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Autore: annapuff    22/10/2022    0 recensioni
Yoongi e Isabel si sono incontrati all'aeroporto così proprio come il fato aveva deciso.
Entrambi ormai divisi da tre anni, provano ad andare avanti con le proprie vite e i propri problemi.
Continuano a essere separati, lei alle Hawaii dalla madre, e lui in tour con gli altri membri.
Ci troviamo nel 2017 che prospetta tante tragedie, tanti personaggi sia vecchi che nuovi e anche scandali!
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maybe it's fate'
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CAPITOLO 4:  YUN-HEE
 
27 MARZO 2017 00:45 HONOLULU
Isabel era entrata nella stanza da letto, aveva chiuso la porta e si era avvicinata alla finestra per fumare e parlare con Dashimen, aveva ascoltato tutto il fatto senza proferire parola e aveva annuito di tanto in tanto.
“Tienimi al corrente di come sta, e se risolvete” disse con voce piatta.
“Certo, ti chiamo appena ho delle novità, se non hai mie notizie, però non ti allarmare, mi aspettano molte ore di volo” sbuffò lui mentre dava un’occhiata al tabellone per l’aereo.
“Immagino… a che ora dovresti arrivare?” chiese lei.
“Per le quattro dovrei arrivare a Los Angeles, dopo di che prendo un altro volo per Chicago.” La informò lui, avrebbe dovuto affrontare parecchie di ore di volo per arrivare dall’altra parte del mondo.
“Comprendo con i fusi orari sarà un macello, ma tu puoi chiamarmi a qualunque orario lo sai, non ti fare problemi” disse lei
“mmh… certo, lì come va la situazione?” chiese lui leggermente preoccupato, il tono di lei gli sembrava parecchio distante, la situazione tra entrambi era ancora così tesa, e ciò lo rendeva sempre più nervoso, voleva solo risolvere, ma si sentiva comunque non in grado di riuscirci, qualcosa bloccava per entrambi un ricongiungimento, e non nessuno dei due non capiva realmente quale fosse il vero problema.
“Ci vorrà un po’, però oggi io e mia madre abbiamo parlato, è un passo avanti.” Sospirò lei a disagio.
“Okay, ti lascio andare a dormire”
“Al dire il vero… sono con uno…” disse lei tentennando sul fargli quella confidenza.
“Oh… trovato qualche surfista?” chiese lui ridendo nervoso, pensando che lei si fosse data di nuovo al sesso occasionale.  
“No… al dire è vero è coreano, ed è colui che si occuperà del ristorante in hotel, tu sai dello chef che va via?” chiese lei .
“Oh… Chung-hee, hai incontrato lui?” chiese Dashimen stupito.
“Lo conosci?” chiese lei incredula..
“Si, ho concordato gli ultimi termini, sa che sono anche io un socio e che lo sono un po’ fantasma. Chin-hae mi ha raccontato di cosa è successo con tuo fratello, so che Chung-hee è intervenuto e ti ha aiutata” disse lui con un sospiro, lei non gli aveva mai detto dei problemi con il fratello e lui era all’oscuro di quanto fossero gravi, era stata una fortuna che non si fosse trovato quel giorno in Hotel o l’avrebbe ucciso con le sue mani.
“Si… è stato molto gentile… ora dovrei tornare da lui, mi sta aspettando nell’altra stanza” disse a disagio lei.
“Va bene, mi raccomando a te, ci sentiamo presto”
“Fa buon viaggio, ciao Dashimen” disse lei titubante di dover chiudere quella conversazione, sentiva Dashimen parecchio impacciato al telefono, e molto probabilmente solo, forse era una fortuna che andava dai bts, almeno avrebbe avuto un po’ di compagnia e sarebbe stato occupato.
“Ciao” disse il ragazzo chiudendo la chiamata.
Isabel guardò il telefono tristemente, si andò un attimo a sedere sul letto, quella chiamata non ci voleva proprio, ci stava provando ad andare avanti a distrarsi, ma ora sapere di Jimin, e ciò la portava con la testa a Yoongi. 
Non voleva pensare a lui, aveva fin troppi problemi, Yoongi era un peso troppo grande da riuscire a sopportare.
Chiuse un attimo gli occhi.
Prese il telefono e digitò un messaggio.
 
Una pazza ha deciso di minacciare di morte Jimin, ma tu lo saprai già. Penso starà uno schifo, dovresti provare a stargli accanto. Lo so che ti evita, tu ormai sei lì, fai un tentativo.  Così almeno una di noi due starà con l’uomo che ama.
Se hai novità, informami. Ti voglio bene la tua unnie. 
 
