Anime & Manga > Kenshiro / Hokuto no Ken
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Autore: Fiore di Giada    12/10/2022    1 recensioni
[26/9/2006]
Altra storia scritta nella mia adolescenza.
Beh, di questa sono moderatamente orgogliosa.
Certo, il linguaggio è quello che è, ma, almeno, non ho parlato di romanticherie insensate. O meglio, c'è una lieve BurtxLynn (onesided), ma il focus è l'amicizia virile tra Burt e Ain. E ne sono fiera, mi piace molto il loro legame, ben più paritario rispetto a quello tra Kenshiro e Burt.
Lynn non ci fa una bella figura, ma il mio odio emergeva.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ain, Bart
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non so, non ha senso assoluto, ma volevo provare a esprimere il rapporto di amicizia virile che c'è tra Ain e Burt, per me molto più intenso di quello che c'è tra Burt e Kenshiro (perchè Kenshiro e Burt non sono alla pari, Ain e il rosso sì, seppur su piani diversi)

Brillavano le stelle nel cielo limpido. Limpidi diamanti intessuti in un mantello di zaffiro dalle sfumature di cobalto.
Bart continuò a guardarle, immobile, quasi non accorgendosi che un freddo vento da nord cominciava a spirare, graffiando la sua pelle abbronzata dal sole, che recava il segno di tante battaglie alla guida dell'armata di Hokuto.
"Hanno lo stesso splendore dei suoi occhi..." pensò con un sospiro. Quelle stelle lucenti gli ricordavano gli occhi di Lynn e il suo sorriso sincero e limpido come la sua anima...
Sospirò. I suoi occhi... Il suo sorriso... Erano scolpiti nel suo cuore e niente avrebbe potuto distruggerli, ma tra loro c'era sempre lui...
Kenshiro.
Il successore alla divina scuola di Hokuto.
L'eroe che aveva sconfitto Raul, liberando il mondo da una tirannide basata sul terrore e le lacrime.
L'uomo che, con il suo fulgido esempio, gli aveva consentito di trasformarsi da piccolo ladruncolo a capo di una armata di guerrieri contro il potere corrotto dell'imperatore del Cielo e l'armata dei generali di Gento.
"Ma perchè... Perchè sei così irraggiungibile per me? Perchè non sono te, Kenshiro?" pensò. Di lui Lynn fin da fanciulla era innamorata... E questo suo amore per il guerriero di Hokuto lo trafiggeva sempre con la forza di un pugnale... Perchè era così cieca? Eppure lei stessa conosceva le cicatrici che marchiavano il suo corpo e sapeva bene di esserne la causa... E nonostante questo non riusciva a farle capire i suoi sentimenti... Perchè la luce di Kenshiro, fulgida di gloria per le sue imprese umane e guerresche, era troppo forte per un misero essere come lui... Anche se si fosse lasciato morire per lei, Lynn avrebbe amato Kenshiro... Per lei solo il guerriero Hokuto esisteva...
"Scusa tanto se mi sono permesso di innamorarmi di tei!"1 esclamò lanciando un pugno contro il muro e lacerandosi le nocche della mano destra.
"Problemi di cuore?" domandò una voce calma.
Il capo dell'armata di Hokuto alzò lo sguardo e vide dinanzi a sè un giovane alto, dai capelli biondi e dallo sguarod vivo e penetrante.
Portava uno sgargiante abito composto da una maglia azzurra nella parte anteriore e nella parte posteriore a strisce bianche e rosse, con delle protezioni per la spalla nere con stelle bianche, pantaloni azzurri e stivali neri, ornati nella parte alta da una striscia bianca a stelle.
"Ain..."sussurrò Bart.
"Chi ti aspettavi?" chiese il giovane cacciatore di taglie con un sorriso.
"Come fai a sorridere sempre? Come può il tuo viso risplendere della luce magica del tuo sorriso in qualsiasi momento?" chiese improvvisamente il guerriero dai capelli di mogano.
"Ehi, come siamo poetici!" ridacchiò Ain, poi, vedendo la luce cupa negli occhi di ametista del compagno, il suo sguardo si fece serio.
"Sorrido per potere catturare la bellezza della vita." rispose il giovane cacciatore di taglie.
"Vedi, la vita premia chi sorride e non si arrende mai. La sua bellezza è attirata dalla luce di un sorriso come la falena dalla luce..."
Un sospiro fu la risposta di Bart.
"Mi piacerebbe riuscire a sorridere come te... Sei una persona straordinaria." mormorò il giovane dai capelli rossi.
