Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: MIV93    22/10/2022    1 recensioni
Sulle ali della trama originale, nella vita dei nostri eroi comparirà un nuovo gruppo di scalmanati il cui capitano è un vecchio amico di infanzia di Sinbad. All'interno del gruppo vi è una strana ragazza dalla vita misteriosa che ben presto si intreccerà con Sinbad e la sua famiglia. Un nuovo paese da salvare, nuove avventure, amori pericolosi e tanto altro..
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judal, Morgiana, Nuovo personaggio, Sinbad
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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The road to destiny

 
capitolo-11

 

Eris e Lara erano finalmente tornate dalla conquista del secondo dungeon di Eris. La nave che avrebbero usato per navigare fino a Tenoran sarebbe stata quella di Eris e infatti era rimasta attraccata al porto per permettere a Proteus e agli altri di caricare sulla nave tutto il necessario per affrontare il viaggio, come provviste di cibo, medicine varie e vestiti di vario tipo per ogni evenienza.

Yumuraiha aveva consegnato un occhio di Rukh ad Aladdin e uno a Neli, dato che nella spedizione erano gli unici maghi in grado di poter utilizzare quello strumento: "Grazie a questa magia della chiaroveggenza, potremmo stare in contatto, per qualsiasi evenienza, "spiegò la maga, "inoltre, potrete utilizzarlo per comunicare tra di voi a Tenoran, purché ovviamente sia ad utilizzarlo un mago".

Neli si rigirò tra le mani, in maniera piuttosto perplessa, quella strana sfera circondata da un serpente d'oro come decorazione. La regina non aveva mai visto uno strumento simile, ma aveva imparato a fidarsi di quelle persone e quindi lo conservò gelosamente con lei: "Grazie Yamuraiha per il tuo aiuto" disse la regina abbozzando un sorriso.

I preparativi erano ultimati e tutti i partecipanti alla spedizione erano già sulla nave pronti per la partenza. L'ultima a salire fu Eris, la quale salì sul ponte e poi lo ritirò per salpare. In mano stringeva la cartina nautica che aveva utilizzato per segnare la tratta percorsa settimane prima durante la fuga da Tenoran e che avrebbe utilizzato nuovamente per cercare un punto di arrivo nascosto e poco visibile.

"Bene, leviamo l'ancora e partiamo" disse autoritaria Eris. Per l'occasione l'albina aveva rispolverato dall'armadio dei vestiti parheviani, dei semplici pantaloni neri con rifiniture d'oro e un corsetto nero sopra ad una camicia di cotone piuttosto morbida e leggera.

Eris si mise al timone, iniziò le manovre per uscire dal porto e, proprio quando il vento li accolse gonfiando le vele, Lara la raggiunse con un'espressione sconvolta e sul punto di scoppiare a ridere:" Eris, "farfugliò lei con le lacrime agli occhi, "ti prego vai sottocoperta..."

L'albina la guardò stralunata, aggrottando le sopracciglia in un misto di confusione e preoccupazione. Sospirò, poi lasciò il timone a Lara e si diresse sottocoperta. Scese le scale di legno leggermente bagnate dall'umidità della notte precedente e ciò che si trovò di fronte la lasciò a bocca aperta: "Ma che cazzo..." imprecò lei sostenendosi con una mano alla parete legnosa e rimanendo a circa quattro gradini prima di arrivare al pavimento.

Una distesa di vestiti, colori, piumaggi e drappeggi ricoprivano il pavimento del sottocoperta, qua e là scintillavano gioielli d'oro e copricapi dalle forme animalesche e dai piumaggi scintillanti. Davanti ad una Neli chinata a cercare i vestiti più adatti c'erano i membri della ciurma di Proteus, il gruppo di Alibaba e...Sinbad circondato da Masrur e Ja'far.

