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Autore: cassiana    18/11/2022    0 recensioni
Altro giro, altra corsa. Un’altra raccolta di storie dedicate ai Pink Floyd partecipanti a varie iniziative e challenge stagionali e no. Ogni storia è a sè stante, vari avvisi e generi all’interno.
Disclaimer: ovviamente non possiedo nessuno dei Pink Floyd (sob). Questo è un lavoro di finzione e nulla di quanto raccontato è realmente accaduto. Nessuna diffamazione o calunnia è intesa. I personaggi sono la mia rappresentazione di fantasia delle persone reali, ma non c’è nessuna pretesa di verità dei dati biografici o storici.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Smutty David'
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Titolo: La miaoledizione della tredicesima luna
Fandom: Pink Floyd
Rating: M
Relazione: Rick Wright/OFC
Note: Questa storia partecipa all’iniziativa IT IS WEIRD HERE? OR IT'S JUST ME? UNCONVENTIONAL FANFICTION CHALLENGE @Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom FB
Questa storia potrebbe essere un ideale seguito di Di come Rick imparò a non mangiare mai più bacche sconosciute ma può essere… ehm, goduta anche da sola!
Warning: Vabbè, ma che vi devo dire? Weird sex, supernatural elements, smut, fluff, gente stranah che fa robbah, ma neanche troppo grafica alla fine.
Sinossi: Rick conosce una graziosa ragazza a uno degli after party della band, ma si dimentica che la luna piena è imminente. Forse lei potrà aiutarlo a risolvere un certo problema.




La miaoledizione della tredicesima luna




Rick si lasciò cadere pesantemente sul divano della sua camera d’albergo, le tende tirate a nascondere la notte nebbiosa: San Francisco era umida e calda e lui era stanco e snervato dopo il concerto di quella sera e relativo after party. Si accese una sigaretta e offrì il pacchetto alla ragazza che lo aveva seguito dalla festa. Lei scosse la testa facendo svolazzare i capelli neri tenuti fermi da un cerchietto decorato da due piccole orecchie da gatto. Aveva colpito subito Rick per il suo fare spontaneo e il suo abbigliamento singolare, lei si era definita una maiden loli, qualsiasi cosa avesse voluto dire: indossava un grazioso abito nero tutto merletti con colletto e grembiulino bianchi come se fosse una camerierina vittoriana, ai piedi portava delle baby-jane nere dalla suola spessa e tacco alto da cui spuntavano calze altrettanto nere con due graziosi fiocchetti proprio sopra le ginocchia. Insomma era un gradevole cambiamento rispetto alle solite fatalone che usavano frequentare i backstage. Avevano iniziato a parlare di Giappone e di gatti, un argomento particolarmente caro al tastierista dei Pink Floyd, soprattutto da quella malaugurata volta in cui aveva mangiato una bacca dai poteri sorprendenti quanto indesiderati durante un tour proprio in terra nipponica. Noriko si adagiò accanto a Rick e con fare sognante iniziò ad accarezzargli i capelli e fargli i grattini sul collo, lui chiuse gli occhi deliziato e rabbrividì un poco al contatto delle dita fresche della ragazza:

“Nee, non avevo notato che anche tu avevi indossato le orecchie, sei un neko-boy?”
“Un che?”

Le sopracciglia di Rick si sollevarono un poco mentre Noriko spiegava:

“Ma si, un neko-boy, un ragazzo gatto. Mmh, ma sono veramente morbide e ben fatte…uh, si muovono! Sono vere!”

Rick si tirò su allarmato dal tono della ragazza, ma quando si voltò a guardarla lei sembrava entusiasta. Si mise una mano sulla testa e constatò che gli erano spuntate le orecchie da gatto:

“Oh no, cazzo cazzo cazzo!”

Noriko lo guardava incuriosita socchiudendo i grandi occhi a mandorla con la testa piegata da un lato, mentre Rick si agitava.

“Che giorno è oggi? C’è la luna piena? Cazzo, è un fottuto disastro…devi, devi andare via. Per favore.”
“Calmati, vieni qua.”

