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Autore: Duodoppioteam99    05/10/2022    0 recensioni
Dal testo:
A quel punto non seppi come reagire, e per la prima volta durante tutto il mio viaggio, mollai. Avrei potuto seguirlo sicuramente, ma in quell’istante non ebbi la prontezza necessaria.
La testa si fece ancora più pesante, la mente annebbiata e le gambe si fecero molli sotto al mio peso. Svenni.
L’ultima cosa che sentii fu il richiamo acuto di Reshiram, ormai allontanato dalla sua controparte, e le urla dei miei amici Komor e Belle che cercavano inutilmente di farmi rinsavire.
———
Proseguo immaginario della storia tra Touko ed N dopo gli avvenimenti di Nero e Bianco
!Prologo risistemato graficamente!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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CAPITOLO 24
“Oh Touko sono così eccitata! Non vedo l’ora!” squittì Belle lasciandosi cadere a peso morto sul morbido letto della camera d’albergo.
Risi leggermente alle sue parole.
“Mi dispiace frenare la tua adrenalina Belle, ma l’incontro è solo domani. Spero tu riesca a dormire questa notte” risposi sistemando la mia piccola valigetta da viaggio in un angolo della camera.
L’eccitazione di Belle era dovuta ad un accadimento che aveva smorzato la mia monotona vita di laboratorio a Soffiolieve.
In quanto “Eroina” della regione ero stata invitata all’inaugurazione di una nuova cittadina che si trovava nel nella parte nord del territorio. Grecalopoli.
Unima si stava espandendo, numerosi cambiamenti stavano per entrare in gioco, ed uno di questi era la riorganizzazione delle palestre.
Grecalopoli, infatti, avrebbe costituito nel giro di qualche anno il sito di costruzione di una nuova Palestra, anche se non ero a conoscenza ancora di quale Capopalestra sarebbe stato sostituito o se il numero di medaglie da collezionare sarebbe aumentato.
Per questo motivo, una mattina avevo trovato nella casella della posta un invito scritto che mi intimava di recarmi sul posto per l’inaugurazione della città e dei suoi edifici e per fare la conoscenza del nuovo Capopalestra che portava il nome di Ciprian. Non lo conoscevo, non lo avevo mai visto ed ero di conseguenza molto curiosa di incontrarlo e conoscere il suo stile di lotta.
Nella lettera, inoltre, era indicata la possibilità di essere accompagnati da due o tre persone per promuovere l’iniziativa e, neanche a dirlo, l’invito era subito arrivato alle orecchie dei miei amici che avevano accettato di buon grado di seguirmi.
E cosi, nonostante l’inverno fosse orami alle porte, eravamo partiti alla volta di Grecalopoli decidendo di soggiornare in uno degli hotel appena fuori dalla nuova cittadina.
“Ma ti rendi conto? Domani saranno presenti tutti i Capopalestra, il Campione Nardo ed altre varie figure importantissime. E ci siamo anche noi! Hai fatto proprio bene a diventare Eroina” disse incrociando le braccai sotto la testa.
Le rivolsi un’occhiata veloce prima di scomparire dentro al bagno per cambiarmi.
“E poi sai…” iniziò maliziosa “dicono che Ciprian sia proprio carino. Chissà magari potrebbero scoccare scintille…”
“Belle!” la richiamai quasi urlando da dietro la porta “preparati invece di fantasticare, Komor è di sotto che ci aspetta”.
 