Sinbad si portò le mani ai fianchi, sorridendo giulivo: "Buongiorno bellissima Eris" disse scoppiando in una risata cristallina, come se la sua presenza sulla nave fosse la cosa più scontata e ovvia del pianeta.

Il re della Sindria era stato agghindato da una lunga gonna rossa sormontata da un tessuto viola che gli ricadeva sui fianchi e un vistoso tessuto bianco rettangolare che dall'ombelico ricadeva dritto poco sotto le ginocchia. Una cintura rossa dalle rifiniture dorate gli fermava la lunga gonna, mentre il petto nudo, dipinto con strani motivi tenoriani rossi, era coperto da un simil-poncho color bianco e ricamato di rosso e argento, con un vistoso pelo marrone e piume dorate che gli circondava il collo e fungeva anche da cappuccio per nascondere la folta chioma violacea. Sul viso vi erano dipinte delle righe e dei cerchi rossi, tutti simboli che comparivano normalmente sulla pelle e i volti dei tenoriani.

Masrur e Ja'far erano accanto a Sinbad in attesa che Neli decidesse quale abito fosse più adatto a loro, l'albino aveva un leggero clorito rosso, visibilmente in imbarazzo per quella situazione.

"C..cosa diavolo ci fate voi qui? E cosa diavolo state combinando?" urlò Eris sconcertata da quello che aveva appena visto...dopo tutto, dopo il discorso con Sinbad, non si sarebbe mai aspettata di vedere quei tre sulla sua nave con vestiti tenoriani e pronti per l'imminente battaglia.

"Tranquilla Eris, "la rassicurò Neli, mentre ravanava velocemente tra i vestiti con una espressione piuttosto divertita sul volto, "non vorrai mica arrivare a Tenoran con i vestiti sindriani? Dobbiamo mischiarci con il popolo ed evitare che Kou ci scopra"

In tutto quel casino, sbucò fuori Proteus, con una gonna svolazzante piena di piume, il petto completamente nudo e dipinto con gli stessi motivi di Sinbad ma in nero, un copricapo variopinto fatto con la pelle di quello che sembrava un giaguaro ed un enorme teschio animalesco proprio davanti al ventre. Il pirata si avvicinò ad Eris muovendo ritmicamente il teschio davanti al suo ventre con una espressione provocante sul volto:" Ti piace quello che vedi?" lo provocò lui suscitando l'ilarità di Sinbad, Zenko e Aladdin.

"AHAHAHAH questo è lo spirito giusto" ringhiò Zenko piegandosi in due dalle risate.

Eris aprì la bocca scioccata, poi la richiuse trattenendo a stento un insulto: "Tu sarai il primo a finire in mare se non la pianti, "poi fece un lungo sospiro, "siamo molto diversi a livello fisico, come facciamo a mimetizzarci tra il popolo?" chiese poi avvicinandosi a Neli, fulminando con lo sguardo Proteus e Sinbad, i due si stavano scrutando per vedere chi sarebbe stato il più figo.

"Ho delle erbe particolari che se triturate possono essere spalmate sulla pelle per avere per lo meno la stessa carnagione. Sto cercando di trovare dei copricapi che possano coprire i capelli troppo chiari, mentre per il resto, beh...speriamo che i soldati di Kou non facciano attenzione a troppi particolari. Eventualmente, posso utilizzare una magia per eludere il nostro aspetto" disse Neli chiamando verso di sé un Ja'far abbastanza imbarazzato e a disagio.

Eris sospirò, notando con dispiacere che sarebbe toccato anche a lei e Lara vestirsi in quel modo per destare meno nell'occhio. Si voltò a guardare Sinbad, i due si scambiarono un rapido sguardo, quel tanto che bastava per far leggere nello sguardo di Eris la domanda "perché lo hai fatto?".

 

[...]

 

 
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Ren Kouen era ormai da giorni a Tenoran assieme ai suoi tre generali Kin Gaku, Seishuu Ri, Shoun En e a suo fratello Ren Koumei. Erano stati mandati dal padre in persona per sistemare la situazione politica e per mettere piede su una terra che avevano conquistato e che era stata isolata dal resto del mondo per ormai troppi anni.

