Non
so, non ha senso assoluto, ma volevo provare a esprimere il rapporto
di amicizia virile che c'è tra Ain e Burt, per me molto più
intenso di quello che c'è tra Burt e Kenshiro (perchè
Kenshiro e Burt non sono alla pari, Ain e il rosso sì, seppur
su piani diversi)
Brillavano
le stelle nel cielo limpido. Limpidi diamanti intessuti in un
mantello di zaffiro dalle sfumature di cobalto.
Bart
continuò a guardarle, immobile, quasi non accorgendosi che un
freddo vento da nord cominciava a spirare, graffiando la sua pelle
abbronzata dal sole, che recava il segno di tante battaglie alla
guida dell'armata di Hokuto.
"Hanno
lo stesso splendore dei suoi occhi..." pensò con un
sospiro. Quelle stelle lucenti gli ricordavano gli occhi di Lynn e il
suo sorriso sincero e limpido come la sua anima...
Sospirò.
I suoi occhi... Il suo sorriso... Erano scolpiti nel suo cuore e
niente avrebbe potuto distruggerli, ma tra loro c'era sempre
lui...
Kenshiro.
Il
successore alla divina scuola di Hokuto.
L'eroe
che aveva sconfitto Raul, liberando il mondo da una tirannide basata
sul terrore e le lacrime.
L'uomo
che, con il suo fulgido esempio, gli aveva consentito di trasformarsi
da piccolo ladruncolo a capo di una armata di guerrieri contro il
potere corrotto dell'imperatore del Cielo e l'armata dei generali di
Gento.
"Ma
perchè... Perchè sei così irraggiungibile per
me? Perchè non sono te, Kenshiro?" pensò. Di lui
Lynn fin da fanciulla era innamorata... E questo suo amore per il
guerriero di Hokuto lo trafiggeva sempre con la forza di un
pugnale... Perchè era così cieca? Eppure lei stessa
conosceva le cicatrici che marchiavano il suo corpo e sapeva bene di
esserne la causa... E nonostante questo non riusciva a farle capire i
suoi sentimenti... Perchè la luce di Kenshiro, fulgida di
gloria per le sue imprese umane e guerresche, era troppo forte per un
misero essere come lui... Anche se si fosse lasciato morire per lei,
Lynn avrebbe amato Kenshiro... Per lei solo il guerriero Hokuto
esisteva...
"Scusa
tanto se mi sono permesso di innamorarmi di tei!"1 esclamò
lanciando un pugno contro il muro e lacerandosi le nocche della mano
destra.
"Problemi
di cuore?" domandò una voce calma.
Il
capo dell'armata di Hokuto alzò lo sguardo e vide dinanzi a sè
un giovane alto, dai capelli biondi e dallo sguarod vivo e
penetrante.
Portava
uno sgargiante abito composto da una maglia azzurra nella parte
anteriore e nella parte posteriore a strisce bianche e rosse, con
delle protezioni per la spalla nere con stelle bianche, pantaloni
azzurri e stivali neri, ornati nella parte alta da una striscia
bianca a stelle.
"Ain..."sussurrò
Bart.
"Chi
ti aspettavi?" chiese il giovane cacciatore di taglie con un
sorriso.
"Come
fai a sorridere sempre? Come può il tuo viso risplendere della
luce magica del tuo sorriso in qualsiasi momento?" chiese
improvvisamente il guerriero dai capelli di mogano.
"Ehi,
come siamo poetici!" ridacchiò Ain, poi, vedendo la luce
cupa negli occhi di ametista del compagno, il suo sguardo si fece
serio.
"Sorrido
per potere catturare la bellezza della vita." rispose il giovane
cacciatore di taglie.
"Vedi,
la vita premia chi sorride e non si arrende mai. La sua bellezza è
attirata dalla luce di un sorriso come la falena dalla luce..."
Un
sospiro fu la risposta di Bart.
"Mi
piacerebbe riuscire a sorridere come te... Sei una persona
straordinaria." mormorò il giovane dai capelli
rossi.
"Cerco
solo di fare bene ciò in cui credo, come lo stai facendo
tu..." ma si interruppe osservando che, dagli occhi d'ametista
del capo dell'armata di Hokuto, erano diventati lucidi. Brillavano
intensamente e, colpiti dalla luce azzurrina delle stelle, sembravano
pezzi d'ametista immersi nella tumultuosa acqua di un fiume.