Invio il messaggio Yun-hee, forse lei riuscirci a differenza sua poteva a stare con chi amava, doveva solo darsi una mossa.
Isabel sperava che Jimin si accorgesse di quanto tenesse a lei, cosa che negava a se stesso, lei era perfetta per lui e tra l’altro qualcuno merita un lieto fine tra tutti loro.
Si alzò dal letto, si guardò allo specchio e si sistemò una ciocca di capelli, prese un respiro profondo, Chung-hee forse l’avrebbe aiutata a pensare di meno, forse sarebbe potuta andare avanti.
Uscì dalla camera diretta verso di lui, che si voltò subito a guardarla con un ampio dolce sorriso.
“Tutto bene?” chiese osservando il suo viso corrucciato.
“Si, va tutto benissimo” si sforzò di sorridere Isabel.
“Ti va ancora di andare in giro o vuoi che ti riaccompagni a casa?” chiese lui con premura.
“Una passeggiata non sarebbe male” sorrise lei passando una mano sulla fronte leggermente stanca.
“Sicura? Sembri stanca”
“Si sicurissima, mi andrebbe di camminare un po’”
“Vuoi parlare? Stare in silenzio o altro?” chiese lui alzandosi e avvicinandosi a lei.
“Potremmo parlare di quale sarà la prima attività da fare insieme” accennò a un sorriso.
“Perfetto, lasciamo l’albergo e camminiamo organizzando un po’”  sorrise lui, prendendo un poi un paio di felpe da una sedia nel caso avesse fatto troppo umido fuori.
 
FINE NOVEMBRE 2014  FLASHBACK
“Eccoci dormitorio, dolce dormitorio!” esclamò Jimin a disagio di fronte la porta di casa.
“Aspetto fuori, così non ti creo disagio” provò a dire lei, intuendo il suo nervosismo, ma non sapendo a cosa fosse dovuto.
“Ma no! Entra, c’è un po’ di casino, stiamo riempiendo gli scatoloni ci dovremmo trasferire a dicembre, almeno penso! È un altro dormitorio qui vicino, molto più grande! Finalmente non saremo tutti in una solo stanza” rise lui cercando di alleggerire la tensione, sperava che dentro non ci fosse nessuno a creare problemi, tipo Yoongi che nell’ultimo periodo era in uno stato pietoso.
“Dai se è anche in disordine, evito, veramente non voglio crearti problematiche!”
“Ma cosa dici! Nessuna problematica! Poi se c’è Taehyung puoi salutarlo no?” disse lui in modo spontaneo.
“Ah si, Taehyung” disse lei perplessa e a disagio.
“Aigoo! Che idiota mi sono dimenticato di quel fattaccio, non vuoi entrare per lui?” chiese lui ricordandosi di quell’appuntamento andato tremendamente tra i due, cosa che lo aveva stupito, era convinto fossero perfetti per stare insieme.
“Oh no! Io e Taehyung siamo rimasti in buoni rapporti, nessun imbarazzo!” esclamò lei mentendo, erano rimasti in buoni rapporti, ma c’era imbarazzo da parte sua, Taehyung sapeva perfettamente che lei avesse una cotta per Jimin, l’aveva capito in quel fatidico appuntamento andato a male.
“Okay allora entriamo!” sorrise lui sollevato, non voleva che ci fossero problemi tra il suo migliore amico e Yun-hee che era un’amica fantastica.
Lei sospirò sollevata, a quanto sembrava Taehyung aveva tenuto quella cotta per lui, e non aveva spifferato nulla al suo migliore amico. Ormai erano anni che lei era cotta, e ogni volta che si trovava con lui si sentiva sempre più innamorata. Aveva deciso di incontrarlo per salutarlo, aveva preso la decisione di andare in Giappone con lo scambio culturale offerto dall’università. Pensava che stare un anno via l’avrebbe aiutata a dimenticare Jimin per sempre. Era l’unica soluzione che aveva escogitato.
Entrarono entrambi in dormitorio trovando il volume della televisione al massimo, la testa di Yoongi spuntava dal divano.
Jimin guardò per un attimo Yun-hee a disagio, sperò con tutto se stesso che il suo Hyung non stesse in mutande com’era solito fare, si avvicinò leggermente per dare un’occhiata e vide che aveva dei vestiti addosso, sollevato si rivoltò verso Yun-hee sorridendole un attimo.
“Ciao Hyung!” urlò alto per farsi sentire dato il volume al massimo della televisione.
“Si ciao.” Disse in un grugnito Yoongi.
Jimin guardò il tavolino è impallidì. “Sono tutte vuote? Le hai bevuto tutte tu?” chiese con voce di panico, mentre provava a contare tutte le lattine di birra, erano sette in totale.
Yoongi si alzò dal divano arrancando leggermente e ruttò sonoramente. 
Yun-hee sgranò gli occhi a disagio, poi abbassò lo sguardo.
Sapeva della rottura.
“Ehm Hyung, non sono solo, c’è qualcuno con me” provò a dire Jimin, Yoongi annuì con il capo e si voltò verso la porta e rimase immobile a fissare la ragazza che era rimasta all’entrata.
“Ciao Yoongi Oppa” disse lei a disagio provando a sorridergli incerta.
“Ah… sei tu! Ancora vi frequentate vuoi due?” chiese con rabbia Yoongi.
“Ehm si, siamo amici, dovresti scusarti per il rutto, è stato maleducato.”
“Me ne frego, è casa mia e lei non dovrebbe essere in dormitorio” disse con far accusatorio.
“Siamo passati solo a lasciare il mio telefono…”disse a disagio “Scusalo è un periodaccio” disse Jimin a disagio scusandosi con Yun-hee per il comportamento di Yoongi.
“Tranquillo, capisco”
“Lei parla con te immagino!” l’accusò Yoongi e Yun-hee saltò sul posto spaventata vedendo Yoongi che stava provando ad avvicinarsi.
“Hyung! La spaventi!” disse Jimin mettendosi in mezzo.
“Ci parli con lei?” chiese con rabbia urlando contro la povera ragazza.
“No, non vedo Unnie da parecchio” disse lei tentennando e mentendo, aveva visto Isabel da poco e sapeva che anche lei non stava poi tanto bene.
“Tu menti! Sei identica a lei!” disse Yoongi con rabbia.
“Hyung smettila, Yun-hee non dice bugie. Se ha detto che non vede Isabel da tanto è così!”
“La difendi?  Ti do un consiglio ragazzino! ” biascico Yoongi “Tieniti alla larga dalle compagne di banco che poi ti ritroverai come me, lasciato per un qualunque Ha-rin!” urlò Yoongi, pieno di rabbia.
“Ti aspetto fuori” trillò la ragazza per poi fare marcia indietro e uscire fuori.
“Brava vai via! Fai come lei scappa via!” urlò Yoongi tirando un calcio a uno scatolone.
“Aigoo!” urlò Jimin, “Stai fuori di testa!” disse sconvolto.
“No, sei tu fuori di testa! Cosa ci fai con quella, ti spezzerà il cuore e finirai come me! Non hai imparato niente da tutta questa faccenda?”
“Si, ho imparato che non bisogna esagerare con l’alcool, che se no si sparano stronzate! Cazzo Hyung tu non stai bene!”
“Si non sto bene! Te ne sei accorto ora?” disse con rabbia lanciando un altro scatolone.
“Aigoo! Smettila di lanciare i cartoni! Cazzo vatti a fare una doccia o buttati in un letto, stai sbronzo marcio e vaneggi!” urlò Jimin adirato.
“Non ti rivolgere così verso di me ragazzino! Sono più grande”
“Peccato che tu ti stia comportando da stronzo e no da Hyung!Cazzo! Così non va!” urlò Jimin adirato.
“Si non va un cazzo! Sparisci ragazzino, vai dalla tua bella, così ti rovinerà la vita e capirai cosa significa! Cosa si prova!”  e si allontanò da lui.
“Perfetto fai quello che vuoi, ammazzati di alcool. Stronzo!” gli urlò contro Jimin mentre lo vedeva ondeggiare verso il bagno.
Jimin rimase immobile a fissarlo fino a che non fosse sparito nel bagno sbattendo la porta.
“Cazzo.” Disse con rabbia e poi si avviò verso la porta di casa per raggiungere di nuovo Yun-hee.
 