Il palazzo reale di Tenoran era rimasto intatto, poiché le uniche abitazioni distrutte erano semplici edifici sparsi qua e là per l'isola, inoltre, dopo la scomparsa della regina, molti villaggi si arresero senza opporre resistenza. Erano giorni che Kouen si aggirava trepidante tra una stanza e l'altra, leggendo quanti più libri possibili, archivi di vario genere e qualsiasi cosa che potesse arricchire la sua fama di conoscenza. Nonostante le leggende che giravano a Kou, il popolo di Tenoran sembrava davvero un popolo tranquillo e dedito solo ad una vita modesta fatta di agricoltura, botanica e tanto rispetto per il prossimo. Ma più varcava le enormi stanze in mattoni e dalle piastrelle finemente dipinte, più iniziava a mettere insieme i pezzi della storia di Tenoran. La sua mente iniziava a viaggiare nel tempo per carpirne meglio il significato e le motivazioni che avevano spinto quel popolo a voler isolarsi e vivere in una realtà così pacifica e solitaria.

Ren Kouen camminava con passo cauto lungo i sotterranei che risiedevano nella città di Tenoran e a cui si poteva accedervi da una stanza che era direttamente collegata con la stanza dell'attuale regina Neli.

Seisshu Ri camminava poco più indietro di Kouen, proprio accanto a Kin Gaku, la sua torcia ben alzata verso l'alto per illuminare lo stretto cunicolo sotterraneo:" Kouen-sama, cosa stiamo cercando di preciso?" chiese Seisshu con estrema riverenza, incuriosito nel vedere il principe così interessato a quella faccenda.

"Probabilmente qualcosa che dimostri che questo paese non è così pacifico come sembra" un ghigno divertito comparve sul volto di Kouen.

Kin e Seisshu si guardarono di sbieco, poi Kin intervenne con una sonora risata:" Hanno una forza militare anche loro, ma con uno scudo e una lancia così misera possono fare poco contro un esercito armato fino ai denti come il nostro" terminò la frase quasi con un grugnito, prima di essere spintonato da una spallata di Seisshu.

"È curioso, infatti, "sottolineò Ren Kouen serio in volto, "sembra che l'esercito sia stato fondato solo per completare l'ideale di nazione, senza effettivamente preoccuparsi se il proprio esercito fosse abbastanza forte da proteggersi da qualcuno" la torcia di Kouen si avvicinò ad una parete, rivelando un grosso dipinto scolorito dal tempo.

"Cosa diavolo è quella roba?" sbottò Kin strabuzzando gli occhi stupito.

"Un colosso..? Non penso sia un umano che ha assimilato un vaso di metallo" provò a dire Seisshu, piuttosto titubante sulla sua teoria.

"No, credo sia qualcosa di completamente diverso, "confermò Kouen, "la domanda è: esiste ancora questa cosa?" quella domanda svanì tra i fitti cunicoli del sotterraneo, non trovando, almeno per il momento, una risposta.


 

[...]


 

 
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Intorno all'isola di Tenoran aleggiava una fitta nebbia e quella particolare condizione climatica servì al gruppo per avvicinarsi alle isole senza destare troppi sguardi indiscreti. La goletta di Eris venne ormeggiata in una piccola insenatura che dava su una enorme parete ripida scavata dalle onde, proprio al di sotto di essa vi era una spiaggia rocciosa che portava ad una caverna scavata nella roccia. La caverna, per lo più nascosta, con la marea bassa permetteva di attraversare la ripida parete rocciosa per arrivare dall'altra parte e sbucare in un luogo piuttosto isolato e nascosto che dava proprio su una delle enormi foreste pluviali dell'isola. Con Neli e la sua mappa dettagliata dell'isola, girare per Tenoran sarebbe stato molto più vantaggioso per loro che per l'esercito di Kou.

