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Autore: Recensior    31/10/2022    0 recensioni
Sembra una mattina come tante alla Hellsing, ma i suoi abitanti non sanno che il Maggiore sta per mettere in atto un folle e diabolico piano, che deve iniziare proprio col rapimento di Sir Integra...
Genere: Azione, Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alucard, Integra Farburke Wingates Hellsing, Maggiore, Seras Victoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina sembrava iniziata come al solito. Integra si era alzata e vestita e stava bevendo la sua tazza di caffè mattutino nel salotto del maniero quando venne interrotta da un rumore sordo e fastidioso, che le causò un tic intermittente all’occhio sinistro. Non voleva scomporsi e nemmeno alzare lo sguardo dalla pagina del quotidiano che stava leggendo, scorrendo la notizia di un omicidio avvenuto in centro la notte prima.
- Walter!!! – gridò dopo qualche minuto, dal momento che il rumore non accennava a smettere. Sembrava come se un elicottero stesse atterrando proprio sul retro della villa, qualcosa di inaudito e assolutamente assurdo. Ma del maggiordomo nemmeno l’ombra.
- Dannazine! – sbottò poi richiudendo furiosamente il giornale e gettandolo sul tavolo, prima di decidersi a uscire fuori dal portone. – Allora, si può sapere cos’è questo fracasso!? – spalancò gli occhi quando vide davanti a sé un gigantesco zeppelin a mezz’aria sopra il maniero, con sopra l’inconfondibile stemma nazista. Era talmente sbalordita da non riuscire a proferire parola.
- Fraulein! – la voce del Maggiore le arrivò chiara e forte, alzando lo sguardo lo intravide appena sopra, con un megafono davanti la bocca. Proprio lì accanto, Walter legato e imbavagliato.
- Walter!! – gridò presa dallo spavento. Come aveva potuto farsi catturare in quel modo? Era un assalto in piena regola! La Hellsing stava venendo attaccata senza preavviso, senza alcun motivo! I suoi uomini erano sparpagliati sul giardino, privi di sensi. Ne dedusse che la restante parte dovesse essersi messa ai ripari. Serrò la mascella e strinse i pugni. – Cosa credete di fare!? Vi restituiremo i vostri attacchi uno dopo l’altro! Mostri maledetti, ritiratevi immediatamente! –
Dal Maggiore arrivò una sonora risata. – Rilassati cara Fraulein, noi vogliamo solo parlare. Non vogliamo compiere inutili spargimenti di sangue. –
- Parlare con chi? –
- Con te, naturalmente. E per dimostrarti che le nostre intenzioni sono oneste, in cambio rilasceremo il tuo amato maggiordomo. – e ciò detto, Walter venne slegato con un coltello e accompagnato giù tramite una scala a pioli. – Ma in cambio, devi essere tu a salire! –
- Maledetti... d’accordo, lo farò. –
“È una cattivissima idea” pensò “ma non posso fare altrimenti, è l’unico modo per salvare Walter, e poi in un batter d’occhio lui e gli altri verranno ad aiutarmi, ne sono sicura. Devo solo riuscire a prendere tempo.”
Integra venne fatta salire sullo zeppelin, accompagnata fin troppo delicatamente dal Doc, finché dietro di loro si richiuse la porta del gonfiabile e si ritrovò, come in un sogno folle, nel covo di quei pazzi squilibrati. Dietro di lei il Doc continuava a controllarla a vista, accanto a lei invece si era piazzato il Maggiore, che la osservava sorridendo mentre veniva scortata chissà dove.
- Che intenzioni avete? Non crederete che mi beva la teoria che volete parlare... – commentò la bionda, stringendo in mano la pistola d’emergenza che teneva all’interno del taschino.
- Rilassati, vogliamo solo farci una bella chiacchierata e guardare un bel film tutti assieme. – la voce dell’uomo era sardonica e con delle note che definire psicopatiche era un eufemismo. - Vedi Fraulein, sono convinto che tra di noi le cose siano partite col piede sbagliato... noi non vogliamo metterci contro la Hellsing, ma soltanto portare avanti il grande sogno nazista! In fondo, non siamo poi così diversi... io e te siamo due facce della stessa medaglia; tu dai la caccia ai vampiri e io i vampiri li creo! Non dovremmo essere nemici. Per questo, abbiamo pensato di invitarti qui da noi a ... come dire, conoscerci un po’ meglio. – si fermò davanti a una spessa porta blindata d’acciaio, che aprì con l’impronta della mano su un vetro. Integra avvertiva dei brividi lungo la schiena.
