Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: Blossom_95    01/10/2022    2 recensioni
Dopo una serata di festeggiamenti Merlino e Artù si ritrovano a fare i conti con parole dette e scelte da fare.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Merlino si era svegliato con un grande mal di testa, era dovuto all’alcol che lui insieme ai cavalieri e a re Artù avevano bevuto per festeggiare l’ennesima battaglia vinta.  
La cosa che più lo infastidiva era che nessuna magia lo avrebbe rimesso in piedi tanto presto e oltre tutto doveva prepararsi per accompagnare Artù a caccia. 
Ci sarebbero stati anche gli altri cavalieri, divisi a gruppi da due, lui sarebbe stato con il Re. Come sempre. 
Quindi si armò di pazienza e si preparò, scambiando prima due parole con Gaius che si chiedeva cosa gli fosse successo. 
 
—Merlino veloce!— urlò Artù, quella mattina sentire la voce urlante del suo Re non era il massimo, nonostante il mal di testa che stava calando grazie ad un intruglio che Gaius gli aveva gentilmente preparato. 
La cosa che più lo tormentava era che il biondo si stava comportano in modo strano, era meno espansivo e sembrava pensieroso. Non aveva nemmeno punzecchiato Merlino come al solito.
—Eccomi!— il moro velocizzò il passo per raggiungere Artù. 
 
I due ragazzi stavano camminando tra la boscaglia che li circondava, quel giorno avevano deciso di non usare i cavalli così da poter smaltire alla perfezione la serata precedente. 
Non era stata un ottima idea andare a bere alla taverna la sera prima di andare a caccia ma dopo tutto avevano affrontato di peggio.
Merlino era leggermente indietro rispetto ad Artù che non gli prestava molta attenzione. 
—È una bellissima giornata per cacciare, anche se io avrei scelto un'altra attività— disse il mago per iniziare una conversazione con il compagno di caccia. 
—Merlino, fa silenzio— rispose secco il Re che nemmeno si voltò per guardarlo. 
D’accordo che Artù era un brontolone cronico e che spesso durante la caccia diventava serio e pensava solo all’obiettivo ma non aveva mai rinunciato ad un dialogo con Merlino, anche solo per battibeccare su chi avesse ragione o meno su qualcosa. 
 
—Perché mi trattate con così tanto distacco oggi?— chiese il moro. 
—Non ti tratto con distacco, ma se parliamo gli animali ci sentono arrivare— rispose il biondo, continuando a non voltarsi mai verso il mago. 
—Ma se nemmeno mi guardate— 
—Merlino, devo tenere d’occhio il sentiero in caso passi qualcosa— 
Il moro aumentò il passo per cercare di arrivare al fianco del biondo ma quest’ultimo teneva la marcia più veloce e finiva per essere sempre qualche passo avanti al mago. 
Merlino avrebbe voluto usare la sua magia per fermarlo, quell’asino cocciuto. 
—Non è vero, normalmente mi rivolgete la parola e la caccia vi va sempre più che bene. C’è qualcosa che non mi dite— 
Non poteva non sapere come mai il suo Re aveva cambiato così repentinamente l’atteggiamento nei suoi confronti, necessitava di capirne il motivo. 
 
Merlino aspettò qualche momento prima di tornare all’attacco, non si sarebbe arreso tanto facilmente. 
—Artù, se ho fatto qualcosa di sbagliato ditemelo— 
—Merlino, è tutto a posto— 
—Allora guardatemi almeno una volta— 
—No— disse continuando la strada sterrata davanti a loro.
—Ecco, vedete?—
—Smettila— 
—No, parlate— disse confuso dalla situazione il moro, raggiungendo finalmente il Re. 
—Spiegatevi— 
—Merlino, pensa alla caccia— disse il biondo, prestando filante attenzione al mago. 
Il moro stava per dire qualcosa quando all’improvviso caddero all’interno di una grossa buca che portava ad un passaggio sotterraneo. 
Per loro fortuna caddero sopra un grosso cumulo di fogliame che attutì la loro caduta, da quel posto non potevano risalire tanto facilmente. 
 