Oltre l'interminabile foresta pluviale, vi erano sparsi numerosi villaggi più o meno grandi, alcuni di essi erano quasi arroccati su enormi alberi, altri invece si diramavano lungo le coste e altri ancora erano concentrati in zone in cui la vegetazione aveva dato un po' di spazio anche all'uomo. Nonostante i numerosi villaggi, la struttura delle case e certi edifici simil-ziggurat erano una costante, così come i numerosi canali e la vegetazione bassa che sbucava da ogni più piccolo buco e talvolta si arrampicava sulle case per abbellire le loro già colorate mura verdi e rossicce. Le isole di Tenoran erano un piccolo mondo a parte dove natura e uomo coesistevano e vivevano in simbiosi senza danneggiarsi a vicenda.

Il piccolo villaggio di Totec era situato al centro della fitta foresta più grande ed era letteralmente costruito sopra una enorme parete erbosa con una inclinazione davvero spaventosa. I tenoriani avevano studiato un modo per costruire delle abitazioni leggere ma saldamente agganciate a porzioni di piante e vegetazione che sostenevano letteralmente tutto il peso delle case e delle persone: grazie alle forzute radici delle piante, era praticamente impossibile che il terreno franasse di sotto. Lunghi ponti di legno portavano dalla zona più a est verso la zona ad ovest, le quali erano divise da una cascata alta decine di metri. Nel complesso Totec appariva come un villaggio sospeso, dall'architettura semplice che si mimetizzava con la vegetazione circostante.

L'arrivo di nuove persone allarmò e incuriosì allo stesso tempo gli abitanti di Totec. Benché i loro abiti e il loro aspetto, nonostante per alcuni fosse abbastanza celato da folti cappelli e cappucci animaleschi, per i tenoriani fu abbastanza semplice capire che la maggior parte di quelle persone non apparteneva alla loro razza. A causa di ciò, una folta folla di tenoriani si riunì sul uno dei tanti e saldi ponti di legno armati di lance o bastoni magici.

Neli si tolse il cappuccio piumato che le nascondeva metà volto e i capelli, rivelando il suo vero aspetto:" Fermi, per piacere, sono la regina Neli, "fece una pausa, "non sono dell'impero di Kou loro, anzi, sono venuti ad aiutarci per cacciare via gli invasori" chiarì subito, invitando tutti ad abbassare le armi.

Un silenzio assordante, perturbato solo dal rumore dell'acqua della cascata, scese tra i presenti, tuttavia, man mano che passava il tempo, il silenzio si trasformò in un mormorio, poi in grida di felicità e infine tutti i presenti corsero intorno a Neli per assicurarsi che stesse bene.

"Regina Neli che cosa le è successo? Ci sono arrivate numerose voci dai villaggi di sotto..." disse un anziano signore dalla pelle macchiata dal sole e da una folta chioma bianca.

La moglie dell'anziano signore si avvicinò allarmata a Neli: "Non è prudente rimanere fuori, non sappiamo se l'impero di Kou metterà mai piede qua" poi li condusse nella sua abitazione.

Una volta spiegato l'accaduto e, una volta fatti accomodare tutti i presenti con una bella bevanda al gusto di cioccolato, era finalmente arrivato il momento di fare il punto della situazione.

"Questo villaggio è il più isolato dell'isola, non è molto grande, ma ci servirà per capire come agire ora che siamo arrivati alla nazione" disse Neli, intenta a parlare con il gruppo di stranieri.

"L'impero di Kou è sbarcato a Nord, ovvero la zona più vicina al continente principale, successivamente è sceso verso Sud fino a conquistare la capitale Tenoran" ricapitolò Eris per fare il punto della situazione.