"E'
solo apparenza amico mio è solo apparenza... Una maschera che
mi opprime sempre di più e che vorrei distruggere..."
mormorò trattenendosi dal piangere.
"E'
per lei?" chiese il cacciatore di taglie.
"Andiamo,
se ne sono accorti tutti tra i ragazzi. Perfino Kenshiro lo ha capito
e, credimi, sarebbe felice di un vostro eventuale matrimonio..."
puntualizzò dinanzi allo sguardo sorpreso del giovane capo
dell'armata.
"Che
non accadrà mai. Lei vede solo lui, la sua fulgida gloria, le
sue imprese guerresche e umane... Credo che in me veda ancora il
piccolo ladruncolo che parlava tanto e che fuggiva ad ogni segnale di
pericolo... Eppure credo di averle dimostrato che darei la mia vita
per lei! Per lei esiste ed esisterà sempre e solo Kenshiro! E
non sai quante volte ho desiderato in questi ultimi anni che
sparisse! Chissà si sarebbe accorta di me!" gridò
e si lasciò cadere al suolo.
Ain
si chinò e lo abbracciò.
"Ci
si accorge di quello che vale solo quando lo si è perso."
pensò il cacciatore di taglie e una lacrima gli rigò il
viso, accompagnata da un singhiozzo. Evy... La donna che lo aveva
curato dopo un assalto di banditi, uccisa e stuprata da morta sotto
il suo sguardo... Risentì la rabbia che bruciava il corpo,
spezzando ogni inibizione e rendendolo simile ad una belva feroce...
Provò la sensazione del sangue di quei maledetti che colava
sulle sue nocche...
Solo
quando aveva stretto quel corpo violato aveva gridato disperato il
suo dolore... La amava e solo in quel momento se ne
accorgeva...
"Ehi,
ma tu stai piangendo!" esclamò il guerriero dai capelli
rossi e si scostò da lui per osservarlo.
Continuava
a sorridere, malgrado lo sguardo limpido si fosse incupito come il
cielo prima di un temporale. Qualcosa doveva averlo turbato... Ma
cosa?
"Che
vuoi che sia? E' solo un moscerino che mi è entrato in un
occhio." fece il cacciatore di taglie.
"Ain,
non ci sono moscerini qui." rispose pacatamente il guerriero più
giovane.
Un
sospiro di resa fu la risposta del cacciatore di taglie. Non poteva
ingannarlo, era troppo astuto!
"Hai
ragione... Pensavo a quanto siamo stupidi ad accorgerci delle cose
importanti solo quando vengono perdute." decretò il
cacciatore di taglie e raccontò all'amico di come Aska fosse
entrata nella sua esistenza, portandovi l'innocenza dell'infanzia
inviolata dall'oscurità del mondo... Parlo'di Evy, sua madre,
di come si fosse accorto di amarla solo mentre gridava al cielo il
suo dolore stringendo il suo corpo violato...
Una
carezza sul viso fu la risposta di Bart.
"Non
mi ero reso conto di quanto avessi sofferto amico mio..."
mormorò mortificato.
"E'
naturale, non puoi pensare ad ogni cosa. Anche se sei il capo di una
armata, non puoi affrontare ogni cosa da solo... Sei umano e umano è
il tuo dolore nel constatare che il tuo amore per Lynn è non
corrisposto... E umana è la gelosia pensando a lei e al suo
amore per Ken, che di sicuro non ha colpa..."
Il
ragazzo dai capelli di fuoco annuì.
"Però
non sei solo con i tuoi difetti e la tua umanità... Io ci sarò
sempre per te." concluse il ragazzo biondo con un
sorriso.
"Grazie."
disse Bart con un sorriso. Ain era di sicuro una persona eccentrica,
ma il suo cuore era limpido e generoso... E quelle poche parole, i
suoi limpidi sorrisi avevano come liberato il suo animo... Il suo
amore per Lynn a senso unico restava, però riusciva a vedere
le cose con più chiarezza... E capiva anche che Kenshiro non
aveva colpe della sua sofferenza, in quanto il cuore del combattente
dell'Hokuto Shinken era legato a Julia da un filo rosso sottile come
seta, ma forte come ferro e indistruttibile...
"E
ora entra o prenderai freddo! E come potremo affrontare l'esercito
imperiale con il capo dell'armata di Hokuto raffreddato?"
sorrise Ain.
Bart
replicò al sorriso e insieme rientrarono nel palazzo.