RABBIA FANTASMA – LA TRIBRIGATA FA LA SUA MOSSA
Dinanzi a Ecclesia, ancora incerta sul da farsi, appaiono le truppe della Tribrigata: Nervall, il ricognitore; Kerass, l’assaltatore; Fraktall, l’avanguardia; Rugal, il Guerriero. Sono capitanati da Ferrijit l’Arida Fioritura, mentore del gruppo di rivoltosi. Dall’altro lato del campo di battaglia fanno il loro ingresso gli esecutori di Dogmatika, i sicari del culto, conosciuti come Ashiyan. Ecclesia fa loro segno di fermarsi, di evitare inutili ostilità, di impedire ulteriore distruzione…
Ma non viene ascoltata. Gli assassini non sono lì per la Tribrigata, né per lo sconosciuto invasore. I sicari vestiti di bianco si gettano sulla vergine e reclamano il possesso delle sue stigmate, poiché la sua esitazione è stata interpretata come un vacillare della sua fede. Ecclesia cade in terra esanime, e lo sconosciuto dai capelli bianchi soffre vedendo la sua salvatrice tradita dai propri alleati. Il ragazzo fa allora sua la maledizione scagliata sulla giovane, e ancora una volta muta forma.
Il glorioso drago fiammante prende con sé Ecclesia. La Tribrigata è circondata: da una parte si trovano ancora i minacciosi sicari della chiesa di Dogmatika, dall’altra un mostro sconosciuto, iracondo e inarrestabile. La fortuna è però dalla loro parte, perché dal cielo discende un cavaliere alato, un guerriero conosciuto con molti nomi: il monoala, l’averla toro, il sinistro presagio. È il comandante della Tribrigata, Shuraig dall’ala di ferro.
La nobile Fleurdelis non può più assistere alla tragedia, e si scaglia contro Shuraig. La paladina lucente risplende nella propria ira, ma l’essere alato si disfa di lei in fretta, cercando la distanza dalle pericolose armi crociate. Un minuto fringuello abbandona Shuraig e si avvicina alla Tribrigata e al drago furioso: fa loro cenno di seguirli approfittando della confusione e, coperti dal potente comandante alato, fuggono tutti dalla battaglia.
Il giovane dai capelli albini si risveglia in un altro luogo, tra rovine immerse in prati rigogliosi. Shuraig e Ferrijit lo salutano non appena sveglio. Ecclesia, anch’ella lì con loro, non ha ancora ripreso i sensi. Il comandante non si perde in molte parole, quindi consegna il fringuello meccanico Mercurier al ragazzo: “Seguitelo. Un giorno vi sarà tutto chiaro.”
Dinanzi a Ecclesia, ancora incerta sul da farsi, appaiono le truppe della Tribrigata: Nervall, il ricognitore; Kerass, l’assaltatore; Fraktall, l’avanguardia; Rugal, il Guerriero. Sono capitanati da Ferrijit l’Arida Fioritura, mentore del gruppo di rivoltosi. Dall’altro lato del campo di battaglia fanno il loro ingresso gli esecutori di Dogmatika, i sicari del culto, conosciuti come Ashiyan. Ecclesia fa loro segno di fermarsi, di evitare inutili ostilità, di impedire ulteriore distruzione…
Ma non viene ascoltata. Gli assassini non sono lì per la Tribrigata, né per lo sconosciuto invasore. I sicari vestiti di bianco si gettano sulla vergine e reclamano il possesso delle sue stigmate, poiché la sua esitazione è stata interpretata come un vacillare della sua fede. Ecclesia cade in terra esanime, e lo sconosciuto dai capelli bianchi soffre vedendo la sua salvatrice tradita dai propri alleati. Il ragazzo fa allora sua la maledizione scagliata sulla giovane, e ancora una volta muta forma.
Il glorioso drago fiammante prende con sé Ecclesia. La Tribrigata è circondata: da una parte si trovano ancora i minacciosi sicari della chiesa di Dogmatika, dall’altra un mostro sconosciuto, iracondo e inarrestabile. La fortuna è però dalla loro parte, perché dal cielo discende un cavaliere alato, un guerriero conosciuto con molti nomi: il monoala, l’averla toro, il sinistro presagio. È il comandante della Tribrigata, Shuraig dall’ala di ferro.
La nobile Fleurdelis non può più assistere alla tragedia, e si scaglia contro Shuraig. La paladina lucente risplende nella propria ira, ma l’essere alato si disfa di lei in fretta, cercando la distanza dalle pericolose armi crociate. Un minuto fringuello abbandona Shuraig e si avvicina alla Tribrigata e al drago furioso: fa loro cenno di seguirli approfittando della confusione e, coperti dal potente comandante alato, fuggono tutti dalla battaglia.
Il giovane dai capelli albini si risveglia in un altro luogo, tra rovine immerse in prati rigogliosi. Shuraig e Ferrijit lo salutano non appena sveglio. Ecclesia, anch’ella lì con loro, non ha ancora ripreso i sensi. Il comandante non si perde in molte parole, quindi consegna il fringuello meccanico Mercurier al ragazzo: “Seguitelo. Un giorno vi sarà tutto chiaro.”