“Tutto bene?” chiese lei a disagio, era leggermente appoggiata al muro di fronte ben distante dalla porta.
“No.” Disse arrabbiato Jimin.
“Tranquillo, comprendo ha il cuore a pezzi, ed è ubriaco” disse lei dispiaciuta, facendo qualche passo per avvicinarsi a lui.
“Penso che dovremmo rimandare, devo occuparmi di lui” disse controvoglia Jimin.
“Capisco… mi sembra giusto che tu lo faccia, te l’avrei detto io” disse lei.
“Giusto non so, dopo le cose che ha detto, vorrei solo tirarli un bel pugno in faccia”
“Dai Jimin, non fare così!” disse lei avvicinandosi e accarezzandoli un braccio con affetto.
“è stravolto, sicuramente non pensa nulla di quello che ha detto, non essere arrabbiato” provò a dire lei.
“Ti ha trattato malissimo non doveva farlo!” esclamò con rabbia e lei lo abbracciò di slancio.
“Non è importante, non arrabbiarti a causa mia”
“Sono arrabbiato per tante cose, cazzo Noona ci ha lasciato nella merda” disse lui con rabbia rimanendo abbracciato a lei, Yun-hee fece per staccarsi, ma lui si aggrappò di più a lei.
“No, non lasciarmi, abbracciami ancora un po’” singhiozzò lui.
“Jimin ma tu piangi?” chiese lei stringendolo di più.
“Odio vedere Yoongi così stravolto, odio che noona ci abbia lasciato. Questo periodo fa schifo! Ero felice oggi di vedermi con te, pensavo che avrei potuto passare una giornata spensierata”
“Riorganizziamo in settimana, tranquillo, dai è un periodo si risolverà”
“aigoo, che imbarazzo ti sto smoccolando addosso” disse lui staccandosi da lei rosso in viso per l’imbarazzo.
“Non è la prima volta” sorrise gentile lei e gli accarezzò una guancia.
“Eh si, tu mi hai visto anche nei momenti di crisi.” Annuì lui, mentre Yun-hee continuava a sorridergli dolcemente, si avvicinò a lui e diede un leggero bacio sulla guancia, e lo riabbracciò di nuovo.
“Si risolverà tutto, si risolve sempre tutto” lo strinse a lei, e lui si lasciò stringere a sua volta.
“Ehm… scusate non volevamo interrompere” disse Taehyung  tossicchiando leggermente con Namjoon vicino rosso in viso per via della scena.
I due ragazzi fecero un salto e si staccarono da quell’abbraccio colmo di sentimenti.
“Ehmm.. Ciao” disse Yun-hee in imbarazzo rossa in viso.
Taehyung ammiccò nella sua direzione sorridendo ampliamente, si voltò a guardare Jimin e il suo sorriso si affievolì notando gli occhi arrossati dell’amico.
“Cosa è successo?” chiese lui inorridito.
“Yoongi, è un po’ ubriaco” disse Yun-hee dato il silenzio di Jimin, “Penso che abbia bisogno di voi” disse lei incerta.
“Aigoo che ha combinato ora?” esclamò il leader terrorizzato.
“Tanto male?” chiese Taehyung guardando Jimin che annuì.
“è meglio che io vada, ci vediamo Jimin, tienimi aggiornata su Yoongi okay?” disse lei voltandosi verso il ragazzo.
“Si, ti chiamo più tardi o domani.”
“Perfetto” sorrise dolcemente e gli accarezzò un braccio.
“Ciao ragazzi, buona fortuna” disse inchinando la testa e poi andando via.
 