"Cerco solo di fare bene ciò in cui credo, come lo stai facendo tu..." ma si interruppe osservando che, dagli occhi d'ametista del capo dell'armata di Hokuto, erano diventati lucidi. Brillavano intensamente e, colpiti dalla luce azzurrina delle stelle, sembravano pezzi d'ametista immersi nella tumultuosa acqua di un fiume.
"E' solo apparenza amico mio è solo apparenza... Una maschera che mi opprime sempre di più e che vorrei distruggere..." mormorò trattenendosi dal piangere.
"E' per lei?" chiese il cacciatore di taglie.
"Andiamo, se ne sono accorti tutti tra i ragazzi. Perfino Kenshiro lo ha capito e, credimi, sarebbe felice di un vostro eventuale matrimonio..." puntualizzò dinanzi allo sguardo sorpreso del giovane capo dell'armata.
"Che non accadrà mai. Lei vede solo lui, la sua fulgida gloria, le sue imprese guerresche e umane... Credo che in me veda ancora il piccolo ladruncolo che parlava tanto e che fuggiva ad ogni segnale di pericolo... Eppure credo di averle dimostrato che darei la mia vita per lei! Per lei esiste ed esisterà sempre e solo Kenshiro! E non sai quante volte ho desiderato in questi ultimi anni che sparisse! Chissà si sarebbe accorta di me!" gridò e si lasciò cadere al suolo.
Ain si chinò e lo abbracciò.
"Ci si accorge di quello che vale solo quando lo si è perso." pensò il cacciatore di taglie e una lacrima gli rigò il viso, accompagnata da un singhiozzo. Evy... La donna che lo aveva curato dopo un assalto di banditi, uccisa e stuprata da morta sotto il suo sguardo... Risentì la rabbia che bruciava il corpo, spezzando ogni inibizione e rendendolo simile ad una belva feroce... Provò la sensazione del sangue di quei maledetti che colava sulle sue nocche...
Solo quando aveva stretto quel corpo violato aveva gridato disperato il suo dolore... La amava e solo in quel momento se ne accorgeva...
"Ehi, ma tu stai piangendo!" esclamò il guerriero dai capelli rossi e si scostò da lui per osservarlo.
Continuava a sorridere, malgrado lo sguardo limpido si fosse incupito come il cielo prima di un temporale. Qualcosa doveva averlo turbato... Ma cosa?
"Che vuoi che sia? E' solo un moscerino che mi è entrato in un occhio." fece il cacciatore di taglie.
"Ain, non ci sono moscerini qui." rispose pacatamente il guerriero più giovane.
Un sospiro di resa fu la risposta del cacciatore di taglie. Non poteva ingannarlo, era troppo astuto!
"Hai ragione... Pensavo a quanto siamo stupidi ad accorgerci delle cose importanti solo quando vengono perdute." decretò il cacciatore di taglie e raccontò all'amico di come Aska fosse entrata nella sua esistenza, portandovi l'innocenza dell'infanzia inviolata dall'oscurità del mondo... Parlo'di Evy, sua madre, di come si fosse accorto di amarla solo mentre gridava al cielo il suo dolore stringendo il suo corpo violato...
Una carezza sul viso fu la risposta di Bart.
"Non mi ero reso conto di quanto avessi sofferto amico mio..." mormorò mortificato.
"E' naturale, non puoi pensare ad ogni cosa. Anche se sei il capo di una armata, non puoi affrontare ogni cosa da solo... Sei umano e umano è il tuo dolore nel constatare che il tuo amore per Lynn è non corrisposto... E umana è la gelosia pensando a lei e al suo amore per Ken, che di sicuro non ha colpa..."
Il ragazzo dai capelli di fuoco annuì.
"Però non sei solo con i tuoi difetti e la tua umanità... Io ci sarò sempre per te." concluse il ragazzo biondo con un sorriso.
"Grazie." disse Bart con un sorriso. Ain era di sicuro una persona eccentrica, ma il suo cuore era limpido e generoso... E quelle poche parole, i suoi limpidi sorrisi avevano come liberato il suo animo... Il suo amore per Lynn a senso unico restava, però riusciva a vedere le cose con più chiarezza... E capiva anche che Kenshiro non aveva colpe della sua sofferenza, in quanto il cuore del combattente dell'Hokuto Shinken era legato a Julia da un filo rosso sottile come seta, ma forte come ferro e indistruttibile...
"E ora entra o prenderai freddo! E come potremo affrontare l'esercito imperiale con il capo dell'armata di Hokuto raffreddato?" sorrise Ain.
Bart replicò al sorriso e insieme rientrarono nel palazzo.


   
 
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