Capitolo quarto
Mi fiderò perché mi tiene sicuro
In un giorno qualunque, un'ora prima del buio
Mi fiderò perché non è una promessa
E nessuno dei due ha mai detto lo giuro
Mi fiderò del tuo coraggio più
del mio
Quando per paura l'ho nascosto pure a Dio
Mi fiderò, ma non sarà senza riserve
Temere di amare o amare senza temere niente
Mi fiderò
Senza temere niente
Mi fiderò
Senza temere niente!
(“Mi fiderò” – Marco Mengoni, Madame)
Passarono ancora alcuni giorni e niente
succedeva: da una parte Cersei aveva ammucchiato
i cittadini dentro la Fortezza Rossa come scudo umano, sapendo che era l’unica
mossa che le avrebbe permesso di non farsi bruciare viva dai Draghi di Daenerys
(forse…); dall’altra Daenerys e i suoi alleati attendevano l’arrivo
dell’esercito degli Stark guidato da Jon Snow per poi decidere come proseguire
la battaglia. Nel frattempo avevano fatto ritorno a Roccia del Drago e
continuavano a riunirsi per discutere di battaglie, scontri, strategie e
quant’altro…
E Ramsay si annoiava! Non si divertiva più
neanche a origliare le conversazioni altrui e lo innervosiva soprattutto il
fatto che dovesse annoiarsi tanto per aspettare quel bastardo di Jon Snow e quegli antipatici degli Stark… sì,
continuava ad essere allegramente geloso di loro e non sopportava che avessero
tanta importanza agli occhi di Theon. Cominciò a convincersi che doveva trovare
qualcosa da fare, possibilmente senza tagliare mani, piedi o dita alla gente
ma, al contrario, proponendo una mossa geniale che avrebbe fatto vincere la
guerra contro Cersei Lannister e lo avrebbe mostrato ai Sette Regni come un eroe: sì, lui sarebbe dovuto essere l’eroe che avrebbe aiutato Daenerys e i
suoi alleati, non certo quegli snob degli Stark o, peggio ancora, l’odiosissimo
Jon-Bastardo-Snow-Targaryen! Allora
sì che Theon avrebbe guardato lui e solo lui con ammirazione e stima (sì,
perché a Ramsay non fregava un beneamato dei Sette Regni, di Daenerys, di
Cersei o di chicchessia, lui voleva solo che Theon ammirasse e amasse lui).
Proprio per questo impegnò al massimo il suo unico neurone, gli fece fare
proprio gli straordinari, cercando di approntare uno dei suoi folli piani che
già non funzionavano granché quando era a Grande Inverno, ma che questa volta
sarebbero dovuti funzionare!
E, proprio ricordando quei lontani giorni in
cui si era tanto divertito a scrivere lettere a destra e a manca (anche
totalmente assurde visto che aveva informato Sansa Stark di tenere Rickon in
ostaggio, se ben ricordate!)*, il suo neurone solitario ma ben concentrato non poté fare
a meno di notare che c’era qualcun altro, a Roccia del Drago, che si stava
altrettanto divertendo nello scrivere lettere… a non si sapeva bene chi. Insomma,
Varys passava gran parte del suo tempo nel suo studio a scrivere e scrivere e,
a meno che non avesse intenzione di esibire al mondo la sua autobiografia, cosa che però a quei
tempi non andava di moda, di sicuro quello che scriveva era qualcosa di
pericoloso e compromettente e Ramsay era seriamente intenzionato a scoprire di
cosa si trattasse. E, un bel giorno, ebbe l’occasione perfetta. Varys stava
parlando con una giovanissima sguattera di nome Martha e, a quanto pareva,
quello che i due si dicevano doveva essere molto importante perché il Lord
eunuco aveva, anche se per pochi minuti, lasciato incustodito il suo studio e
le sue carte per discutere con la ragazzina.
Ramsay che, quando voleva, riusciva anche a
essere molto astuto, finse di passare lì per caso e, udendo qualche parola tra
Varys e Martha, in particolare qualcosa relativo alla possibilità di avvelenare Daenerys, si disse che doveva
fare più in fretta che poteva, prima che fosse troppo tardi. Si infilò nello
studio del Lord Consigliere e, vista una lettera a caso, la prese e se la portò
via, senza tanti complimenti. Tanto, che cosa poteva fargli Varys? Se quella
lettera fosse stata davvero compromettente, non avrebbe certo potuto venirla a
cercare o accusarlo di averla rubata!