Yun-hee lasciò il dormitorio, leggermente con timore, probabilmente non si sarebbero più rivisti e lei avrebbe dovuto comunicargli la notizia della sua partenza tramite messaggio. Si fermò fuori da dormitorio, guardò la palazzina con occhi tristi, forse stava sbagliando ad andare via, Jimin poteva avere bisogno di lei, ma non poteva cambiare idea, ormai la decisione era stata presa.
Sospirò e prese il telefono, digitò con fretta un messaggio.
 
 
Yun-hee: Unnie sei a casa?
Isabel: Si, arrivata da poco
Yun-hee: Posso venire da te?
Isabel: Preparò il gukbap, è il tuo piatto preferito!
Yun-hee: perfetto, tempo dell’autobus a dopo Unnie.
 
Ore dopo
Avevano finito entrambe di mangiare erano sedute sul divano a bere delle birre,  Yun-hee faceva tranquillamente le coccole a Nabi, mentre Isabel aveva lasciato la birra, per poter fumare una sigaretta.
“Parlerai?” chiese Isabel alzandosi per prendere il posacenere.
“Non so quanto sia giusto dirti” disse lei indecisa continuando ad accarezzare il cane.
“Immagino tu abbia incontrato il gattino” disse Isabel voltata di spalle avvicinandosi alla finestra.
“Si…” sospirò Yun-hee, non poteva dirle di come lui stesse realmente, o la sua Unnie sarebbe stata peggio.
“Con Jimin? Pensavo ci avresti passato la serata, tipo sareste andati a mangiare e poi a bere al fiume Han, come ti avevo consigliata” disse Isabel sospirando e voltandosi a guardarla.
“Ah… mi ci sono vista per poco, come puoi ben notare ho cenato con te e sto bevendo sul tuo morbido divano”
“Ha reagito tanto male al fatto che vai via?” chiese Isabel pensando che fosse quello il problema del perché la sua amica fosse sul suo divano e no al fiume in quell’istante.
“Non gli ho detto nulla, non ho avuto l’occasione” scosse la testa lei per poi fare un altro sorso alla birra.
“MA… Yun-hee parti fra cinque giorni!” trillò Isabel facendo cadere la cenere della sigaretta a terra, per poi borbottare per via della sporcizia.
“Non mi guardare con rimprovero! Tra le due sono io la più responsabile, non ti si addice quello sguardo unnie!” l’accusò Yun-hee.
“Perché non gli hai detto nulla?” chiese sbuffando, mentre si chinava a terra a raccogliere la cenere con un pezzo di carta, irritata. 
“Perché c’è stato un contrattempo e sono andava via, per lasciarli il suo spazio”
Isabel la guardò con una smorfia sul viso, scosse la testa.
“Yoongi?” chiese tentennando, aveva capito dallo sguardo triste di Yun-hee che il contrattempo fosse lui.
“Unnie ma sei sicura che sia la scelta giusta? Tu stai male, e lui… puoi immaginare”
“Aigoo, Yun lo sai, io non posso farci nulla, è meglio così” sbuffò Isabel.
“Dovresti parlare con lui e dirgli la verità!”
“Ah si? Allora perché non prendiamo la mia macchina e andiamo al dormitorio? Io dico la verità a Yoongi e tu a Jimin ci stai?” propose infastidita Isabel, sapendo già la risposta della più piccola.
“Aigoo, Unnie non è lo stesso!  Io ho una cotta per lui, e lui neanche mi vede per quella che sono! Mi ha organizzato un incontro con Taehyung! Che più che un appuntamento era tanto un baby sitting!” disse lei irritata gesticolando. 
“Beh tanto baby sitting non è stato, dato ciò che è successo!” le puntò il dito contro Isabel.
“Non mi ci fare pensare! Tra altro sembra tanto svampito e immerso nei suoi mondi strani, cosa che poi in realtà non è! Omo! Che vergogna!” si nascose il viso per l’imbarazzo.
“Dai non ha spifferato il segreto, per una volta che avrebbe dovuto, se Tae parlasse stareste insieme e tu non staresti per partire in Giappone per non so quanto tempo. Devi andarci per forza?”
“Si, Unnie smettila! Io non piaccio a Jimin, e sto troppo male quando lo vedo!”
“Se solo tu dicessi la verità” la ribeccò lei.
“Se solo la dicessi anche tu!”
“Aish! Sono una pessima sorella ti ho insegnato male!” brontolò Isabel spegnendo la sigaretta.
“è meglio così… Unnie?”
“Cosa?” chiese Isabel tentennando sapeva  cosa stava per dire la ragazza.
“Lui sta molto male” disse tentennando.
“Gli passerà… andrà meglio” e così dicendo, si andò a lanciare sul divano sbuffando.
“Se lo dici tu… a te non sembra andare meglio” scosse la testa Yun-hee.
“Sai io vivo in prigione” sbuffò lei, Yun-hee si avvicinò a Isabel e le diede un bacio sulla guancia.
“Prendo altro da bere” annuì alzandosi.
“Dormi qui?” chiese Isabel guardandola con gli occhioni.
“Si Unnie, berremo fino al nostro svenimento, parleremo di quegli e due e poi piangeremo, non potrei mai avere la forza di tornare a casa in bus.”
“Direi che è un ottimo programma” sorrise triste Isabel per poi spalancare le braccia, Yun-hee ricambiò il sorriso triste e si avvicinò ad abbracciarla.
“Puoi sempre venirmi a trovarmi in Giappone” disse dandole un bacio in fronte.
“Si… lo so” sorrise lei, le sarebbe mancata la sua sorellina.
 