"È un impero vasto e potente, ma dubito abbia movimentato così tanta forza militare per conquistare un paese che sapeva già in partenza che non avrebbe retto un attacco di piccola portata, inoltre i suoi piani espansionistici nel continente principale avranno portato via già abbastanza forza militare per questa invasione. Oltre a Totec, probabilmente ci saranno altri villaggi più piccoli che non sono stati completamente invasi da Kou" disse Sinbad guardando con curiosità e circospezione Totec.

L'anziano signore sorseggiò la sua bevanda, poi parlò:" Qui nelle isole di Tenoran le voci girano molto velocemente, "guardò con intesa la regina Neli, "posso dirvi che i militari non sono molti, ma i problemi sono fondamentalmente due: a Tenoran è arrivata gente troppo pericolosa che usa strani oggetti magici, mentre il resto dei villaggi ha deciso di arrendersi perché la regina è stata data per morta e i nobili sono spariti tutti da Tenoran...non c'è più la speranza per continuare a combattere".

"Ma io sono qui ora e i nobili arriveranno non appena ci saremo ripresi Tenoran" disse con fermezza la regina.

"Qualcuno ha un piano?" chiese Proteus alzando le spalle e scuotendo leggermente la testa.

"Neli, tu mi avevi detto che la tua gente ha una propensione nella magia della vita giusto? Quindi Tenoran sembra costruita su misura per voi" iniziò a dire Eris, trovando una risposta affermativa nel volto della donna.

"Vuoi cercare di bloccare l'avanzare della forza militare usando la natura di Tenoran?" chiese Sinbad piegando la testa leggermente di lato incuriosito, 2potrebbe anche essere una mossa buona, ma sicuramente la rivolta verrà sedata da chi ha preso il controllo a Tenoran" disse rabbuiandosi di colpo.

"Potremmo...dividerci? Se ci dividessimo nei punti in cui inizierà la rivolta, quando arriverà qualcuno di più grosso ci penseremo noi a fermarlo" si intromise Proteus.

Sinbad ci pensò su per qualche secondo:" Il problema è che non sappiamo con certezza chi c'è alla capitale, né tantomeno chi c'è nei villaggi principali, però è anche vero che dividendoci faremo dividere anche loro, quindi potrebbe essere vantaggioso".

L'anziano signore iniziò a fumare un mix di erbe prese da chissà quale piantagione, tossì leggermente dopo aver inalato il fumo e poi parlò:" Attualmente a Nord sembrano essere arrivati tre generali dalle forme piuttosto bizzarre, mentre uno strano mago dai capelli neri viaggia da un posto all'altro, non so bene il motivo, mentre chi è al comando dell'intera spedizione è ancora a Tenoran" disse tossendo di nuovo.

Lara piegò la testa di lato confusa, si voltò a guardare la stessa espressione confusa di Ja'far che ascoltava silenzioso accanto a Sinbad, poi fece un passo avanti e disse:" Avete un sistema di comunicazione molto..." si portò un indice al labbro con fare pensoso, "veloce ed efficiente..? Comunque quel mago nero deve essere per forza Judal, mi aveva detto che avrebbe fatto tappa qui..."

L'anziano scoppiò a ridere, anche se la risata si trasformò nuovamente in una tosse convulsiva:" Ragazzina, con la magia della vita possiamo controllare qualsiasi forma di vita a Tenoran, noi comunichiamo con la vegetazione che ci circonda, mandiamo messaggi tramite gli animali, possiamo comunicare con loro, vedere con i loro occhi..."

Gli occhi di Eris brillarono, ritrovando nelle parole dell'uomo esattamente ciò che voleva fare per liberare Tenoran: usare la cosa più preziosa e abbondante che avevano sull'isola...la natura!

"Al popolo di Tenoran manca il loro Dio a cui credere, "indicò Neli, "ma lei è tornata e grazie a lei rianimeremo gli animi della gente e li spingeremo a ribellarsi. Nonostante non sia un popolo guerrafondaio, sono certa che sfruttando la natura possiamo intrappolare l'esercito di Kou" disse Eris entusiasta.

