Anime & Manga > The Case Study of Vanitas
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Autore: Europa91    28/10/2022    2 recensioni
Raccolta di storie per il #Writober 2022 indetto da fanwriter.it. Lista pumpNEON.
Dal capitolo uno:
“Ormai Noè non riusciva a discernere cosa fosse reale e cosa no. Erano troppi i pensieri che affollavano il suo animo, un nome su tutti, Vanitas. Chiuse gli occhi, rivedendo se stesso arrivare tardi, mentre la mano del ragazzo lentamente scivolava via dalla sua. Il vampiro sentiva l’impellente necessità di mettere nero su bianco quei momenti, non poteva permettersi di dimenticare. Non voleva farlo. Era un lusso che sapeva di non potersi concedere"
Credendo di aver perso per sempre Vanitas, Noè ripercorre gli eventi del proprio passato. Nulla però è come sembra.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Dominique de Sade, Louis de Sade, Noé Archiviste, Nuovo personaggio, Vanitas
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mémoires Inconnues '
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28 - Everything is connected



 

Quando, a soli cinque anni, Louis De Sade aveva appreso della propria particolarità, aveva deciso che non ne avrebbe fatto un dramma. In fondo, non era il primo vampiro ad essere nato con un corpo ermafrodita. Gli antichi testi riportavano di casi simili, ma era stato proprio questo uno dei motivi che avevano spinto l’uomo senza volto a prenderlo con sé. Non solo Louis aveva una gemella, ma possedeva anche quella particolare condizione fisica che lo rendeva unico. Una rarità. Era questo che aveva sempre rappresentato agli occhi di suo nonno, ed era questo il motivo per cui suo padre lo aveva affidato proprio a lui, arrivando con il negare la sua stessa esistenza.

Per anni, il giovane De Sade aveva celato al mondo la propria natura, anche se con l’avvicinarsi dell’adolescenza il suo corpo stava iniziando a mostrare i primi segni di cambiamento. I tratti del suo viso si facevano di giorno in giorno più delicati, simili a quelli della sorella, e anche il suo petto stava mutando. Per questo Louis aveva iniziato a prendere le distanze da Dominique ma soprattutto da Noè. Non avrebbe più permesso all’amico di dormire nel proprio letto o accettato di fare un bagno insieme. Non era stata una scelta facile, anzi fu parecchio sofferta. Louis era consapevole di ferire l’amico con quel comportamento, come sapeva altrettanto bene che i suoi timori erano infondati. L’ultimo degli Archiviste era la creatura più pura che avesse mai avuto la fortuna di incontrare. Era certo che lo avrebbe amato a prescindere da tutto.

Era lui il primo a non amarsi. A odiare quel corpo che mai, come in quel momento, non sentiva come suo.

Louis De Sade era stato maledetto dal giorno della propria nascita. 

“Cosa sono i maledetti? Nel tuo archivio ho trovato dei documenti che mi riguardavano”

Aveva tentato di affrontare suo nonno, interrogandolo sui piani che aveva in serbo per lui, non ottenendo alcun risultato se non una crescente irritazione. Poco distante da loro, Noè e Dominique si rincorrevano spensierati, mentre una luna blu li osservava dall’alto.

“Accidenti, devo essermi dimenticato di metterli via” era stata la prima risposta del vampiro

“Come fai a dire una cosa simile? È chiaro che li hai lasciati lì apposta perché li trovassi” concluse, tornando a rivolgere il proprio sguardo verso Noè, invidiando la sua spensieratezza.

“Tu nonno, vuoi che io faccia qualcosa?” Più che una domanda era un'osservazione. Il Conte sapeva essere enigmatico e lui era troppo intelligente per credere alle sue parole. Non era più un bambino e non era un ingenuo.

“No. Ti sbagli mio dolce Louis. Non c’è nulla in particolare che voglio che tu faccia. Sei libero di agire come meglio credi. Io voglio solo osservare il tuo percorso e i risultati a cui la tua volontà ti condurrà”

Louis giunse alla verità per puro caso, qualche settimana dopo, origliando una conversazione tra Saint Germain e un essere misterioso di cui non era riuscito a scorgere il volto. Non era nemmeno certo si trattasse di un vampiro.

Nel corso degli anni, Louis aveva formulato diverse ipotesi ma nessuna di esse si era anche solo lontanamente avvicinata alla realtà che aveva appreso quel giorno. Il Conte desiderava unire il sangue dei De Sade a quello degli Archiviste per donare un nuovo corpo alla loro Regina, afflitta da una maledizione. 