Beh, che dire? Evidentemente l’aria di mare
di Roccia del Drago faceva bene al neurone di Ramsay…
Il giovane Bolton, dunque, una volta uscito
precipitosamente dallo studio di Varys senza nemmeno preoccuparsi del fatto che
il Lord potesse vederlo, corse subito da Theon con la lettera in mano: voleva
leggerla insieme a lui e dimostrargli quanto fosse stato bravo a impossessarsene!
Theon si preoccupò subito quando vide il suo
compagno con quell’aria folle e compiaciuta negli occhi e si chiese che cosa
avesse combinato stavolta. Tanto per non sbagliare, decise di portarselo
immediatamente in camera, così qualsiasi stupidaggine Ramsay avesse detto non
sarebbe risuonata per tutta Roccia del Drago!
“Guarda cosa ho preso dallo studio di Lord
Varys!” gli disse Ramsay tutto orgoglioso e contento, porgendogli la lettera
che, in realtà, non aveva nemmeno letto e che, per quanto ne sapeva, poteva
essere anche solo una missiva di auguri natalizi alla famiglia (ah già, nei
Sette Regni non c’era il Natale e Varys non aveva una famiglia…).
“Cosa hai combinato stavolta? Lo sai che non
puoi entrare nelle stanze della gente e prendere quello che ti pare, magari
questa è una cosa personale” tentò di rimproverarlo Theon ma, siccome anche lui
aveva ascoltato il discorso di Varys a Tyrion qualche giorno prima, non si
fidava di quel Lord e pensò bene di prendere la lettera e di leggerla con
attenzione.
Ah, ecco, a quanto pareva stavolta il Voltagabbana era proprio Lord Varys!
“Ma guarda questo vigliacco traditore…”
mormorò il giovane Greyjoy, scorrendo la missiva.
“Cosa dice, cosa dice? È una cosa importante,
vero?” faceva intanto Ramsay, tutto emozionato.
“Come, non lo sai? Sei stato tu a trafugarla
e a portarmela e non sai cosa c’è scritto?” trasecolò Theon.
“Certo che no, non avevo mica il tempo di
mettermi a leggerla, tanto lo avremmo fatto insieme, no? Allora, è importante,
vero? Sono stato bravo?” ribatté il
ragazzo, che non stava più nella pelle.
“Direi di sì, è molto importante. Varys stava
scrivendo questa lettera alle casate del Nord per dire a tutti loro che Jon
Snow è in realtà un Targaryen e per spingerli a una rivolta contro Daenerys per
mettere Jon sul trono” spiegò Theon, ancora esterrefatto. Doveva ammettere che,
per una volta, Ramsay aveva dimostrato di essere davvero tagliato per le
missioni di spionaggio! “Qui dice di
aver già scritto a Jon per convincerlo a rivendicare il trono… sicuramente
quella lettera è già in mano a Jon, ma non importa, qui c’è abbastanza per
accusare Varys di alto tradimento contro la Regina Daenerys.”
A dirla tutta, anche Theon cominciava a
emozionarsi ed era felice di sentirsi utile, una volta tanto!
E il Voltagabbana era un altro, che
soddisfazione per lui!
