SELF DESTRUCTION
Parte Uno: Dormire
All’interno del sogno
il mondo non è così angosciante.
Serrato nell’apatico mondo
di Morfeo
tutto è più semplice.
E’ inutile che mi chiami,
non desidero udire la tua voce,
non raggiungerai le mie spalle.
La realtà può annullarmi,
tornare con i piedi per terra
abbattermi.
Volare in una dimensione d’infame
incanto,
dove i piedi sfiorano iris
e si respira brezza stagnante di rose.
Non avrai la soddisfazione
che ti attendi
provando che questo sonno
è in verità la prova della mia debolezza.
Sono libero?
Sono salvo?
Lascia che mi autodistrugga.
Parte Due: Il risveglio
Passi…
Passi…
Sprazzi di luce che agitano
il silenzio.
Paura della notte.
Del buio senza astri.
Terrore del nulla.
Angoscia di non essere mai
esistito
Orrore che la vita sia stata solo un bel sogno
in un mondo di niente.
Cos’è la vita se non il
cammino verso la morte?
E cos’è la morte se non la fine di tutti i sogni?
Le gambe capitolano sotto la
follia del vuoto
ed il grido ne è sopraffatto.
Solo pareti bianche e fredde…
Almeno non era un sogno…