In parole povere, suo nonno attendeva con impazienza l’arrivo di un figlio di Noè e Domi. Quando lo scoprì si sentì per l’ennesima volta rifiutato, tradito. 

Non c’è nulla in particolare che voglio che tu faccia

Quelle parole assunsero un nuovo significato.

Corse nelle proprie stanze completamente sotto shock.

“Andiamo mon petit Louis so che ora sei arrabbiato con me, ma lascia che ti spieghi” sussurrò il Conte da dietro la porta.

“Hai elaborato un piano davvero contorto ma non ho ancora capito in tutto questo a cosa ti serva io” il vampiro più anziano scoppiò a ridere;

“Tu sei l’opzione di riserva. La mia assicurazione. In caso dovesse mai accadere qualcosa alla dolce Dominique, sarai tu a dover mettere al mondo un erede” Louis assunse un’espressione disgustata, per la prima volta vedeva suo nonno per ciò che era. Un mostro, privo di ogni moralità. Affondò il volto nel cuscino, desiderando solo di potersi svegliare da quell’incubo.

“E se fossi sterile? E se Noè non volesse dei figli da me?” una risata cristallina riempì l’aria, facendolo tremare.

“Sei davvero un bambino Louis. Il nostro Chaton ti ama già più di ogni altra cosa”

Quelle parole lo colpirono nel profondo perché erano vere. Noè era la creatura più ingenua che avesse mai incontrato e per questo era finito con il diventare l’ennesima pedina di una storia molto più grande di loro.

“Non ti permetterò di realizzare un simile piano” così aveva architettato la propria fuga. Doveva allontanarsi dal Conte, solo così avrebbe potuto trovare un modo per proteggere i suoi cari da quella follia.

La famiglia De Sade era famosa per la capacità di manipolare il ghiaccio ma in pochi conoscevano le loro abilità di controllo mentale. Fu in questo modo che Louis ingannò l’amico, mostrandogli la propria morte in sogno. Non erano mai fuggiti nel cuore della notte, non avevano mai provato a salvare Mina. La loro amica non era mai stata davvero maledetta. Ciò che credeva di aver visto Noè era solo frutto di un’illusione. Se fosse stato possibile avrebbe fatto lo stesso con Dominique, evitandole altro dolore.

“Perchè?” sua sorella lo aveva aspettato, seduta sul proprio letto a braccia incrociate e lo guardava con un astio che non le apparteneva. Louis aveva appena utilizzato il proprio potere su Noè e si stava preparando a lasciare per sempre quella casa. Non poteva restare.

“Per proteggerlo” rispose candidamente, prendendo le proprie cose

“Gli hai mostrato la tua morte. L’ho sentito lamentarsi nel sonno, fare il tuo nome”

“Promettimelo Domi. Devi promettermi che non gli rivelerai mai la verità” la bambina scoppiò a piangere

“Ci deve pur essere un altro modo. Tu dici di tenere a Noè ma come puoi procurargli un tale dolore? Come puoi farci questo?”

“Non posso più rimanere in questa casa. Cosa credi che farebbe quel idiota? Mi seguirebbe anche all’inferno, per questo sono dovuto morire

“Louis, dimmi solo perché? Cosa ti ha detto il nonno? Ha forse fatto qualcosa di sbagliato? È stata colpa mia? Di Noè? Parlami”

“Non ora Domi ma un giorno ti prometto che ti rivelerò ogni cosa.”

“Vorrei tanto venire con te” mormorò afferrandogli un lembo della camicia. Louis sorrise accarezzandole il volto e facendo collidere le loro fronti. Doveva proteggere sua sorella, anche Dominique era una vittima inconsapevole di quella follia.

“Devi rimanere qui e proteggere Noè. È un tale piagnucolone. Non possiamo lasciarlo solo con il nonno. Non preoccuparti, avrai presto mie notizie” disse allontanandosi 

Sei libero di agire come meglio credi

Il Conte osservò la scena con il solito sorriso dipinto sul volto. Finché Dominique ma soprattutto Noè gli erano fedeli il suo piano non sarebbe stato in pericolo. Il giovane De Sade era sempre stato una pedina pericolosa ma non rappresentava una grande minaccia, avrebbe potuto sfruttarlo in altri modi. Conosceva il suo punto debole, lo aveva in ostaggio

Quando Noè riprese conoscenza Louis era scomparso.

