#19
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Castello
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Avanzano
tra le macerie e la polvere in
silenzio. Più di una volta Zelda gli fa cenno di avanzare e
di camminare al suo
fianco, al suo pari, ma Link non transige: è il Campione e
la guardia della
Principessa, e deve stare un passo dietro di lei, alla guida dei
guerrieri
Sheikah che si sono offerti di accompagnare la principessa di nuovo al
Castello.
Dopo un po’, Zelda si arrende e non insiste oltre.
Un
piccolo Korogu fa capolino a un
tratto tra le frasche e i detriti, e Zelda si sofferma a guardarlo
ridendo
appena. Link attende obbedientemente che lei riprenda il cammino, ma
Zelda si limita
a sollevare lo sguardo sui bastioni semidistrutti. Per un
po’, non dice niente.
«Eri
in grado di vederlo, quando eri là
dentro?»
Zelda
riflette un momento.
«In
un certo senso» risponde a bassa
voce. «Ma in un altro non lo ero e tutto ciò che
vedevo era la Calamità.»
Quello
che si estende davanti agli occhi
di Zelda, ora, è la sua casa devastata e distrutta.
«Ricostruiremo
tutto» promette Link. È la
sola cosa che possa dirle ora. «Cercheremo di riportare tutto
com’era prima.»
Zelda
annuisce lentamente, ma d’un
tratto il suo capo non si risolleva più, rimane chino in
avanti, col mento reclinato
contro il petto, e Link intuisce che sta piangendo.
«Non
potremo riportare indietro tutto,
vero?» domanda piangendo.
A
questa domanda Link non può rispondere
con una bugia.
«No,
non tutto» risponde a bassa voce. «Non
tutti.»