27 MARZO 2017 21:00 CHICAGO
Yun-hee si trovava seduta nella Hall dell’albergo con alcuni moduli, pronta a controllare che tutto fosse in ordine, non le andava poi molto di lavorare in camera, le sue compagne chiacchieravano sempre e fin troppo per i suoi gusti.
Si era domandata se fosse vero quello che avevano detto i ragazzi, inerente al fatto che fosse cambiata, un tempo sarebbe rimasta in camera e avrebbe ascoltato il tutto in silenzio, facendo finta di essere interessata alla conversazione, pur non essendolo, non sarebbe mai andata via per non sembrare sgarbata. Stava realizzando che aveva ormai atteggiamenti che un tempo, non avrebbe mai messo in atto.
Forse Yoongi aveva ragione, aveva preso alcune caratteristiche di Isabel, o forse cosa più vera si stava dimostrando sempre di più per quella che era. 
Al tempo delle superiori non si era mai sentita adatta a quel posto, alla carriera da Idol, per quello era sempre in imbarazzo e insicura.  Era riuscita a instaurare un rapporto con Jimin, perché anche in lui aveva visto dell’imbarazzo e delle insicurezze, specie nel primo periodo dove anche il ragazzo era sempre solo a scuola e non riusciva a farsi degli amici per via del suo accento di Busan.  Ma anche per instaurare quel rapporto ci aveva messo un’eternità.

Rapporto, che aveva provato a chiudere andando via in Giappone.
Si era fidanzata con un Idol e solo perché quel tipo di professione le ricordava Jimin. Aveva fatto finta di essere innamorata, di essere la perfetta fidanzata, aveva instaurato una relazione piena di bugie, aveva detto quell’ Aishitemasu, ti amo in Giapponese, pur essendo da sempre innamorata di un altro. 
Isabel l’aveva mandata a lavorare lì così almeno una delle due avrebbe potuto realizzare il proprio sogno: stare con la persona che amava. Sapeva che l’aveva fatto per quel motivo, e ne aveva avuta la conferma al messaggio che lei le aveva mandato quella mattina, dove aveva chiesto anche come stesse Jimin.
Yun-hee le aveva risposto raccontando in breve qualcosa di quello che si era detta con il ragazzo, le aveva anche chiesto se volesse informazioni su Yoongi, convinta che la risposta sarebbe stata positiva, invece aveva ricevuto solamente: un è meglio di no. Era stato strano leggerlo, Yun-hee si era convinta che dopo che si fossero incontrati, forse lei avrebbe potuto cambiare idea e dire finalmente a Yoongi la verità. A quanto sembrava si era fatta un pensiero del tutto sbagliato, Isabel, che conosceva bene, era di nuovo in fase di diniego e stava provando per l’ennesima volta a mettere la parola fine a quel rapporto.
Lo sapeva bene, infondo era quello che facevano entrambe, dire che prima o poi quell’amore che tanto provavano sarebbe scomparso in futuro.