—Visto! È tutta colpa tua Merlino!— 
—Colpa mia?— 
I due si ripulirono dalla terra e nel mentre si guardarono attorno. Quel passaggio era in pratica una grotta, non era conosciuta ai due ragazzi e quindi non sapevano dove portava. Con un po’ di fortuna portava vicino al castello, come molti dei passaggi sotterranei. 
—Si, colpa tua perché mi hai distratto e adesso siamo qui! Senza sapere dove porta quel sentiero— disse indicando la strada che si inoltrava verso l’interno della grotta. 
—Allora c’è qualcosa che il grande Re Artù non conosce—
Il biondo fulminò il moro con uno sguardo, quindi Merlino alzò le mani in segno di resa. Non avevano molta scelta, dovevano seguire quel sentiero. 
Il mago avrebbe voluto usare la magia per uscire in un attimo da lì ma non sarebbe stata un’ottima idea farlo di fronte ad Artù. 
Il biondo iniziò ad incamminarsi senza rendere partecipe il moro, consapevole che in ogni caso lo avrebbe seguito. 
—Si tranquillo, non serve che mi aspettate— disse incamminandosi a sua volta, velocizzando il passo.  
 
Fortunatamente Merlino aveva portato l’occorrente per accendere un fuoco, in quel modo i due ragazzi riuscirono a costruirsi delle torce approssimative. Il giusto per dare una luce leggera al buio di quel passaggio sconosciuto. 
Le pareti erano di roccia grigia con del muschio appeso di tanto in tanto, il pavimento era sterrato e il terreno tendeva al grigio marrone. 
C’erano dei sassolini che venivano spostati dai loro stivali al passaggio, questo causava un leggero rumore, sarebbe tornato utile in caso si fossero spente le fiamme delle torce o per sentire arrivare qualcuno dalla parte opposta alla loro.   
 
—Quindi il piano è andare avanti così diretti, senza parlare e senza farsi un’idea di dove andare?— chiese Merlino, arrivando finalmente al fianco di Artù. 
Quel giorno era tutto un rincorrere e raggiungere il biondo. La cosa buffa era che Merlino lo avrebbe fatto sempre e comunque. 
—Si, Merlino, quindi zitto e cammina— il biondo aumentò nuovamente il passo, il moro sbuffò perché non capiva questo astio nei suoi confronti da parte del Re. 
Aveva bevuto la sera prima ma si sarebbe ricordato se avesse fatto qualcosa di brutto nei confronti dell’amico. Giusto? 
Iniziava ad avere dei dubbi, aveva detto qualcosa che non doveva dire?
 
Mentre camminavano la testa di Merlino costruiva ogni possibile scenario, cosa poteva aver detto da far arrabbiare Artù? 
Era possibile che con una bevuta di troppo gli aveva rivelato che lui aveva la magia?
Era l’unica cosa che gli veniva in mente che potesse alterare in quel modo il biondo, anzi forse era troppo leggera come reazione se si trattava di magia ma non gli veniva in mente altro. 
Doveva testare il terreno per capire se era quello il motivo, senza essere troppo diretto in caso contrario. 
 
—Artù, ho fatto qualcosa che vi ha dato noia?— chiese con voce più seria di quanto avesse usato in precedenza, si stava davvero preoccupando. 
—Se non lo sai tu Merlino, io di certo non te lo dirò— disse guardando velocemente il moro che stava poco dietro di lui. 
Il mago era confuso, ma che voleva dire, non poteva essere chiaro e diretto?
—Artù, non potete dirmelo e basta? Non ricordo la notte scorsa in taverna. A quanto pare ho esagerato un po’ troppo— 
—Non ho intenzione di richiamare alla memoria cose che dovresti sapere tu. Certe cose non bisogna dimenticarle— 
—Ma non le ho dimenticate di proposito, potete aiutarmi a rammentare quello che ho detto— 
Artù ignorò Merlino, cosa che fece innervosire il mago, non importa quello che aveva detto, meritava di avere risposta. 
—Artù! Almeno datemi un indizio— disse fermandosi di colpo, cosa che però il biondo non fece.
Il moro prese da terra un sassolino piccolo e lo tirò alle spalle del Re, colpì l’armatura che portava.
Artù si arrestò di colpo, molto lentamente si voltò a guardare l’artefice di quel gesto. 
—Merlino!— 
A passo veloce si avvicinò al mago che iniziò ad aver dubbi sul suo gesto, visto che Artù era già nervoso probabilmente non avrebbe dovuto fare ciò. 
 
