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Autore: luvsam    02/11/2022    1 recensioni
Per uscire da casa Brannon, John si era appoggiato a Dean lanciando occhiatacce a suo figlio minore e una volta arrivati al pronto soccorso, lo aveva fulminato costringendolo a rimanere da solo in macchina. Sam aveva aspettato il loro ritorno senza mai alzare lo sguardo e non aveva osato proferir parola quando aveva sentito dire a suo fratello che non potevano viaggiare a lungo e che si sarebbero schiantati al primo motel. Quando si erano fermati, aveva riprovato a sotterrare l’ascia di guerra, ma con un gesto stizzito della mano John gli aveva ribadito che non si sbagliava sul suo conto e che non avrebbe mai avuto le palle di un vero cacciatore.
Buffo, quella storia era iniziata proprio perché voleva dimostrargli il contrario…
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sam guardò il vassoio che Dean gli  porgeva, poi scosse la testa.
“Non posso"
“Non hai più tre anni, Sammy, vai di là e affrontalo"
“Ti ho detto di no"
“Prima o poi si rimetterà in piedi e verrà a cercarti"
“Immagino perché”
Sam alzò lo sguardo verso la camera da letto e si sentì davvero come un bambino di tre anni. Stavolta però non aveva portato via dall’asilo un giocattolo che gli piaceva tanto , o si era fatto beccare a studiare di notte per il compito in classe. Stavolta aveva fatto saltare il banco, aveva commesso la madre di tutti gli errori e sapeva che non ci sarebbero stati occhi imploranti e lacrimoni che avrebbero placato l’ira di John Winchester.
Però diamine…Come poteva una cosa così sbagliata per una persona essere invece totalmente giusta per un'altra? Davvero non riusciva a capirlo e nonostante le cose avessero preso una piega non prevista, non provava rimorso per la sua scelta. Lo aveva fatto perché  era convinto che non doveva sempre finire con teste mozzate, fiamme e un nauseabondo odore di resti umani in decomposizione. Aveva voluto crederci, ma da lì, come diceva sempre Bobby, la merda aveva colpito il ventilatore.
Quando le acque si erano calmate e aveva avuto il coraggio di guardarlo, aveva letto la delusione negli occhi di suo padre e non si era meravigliato più di tanto quando aveva rifiutato il suo aiuto per rimettersi in piedi. Per uscire da casa Brannon, si era appoggiato a Dean lanciandogli occhiatacce e una volta arrivati al pronto soccorso, lo aveva fulminato costringendolo a rimanere da solo in macchina. Aveva aspettato il loro ritorno senza mai alzare lo sguardo e non aveva osato proferir parola quando aveva sentito dire a suo fratello che non potevano viaggiare a lungo e che si sarebbero schiantati al primo motel. Quando si erano fermati, aveva riprovato a sotterrare l’ascia di guerra, ma con un gesto stizzito della mano John gli aveva ribadito che non si sbagliava sul suo conto e che non avrebbe mai avuto le palle di un vero cacciatore.
Buffo, quella storia era iniziata proprio perché voleva dimostrargli il contrario…
Questo era accaduto quattro giorni prima e da allora Sam non aveva né visto, né parlato con suo padre un pò perché l’uomo era entrato e uscito dalla coscienza, un pò perché si era tenuto volutamente alla larga e si era accontentato di intuire come andavano le cose dalle espressioni di Dean.
I primi giorni erano stati duri perché suo fratello gli aveva spesso lanciato sguardi di rimprovero , poi con il passare delle ore il suo volto si era disteso e aveva tirato internamente un sospiro di sollievo. Avevano ricominciato a parlare e Sam aveva provato a spiegare le sue ragioni, ma non era andata molto bene, così si era rimesso all’angolo e ci sarebbe rimasto volentieri se ad un certo punto a Dean non fosse venuta la geniale idea di metterli faccia a faccia.
“Sam, devi andare, comportati come un uomo"
“Sei tanto ansioso che mi faccia a pezzi? Perché è quello che farà, lo sai"
“ Qualsiasi siano le sue intenzioni, e non credo che siano buone, non cambierà nulla non affrontarlo subito. Guarda il lato positivo, non potrà attaccarti alla parete così conciato”
Dean sorrise e Sam abbassò lo sguardo. Sapeva che in un modo un po' contorto suo fratello gli stava dicendo che, nonostante la sua testa di cazzo,  gli avrebbe coperto le spalle e non poté fare a meno di sorridere a sua volta quando l'idiota rincarò la dose.
“Nella peggiore delle ipotesi ho questo-fece mostrandogli un cucchiaino-sarà  perfetto per scrostarti dalle pareti"
Sam scosse la testa e rispose:
“Sei proprio un coglione"
“E tu una puttana"- ribatté tendendogli di nuovo  il pranzo, che aveva improvvisato per suo padre.
“Dean"
“Vai"
Il maggiore dei Winchester gli spinse il vassoio contro lo stomaco costringendolo a prenderlo, poi gli voltò le spalle e andò a tenergli la porta.
A quel punto Sam non ebbe più scelta e avanzò trattenendo inconsapevolmente il fiato. Varcata la soglia, sperò che Dean rimanesse nei paraggi in caso di emergenza , ma lo stronzo gli chiuse la porta alle spalle e lo lasciò da solo nella tana del lupo. Guardò verso il letto e si sentì sollevato dalla vista di suo padre con gli occhi chiusi e si disse che forse la sua buona stella per una volta aveva deciso di non voltarsi dall’altra parte. Appoggiò il vassoio sul mobile alla sua sinistra e si disse che doveva  battere in ritirata, ma qualcosa gli impedì di muoversi. Si ritrovò a fissare il  padre incosciente e si chiese quanto male gli facesse la gamba. Era seriamente dispiaciuto per quello che era successo e se gliene avesse dato la possibilità, glielo avrebbe spiegato, ma aveva la netta impressione che la condanna fosse già scritta.
   
 
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