“Ciao piccola scout che fai qui?” disse Dashimen lasciando a terra il borsone, provocando un gran rumore e sedendosi vicino a lei sorridendo stanco.
“Omo! Che spavento!” esclamò la ragazza saltando per aria, sgranò gli occhi per osservarlo meglio.
“Interrotto qualche pensiero profondo?” rise lui.
“Tu che ci fai qui?” chiese lei sbalordita.
“L’ho chiesto prima io, tocca a te rispondere, o non puoi dato che forse sei diventata la stalker di Jimin” ridacchiò lui.
“Idiota, non sono una stalker, io ci lavoro alla big-hit!” esclamò lei irritata.
“E da quando?” chiese lui confuso, gli era sfuggito quell’informazione essenziale.
“Da quando Isabel mi ha fatto assumere, da gennaio. Dash che fai qui?” richiese lei aspettandosi una risposta.
“Aigoo, quella pazza, ti ha fatto entrare alla big-hit per avere informazioni su di lui, è assurda! Gennaio hai detto? Cavolo li sa mantenere bene i segreti” sbuffò lui con irritazione.
“Ancora ai ferri corti? Non avevate risolto?” chiese lei insospettita, dal suo atteggiamento.
“Si avevamo, ma poi è successo un pasticcio, sai com’è Yoongi voleva delle informazioni su Isabel, e tadà sono entrato io in ballo” disse lui spalancando prima le braccia e poi indicandosi.
“Eh? Non ho capito nulla, che c’entri tu con oppa?” chiese lei confusa.
“Lunga storia… quante informazioni le dai? Immagino tutti gli spostamenti del rapper”
“Non mi ha mai chiesto nulla, direi che con la distanza se la sta cavando piuttosto bene a parte il problema aeroporto” disse lei facendo spallucce.
“Eh?”
“Si sono incontrati per casualità, il giorno della partenza, tutto sommato è andato okay… almeno penso, non mi sono trovata a guardarli, lei mi ha scritto che era tutto okay” raccontò Yun-hee poi sorrise “Bene, io ti ho spiegato ora spiega tu… sei venuto a dare informazioni a Oppa su Isabel? Sono parecchie ore di volo”
“Ah no… sono venuto per la tua crush… non so se sai dei messaggi di minacce di omicidio”
“Si… l’ha presa un tantino maluccio, ma se ne sta occupando la polizia, e tu non mi sembri un poliziotto” disse lei guardandolo con un cipiglio alzato.
“Si, ma conosco alcuni distretti, e il capo di quello di Los Angels, quindi eccomi qua per dare una mano. In più ho già acchiappato la pazza di Jungkook, direi che potrei acchiappare anche questa” sorrise lui facendo un po’ lo sbruffone.
“Oh…. Jungkook mi aveva detto di un certo Dashimen, che aveva risolto il suo problema…non pensavo fossi tu!” disse lei sbalordita “aigoo…. com’è piccolo il mondo”
“Si direi proprio di si! Voi vi conoscete!” esclamò Tae con allegria da dietro il divano, facendo spaventare i ragazzi.
“Yah! Tu ragazzino perché sei sempre ovunque!” esclamò Dashimen guardandolo sconvolto.
“Chiamalo destino?” disse sorridendo ampliamente.
“Chiamalo se ti prendo, ti ammazzo!” disse irritato Dashimen mostrandoli il pugno.
“Omo… non eravamo diventati amici?” disse perplesso grattandosi la testa.
“Sai essere fastidioso” disse Yun-hee guardandolo in malo modo “Chi ti ha insegnato a spaventare la gente?” sbuffò lei.
“Nessuno… waoo comunque ci sono veramente tante coincidenze… sarà il destino dei compagni di banco!” sorrise ampliamente.
“Di cosa stai parlando?” chiese Dashimen non avendo capito nulla e guardando Yun-hee in cerca di risposte, ma anche la ragazza sembrava alquanto confusa.
“Semplice te lo spiego, Isabel e Yoongi erano compagni di banco e sono destinati a stare insieme, alla fine torneranno insieme… dopo di che tu e Hoseok siete stati compagni di banco e finirete anche voi con lo stare insieme, e infine lei che è stracotta di Jimin finirà con lui” sorrise sempre di più, mentre i due ragazzi seduti sul divano lo guardavano come si guarda uno che vaneggia.
“Cosa?” trillò Yun-hee indicando tremante Dashimen.
“Aigoo! tu! Perché non stai mai zitto!” Dashimen si rivolse a Taehyung con rimprovero.
“Oh mamma…. No dai! Sei serio? Perché non l’hai detto a Chicago l’anno scorso!” disse lei ridendo e poi dandoli un pugno leggero sul braccio.  
“Isabel non lo sa”
“Perché?” chiese lei sconvolta.
“Perché si arrabbierebbe! Dai! Lei non può stare con Yoongi figurati come la prenderebbe se dovesse accadere un qualcosa tra me e Hoseok”
“Aigoo sei proprio scemo, oltre che saccente e arrogante” sbuffò lei.
“Yah, sono più grande!”
“Yah… sbaglio o per te non conta la differenza d’età? E comunque ho ragione!” disse lei, per poi fargli una linguaccia.
“Vi conoscete proprio bene!” sorrise ampliamente Taehyung.
“Al dire il vero no. Abbiamo passato solo quindici giorni nella stessa casa in America” sbuffò Dashimen facendole poi una smorfia.
“E non siamo mai andati d’accordo, avevamo due modi diversi di vedere la situazione, e anche due modi diversi di comportarci con Isabel nello stato in cui era” spiegò Yun-hee sembrando molto una professorina, Taehyung la guardò stranito non capendo a che stato si riferisse “Isabel era in lutto per la morte di Do-yoon” decise di sottolineare Yun-hee, per poi far saettare lo sguardo su Dashimen che guardava tutto forche loro due.
“Lei lo sa” disse Yun-hee continuando a puntare gli occhi sul ragazzo.
“Cosa?” chiese Dashimen titubante.
“Pensa che l’unicorno sia Hoseok, infatti, sono più stupita del fatto che lei ci sia arrivata, senza alcuna prova, perché quelle che ha sono solo prove circostanziali.”
“Aigoo, quando l’hai vista l’ultima volta?” chiese lui in preda all’ansia pur celandola.
“Mmmh… dopo che aveva litigato con te, quando era andata alla big hit, ma di te e Hoseok me l’ha detto quando è ritornata a Seul” disse incerta la ragazza “Non ci siamo più viste è stata parecchio impegnata dopo, solo chiamate… ehm sei sicuro che va bene che io ti dica tutto questo davanti a lui?” chiese poi indicando Taehyung che era appoggiato alla spalliera del divano in mezzo tra loro due e sorrideva ascoltando tutto.