L'anziano guardò torvo Eris, emettendo dalla bocca del fumo dalla forma circolare:" Tenoran ha scelto da anni di non basarsi sulla guerra, "fece una pausa, "ma un tempo siamo stata gente assetata di potere, finché non siamo stati in grado di controllarlo e ci siamo quasi autodistrutti".

Neli abbassò lo sguardo, mentre tutti i presenti si guardarono in maniera piuttosto confusa e allarmata. Sinbad tossì leggermente, cercando di rompere quel silenzio imbarazzante e mettendo da parte un discorso che sicuramente avrebbe ripreso più avanti:" Bene, quindi diffonderemo la notizia del ritorno di Neli per mezzo della magia, nella speranza che non ci sia qualche altra spia tra di voi, ma temo che sia una evenienza da tenere conto. Diffonderemo questa notizia da Nord a Sud, ci divideremo in gruppi per supportare la rivolta se mai qualche generale o magi dovesse intromettersi."

"Io andrò a Tenoran" disse con voce ferma la regina.

Sinbad scosse la testa con disapprovazione:" Non sottovalutare l'influenza che darai presentandoti al popolo. Da quello che ho potuto capire la famiglia reale è una sorta di divinità, voi siete il loro punto di riferimento, la loro forza motrice. Non puoi andare a Tenoran al momento, starai a Nord assieme a Ja'far e Masrur e vi sposterete sempre più a Nord per prendere il controllo di più territori possibili. Considerando che l'ultima volta la vostra forza militare è stata sopraffatta, questa volta dovrete fare affidamento sui maghi, sulla geografia di Tenoran per nascondervi e tendere agguati"

Nonostante il volto di Neli lasciasse traspirare una certa irritazione e disapprovazione, doveva ammettere a se stesse che in quanto a guerra e strategie belliche non sapeva nulla: "D'Accordo..."

"Io andrò a Tenoran" intervenne Eris cercando di supportare la regina rassicurandola della sua presenza nella sua capitale.

Sinbad corrucciò la fronte ma, poco prima di aprire la bocca per parlare, intervennero Proteus e Alibaba in sincrono:" Noi veniamo con te" dissero impavidi.

Lara scrocchiò le nocche con violenza, mentre un ghigno famelico le induriva il viso aggraziato: "Non mi importa dove andrò, i miei pugni non faranno discriminazioni" disse suscitando l'ilarità di Zenko, il quale scoppiò in una delle sue solite risate animalesche.

Sinbad sospirò:" Io andrò con Lara, Aladdin tu verrai con noi, almeno avrò una costante comunicazione con Neli grazie all'occhio del Rukh che ti ha dato Yamuraiha. Noi andremo a metà strada e cercheremo di spingere l'avanzata di rivoluzionari verso Sud."

Un velo di preoccupazione lo fece tentennare, poiché non gli piaceva l'idea di lasciare i suoi compagni da soli, poi si convinse e annuì con determinazione a Sinbad.

"Quindi rimaniamo io, Senza Nome e la piccola Morgiana a Nord assieme al gruppo di Neli," disse con voce graffiante Zenko, "speriamo di prendere a calci in culo qualcuno" concluse con un ghigno ferale.

I gruppi erano fatti e la strategia di azione era stata programmata. Neli radunò i pochi maghi presenti a Totec e ordinò di inviare messaggeri piccoli e poco visibili a Nord per spargere la notizia del suo arrivo a tutti gli abitanti. La notizia si sarebbe sparsa a macchia d'olio, sfruttando la voglia di ribalta e la fiducia che aveva il popolo in Neli. Non c'era molto da preparare, se non sfruttare i maghi di ogni zona per animare la foresta e renderla parte di quello che sarebbe stato l'attacco principale.

Quattro giorni per spargere la voce, al quinto la rivolta sarebbe iniziata...

 
   
 
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