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Autore: Carla Marrone    28/10/2022    0 recensioni
Vi parlo dei tre personaggi più esilaranti e singolari che io abbia mai incontrato in vita mia. Tutti al liceo, tra l'altro.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tipi da scuole superiori 

 

Il periodo della vita più traumatico è, senza dubbio, l’adolescenza. Quindi, le scuole superiori. Per mia fortuna, a risollevarmi il morale c’erano tutte le risate che questi tre personaggi, in particolare, mi hanno fatto fare: Santo Facchiamolo, Narciso Battaglia e il Kraken. Li ho incontrati al liceo. Per andare in ordine, comincerò dal primo. Santo Facchiamolo era l’unico maschietto in una classe, la mia, di venticinque ragazze. La cosa, tuttavia, non lo disturbava affatto. Entrava in classe, ogni giorno, urlando:- evviva la effe!- Vi prego, non fatemi dire la parola, per intero. Cerco di mantenere, per quanto possibile, un contegno. Un giorno, quella stessa parola l’ha strillata con la professoressa presente. Non l’aveva vista, dato che era in fondo alla classe a correggere i compiti. Per sua sfortuna, avevamo ben due ore con lei. Che ha trascorso, in piedi, davanti alla porta. Inutile dire che anche il suo cognome era oggetto di battutine di ogni genere, sia in italiano che in inglese, dato che il nostro era un liceo linguistico. Bastava accorciare il suo cognome e… Ha flirtato con ogni singola ragazza dell’istituto, brutta, o bella che fosse e, in questo, non era, poi, così “santo”. Sempre con scarso successo, c’è da dire. 

 

Ma passiamo a chi di successo ne aveva di gran lunga di più. Narciso Battaglia, il mio insegnante di filosofia. Aveva ventotto anni ed un ciuffo curatissimo che faceva impazzire le ragazzine. A tal punto che le sue fan avevano tutti dieci nella sua materia. E parlo di persone che evitavano, a mala pena, la galera. Quando c’era lui, si svegliavano tre ore prima per: trucco, parrucco e manicure. Arrivavano in classe conciate come delle passeggiatrici! Beh, almeno Santo era felice. L’odore del loro profumo si sentiva ad isolati di distanza. Ma Narciso, era magnanimo. Non voleva causare conflitti ed amava la giustizia, da bravo filosofo. Così, lasciava che tutte lo corteggiassero in egual misura. Un giorno, una del fan club è impazzita. L’ha beccato, da solo in sala professori e, vistane l’occasione, ce l’ha chiuso dentro. Assieme a lei, ovviamente. Si è nascosta la chiave della porta nel reggiseno, dicendogli che, se voleva uscire, se la doveva andare a prendere. Il poveretto si è messo ad urlare “aiuto” come un pazzo. Tutta la scuola si è radunata davanti a quella porta, pensando a ladri o vandali. Eravamo davvero preoccupati. Poi, è arrivata la bidella, con la chiave di scorta e l’hanno liberato dalla ninfomane. Inutile dire come alcuni di noi, soprattutto, i ragazzi abbiano ironizzato sull’evento. Non passava giorno che non indirizzassero più o meno velate frecciatine al malcapitato insegnante. Da allora, quella stanza, come molte altre, non ha più avuto la chiave.

 

Ma veniamo all’ultimo, nonché mio preferito, personaggio singolare. Il Kraken. Aveva un nome, Cristina, ma noi compagni non lo usavamo. Era la auto eletta capoclasse. Faceva nuoto. Darle quel soprannome ci era sembrato logico, dati i molteplici tentacoli di cui disponeva. Aveva una certa tendenza a manipolare le persone, costringendole a fare i suoi interessi. Dopo il diploma, non l’ho più rivista, ma, sono certa sia entrata in politica. Aveva pianificato ogni singola interrogazione dell’anno, di modo che tutti si offrissero sempre volontari. E, di modo che lei riuscisse sempre a prendere voti alti. Non fraintendetemi, non era un male. Anzi, si era spesso rivelata utile. Ricordo ancora, quando c’erano interrogazioni a sorpresa, o verifiche su argomenti non concordati, l’urlo liberatorio, nonché l’invocazione d’aiuto di tutti noi:- liberate il Kraken!- E, a quel punto, erano cavolacci dei docenti…

   
 
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