“Ah… era talmente silenzioso che mi sono dimenticato di lui” disse guardandolo incerto. “Lui a quanto pare ha il magico potere di sapere tutto” sbuffò il ragazzo.
“Quindi? Tutti sanno che tu conosci Isabel?” chiese lei confusa.
“No, solo io! Come solo io so di Hoseok. Come solo io so della tua cotta.” Sorrise Tae “Yoongi sospettava che lui conoscesse Isabel, ma ha sviato tutto dicendo che conosce Win-hoo!”
“Oh… direi che non è il caso che si sappia che ci conosciamo non credi? Potrebbero arrivare a collegare te a Unnie” disse lei perplessa.
“Si non devono sapere neanche di me e Hoseok!” esclamò lui per poi tapparsi la bocca con una mano e guardarsi intorno.
“Dovevi pensarci prima a guardarti intorno” disse Taehyung ammiccando ampliamente.
“Tu! Devi tenere il segreto su di me e lei” disse guardandolo con lo sguardo minaccioso.
“Ti ho detto che non mi fai paura…. Comunque mi difenderebbe Yoongi”
“Aigoo” lo guardò con un sopracciglio alzato, come a dire che non aveva per niente paura del rapper, Taehyung ghignò, rispondendo con uno sguardo di sfida.
“Se fossi in te, mi preoccuperei di una possibile reazione di Isabel, diventa aggressiva se qualcuno gli fa del male” disse con tono di sfida Taehyung, mentre in sottofondo si andava a espandere sempre più la risata di Yun-hee.
“Ti mette K.o. lo sai anche tu, specie con il pugilato che pratica” rise sempre più la ragazza.
“Terrò il segreto, anche se voglio ribadire la mia posizione a riguardo…. Penso che se tutti dichiarasse la verità, si risolverebbe il tutto”
“Ah… pretendi troppo, Sai quante volte l’ho detto a Unnie?” sbuffò Yun-hee scuotendo il capo.
“Per tutti intendevo anche te, e la tua cotta” disse Taehyung scuotendo il capo.
“Ah!” esclamò Dashimen puntando il dito verso Yun-hee.
“Aigoo, non ho una cotta per lui, Taehyung, sono cresciuta e sono stata anche fidanzata, ti sei sempre sbagliato!” trillò lei incrociando le braccia al petto.
“Bugiarda” tossicchiò Dashimen, che si beccò uno schiaffo sul braccio da parte di lei.
“Ahia smettila di picchiarmi” disse lui guardandola male.
“Tu smettila d’immischiarti in cose che non ti riguardano, e di spalleggiare Taehyung, che poi diventa più insistente di quanto già lo sia” sbuffò lei irritata.
“Aigoo… siete tutti così poco collaborativi, ma un giorno capirete che io ho sempre ragione e tornerete da me a chiedere perdono!” esclamò il ragazzo in modo serioso rimettendosi dritto in piedi.
I due ragazzi seduti lo guardarono scuotendo il capo, consapevoli entrambi dentro di loro che infondo Taehyung avesse ragione su tutto.
“Va bene, direi di concludere qui questa amabile chiacchierata, devo raggiungere gli altri e il vostro manager” disse Dashimen alzandosi in piedi di colpo.
“Vedi di trovare quella pazza, sei qui per questo no?” disse Yun-hee guardandolo guardinga.
“Si, farò del mio meglio, che fai vieni anche tu?” chiese lui
“No, meglio per te che nessuno sappia che ci conosciamo, avrò le mie informazioni in qualche modo” disse lei
“Ah, secondo me dovresti venire per fare da sostegno a Jimin! L’hai aiutato molto ieri, sembra stare meglio, e poi vi ho visto chiacchierare parecchio oggi.” Disse Taehyung con un sorriso splendido e cercando di fare la sua faccia migliore per convincerla.
“Ho del lavoro da ultimare, devo finire qui, e poi dopo dovrei vedere Jungkook, voleva fare una passeggiata” disse lei tranquilla.
“Cosa?” chiese Taehyung scuotendo la testa “Ti piace Jungkook ora?” chiese con una espressione orripilata in viso, per poi guardare Dashimen che aveva raccolto il borsone e si era fermato a osservare la ragazza, non poteva piacerle il più piccolo, lo sapeva bene era stracotta di Jimin aveva trovato lei e Isabel a parlare di loro bevendo quando erano a Chicago ad ottobre.
“No, cosa ti salta in mente! Jungkook è come un fratellino per me, ma voleva fare una passeggiata, ora non dirmi che mi è vietato parlare con lui, per questa idea che hai di me e Jimin in un futuro inesistente!” rispose lei per le rime a Taehyung.
“Aigoo, finirete insieme, e si non dovresti andare in giro di notte con un ragazzo che non ti interessa”
“Aigoo, Taehyung, dovresti imparare veramente a farti gli affari tuoi, è la mia vita non t’immischiare” sbuffò lei innervosita.
“Okay io sento molta rabbia e frustrazione provenire da questo lato del divano, penso sia meglio che andiamo, prima che ti arrivi il computer in testa” disse Dashimen sorridendo a disagio.
“Io lo dico per te!”
“Beh nessuno te l’ha chiesto di intrometterti” disse lei alzandosi in piedi. “Direi che per una volta Dashimen ha ragione, è meglio se andate, ho del lavoro da finire e tu mi stai irritando Taehyung, fatti gli affari tuoi.”
“Poi non dire che non ti avevo avvisata, sei diventata antipatica Yun-hee, prima eri gentile e carina, non rispondevi in questi modi”
“La vita porta a crescere, sono sempre gentile se non mi si punzecchia su questioni che mi irritano. E la questione Jimin è chiusa da parecchio, smettila di riportarla alla luce. Odio quando dico una cosa e non mi si crede. Ma tanto ti conosco Taehyung, non cambierai idea, beh rimani con questa idea, ma non darmi fastidio e non ti intromettere, in cose che non sai” disse con irritazione per poi rimettersi a sedere.
“Okay, andiamo Taehyung, lasciamola tornare a lavoro.” Disse Dashimen per poi avvicinarsi a Taehyung che fissava la spalla di Yun-hee con una faccia stupita, non credendo che fosse possibile che la dolce e timida Yun-hee a cui andava bene sempre tutto, fosse diventata così diretta nel dire le cose. 
“Ehm… si okay” disse lui chinando il capo.
“Ti aggiorniamo dopo in qualche modo, buon lavoro.” Disse Dashimen, Yun-hee rispose con un’alzata di mano per salutare e tornò con la sua attenzione al computer ignorandoli mentre andavano via.
 