—Se hai intenzione di farmi arrabbiare ci stai riuscendo— disse il biondo. 
—Voglio sapere che ho fatto— 
—Hai detto alcune cose— 
—Cosa?—
—Cerca di ricordarle, io non te le rivelo— 
—Dai!—
—No— 
—Artù!— 
—Merlino!— 
—Ti ho rivelato di avere la magia?— 
—Mi hai detto di provare qualcosa per me— 
Dissero all’unisono, bloccandosi quando uno sentì quello che aveva detto l’altro. 
—Tu hai la magia?—
—Ho detto cosa?— 
Dissero nuovamente all’unisono, creando ancora più confusione. Più di quella che già si era creata. 
—Zitto, ora inizio io— disse il biondo. 
“Complimenti Merlino, ci sei andato molto cauto” disse il mago a se stesso. 
Il moro fece cenno di sì al Re, come per dire di proseguire. 
 
—Dovrei essere sconvolto ma in realtà, se devo essere onesto con me stesso, in parte già lo sospettavo. A partire da tutte quelle fortune che non si spiegavano quando eri con me o dove ti trovavi tu. Poi gli occhi di quel vecchio erano troppo famigliari— rivelò il biondo, sembrava essersi ammorbidito, stranamente pensò Merlino. 
Erano fermi, per stare più tranquilli bloccarono le torce in mezzo a delle rocce, in quel modo potevano usufruire della luce senza doverla tenere tra le mani.  
—Quindi non mi odi per quello che sono?— 
—Non potrei mai odiarti Merlino, anche se è un po’ difficile realizzare che sei un mago. Insomma, sei tutto quello che mio padre mi ha insegnato ad odiare, ma se esistono persone come te con la magia allora vuol dire che mio padre si sbagliava e ne sapeva vernante poco. Non ho dubbi sul fatto che tu non faresti mai del male a nessuno. Devo solo abituarmi— 
Merlino non si sarebbe mai aspettato una simile reazione davanti a quel suo segreto, se lo avesse saputo lo avrebbe fatto molto tempo prima. 
Le cose che gli aveva detto Artù erano bellissime, anche altre volte aveva avuto questo tipo di momenti ma riguardo a questa scoperta non se lo sarebbe mai aspettato. 
Quindi, perché era arrabbiato con lui? Perché aveva detto di provare qualcosa? Oh… non aveva ancora realizzato. Aveva rivelato di provare qualcosa!
 
—Vi ringrazio Artù, per le cose dette nei miei confronti. Per me valgono molto. Adesso potete spiegarmi cos’è successo ieri?— 
—Mentre eravamo a bere, eravamo rimasti solo noi al tavolo, tu mi hai rivelato di provare qualcosa— 
—Mi dispiace di aver detto una cosa simile e di aver oltrepassato certi limiti— 
—Non essere sciocco Merlino, i limiti li oltrepassi per molto altro, ormai tra noi va così e va bene. Non penserai che mi sono alterato per quello che provi?— continuò il biondo con voce calma. 
—Allora perché?— chiese confuso, ancora incredulo di aver rivelato i suoi sentimenti al Re. 
—Tu dopo aver detto di provare qualcosa hai detto che tanto era inutile e che non sarebbe mai potuto succedere niente tra noi— 
Merlino era sempre più scioccato tutto quello che si erano detti e che lui non ricordava. 
—E questo mi ha fatto infuriare— aggiunse Artù. 
Il moro non capiva, dopo tutto Artù era il Re e lui il suo servo. Avevano instaurato una grande amicizia ma da qui a pensare a una possibile svolta romantica era pressoché impossibile. 
 
—Non capisco, ho sbagliato a rivelarlo? Di certo il modo non è stato dei migliori— 
Artù scosse la testa, si mosse in modo nervoso, come se faticasse a dire qualcosa.
—No, certo il modo come hai detto tu non è stato uno dei migliori. La cosa che mi fa arrabbiare però è quando dici che non è possibile— 
Merlino rimase a guardare Artù negli occhi per qualche secondo, non sapeva se parlare o aspettare che il biondo continuasse. 
—Non voglio che sia impossibile, d’accordo?— sbottò alla fine, tutto d’un fiato, come se si fosse tolto un peso. 
Merlino era nuovamente scioccato, essere caduto in quella buca con Artù si era rivelato molto interessante. 
—Provo anche io qualcosa per te, l’ho capito da un po’ ma ho sempre fatto finta di niente. Non lo avevo mai preso in considerazione ma quando tu hai detto quelle cose mi sono alterato. Non poteva essere impossibile, non deve essere impossibile— disse il Re, facendo un passo avanti. 
—Non può— ripetè, annullando la distanza che li teneva lontani e stampando le sue labbra su quelle del mago. 
Merlino non se lo aspettava e per un momento rimase immobile, con gli occhi sgranati. 
Pian piano il corpo del moro si rilassò e gli occhi si chiusero, per lasciarsi andare a quel bacio che attendeva da molto più tempo di quello che immaginava. 
 