Del resto, Jon era sempre stato sulle scatole
a Theon, con quel suo essere perfettino-faccio-bene-solo-io
e col cavolo che lo avrebbe voluto sul Trono di Spade, tanto più che Daenerys
aveva invece promesso a lui e a Yara che, sotto il suo Regno, le Isole di Ferro
sarebbero state indipendenti. A quanto pareva, dunque, anche stavolta Ramsay
gli aveva fatto un favore, anche se di sicuro non lo aveva fatto apposta, e
Theon si sentì improvvisamente molto eccitato
oltre che emozionato, soprattutto vedendo il giovane Bolton che continuava a
sorridere tutto contento con quel facciotto buffo e l’espressione del gatto che
si è appena mangiato il canarino. Visto che tanto erano già nella loro stanza
non ci stette a pensare due volte, gli saltò addosso e lo strinse forte a sé,
affondandogli una mano nei capelli e cingendolo con l’altro braccio; premette
le labbra sulle sue e iniziò a baciarlo sempre più profondamente, con passione
e intensità, lo sospinse delicatamente sul letto e continuò a baciarlo,
mettendosi sopra di lui, premendogli una mano sulla sua nuca per attirarlo
sempre più contro di sé; con l’altra mano iniziò a frugarlo sotto le vesti, fino
a spogliarlo e a liberarsi anche dei propri vestiti. Ramsay, che non si
aspettava da Theon una reazione del
genere, restò confuso e imbarazzato, comunque ricambiò i suoi baci e si
abbandonò a lui, abbracciandolo forte. Poi i loro corpi si unirono e iniziarono
a muoversi insieme, prima lentamente e poi con sempre maggiore intensità fino a
restare entrambi travolti dall’emozione e dall’estasi di quel contatto che
incendiava il sangue nelle vene a tutti e due.
Naturalmente ci volle un po’ di tempo prima
che Theon e Ramsay riprendessero coscienza del mondo e della realtà… a dire il
vero Ramsay non riprese proprio un bel niente, ma tanto non era diverso dal
solito per cui andava bene anche così. La scoperta della lettera, una tra
tante, scritta da Varys per incitare alla ribellione contro Daenerys era molto
grave e restava la questione di come fare per denunciare il tradimento del Lord
Consigliere. Dovevano andarci direttamente loro due? Ma in quel caso la Regina
dei Draghi li avrebbe presi sul serio, sebbene la lettera parlasse chiaro già
da sola? Theon analizzò con sguardo critico Ramsay e il suo entusiasmo al
pensiero di aver scoperto un intrigo
e comprese che no, loro due da soli non sarebbero stati le persone adatte,
sarebbe stato meglio rivolgersi a qualcuno che Daenerys considerasse degno di
fiducia e, soprattutto, in pieno possesso delle sue facoltà mentali, cosa che
non si sarebbe mai potuta affermare del giovane Bolton!
“Credo che dovremmo mostrare questa lettera a
Tyrion e lasciare che sia lui a denunciare alla Regina il tradimento di Varys”
disse Theon.
“Ah, per me va bene, però voglio essere
presente anch’io quando Tyrion gli mostrerà la lettera, tu no?” suggerì Ramsay,
che non voleva certo perdersi lo spettacolo! “In fondo me lo merito, sono stato
io a scoprire che quel senza palle è un traditore!”
Come sempre, Ramsay dimostrava un adorabile
tatto e senso della diplomazia! Sì, sarebbe stato veramente utile avere Tyrion
come portavoce…
Tyrion restò piuttosto sorpreso nel vedersi
piombare la strana coppia nella sua
stanza, non sapeva ancora bene cosa pensare di loro, tuttavia doveva
riconoscere che in più di un’occasione erano stati molto utili alla causa. E lo
sarebbero stati anche stavolta.
Era stato deciso che sarebbe stato Theon a
parlare con il Lannister e a mostrargli la lettera, ma a quanto pareva la
decisione non era stata condivisa da Ramsay che, non appena si trovò davanti a
Tyrion, strappò la lettera di mano al compagno e la consegnò al Folletto con un
grandissimo sorriso soddisfatto.
“Ho trovato questa lettera nello studio di
quello senza l’uccello, Lord Varyscomesichiama, e l’ho portata a
Theon e abbiamo visto che lui vuole tradire la Regina Daenerys e dare il Trono
di Spade a quel mezzo bastardo Targaryen di Jon-cazzutissimo-Snow!”
esclamò il giovane Bolton senza neanche fermarsi a riprendere fiato.
Tyrion era ancora più perplesso e guardò
Theon che, con l’espressione di chi deve sopportarne tante, annuì.
“Ramsay ha ragione, Varys stava scrivendo
quella lettera nel suo studio quando è stato interrotto e lui ne ha
approfittato per trafugarla” spiegò. “Quando l’abbiamo letta ci siamo resi
conto del fatto che rappresenta un atto di alto tradimento: chiaramente Lord
Varys non ha più fiducia nella nostra Regina e, anzi, sta cercando di
mobilitare le armate del Nord perché mettano Jon sul trono.”