Noriko fece lentamente distendere Rick sulle proprie gambe e iniziò ad accarezzarlo sulla testa e sotto al mento. Rick si sentiva sempre più rilassato da quelle carezze, il tono di Noriko era dolce e carezzevole:

“shii, shii…ecco qui. Domani sarà luna piena. Ecco, ecco: sei un così bravo micetto.”
“Io devo… puuur puur… devo…oh, siiii.”

Per un po’ Rick si godette semplicemente le carezze della ragazza che aveva preso a massaggiargli anche la pancia.

“Come mai sei diventato un neko-boy?”
“Io ho mangiato una…purrr purrr purr…cough…una bacca qualche anno fa. E da allora ogni tredicesima lunazione ho questa miaoledizione.”

Noriko ridacchiò teneramente:

“Ma sei così carino, ragazzo-neko.”
“Ma non voglio trasformarmi in un gatto!”

Rick si divincolò dalle braccia di Noriko e cercò di mettersi dritto, aveva già voglia di tonno e dovette tirare fuori la coda che gli gonfiava il dietro dei jeans, facendo esplodere la ragazza in una nuova scarica di risatine.

“E’ un completo disastro.”

Rick sconsolato iniziò a leccarsi una mano e passarsela sulle orecchie. Noriko lo osservò pernsierosa per un momento e si illuminò in viso:

“Yatta! Mi è venuta in mente un’idea per bloccare la trasformazione!”

Rick interruppe la sua toletta e la guardò speranzoso mentre la ragazza spiegava:

“Bisogna che tu scarichi un po’ la tua essenza vitale.
“Tipo, come vomitare? Potrei mangiarmi un po’ di capelli, aspetta…”
“No! Non vomitare, basta farti, come dite voi, sbor…”
“Ho capito!”

La interruppe Rick ancora più agitato, se possibile, la coda che frustava nervosamente l’aria. Ma forse aveva senso, in effetti non ci aveva mai pensato.

“Ok, ok. Allora vado di là e …e…provvedo.”
“Posso darti una mano se vuoi.”

Si offrì candidamente Noriko con un’espressione del tutto ignara sul visetto. Gli occhi di Rick si fecero grandi come piattini a quella proposta e lui si rese conto che non erano l’unica parte del corpo a essersi ingrandita. Dio, si vergognava così tanto…

“Vieni qui, gattino, da bravo. Lascia che ti aiuti.”

Come ipnotizzato Rick non potè fare altro che obbedire alla voce melodiosa di Noriko, con lentezza sedette sul divano e lasciò che lei gli sbottonasse i jeans prendendo in mano la situazione.

“Ooooh, mio…oh si…dio…”

Per un po’ entrambi osservarono le dita delicate di Noriko manipolare l’asta di Rick e scorrere sulla pelle vellutata. Rick chiuse gli occhi e lasciò cadere la testa all’indietro, miagolando il suo piacere. La presa si fece più salda in un lento movimento a spirale dalla base alla punta, poi accelerò mentre Rick muoveva il bacino scopando praticamente la mano della ragazza che non era tanto ingenua come lui aveva creduto. Ma ora non c’era più alcun pensiero nella testa di Rick, solo bisogno di scaricarsi, presto, presto, presto. Con un gemito prolungato raggiunse il colmo del piacere e si abbandonò disfatto sui cuscini. Le parole gli uscirono tremanti tra un ansito e l’altro:

“Meow! Grazie, è stato davvero…Oh, cazzo.”

Noriko si era sbottonata la pettorina mettendo in mostra due belle mezzelune notevoli imbrattate dal seme copioso di Rick, con un dito ne raccolse un po’ e guardandolo fisso se lo portò alle labbra piegate in un sorrisetto malizioso.

“Sai, si dice che i gatti possono arrivare ad accoppiarsi persino dieci volte in un'ora. Mi chiedo se…”

La reazione di Rick fu un palpito al basso ventre, il suo viso si allargò in un sorriso malvagio, gli occhi celesti sfavillarono in un lampo pericoloso:

“Beh, possiamo sempre provare e vedere se è vero!”
   
 
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