Anime & Manga > Yuukoku no Moriarty/Moriarty the Patriot
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Autore: Hikari_1997    10/10/2022    1 recensioni
Sherlock e Watson si stanno preparando per affrontare Irene Adler e l'immenso segreto con il quale tiene in pugno il governo Britannico, mentre si apprestano a visitare la donna nel cuore della notte, fanno un incontro inaspettato, un incontro che Sherlock non poteva prevedere.
[Sherlock x William]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: John Watson, Louis James Moriarty, Sherlock Holmes, William James Moriarty
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Sherlock Holmes? –

Luis sudava freddo, scrutava la silhouette del consulente investigativo uscire dal suo appartamento al 221B di Baker Street.
Un errore di calcolo, un imprevisto che poteva rivelarsi fatale per la loro missione.

Qualche giorno prima Albert aveva chiesto a William di porgergli aiuto al seguito di un caso propostogli da Mycroft Holmes, uno scandalo che – se rivelato- avrebbe fatto tremare l’Europa intera.
Irene Adler, l’attrice ladra che aveva rubato il prezioso segreto di Stato, si era già mossa nell’avvicinare Sherlock Holmes nel tentativo di ottenere una protezione.
Ma il governo Britannico non le avrebbe permesso di uscire illesa da questo polverone.
Holmes e Watson si stavano muovendo per raggiungere l’alloggio della Adler, pronti a mettere a punto un piano volto a recuperare una fantomatica foto _ Copertura ideata dall’attrice stessa.
Tutto si stava svolgendo come predetto da William.
 
Eppure …
 
Dopo il fortuito incontro sul treno di qualche settimana prima, William aveva insistito nell’affittare un modesto locale nell’appartamento di fronte al 221B per osservare meglio la pedina più importante nelle loro mani.
Sempre secondo William, Sherlock non si sarebbe mosso quel giorno, ragion per cui i due fratelli si stavano preparando per tornare nella loro residenza principale di Londra dopo aver speso il pomeriggio a tenere sott’occhio l’appartamento.
 
-LIAM!!! –
 
Quindi perché il detective stava ora uscendo dallo stabile, vestito di tutto punto con i ribelli riccioli corvini pettinati all’indietro ed elegantemente stretti in un nastro blu cobalto?
Il biondo sopracciglio di Louis si alzò contrariato notando il Dottor Watson nascondere sotto una giacca impolverata le mani, strette in un paio di manette.
Quale strambo piano avessero partorito per stanare la Adler, a quel punto, era fuori dalla sua immaginazione; sta di fatto che loro due non dovrebbero trovarsi qui, ma non appena le iridi del detective avevano adocchiato William, aveva corso come un forsennato dalla parte opposta della strana, sorriso smagliante e guance appena tinte di rosso.
-Immorale e troppo famigliare- Pensò Louis storcendo il naso, voltandosi per dire a William che dovrebbero liquidare in fretta il detective per non correre rischi.
 
Non poté, tuttavia, dire una sola parola.
 
William, non appena le sue cremisi iridi avevano incrociato quelle cobalto del detective, aveva mostrato uno strano guizzo, un luccichio … le labbra si schiusero lentamente in un’espressione simile ad un sorriso, le fini ciocche bionde e il cilindro nero sul suo capo nascondevano a malapena il lieve rossore che rispecchiava quello apparso sulle gote di Sherlock.
 
Possibile che non fosse un errore?
Possibile che suo fratello volesse incontrare il detective?
 
-LIAM! Cosa ci fai qui? Hai deciso di comprare casa a Baker Street? Potevi dirmelo! Miss Hudson è stanca dei continui pagamenti in ritardo del mio affitto e pensava di cercare un altro coinquilino! –
Louis strinse i pugni pensando -Non ha un briciolo di vergogna! Come osa chiedere a Nii-san di condividere un appartamento con lui? Screanzato di un detective squattrinato-
Una leggera risata fuoriuscì dalle labbra del fratello -Audace da parte vostra Mr. Holmes, temo aimé di dover rifiutare la vostra offerta e correggere la deduzione; sono semplicemente passato ad incontrare un conoscente che abita nelle vicinanze-
-Oh? Di chi si tratta? Conosco tutti a Baker Street, forza Liam non tenermi sulle spine -
-Noto che la pazienza non è una virtù in vostro possesso, Mr. Holmes-
-AH! Sei veramente uno spasso, Liam! –

Louis alzò gli occhi al cielo, allontanandosi per fermare una carrozza e iniziare a salirvi, sapeva che suo fratello poteva gestire la curiosità del detective senza problemi.
Dopo aver riferito ad Albert quanto successo sul treno, il maggiore dei Moriarty si era divertito a dir poco nello scoprire la strategia usata da William, suggerendo a Louis di lasciarli da soli caso in cui dovessero ripresentarsi situazioni simili.

