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Autore: sara7272    30/09/2022    0 recensioni
[Imma Tataranni]
Tempo fa, sentendo la mancanza di Imma, di gettO scrissi una breve ff che si colloca dopo il bacio dell’episodio 6 della 1 stagione.
Ritrovato ora su drive lo condovido con voi anche se ormai si sta concludendo la messa in onda della stagione 2.
Grazie a tutti coloro che leggeranno e vorranno lasciare un commento.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dimenticalo Calogiuri, è un ordine” era l’ultima cosa che gli aveva detto prima di venir trascinata in un bacio famelico che faceva capire quanto entrambi fino a quel momento avessero cercato, ormai invano, di reprimere il proprio desiderio. 

Mai nella sua vita Imma si era sentita così, neppure quando Pietro le aveva dato il primo bacio, neppure quando avevano fatto l’amore la prima volta. 

Ora mentre correva giù dalle scale per raggiungere la balconata dove Pietro e Valentina la stavano aspettando per godersi il corteo non sapeva come comportarsi, come affrontare sé stessa alla luce dei sentimenti che si era resa conto di provare. 

La vista di Pietro che la guardava sorridente le provocò un nodo allo stomaco per i sensi di colpa e senza pensarci lo baciò con tutto il trasporto di cui era capace. Quando le loro labbra si staccarono capì l’abissale differenza tra quel bacio e quello di mezz’ora prima. Se da un lato c’era quel senso di familiarità che aveva costruito col marito in anni di relazione dall’altro si rese conto che ora tutto le sembrava tiepido. 

Persa nei suoi pensieri non si rese conto di chi stava nel terrazzo di fronte a lei… Calogiuri.

“e mo?!” si chiese Imma. Cosa doveva fare, come comportarsi? Razionalmente sapeva che fare finta di nulla, ignorare la stretta allo stomaco che solo gli adolescenti provano con le prime cotte, era indubbiamente la scelta migliore per tutti. Non per lei. Di una cosa era sempre stata fiera della sua con dotta: non raccontare balle agli altri e ancor meno a sé stessa. 

Senza pensarci disse “Piè devo ritornare in ufficio un attimo, ho dimenticato il telefono, tanto ormai il carro è passato.”

Velocemente si diresse verso il suo ufficio cercando di riprendere il controllo sulle sue emozioni senza farsi venire un attacco di panico. 

Seduta sul divano all’ingresso prese il telefono e digitò solo tre parole “sono in ufficio” e premette invio. Che cosa si aspettasse non lo sapeva nemmeno lei ma una cosa era certa… aveva bisogno di lui, della sua presenza al suo fianco per calmarsi, per recuperare almeno in parte un barlume di tranquillità. 

Dopo un tempo che le sembrò infinito sentì bussare alla porta e si accorse che Calogiuri in tempi record si era diretto in procura. Prese fiato e disse solo “avanti”. 

 

Calogiuri appena l’aveva vista allontanarsi aveva immaginato stesse andando a rifugiarsi in ufficio. Dopo un paio di minuti iniziò anche lui a dirigersi in procura. 

Ora però, sulla soglia, non sapeva cosa fare, non era preparato a vederla seduta sul divano, con gli occhi chiusi, a fare dei respiri profondi. 

Entrando si annunciò con un semplice “dottoressa?” e vide improvvisamente il suo respiro rallentare, diventare più regolare. Incoraggiato da questo segno Calogiuri percorse i pochi passi che li separavano e si sedette sul divano a fianco a lei lasciandole però un po' di spazio per non opprimerla. Dopo un attimo, capendo quanto si sentisse combattuta, decise di non fare nulla di azzardato. La guardò un attimo, ancora con gli occhi chiusi, e accorciò le distanze. 

 

Imma percepì la maggior vicinanza ma non si oppose, anzi, sentiva la tensione allentarsi man mano che si avvicinava. Quando Calogiuri le prese la mano, come dopo che l’amico di Stacchio le aveva raccontato cosa fosse successo, sentì un senso di benessere pervaderla e senza neppure rendersene conto lo baciò. Questa volta però fu un bacio lento, carico di sentimento e comprensione. Quando Ippazio iniziò ad accarezzarle prima la guancia e poi la schiena sentì rinvigorirsi la fiammella della passione ed a quel punto Imma iniziò a baciarlo con più ardore, quasi con la smania di riprovare quel desiderio di poche ore prima. La situazione era ormai fuori controllo quando Imma, istintivamente, si mise a cavalcioni su di lui e continuò a baciarlo come fossero gli ultimi istanti di vita. Le mani un po' alla volta iniziarono ad insinuarsi sotto i vestiti e quando Imma sentì il rumore del reggiseno che si slacciava riprese il controllo. Si spostò a fianco di Calogiuri e stringendogli la mano gli sorrise. 

I fuochi di artificio iniziarono ad illuminare il cielo ed Imma capì che era giunto il momento di ritornare alla realtà e separarsi. Con uno sforzo sovrumano si alzò dal divano, prese la borsa e senza dire nulla uscì dalla stanza. 

 

Col suo solito passo marziale Imma si diresse nuovamente alla balconata, più serena di prima, decisa a vivere un’emozione alla volta. Il cuore le batteva ancora all’impazzata sia per ciò che era appena successo sia per la consapevolezza che ritornare indietro ora era impossibile. Aveva assaggiato ricotta fuori dalla mura domestiche, anche se non consumata del tutto, e non voleva rinunciarci. 

 

“Ma dove sei stata?”, la voce di Pietro la riportò alla realtà.

“Scusami, é stata una giornata pesante… mi son persa a pensare a cose di lavoro e ho perso la concezione del tempo”... nessuna obiezione di Pietro a quella risposta, non del tutto falsa, primado fare un giro in piazza e poi rientrare. 

Quella notte Imma non riuscì a dormire, troppe erano le emozioni e i pensieri che la pervadevano. 

   
 
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