Ancora una volta Tyrion si limitò a fissare
lungamente e in silenzio i due. Innanzitutto si chiedeva come facessero a
sapere che Jon era anche lui un Targaryen… ma poi decise che preferiva non
sapere in che modo Ramsay e Theon venissero a conoscenza dei fatti, sperava
solo che non lo avessero spiattellato in giro. Però, se quello che dicevano era
vero, ci aveva pensato Varys a spiattellare ai quattro venti la storia della
vera identità di Jon. Cosa importava, alla fine, se il bastardo di Bolton e il Voltagabbana
avevano spiato e origliato? A quanto pareva la loro curiosità poteva portare
alla scoperta di un tentativo di ribellione contro Daenerys. Il Folletto lesse
la lettera con attenzione e non ebbe più dubbi: quella era sicuramente la
calligrafia di Varys, lui la conosceva bene dopo tanti anni, e quello che
scriveva era ancora più cristallino, dubitava della capacità di Daenerys di
regnare e stava cercando di mobilitare i Sette Regni e chissà chi altri perché
fosse Jon Snow il nuovo Re.
Eh sì, era alto tradimento, non c’era un
diverso modo di chiamarlo. Ironico che fossero stati proprio il Voltagabbana e il
figlio bastardo di Roose Bolton (che avrebbe vinto l’oro, l’argento e il bronzo
alle Olimpiadi dei Traditori se mai ci fossero state…) a smascherare Varys,
forse era proprio vero che i due ragazzi erano cambiati e maturati e che adesso
potevano più o meno rendersi utili per la causa!
“Va bene, vi ringrazio per aver dimostrato
lealtà e devozione alla nostra Regina” disse dunque Tyrion. “Da questa lettera
si capisce che Varys aveva già scritto anche a Jon per chiedergli di
rivendicare il Trono di Spade, ma per caso sapete anche se ci siano state altre
missive di questo tipo?”
Ramsay rispose subito, tutto emozionato all’idea
di essere utile, eroico e importante proprio come aveva sognato… e a quanto
pareva anche Theon era molto contento di lui visto quello che gli aveva fatto
in camera poco prima!
“Quando sono stato nel suo studio non ce n’erano
altre, ma sono sicurissimo che ne abbia scritte e inviate di più. Quando ero a
Grande Inverno io ne avrò scritte almeno una decina perché volevo che…”
“Sì, beh, adesso le tue esperienze a Grande
Inverno non sono pertinenti” lo interruppe Tyrion. “Sarebbe interessante sapere
cosa ha risposto Jon alla lettera di cui Varys parla qui... comunque la cosa più
urgente, adesso, è consegnarla alla Regina e denunciare il tradimento di Varys.”
“E possiamo venire anche noi con te, vero? Vero?” insisté Ramsay, con gli occhi che
gli brillavano per l’aspettativa.
Tyrion lasciò andare un lungo sospiro: doveva
pensare che stava facendo il bene di Daenerys, lo stava facendo per Daenerys…
e, in fondo, era davvero merito del
giovane Bolton e del suo compagno se tutta quella faccenda era venuta alla luce
in tempo.
“Certo” rispose dunque il Folletto, “venite
anche voi al cospetto della Regina. Ma, per favore, lasciate che sia io a
spiegare la situazione e voi due parlate soltanto se sarà lei a farvi qualche
domanda.”
“Per me va benissimo” replicò Ramsay, che
aveva già ottenuto il suo scopo. “Vieni, Theon?”
Il giovane Greyjoy seguì Tyrion e Ramsay
trattenendosi a stento dal mettersi le mani nei capelli.
Doveva ripetersi che non importava il metodo, Ramsay aveva comunque scoperto un tentativo di
ribellione nei confronti della Regina, non doveva soffermarsi troppo sui
dettagli, l’importante era salvare il trono di Daenerys…
Più facile a dirsi che a farsi!
Fine capitolo quarto
* Qui
mi autocito! Il Ramsay che si mette a scrivere lettere a destra e a manca è
nella mia versione di GoT e in particolare nella mia prima parodia su di loro, Non si torna indietro!