 

***


Il giovane De Sade aveva peccato di superbia, il destino però aveva nuovamente mescolato le proprie carte ponendolo di fronte alle conseguenze delle proprie azioni. Erano trascorsi un paio di mesi da quella notte di passione con Noè quando uno svenimento fece alzare il primo campanello d’allarme nella sua testa. Ci volle ancora del tempo prima che i cambiamenti visibili sul suo corpo confermarono ogni sospetto, ovvero che aspettava un bambino.

Inizialmente Louis non la prese bene. Era a conoscenza dei piani del Conte, sapeva che un giorno quell'essere sarebbe tornato solo per reclamare la creatura che stava crescendo nel suo ventre. Era stato uno sciocco. Si era abbandonato ai propri sentimenti, cedendo alla passione senza prendere in considerazione quella possibilità.

“Cosa stai leggendo?” Contrariamente a lui Domi era radiosa, gli era rimasta accanto in quei mesi difficili. Senza di lei Louis era certo che sarebbe finito con l’impazzire;

“Uno dei miei libri preferiti, il conte di Montecristo” 

“Sembra impegnativo”

“Io lo trovo meraviglioso, è la storia di un uomo disposto a tutto pur di ottenere la propria vendetta”

“È questo che vuoi Louis? Ottenere la tua vendetta contro nostro nonno?” il ragazzo sorrise accarezzandosi il ventre e rivolgendo il proprio sguardo verso la finestra;

Avrò la mia vendetta Domi ma non coinvolgerò nessuno di voi”

Voglio che tu conduca una vita migliore della mia

“Dovresti dire a Noè del bambino” lo ammonì severa. Louis alzò gli occhi al cielo. Erano mesi che affrontavano quel discorso,

“Noè non dovrà mai venirlo a sapere. Sai, secondo i piani di nostro nonno questo bambino sarebbe dovuto essere vostro figlio. Un vampiro che racchiude in sé il potere degli Archiviste e dei De Sade” nonostante quella spavalderia, Dominique sapeva quanto suo fratello in realtà stesse soffrendo. Avrebbe tanto voluto poterlo aiutare, ma come sempre, Louis si trincerava dietro ad un muro fatto di silenzio. Era così anche quando erano piccoli, solo Noè con la propria innocenza riusciva a penetrare in quella fortezza.

“Non mi ha mai amato. Ci sei sempre stato solo tu, Louis” lo aveva capito da ragazzina, quando si era tagliata i capelli cercando di assomigliare al fratello. L’amico però la aveva respinta sostenendo ancora una volta di come lei non fosse Louis.

“Ora ha quel umano. Il possessore del Libro” gli fece notare quasi annoiato, iniziando con lo sfogliare qualche pagina

“Se tu tornassi scommetto che si dimenticherebbe persino di Vanitas. E poi ti ricordo che porti in grembo suo figlio”

“Questo bambino non era programmato. È stato come se avessi rubato una parte di Noè e l’avessi fatta mia”

“Ami così tanto tuo figlio perché ami suo padre”

“Amerò sempre Noè e lo proteggerò per quanto possibile. Nostro nonno ha qualcosa in mente, se ora lo ha messo sulla strada del possessore del libro di Vanitas ci sarà sicuramente un motivo”

“Dovresti riposare Louis”

“Sto bene, anzi stiamo bene. Leggerò ancora un paio di capitoli e poi me ne andrò a letto” si scambiarono un’occhiata,

“Te lo prometto Domi” aggiunse sbuffando

“Sto solo pensando alla salute di mio nipote. Non vedo l’ora di vederlo, sarà bellissimo e identico a Noè” Louis sorrise.

Anche lui se l’era immaginato, aveva sognato una copia in miniatura dell’Archiviste. Un neonato dai capelli candidi come la neve e gli occhi color ametista.

Spero tanto che tu abbia il suo cuore ma il mio cervello. 

Pensò accarezzandosi nuovamente il ventre e ricevendo un calcio in risposta. Era sicuro che si sarebbe trattato di un maschio. Come del fatto che sarebbe nato in primavera. L’unica cosa alla quale non aveva ancora pensato era un nome. Tornò al libro che aveva tra le mani, lesse poche righe, prima di sorridere

Edmond non è così male come nome”

  
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