- Forza, entra. – Doc la spinse, richiudendo la porta alle loro spalle mentre il Maggiore accendeva la luce, rivelando una sorta di grosso macchinario al centro della sala. Sembrava uscito fuori da uno dei peggiori film dell’orrore: era composto da un lettino pieghevole simile a quello medico, completato da cinture che servivano a tenere fermo il malcapitato. Vi erano poi diverse braccia metalliche che uscivano dal lettino, il cui scopo le era ancora ignoto. Finalmente, comprese. Ecco cosa volevano fare! Torturarla e ucciderla, altro che parlare! Portò una mano dentro la giacca, afferrò la pistola e la puntò dritta contro il Maggiore, che, sorprendentemente, non si scompose.
- Cosa pensi di fare? Se mi spari e mi uccidi non potrai mai uscire da qui, la porta riconosce solo il comando della mia voce. Una volta richiusa non si apre, a meno che io non dica la parola che la sblocca. Se mi sparerai, rimarrai bloccata dentro questa stanza per sempre, nemmeno il tuo vampiro riuscirebbe mai a raggiungerti. – ridacchiò con fare sadico. – Quindi ti conviene collaborare e andarti ad accomodare buona buona sul lettino. –
Doc la afferrò per la giacca, trascinandola con forza fino al macchinario, dove suo malgrado accettò di salire. La situazione si era messa davvero male. Il Maggiore non era uno con cui si poteva ragionare: se si metteva una cosa in testa la portava fino infondo. Anche fosse riuscita a stordire Doc per attaccare il Maggiore alle spalle, non le avrebbe mai rivelato la parola per aprire la porta. Non aveva scelta che sperare nell’arrivo dei suoi servi.
Mentre veniva legata e immobilizzata alla macchina, osservava quel folle smanettare con un telecomando davanti a quello che riconobbe come un gigantesco schermo sulla parete di fronte a lei, una sorta di cinema privato.
- Non... non funziona! – si lamentava.
- Deve premere il tasto verde! –
- Ma non funziona! Ah ecco, lo stavo usando al contrario! – commentò ridacchiando, poi spense la luce e lo schermo si illuminò, dando un countdown in bianco e nero tipico dei filmati d’epoca.
- Dunque cara Fraulein, lo spettacolo sta per iniziare! – fece, accomodandosi su una poltrona posta vicino alla macchina – non devi fare altro che rilassarti e goderti il film. Non tentare di opporre resistenza, sarebbe inutile. Alla fine, ci faremo una bella chiacchierata! –
Intanto, per qualche ragione il Doc le sfilò i guanti, poi le tolse le scarpe e anche i calzini, lasciandola ridicolamente a piedi nudi. Le venne tolta anche la cravatta e aperta la camicia, che fu alzata fino a lasciarle la pancia scoperta. Si sentiva terribilmente spaventata e irritata, venire spogliata in quel modo da quei mostri! Doveva solo attendere il momento giusto e li avrebbe fatti pentire amaramente.
Non appena il Maggiore finì di parlare, lo schermo cominciò a riportare filmati propagandistici nazisti di ogni sorta: marce, parate, discorsi del Fuhrer con tanto di sottotitoli in inglese perché le fossero comprensibili, tutti quanti uniti per formare un unico gigantesco film di diverse ore. Per quanto riguardava la macchina, della sua utilità Integra si accorse ben presto. Dopo qualche secondo dall’inizio dei filmati, le braccia metalliche cominciarono a sfregare delle piume delicate sotto i suoi piedi, sulle mani, sul collo e sulla sua pancia, facendola scoppiare a ridere come un’idiota.
- Ahah cosa... ahah cosa succede? Perché ahah perché mi fate questo? Ahaha fermatela subito! – imprecava infuriata tra le risate obbligate, sotto lo sguardo soddisfatto dei due.
- Ma come Fraulein, ci chiedi di fermarla se ti stai divertendo così tanto? –
- Non ahah non mi sto divertendo affatto! Ahahah fermatela subito ahah e poi non c’è niente ahah di divertente in quei filmati! –
- Ma è proprio questo il punto! Vedi, in questi mesi abbiamo condotto degli interessantissimi esperimenti sul potere della risata. Già. È incredibile come una risata possa stravolgere totalmente la psiche di un essere umano. Lo sapevi? Basta vivere un’esperienza traumatica ridendo per percepirla in modo assolutamente innocuo e divertente. E così anche tu, in questo modo, potrai finalmente cambiare idea su di noi e prendere le nostre parti! –
- Io non ahah non sarò mai dalla vostra ahah parte! Siete dei folli ahahah dovete essere internati ahah in manicomio! –
- Si sì continua pure cara Fraulein, abbiamo tutta la giornata a nostra disposizione: dopotutto, il filmato è partito da appena dieci minuti. -



 
   
 
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