Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: LadyRunami    04/11/2022    0 recensioni
10 storie Giolyne, 10 universi dove il loro incontro li ha portati ad amarsi e ammirarsi.
E chissà quanti altri universi non sono stati raccontati… (tutte OneShot)
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1) “Cazzo se fa male”
“Purtroppo i miei poteri curativi si fermano a questo, signorina”
2) “Lei, voglio lei”
3) Non avere intorno il suo petulante fidanzato le aveva dato l’idea che tradirlo sarebbe stata una buona cosa?
4) "Ora staremo insieme per sempre, te lo prometto."
...
10) "L’ho amata per tutti questi anni, eppure non ricordo nemmeno che volto abbia.”
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giorno Giovanna, Jolyne Kujo
Note: AU, Cross-over, Lemon, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
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5) Giorno asks Jolyne to marry him in a bizarre way



Non era una cena di famiglia come le altre. Giorno aveva insistito per andare a casa Kujo perché aveva intenzione di chiedere la mano di Jolyne, che dopo 4 anni di fidanzamento non vedeva l’ora che diventasse sua moglie. E sapeva benissimo che ci sarebbe voluto molto tempo per far apprendere e accettare la notizia a Jotaro. 
Già il padre di lui, Dio Brando, dopo avergli detto che aveva già comprato l’anello per la sua amata si era messo ad urlare “MA TRA TUTTE QUELLE CHE POTEVI TROVARE PROPRIO LA FIGLIA DI QUELLO?!? Stai disonorando la tradizione di famiglia di essere nemici giurati dei Joestar!!”
Effettivamente Giorno non credeva che suo padre e il signor Jotaro fossero andati a letto insieme, anzi solo l’idea che quei due si parlassero era abbastanza disgustosa in quanto sarebbe finito tutto ad insulti e nomee poco carine. Però sicuramente la tradizione di un rapporto tra le famiglie Joestar  e Brando era stata mantenuta, su quello non c’era dubbio.

“Buonasera Signor Jotaro, grazie mille per l’invito nella sua stupenda casa. Ah buonasera Signora Kujo, è bella come sempre, anzi sembra più radiosa del solito.”
“Awww Jotaro impara da questo ragazzo come ci si comporta con una donna!” Gli tirò uno scappellotto in testa come a voler rimarcare la buona educazione di Giorno Giovanna. “Prego, sedetevi, ho preparato come primo dei tortellini essendo tu italiano Giorno, e come secondo dell’arrosto all’inglese con patate. Spero davvero sia tutto di vostro gradimento. Ah, oh cielo i tortellini si scuociono! Jotaro pensa tu ad intrattenere i nostri ragazzi!”
“Mamma non preoccuparti! Vai pure in cucina!”
“Allora...” disse l’uomo di quasi cinquant’anni cercando di non iniziare subito ad insultare il figlio del suo acerrimo rivale. Erano stati rivali alle superiori, all’università, sul posto di lavoro, perfino in amore per aggiudicarsi le attenzioni di quella che sarebbe poi stata la sua futura moglie. Ovviamente aveva vinto lui. “...sedetevi pure ragazzi.” Sistemò dolcemente la sedia di Jolyne e si sedette subito dopo, lasciando il genero in piedi, che dovette prendere da solo una sedia e sedersi accanto a lei. La adorabile padrona di casa portò in tavola i ravioli italiani e iniziarono tutti e quattro a cenare, anche se rimaneva della tensione nell’aria.

“Quindi..che ci fate qui? Jolyne mi ha detto che ci tenevi particolarmente a questa cena di famiglia, Giovanna.”
“Papà ti prego, contieniti, e trattalo bene, è pur sempre il mio fidanzato.” Disse mandando un’occhiata di ghiaccio al genitore. Ci fu un momento di silenzio prima che Giorno appoggiò il cucchiaio sul suo tovagliolo e prese un respiro profondo. 
“Signor Kujo, Signora Kujo…ecco io...io vorrei avere la vostra benedizione per sposare vostra figlia.”