“Aigoo, non era così prima” disse Taehyung esterrefatto.
“Ah no?” chiese Dashimen stupito.
“Perché com’era quando l’hai conosciuta?” chiese Taehyung  con fare indagatore.
“Così, era gentile con Win-hoo, e con Isabel con me litigava molto. E non è mai stata timida ha sempre detto la sua, è molto combattiva.”
“Aigoo.. era timida, e non rispondeva mai per le rime, evitava i discorsi”
“Si sarà stancata di evitare i discorsi e avrà deciso di farsi valere” disse Dashimen con una scrollata di spalle.
“Mmh… non mi piace che esce con Jungkook lui è stracotto di lei!” esclamò prima che le porte dell’ascensore si aprirono.
“Forse ha ragione, dovresti farti i fatti tuoi, le cose andranno come devono” disse Dashimen uscendo dall’ascensore e poi facendoli segno di seguirlo, Taehyung sbuffò sonoramente e si trascinò per il corridoio. “Ti faccio strada verso la stanza di Namjoon dovrebbero essere tutti lì” disse con uno sbuffo.
“Andiamo, dai non fare l’arrabbiato, risolverete tu e Yun-hee o molto probabilmente ti troverai con dei lividi”
“Aigoo…” sbuffò di nuovo un attimo prima di aprire la stanza ed entrare insieme a Dashimen.
Era tutto un enorme casino, ma lui ne era certo, prima o poi ognuno avrebbe avuto il suo lieto fine e le coppie si sarebbero ritrovate tutte, lui avrebbe fatto in modo che ognuno si fidanzasse con la propria anima gemella. L’amore non era per lui, ma lui poteva tranquillamente fare il cupido della situazione, avrebbe fatto così, doveva solo elaborare un buon piano.
 
Angolo dell’autrice:
Che dire… so che questo capitolo non manda molto avanti la storia, di per se è più flashback che altro, ma servono a farvi capire lei com’è.
Erano state menzionate un po’ di cose già, come Yoongi ubriaco ed eccolo ve l’ho dato! Lei era piccola e carina, bhe ha uscito le unghie, lo dice lei stessa non voleva fare l’idol e stava in una scuola per idol con Jimin. Poi è stata in giappone lì è cambiata del tutto, più che altro è cresciuta.
Adoro lei con Isabel sa di tanto tenero!
Lei e Dash hanno creato un rapporto strano al tempo in Chicago… capirete.
Si è innervosita molto contro Taehyung, ma perché le fa male che Jimin non la noti e il fatto di essere ancora innamorata.
Lei ci spera…
Questo è il tutto, settimana prossima probabilmente pubblicherò solo sabato!
Questi due capitoli volevo pubblicarli più riavvicinati anche perché collegati!
Baci!
 
 
 
 
   
 
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