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Autore: Sleepesleep    04/11/2022    0 recensioni
Alexander Lightwood è un coglione, un vero idiota, in tutti i suoi 25 anni si è sempre vantato di essere quello ragionevole in famiglia, il tipico bravo ragazzo un po’ nerd che preferisce le biblioteche polverose ai pub. Lui è sempre stato così, noioso...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alec si stropicciò gli occhi stanco, non aveva dormito molto quella notte. << Era così noioso >> concluse Isabel sgranocchiando le noccioline rumorosa. Il fratello gli lanciò un’occhiata eloquente. Lei però la ignorò e riprese << Ieri è stata una pessima nottata per me >>. Alec sbadiglio piano << Se hai finito di raccontami le tue disavventure amorose, io dovrei compilare gli ultimi contratti >>. La sorella mise su un buffo broncio << Guarda che ancora non ti ho perdonato per avermi abbandonata lì, te ne sei andato subito, dovresti imparare a lasciarti andare >>. Il moro si alzò facendola spostare per frugare nel suo archivio << Se non mi lasci finire, andremo a pranzo tra tre ore >>. La ragazza ribatte offesa << Avevi detto che avevi quasi finito >>. Alec si voltò a fissarla severo << Infatti, quasi, ma se continui a distrarmi non riuscirò a finire >>. Izzy fece spallucce e si sedette composta sulla sedia mimando il gesto di chiudersi la bocca a chiave, il fratello roteò gli occhi al cielo ma fu bloccato da un leggero bussare. << Arrivo >> annunciò prima di dirigersi verso la porta, con alta probabilità era Lydia o qualcun altro con qualche comunicazione urgente che avrebbe rimandato il suo pranzo con la sorella, il che non era una cattiva idea dato il suo stato al momento. Certo non si aspettava di vedere la fonte delle sue disgrazie materializzarsi davanti ai suoi occhi. << Alexander, salve >> lo saluto sfrontato Magnus mostrando un sorriso perfetto. Il tempo si dilatò perdendosi negli occhi verdi, aspetta aveva sempre avuto quelle linee dorate negli occhi? Sembravano quasi gocce d’oro fuso incastonate nello smeraldo. << Alec >> lo richiamo una voce confusa dietro le sue spalle. Giusto, sua sorella era lì. << Signor Bane, benvenuto, a cosa devo la sua visita? >> disse forse con troppa irruenza dato che gli scrigni di smeraldo si sgranarono leggermente. << Sono forse in anticipo? >> chiese con calcolata confusione. Il moro chiese ancora << Per cosa? >>. << Il nostro pranzo >> rispose con semplicità l’altro. Alec inclinò la testa ancora più confuso << Mia madre al momento non c’è >>. << Lo so >> ammise con pacatezza lui e aggiunse << Sono passato prima dal suo ufficio ma lei non c’era. Devo supporre che vi siate dimenticati dell’appuntamento >>. Lo disse ovviamente velando la leggera critica, Alec reagì come previsto irrigidendosi << Non credo, il nostro studio è rinomato per la sua competenza >> detto ciò si volto per dirigersi verso la scrivania alla ricerca della sua agenda con gli appuntamenti. Magnus rimase per qualche attimo a fissarlo curioso prima di asserire << Dovrei rimanere qui, Alexander, non mi fai accomodare? >>. Il giovane blocco la sua ricerca, rialzò gli occhi sull’uomo al suo uscio, dannazione, dov’erano finite le sue buone maniere? << Mi scusi, la prego di entrare, si sieda mentre cercò di contattare mia madre >>. L’altro sorrise compiaciuto e fece un leggero saluto a Isabel che aveva assistito con ingenua curiosità al piccolo battibecco << Salve, sono Magnus Bane >> disse porgendole la mano. Lei la strinse con decisione << So chi è, la sua fama la precede, Signor Bane >>. << Spero sia una fama piacevole, Signorina…? >> disse lui fingendo ancora di non conoscere la ragazza di fonte a sé nonostante l’ovvia somiglianza con il fratello. << Isabel Lightwood, sono la sorella di Alec >> spiego con pacatezza lei. Il fratello in questione in tanto si era apprestato a chiamare sua madre dato che non era riuscito a trovare alcun appuntamento del caro Signor Bane. << Dimmi Alec >> rispose la donna con leggero fastidio. << Mamma, il Signor Bane aveva un appuntamento per pranzo oggi >> chiese incerto lui. Maryce rispose seria << Non che io sappia, il prossimo appuntamento è la settimana prossima, come mai? >>. << Perché è qui >> ribatte con leggera irritazione facendo voltare gli altri due occupanti dell’ufficio. << Intendi che è in ufficio? >> disse agitata la donna. << Esatto, dice che abbiamo un appuntamento a pranzo, cosa devo fare? >> rivelo lui. << Vai con lui, oggi non posso esserci, sono bloccata in tribunale, cerca di compiacerlo, quelli come lui sono abituati ad avere sempre ragione anche se stanno sbagliando >> ammise pragmatica la madre e aggiunse << Ti raccomando Alec, cerca di non deludermi >>. La telefonata terminò con questo ultimo avvertimento che suonava molto come una minaccia. Alec ingoiò a vuoto prima di dire << Ha ragione lei, Signor Bane, mi scuso per l’imprevisto ma l’avvocato Lightwood è rimasto bloccato in tribunale, se non la infastidisce potremmo rimandare il pranzo >>. L’uomo fece un leggero verso modulato di sorpresa << Davvero? Ma ho già prenotato un buon ristorante, sarebbe un peccato se venisse annullato >> . Il moro era certo di riuscire a prevedere le parole che sarebbero seguite a quell’affermazione, perché quella situazione gli puzzava terribilmente di trappola? << Se non avesse da fare, potrebbe sempre farmi onore della sua presenza Alexander, così non verrebbe sprecata >> riprese dopo qualche secondo Magnus. Scacco matto, era come quando venivi colpito in piena faccia da un pugno senza poterlo schivare, che fosse questa la sensazione di impotenza che avevano provato i dinosauri quando videro la meteora? << In realtà.. >> tento lui inutilmente. << è libero >> lo precedette Isabel sorridendo professionale. << Meraviglioso >> asserì allungando il suo sorriso felino l’altro.