Dopo una breve cena ci dirigemmo verso Grecalopoli.
Era una cittadina che si sviluppava sul mare e, nonostante fosse sera e soprattutto inverno, il clima era comunque mite.
Era un ambiente molto suggestivo, composto da una serie di abitazioni che si sviluppavano sulla terra ferma, ma anche da piccole casette che erano costruite su solide palafitte in legno in mezzo al mare. Tutte le abitazioni erano collegate tra di loro con dei piccoli ponti, sempre in legno, che collegavano anche l’apparato alla terra ferma.
Ottimo luogo per la villeggiatura soprattutto d’estate, nel momento in cui il mare si presentava più limpido possibile e si potevano osservare da vicino piccoli Pokèmon di tipo acqua. Come “vicino di casa” nientemeno che l’oceano incontaminato.
Ambiente sicuramente poco adatto per persone non amanti dell’acqua, ma per questo motivo erano state costruite abitazioni anche sulla terraferma. Il tutto era stato completato con altri edifici come il Centro Pokèmon e il Pokèmon market. La palestra, al momento in fase di costruzione, sarebbe stata la ciliegina sulla torta per una città sicuramente invidiabile.
“Metterei la firma per poter vivere in un ambiente del genere” iniziò Belle guardando l’oceano.
Una passeggiata sui corridoi a contatto con il mare non potevamo negarcela, e avevamo pensato bene di sfruttare la serata per perlustrare la zona grazie al nostro accesso preferenziale.
“Sicuramente rilassante” rispose Komor sedendosi sul molo e lasciando cadere le gambe a penzoloni, mentre le punte dei piedi andavano quasi a sfiorare il pelo dell’acqua.
Sia io che la mia amica lo imitammo.
“Peccato che nel momento in cui si aprirà la palestra questa tranquillità sarà destinata a scemare” osservai.
“Non credo sia così. Nonostante il flusso di allenatori ci sono molte città abitate che conservano la loro calma nonostante posseggano Palestre” notò ancora Komor.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, osservando il mare che veniva abbracciato dal buio della notte, mentre alcune piccole stelle si presentavano timide in cielo.
Era questo il bello della nostra amicizia.
Potevamo rimane in silenzio e senza parlare per ore, per noi contava lo stare insieme, condividere momenti di tranquillità senza dover per forza trovare impiego.
Contava l’esserci.
“Ragazzi” richiamai la loro attenzione dopo svariati minuti di silenzio “l’altro giorno stavo sistemando camera mia e-”
“Tu che fai le faccende di casa?” mi interruppe Komor “cosa sta succedendo?”
“Piantala” risposi tirandogli una leggera gomitata nel fianco “dicevo che rimettendo in ordine i vestiti mi sono accorta di aver perso la spilletta che ci eravamo regalati anni fa… quella con l’iniziale del nome e la scritta di Soffiolieve. Ricordate?”
“Certo che la ricordo” iniziò Belle “è una delle cose più preziose che ho e la tengo sempre a casa, in un cofanetto nascosto e ben protetta”
“Bene, mi spiace averla persa ed ero intenzionata a farla rifare…”
“Per perderla di nuovo?” Komor non mollava mai.
“Mi piacerebbe avere un ricordo fisico di noi. Ne abbiamo passate tante ed ero molto affezionata a quella spilla. Non saprei dove posso averla persa, nell’ultimo periodo ho viaggiato molto”.
“Tranquilla Touko, non è la fine del mondo. Useremo la nostra come esempio e la faremo identica alla precedente”.
Mi voltai verso Komor.
“Vedi? Meno male che nel gruppo c’è una persona gentile…”
Scoppiamo a ridere a seguito di quelle parole. Successivamente tornammo a guardare le stelle sopra di noi.
 
La mattina dopo eravamo pronti e carichi per la nuova giornata.
Dopo una buona colazione ci dirigemmo a Grecalopoli, che si dimostrava, nonostante l0ora mattutina, già gremita di gente.
Molti volti nuovi, constatai, erano presenti all’inaugurazione.
Uomini dall’aspetto distinto si facevano spazio tra quelli che erano i Capopalestra della regione di Unima, impegnati conversazioni più o meno serie.
“Oh buongiorno ragazzi, che piacere vedervi qui!” disse una voce familiare che arrivò alle nostre orecchie.
Mi voltai e incrociai gli occhi con quelli luminosi della Capopalestra Aloe, esperta in Pokèmon di tipo normale. Era una donna dalla carnagione scura, con folti capelli ricci e dalla pettinatura afro. Oltre che a possedere un ruolo importante a livello di palestra, era anche direttrice del museo di Zefiropoli.
Una vera chicca per la Regione e dove si raccoglievano ritrovamenti di scheletri, fossili e ritrovamenti di vari Pokèmon che venivano studiati e utilizzati per le ricerche. Ma non solo, questi ultimi erano esposti al suo personale museo ed erano di conseguenza osservabili dagli appassionati.
“Buongiorno” rispondemmo noi in coro.
“Certo che siete cresciuti molto dall’ultima volta. Mi ricordo ancora la prima volta che siete venuti in Palestra”.
“A proposito di Palestra” iniziò Komor “lei è a conoscenza di qualche sostituzione a livello di Capopalestra dopo l’apertura di quest’ultima qui, a Grecalopoli?”
“Acuto come sempre Komor… ebbene sì, qualcuno verrà sostituito. Io sarò la prima ad esserlo” rispose lei tranquilla.
Sbarrai gli occhi a quelle parole.
“Cosa? Non svolgerà più la professione di Capopalestra? Ma come è possibile?” domandai incredula.
“Non disperiamoci è giusto così. Unima è piena di talenti che vanno scoperti. Largo ai giovani. Ho svolto la questa professione per lungo tempo ed è il momento di farmi da parte. Il mio museo mi aspetta. Ho intenzione di ampliarlo, sapete? A proposito… avete già conosciuto Ciprian?” concluse guardandosi intorno.
“Intende il nuovo Capopalestra?” chiese Belle portandosi un dito vicino alle labbra, curiosa.
“Esattamente” rispose Aloè “dovrebbe trovarsi nei paraggi. Bene ragazzi, è stato un piacere, devo andare a scambiare due parole con due o tre persone già che siamo qui. Ci vediamo dopo”
Detto questo riprese il cammino in direzione opposta alla nostra, facendo ondeggiare lentamente i pantaloni color celeste che era solita portare.
“Mi spiace un sacco per il suo cambio di ruolo. Pensate che anche altri verranno sostituiti?” ma non feci in tempo a ricevere una risposta che venni interrotta dall’inizio della cerimonia.
 
“Buongiorno a tutti e benvenuti a Grecalopoli. Dove il mare calmo ti culla”.
 
CONTINUA…
   
 
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