—Ecco perché mi ero arrabbiato— disse Artù una volta staccato da Merlino. Il mago sorrise. 
—Potevate dirlo subito, sarei stato in silenzio e mi sarei fatto baciare tempo fa— disse sorridente il moro. 
—Sempre il solito— roteò gli occhi al cielo ma era chiaro che non era né irritato né infastidito. 
Sorrideva, cercava di non farlo vedere ma era chiaro che era felice di trovarsi in quel posto. 
—Non credevo possibile dire che sono felice di essere caduto in una buca— disse il biondo. 
Entrambi risero per poi avvicinare un’altra volta i loro visi per far incontrare le loro labbra. 
Un bacio più profondo, più sentito, che aveva più trasporto del precedente. 
—D’accordo, mio Re, dovremmo proseguire e tornare alla luce del sole— disse Merlino, rimanendo comunque molto vicino al viso del biondo. 
—Non puoi fare una delle tue magie e farci arrivare su di sopra?—
—Non funziona proprio così, però può indicarmi la strada più giusta. Andiamo—
I due ragazzi presero le torce e proseguirono, per loro fortuna poco dopo arrivarono ad un’uscita. 
Sfociava su un grande ettaro di terra completamente verde, non troppo distante dal castello. 
Infatti da quel punto lo si poteva vedere benissimo in lontananza, era davvero imponente e tornarci adesso che aveva due segreti in meno era decisamente più bello.  
 
 
Alcuni mesi dopo. 
Re Artù aveva annunciato ai suoi amici e cavalieri l’amore che provava per Merlino, non erano rimasti così stupiti come il biondo credeva. 
Dissero che era palese che il loro rapporto nascondeva qualcosa e che finalmente avevano capito cosa.  
Seppero anche della magia e di come Uther si era sempre sbagliato a riguardo. 
Artù e Merlino avevano deciso di collaborare per migliorare le tecniche in battaglia, imparare a lottare con il vantaggio della magia. 
 
Era un giorno piovoso, i due ragazzi si trovavano nella stanza del Re. 
Sotto le coperte rosso accesso, un rosso che a Merlino era sempre sembrato molto regale, adatta alla camera di un Re. 
Il moro aveva la testa appoggiata al petto del biondo, in quella posizione poteva godere del rumore del suo cuore battere, era una delle melodie più belle che avesse mai sentito. 
Artù teneva una mano sotto la testa e con l’altra accarezzava i capelli del moro. 
—Abbiamo intenzione di passare tutta la giornata a letto? Non hai commissioni da Re da fare?— 
—No, tu da mago ufficiale di corte?— 
—Io faccio quello che mi chiede il mio Re— alzò gli occhi per incontrare quelli del biondo. 
—Allora il tuo Re ti dice di restare qui— 
—Deciso— 
Artù piegò la testa giusto per arrivare a Merlino e a stampargli un bacio sulle labbra. 
 
—In realtà vorrei chiederti una cosa— disse il Re, il mago notò che il corpo del biondo si era fatto più nervoso, più movimentato. 
—Certo, cosa?— 
In quel momento i due ragazzi si stavano guardando, anche se il biondo di tanto in tanto distoglieva lo sguardo. 
—Ci ho pensato molto e vorrei che tu salissi al trono con me— 
Merlino scattò su a sedersi, voleva accertarsi di non aver capito male il senso di quella frase. 
—Mi state chiedendo di sposarvi?— chiese quasi scherzando il moro. 
—Beh si— 
Merlino rimase di sasso, era reale quello che stava succedendo o era in coma e stava sognando?
—Quindi? Hai intenzione di rispondermi o fare finta di niente?—
—Oh si, certo. Intendo no, voglio dire si. Si voglio salire al trono con te, voglio sposarti— 
Il re sorrise, sentì il petto più leggero e una sensazione di calore crescergli dentro. 
Prese il viso di Merlino tra le mani e lo baciò, con trasporto i baci si susseguirono. 
Avrebbero passato il resto della loro vita insieme, felici e niente li avrebbe divisi.




Note autrice:
Spero vi piaccia questa piccola piccola oneshot Merthur, grazie a chi la leggerà.
Grazie alla mia Sis (musicmylife) per essere stata la prima ad averla letta e ad avermi dato un feedback.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Blossom_95