Evitare quell’uomo era davvero un’impresa impossibile. Magnus si avvicinò al cameriere asserendo << Prenotazione a nome Bane, tavolo per due >>. Alec percepì ogni parola, per due? Aspetta. Si sedettero in un angolo lontani d sguardi indiscreti, Alec assunse un’espressione dura << Per due? >> soffio a denti stretti. Magnus finse di non capire << Il Branzino qui è eccezionale >>. Alec assottigliò lo sguardo << Lo sapevi, non hai sbagliato giorno, lo hai fatto di proposito >>. << Sei davvero perspicace, Alexander >> lo lodo con candore l’altro, le viscere del giovane si contrassero in maniera quasi piacevole, odiava il fatto che il suo corpo reagiva ad ogni minimo gesto dell’altro. << è poco professionale >> lo rimprovero cercando di non farsi influenzare da quelle sensazioni. << Ne sono consapevole >> gli rispose Magnus passandogli il menù << Scegli ciò che più ti piace >>. Alec annuì debolmente mentre raccolse l’invito. Il cameriere arrivò per prendere le ordinazioni e momentaneamente distrasse gli occhi smeraldo dalla sua preda, permettendo ad Alec di respirare. Dopo aver preso i loro ordini l’uomo si congedo annunciando che avrebbe portato presto un vino da far assaggiare. << Le pregherei di non farlo più, Signor Bane, questo suo comportamento è molto poco consono >> ribatte con fermezza Alec riprendendo la sua maschera composta. << Mi pare di averti già detto di non chiamarmi Signor Bane >> disse l’altro perentorio e aggiunse << Solo Magnus per te >>. Alec roteò gli occhi infastidito << ‘Solo Magnus’ sarebbe gradito se cambiasse il suo comportamento >>. << Dovrei prenderla come una critica? >> chiese con fare compiaciuto l’altro. << Esatto >> rispose per nulla intimorito Alec prima di mordersi le labbra ricordando che sua madre lo aveva ammonito di non irritare il caro Signor Bane. Una leggera risata lasciò le labbra di Magnus << Sei così divertente, Alexander, dimmi ti piace l’arte? >>. << Non particolarmente >> rispose dubbioso l’altro. << Sei stato in Europa? >> chiese ancora interessato. << No, mai >> rispose sincero l’altro. << Un vero peccato, vorresti andarci? >> riprese insistente Magnus. << Potrei sapere il motivo dietro queste domande? >> chiese Alec stringendo i denti. << Vieni con me a Firenze, la culla del rinascimento >> lo invito seducente l’asiatico. Il più giovane sobbalzo confuso mentre l’altro riprese << Sennò possiamo andare a Praga, so che in questo periodo c’è un mercatino delizioso >>. Alec provò a dire qualcosa ma le sue labbra si aprirono e chiusero senza riuscire a dar voce a nulla. Il cameriere giunse porgendo il vino a Magnus che con un segno di fastidio acconsenti per quell’annata. << Allora? >> gli chiese appena l’intruso li lasciò da soli ancora. << Non sai nulla di me, eppure vuoi portarmi in Europa? >> disse con stupore e terrore Alec. << Non è così, io ti conosco >> lo contradisse Magnus e rivelo << So che hai una serie di nei sulla clavicola desta >>. Alec istintivamente porto una mano sulla spalla cercando di nasconderla dall’altro che riprese << So che hai due deliziosi piccoli capezzoli rosa >>. Il giovane arrossì vistosamente << Non puoi… >> ma le parole si bloccarono dall’imbarazzo. << Se davvero magnifico quando arrossisci Alexander, uno spettacolo per lo sguardo >>. << Smettila >> lo minaccio senza molta convinzione Alec. Magnus annuì piano asserendo << Come desideri, mio fiorellino >>. Doveva resistere e stringere i denti, Magnus però mantenne la sua tacita promessa e per il resto del pranzo si limitò a conversazione leggere, niente di provocatorio o complesso. E Alec non lo avrebbe di certo ammesso all’altro, ma gliene fu grato e si godette sinceramente quel pranzo, nonostante tutte le sue riserve Magnus era una compagnia piacevole…
   
 
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