi, vorrebbe sempre che tutto andasse per il meglio. Il non poter controllare ogni particolare spesso lo logora e quindi ti ringrazio per esserti prestato a tutto ciò”. Andrea mi guardò sbiecamente. “Abbiamo accettato l’invito perché lo volevamo e non perché dovevamo. Aggiungici anche che sembra essere l’unico modo per parlare con le donne di questa famiglia. Sto ancora aspettando una risposta al messaggio che certamente avrai letto, bella addormentata”. La sua risata genuina fece sorridere anche me. “Ah, quindi sei stato tu a scrivermi? Non c’era nessuna firma e nei miei pensieri il mittente poteva essere chiunque. Stavo giusto aspettando qualche altro indizio per depennare dalla lista qualche nome”. Il buon umore sembrava aver spazzato via ogni imbarazzo. “E così la bella addormentata mi vuole far sapere che al suo cospetto ci sono molti pretendenti e la scelta non solo non è scontata ma è anche ardua. Mi piacciono le sfide”. Di sicuro il mio intento non era quello di attirare ancora di più l’attenzione su di me, cercai quindi di riportare il discorso su un terreno meno scivoloso. “Tra poco ci sarà la sagra e poi la festa di tua mamma. Ci sarete? Noi non abbiamo ancora accettato ufficialmente l’invito, o meglio Beatrice sarà la fotografa dell’evento ma io e Giada non abbiamo ancora deciso se partecipare o meno. Non è proprio il genere di manifestazione alla quale partecipiamo volentieri anche se abbiamo già preso anche i vestiti! Ovviamente con ciò senza nulla togliere nulla a chi li organizza; non è per nulla semplice e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo”. Andrea posò la mano sopra la mia. “Non preoccuparti, ho capito cosa volessi dire. Edoardo ci sarà sicuramente, mia madre ci tiene che spicchi la sua intelligenza: terrà anche il discorso di apertura. Io presenzierò ma non ti nego che alla prima occasione cercherò di andarmene. Di solito mi succede di essere aggredito da una marea di madri che vogliono presentarmi le loro figlie nella speranza che io decida di sposarmi e mettere su famiglia. Forse anche per questo non torno spesso a casa: mia madre ama buttarmi nella fossa dei leoni. Però se deciderai di partecipare sarò onorato di essere il tuo cavaliere, non ci annoieremo di certo. Anzi, bella addormentata vuoi essere la mia accompagnatrice per la festa di mia madre?”. Le ultime parole furono dette in ginocchio proprio vicino due grandi ciliegi ed anche in prossimità del grande cancello principale; alcuni passanti si fermarono ad osservare la scena. Con le guance in fiamme cercai di far alzare Andrea. “Cosa stai facendo? Alzati per piacere, stiamo dando spettacolo. Io non sono una persona da palcoscenico anzi sono una da tappezzeria. Mi dispiace ma dovrai trovare qualcun’altra. Ti dispiace se rientriamo?”. Feci un cenno di saluto verso il piccolo gruppetto che si era radunato: il panettiere ed il macellaio ricambiarono sorridendo; perfetto, sarei stata il pettegolezzo della settimana. Andrea non parve farci caso oppure era così abituato a far parlare di sé che non se ne interessò. Sorridente e di buon umore invertì la direzione di marcia. Quando arrivammo vicino casa trovammo Giada ed Edoardo alla macchina, il loro umore era decisamente a terra. “Giada, sei riuscita a sistemare?”. Cercai di essere il più neutrale possibile. “Si si, vi stavamo aspettando. Andrea vorrei andare a casa ora, qui non sono gradito”. Il tono glaciale di Edoardo mi colpì profondamente, mia sorella teneva lo sguardo a terra. Andrea mi guardò perplesso ma iniziò le procedure per aiutare suo fratello ad entrare in auto. “Cosa è successo?”. Sussurrai a mia sorella. Giada non mi guardò, alzò le spalle e l’unica risposta che ottenni fu che non lo sapeva. La conoscevo molto bene e stava cercando in tutti i modi di non scoppiare a piangere.
   
 
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