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Autore: pampa98    23/10/2022    1 recensioni
[Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Breve OS Harwin/Rhaenyra, ambientata tra la 1x06 e la 1x07.
Il loro tempo è sempre centellinato, occupato dai doveri a cui non possono sottrarsi e dalla facciata che devono mantenere. Lui, leale servitore del reame – e leale lo è davvero con la sua principessa; lei, onesta moglie e madre – e onesta lo è davvero con il suo cuore.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harwin Strong, Rhaenyra Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: "Tempo"



Scarsità di attimi rubati



 

«A cosa pensi?» 

Rhaenyra sorride mentre Harwin le accarezza i capelli, seduto sul bordo del letto che non sarà mai loro, pronto a fuggire via. 

«Stavo solo viaggiando con la fantasia» risponde, perché prende sempre ciò che desidera – a meno che non si nasconda oltre il Mare Stretto – ma non riesce mai a stringerlo quanto vorrebbe. 

«Anch’io mi perdo spesso nella mia mente. Ti va di condividere i nostri sogni, principessa?»

Li condividono già, ma Rhaenyra non può rifiutare un’offerta simile. Accarezza il materasso accanto a sé. «Devi tornare qui se vuoi che parli.»

E così guadagna un’ora in più. 

 

Il loro tempo è sempre centellinato, occupato dai doveri a cui non possono sottrarsi e dalla facciata che devono mantenere. Lui, leale servitore del reame – e leale lo è davvero con la sua principessa; lei, onesta moglie e madre – e onesta lo è davvero con il suo cuore.

I giorni passano, poi i mesi e gli anni. La loro famiglia cresce e le serpi sussurrano alle loro spalle. Che parlino, pensa Rhaenyra, mentre osserva suo marito giocare con i figli che ama come suoi, mentre osserva il loro padre cullarli e riempirli di doni. 

Il loro tempo in intimità è sempre più raro: sguardi furtivi di giorno, carezze rubate di notte.

La loro famiglia è l’unione di anime innamorate che affrontano la vita insieme, proteggendosi l’un l’altra. E quando vede padri e figli insieme, Rhaenyra non sente più la nostalgia di uno zio né di un’amica: la sua vita si fonda su brevi attimi rubati e va bene così.


~ ~ ~
 

Non piange, Rhaenyra, il giorno in cui Harwin lascia la capitale. Non piange nemmeno quando capisce di essere costretta a fuggire, seguendo il suggerimento di Laenor – e a Roccia del Drago il potere non risiede in draghi deturpati o in alte torri, là nessuna tempesta può raggiungerli. 

«Qualche soldato in più ci farebbe comodo» le dice Laenor durante la loro prima sera. «Anche uno solo, in realtà.»

Rhaenyra non ha bisogno del suo permesso per richiamare Harwin da lei, ma sorride comunque perché gli è grata del suo supporto.

 

Non piange quando riceve la lettera di suo padre, asettica se non per quel mi dispiace vergato in calce alla pagina. 

Percorre i corridoi che la separano dalle sue stanze senza degnare di uno sguardo i servitori che si inchinano al suo cospetto. 

Invita Jacaerys e Lucerys a uscire dalla stanza. È convinta di apparire calma, ma non ricorda cosa dice e gli occhi di Laenor riflettono il tormento che credeva di aver camuffato bene. Appena le porte si chiudono dietro la schiena dei suoi figli – hanno i suoi capelli ricci ed è certa che diventeranno forti come il nome che possiedono – Rhaenyra si accascia sulla sedia e lascia che le lacrime sgorghino dai suoi occhi come un fiume in piena, mentre invano cerca di trattenere i gemiti. 

Sente delle braccia stringerla e desidera che sia Harwin, risorto dalle ceneri, e spera che sia Daemon, tornato finalmente a casa; ma è Laenor a confortarla e forse è meglio così, perché non ha bisogno di spiegazioni, lui che quel dolore lo ha già provato sulla sua pelle. 

 

Continua a piangere, Rhaenyra, ma in silenzio e a occhi asciutti mentre racconta ai suoi figli che quel soldato buono che li amava con tutto il suo cuore non sarebbe più tornato. 

Sono stati una famiglia in un punto di tempo che è scivolato tra le loro mani senza che avessero la prontezza di afferrarlo, prima che si sbriciolasse al suolo. La tempesta li ha raggiunti comunque, sotto forma di fiamme maledette; forse Laenor avrebbe dovuto dare lo stesso consiglio anche a Harwin. 

E quegli attimi rubati non sono ricordi sufficienti per Rhaenyra, che era convinta di avere più tempo – l’eternità addirittura.

Mentre Jace le getta le braccia intorno al collo, piangendo la sua condizione di orfano, Rhaenyra si ripromette di non sprecare più un solo momento con le persone che ama, poiché il tempo scorre inesorabile e non fa sconti per nessuno – nemmeno per un drago.



 
   
 
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