L'aria della stanza sembrò raggelarsi nel tempo di una frase. Il cucchiaio con cui Jotaro stava mangiando cadde nel brodo, Jolyne quasi si ingozzò mangiando il suo tortellino e iniziò a tossire compulsivamente. L’unica fu la signora che si alzò battendo le mani e congratulandosi, come se aspettasse questo momento da quando Giorno 4 anni prima aveva varcato per la prima volta la soglia della loro casa.
“Oh mio dio ma è bellissimo!! Congratulazioni!! Quando avete preso la fantomatica decisione?”
“Mai!!! E tu avresti dovuto parlarne con me prima di chiederlo ai miei genitori!!”
“Yare yare daze…vedi Giovanna, mia figlia non si vuole sposare con te.”
“Ma non è vero papà!”
“Quindi ci sposiamo?”
“ODDIO C’E’ DA SCEGLIERE IL VESTITO!!”
“Mamma direi che quello è l’ultimo dei problemi!!”
“Beh, l’anello l’ho già preso.”
“Oddio vediamolo!! Ma è di Bulgari!! E’ costosissimo!!”
“Ora svengo…”
“Tsk, un bell’anello non ti salverà dall’essere il figlio di Dio.”
La situazione stava degenerando, tutti e tre i commensali continuavano a dire la loro fregandosene di Jolyne, l’unica che avrebbe davvero essere interpellata. Jolyne diede un pugno al tavolo richiamando l’attenzione generale.
“Papà ti prego puoi stare un attimo zitto!! E mamma, calmati. E tu, vieni un attimo con me. Io e te dobbiamo parlare.” Tirò per la giacca il suo uomo e se lo portò in bagno chiudendo la porta a chiave. “Ma Giorno sei matto?! Sai com'è papà! Avremmo dovuto parlarne!”
“Avremmo dovuto parlare anche del fatto che sei incinta forse?”
“Ma…MA TU COME CAVOLO LO SAI?”
“Magari se me lo devi tenere nascosto non lasciare il test di gravidanza nel cassetto del bagno.” Giorno ora aveva lo sguardo ferito, e così Jolyne. Quella cena era un disastro.
“Te ne avrei parlato.”
“Quando?”
“Sei tu quello che è sempre via per lavoro.” Sputò acida come una vipera. E aveva ragione, Giorno era via per 12 ore al giorno per colpa del suo stupido lavoro nella finanza. “Mi guardi sempre meno, avevo paura ti stessi stancando di me, se avessi voluto lasciarmi e io ti avessi detto di essere incinta non pensi che avrei condizionato la tua scelta?” Il suo volto si intristì. Giorno si sentì improvvisamente in colpa. Lei pensava a lui, sempre. Ai suoi sentimenti, a rispettarlo e a non farla sentire un peso sulle sue spalle. Che donna. Ora era ancora più convinto di volerla sposare.
Le accarezzò il viso.

“Non piangere mia amata, una lacrima sul tuo viso sono dieci pugnalate al mio cuore.”
“Mi prometti che trascorrerai più tempo con ‘noi’ d’ora in avanti? Che ti prenderai cura sia di me che di lui o lei?” Si toccò la pancia con la sua mano piccola e delicata sulla quale si posò quella di lui più grande e confortante. 
La baciò con intensità.“Posso iniziare già adesso. Ti voglio Jolyne. Qui e ora.”
Tra un gemito e l’altro la ragazza rispose mentre le loro bocche non si erano staccate neanche per un secondo. “Così…così faremo aspettare i miei.”
Giorno la sollevò e la fece sedere sul lavandino, alzandole la gonna e iniziando a darle dei baci sulle cosce e avvicinandosi sempre di più alle mutandine di lei. Per colpa del suo lavoro quando tornava la sera era già troppo tardi e lei dormiva, e non l’avrebbe mai voluta svegliare. Ma l’idea di non fare l’amore con lei da giorni gli metteva una fretta, la fretta di spogliarla e farla subito sua, e poi la consapevolezza di star facendo qualcosa di sporco nel bagno del signor Kujo gli mise addosso un’adrenalina che gli fece spostare di pochi centimentri gli slip della sua partner. Era già bagnata e pronta per lui. Giorno avrebbe dovuto stare attento a non impazzire di fronte a quella visione e a quel profumo caldo e avvolgente che le avevano dato gli ormoni della gravidanza. Infilò un dito e la sentì gemere più forte. “Mia adorata, non dobbiamo farci sentire giusto?” Lei si tappò la bocca con la mano e lo lasciò continuare. Giorno tolse il dito e leccò i liquidi di Jolyne: era un sapore delicato ma forte e travolgente, proprio come la loro proprietaria.
“Che ne dici se li facciamo aspettare ancora un pochino?” Si abbassò la zip dei pantaloni, non smettendola di baciarla neanche per un secondo. La penetrò dolcemente dandole un bacio sulla fronte e iniziando con delle spinte leggere per poi aumentarne l’intensità.
“Immagina cosa penserebbe il tuo adorato papà che ci tiene tanto a te se mi vedesse prendere con tutta questa impazienza sua figlia, fare l’amore con lei sul lavandino del suo bagno e farle trattenere i gemiti mentre lui aspetta nella stanza accanto.” Giorno aveva lo sguardo carico di eccitazione, le gote rosse e il membro che pulsava dentro il corpo di Jolyne, che era seduta a gambe aperte con gli slip ancora solo leggermente spostati e la scarpa col tacco destra che si stava sfilando per le spinte che il suo fidanzato dava dentro di lei a costanza regolare. 
“G..giorno..ti prego..ah-AAAH! Oddio ti prego, non smettere!!” Raggiunse l’orgasmo velocemente, stringendolo forte a sé ancora in preda ai brividi del piacere. “Ti amo.”
“Ti amo più di ogni altra cosa al mondo Jolyne, e sono disposto a sopportare tuo padre tutta la vita per stare al tuo fianco.”
“Uh, che uomo coraggioso che sposerò.”
Le iridi di Giorno si strinsero per la sorpesa. “Dici sul serio? Ci sposiamo?”
“Ovvio che ti sposo, papino.”
“Oddio, non chiamarmi più così o non ci metto neanche un secondo a rifarti mia.”

Uscirono dal bagno ridendo, sotto lo sguardo stupito di Jotaro che vedendo sua figlia così felice come mai l’aveva vista, forse un’opportunità a quel damerino di un Giorno Giovanna l’avrebbe potuta dare.






(Posso dire che ho preso spunto dalla scena della cena di shrek per scrivere la parte della cena al tavolo? Posso?)
   
 
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