-Permettetemi di porgere un quesito a voi Mr. Holmes? È
 insolito vedervi per le strade di Londra con un abbigliamento così elegante, e non per un appuntamento galante; a meno che non intendiate portarvi il dottor Watson appresso- lo stuzzicò William.
Sherlock ghignò -Geloso? -
-Ho forse motivo di esserlo? –
La frecciatina con un evidente secondo senso fece ridacchiare Sherlock -Niente di tutto questo- disse poi serio -Lavoro-
William estrasse l’orologio da taschino, controllando l’ora -Adesso? 
È un po’ tardi per un appuntamento lavorativo-
Sherlock mosse il dito dove sfoggiava l’anello col teschio, quasi a sottolineare le sue parole -Liam, Liam … per un detective non c’è un orario fisso di lavoro, non ho nessuna campanella che squilla come alla fine delle tue lezioni-
-Touché – ribatté Liam sorridente per poi sgranare stupito gli occhi.
-Uh? Qualcosa non va? Ho qualcosa di strano in faccia? – domandò il detective accarezzandosi il volto.

William aveva notato subito l’eleganza di Sherlock, l’acconciatura diversa, l’abito stirato ad una maniacale precisione, i gemelli e il ferma cravatta luccicanti, si era inoltre -evidentemente- rasato il volto con cura, il pungente sentore del dopobarba stava invadendo le narici di William, quasi stordendolo.
Quello stesso profumo che aveva percepito sulla Noahtic durante il loro primo incontro, che non aveva però impedito a William di captare l’evidente scia lasciata dagli esperimenti scientifici e dalle dipendenze del detective.
Si morse lentamente il labbro inferiore, cercando di mascherare le possibili emozioni che potevano fuoriuscire da quella memoria, decidendo di rispondere -Veramente si, Mr. Holmes-
Si avvicinò, notando lo stupore apparire sul viso del detective al suo repentino gesto, gli occhi di quel blu intenso seguivano straniti la mano destra del giovane professore sfiorare delicatamente col pollice la cute della sua fronte -Un segno rosso proprio qui-
William percepì il respiro fatto da Sherlock, il leggero tremore delle labbra mentre deglutiva l’inesistente saliva -Dannato Mycroft-
-Mycroft? – Chiese, fingendo di non sapere chi fosse.
-Mio fratello- precisò Sherlock -Suppongo che nessuno dei tuoi fratelli ti saluti sparandoti nel mezzo della fronte un proiettile a vernice-
Lo stupore ora apparso sul volto di William era genuino -No, direi che questa è un’esperienza che mi manca-
 
-SHERLOCK!!! Muoviti!!!! –
 
La voce di Watson riportò Sherlock con i piedi per terra, volgendo lo sguardo verso il suo coinquilino che stava ora agitando nervoso le mani ammanettate sotto la giacca -Em … Liam-
William annuì sorridendo -Il lavoro chiama, ho capito … solo-
Si sorprese di sé stesso quando recuperò il cilindro nero sul suo capo per appoggiarlo sui riccioli del detective.
Indietreggiò di qualche passo studiando l’aggiunta di vestiario -Um, ora può andare-
Passato l’iniziale shock, che aveva colpito anche il Dottor Watson siccome ora stava fissando William dal ciglio della strada come se avesse acquisito un terzo occhio, Sherlock scoppiò in una fragorosa risata -Sei veramente il meglio del meglio Liam! Ah, cosa devo mai fare con te? -
William non rispose, decidendo però di ghignare compiaciuto mentre sollevava subdolamente un sopracciglio.
Sherlock ricambiò il ghigno, salutando il professore un’ultima volta prima di raggiungere un agitato dottore.

Anche William salì sulla sua carrozza, sedendosi sul posto opposto a Louis.
Quando il cocchiere iniziò a condurre la carrozza tra le trafficate strade di Londra, William incrociò lo sguardo con quello preoccupato e pieno di dubbi del fratello.
-Non … non dire nulla, so da me quanto è stato rischioso-
Louis scosse il capo -Non ho intenzione di farti la predica, Nii-san … ma trovo difficile seguire i tuoi ragionamenti ultimamente-
William ridacchiò -Sembra una predica a tutti gli effetti Louis, tranquillo, come ho detto sono consapevole dei rischi che ho corso ma …-
-Ma? -
Una mano si alzò per sistemare le ciocche bionde, ora leggermente scompigliate dall’improvvisa assenza del cilindro nero -Dovevo testare una teoria … una teoria pericolosa-
-Nii-san? -
Un triste sorriso apparve sul volto di Liam, sapeva di star correndo un rischio, che quel sentimento crescente dentro di sé stava mettendo a repentaglio l’intera operazione.

Quel mondo era caratterizzato dalla presenza di diavoli, il compito del Signore del Crimine era quello di cancellarli per sempre.
Eppure, così facendo, William si stava macchiando per primo degli stessi scempi che intendeva abolire.
L’unica soluzione era l’espiazione.
Espiare quel fardello nello stesso modo delle sue vittime.
Con la morte.

-Eppure-

“Cosa mai devo fare con te?”

-Sherlock-

Quella luce si stava pericolosamente e subdolamente insediando nel suo oscuro cuore.


Nota Autrice: Stavo riguardando l'amine e mi sono accorta che il cilindro indossato da Sherlock durante l'incontro con Irene assomigliava tantissimo a quelli che porta normalmente William.
Quindi la mia vena SherLiam si è attivata scribacchiando questa one-shot, spero vi piaccia!

 
   
 
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