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Autore: Milly_Sunshine    19/11/2022    0 recensioni
Parodia degli young adult scolastici e dei loro stereotipi. A causa di una gravidanza adolescenziale Hope, detta Hopeless, ha dovuto lasciare la scuola. La sua formazione scolastica ne è stata duramente stroncata: non ha mai potuto partecipare a un ballo scolastico, né diventare cheerleader, né essere protagonista di un triangolo amoroso con i due ragazzi più belli della scuola, né tantomeno criticare con assiduità il cibo dalla mensa scolastica. A trentatré anni si iscrive dunque alle scuole serali nella speranza di rimediare, scoprendo che sarà in classe con l'amico d'infanzia Valentin, che non sa di essere il padre di sua figlia Destiny. Realizzando che Valentin è divenuto rozzo e ben poco attraente, Hopeless decide quindi di puntare al ragazzo più sexy della classe, Seraphin, e al suo compagno di banco Kostantin, contendendosi nel frattempo il ruolo di capo cheerleader con l'ex migliore amica Faith, cercando di corrompere la professoressa Prudence e facendo colpo sulla bidella Winter. /// Racconto scritto a tempo perso tra il 2019 e il 2022 e pubblicato anche sul forum Scrittori della Notte.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
Capitoli:
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A volte ritornano e questo capitolo è una di quelle volte. Dopo avere ceduto il POV nelle puntate precedenti ai Serakostaphin ero riuscita finalmente a riappropriarmi di ciò che mi apparteneva di diritto, in un sabato mattina di settembre in cui mi recavo insieme a mia figlia Destiny a fare shopping per il Ballo d'Autunno.
Mia figlia non sapeva ancora dove l'avrei portata, ma sarebbe stata senz'altro molto felice di sapere cos'avevo in programma per lei.
«Scusa, mamma, dove stiamo andando?» mi domandò, con un filo di emozione di troppo nella voce. «Mi avevi detto che mi avresti accompagnata a conoscere una tua amica broker finanziaria affinché potesse illustrarmi i segreti della sua professione, ma sbaglio o stiamo andando verso il centro commerciale?»
«Esatto» le confidai. «Dì la verità, non sei felice?»
«Cosa dobbiamo andare a fare al centro commerciale?»
«A comprare il mio vestito per il ballo scolastico.»
«Alle sette e mezza di mattina?»
«Esattamente. Voglio essere la prima a entrare, devo fare presto. Alle 14.00 inizio il turno al minimarket, non ho tutta la giornata a disposizione.»
Destiny si mise le mani tra i capelli.
«Ti prego, fammi scendere! Avrei potuto passare tutta la mattina a studiare, invece devo venire con te a vederti mentre ti provi cinquanta vestiti, tanto sappiamo tutte e due che alla fine sceglierai per quello meno costoso.»
«E ti sembra un problema comprare il vestito meno costoso?»
«No, mi sembra un problema essere costretta a venire con te. Non potevi portare Faith come al solito? E non potevi chiedere una giornata di ferie, così avresti potuto girare per i negozi fino a mezzanotte?»
«Perché?» le domandai, insospettita da quella sua proposta. «Volevi la casa libera fino a sera, in modo da poterti incontrare con il tuo ragazzo?»
«Non ho un ragazzo.»
«E allora cosa aspetti a trovartene uno? Credo che anche voi teenager presto avrete un ballo scolastico.»
«Voglio andare a casa a studiare. Possibile che sia così difficile da capire questo concetto?»
«Sì, certo, è un concetto incomprensibile. Voi giovani siete proprio dei disagiati, siete riusciti a inventarvi perfino la voglia di studiare. Il mondo andrà allo sfascio e sarà tutta colpa vostra. E ora scusami, ma quello è Valentin a bordo di una Vespa, devo assolutamente salutarlo.»
Per salutarlo feci una sgommata suonando il clacson e lo sfidai.
«Chi arriva ultimo al centro commerciale è scemo!»
Valentin non venne nemmeno verso il centro commerciale, quindi vinsi la nostra gara a tavolino. Parcheggiai la macchina accanto a quella di Kostantin e lo vidi seduto a bordo insieme a Seraphin, mentre aspettavano l'orario di apertura.
Siccome ero timida, per esigenze di trama feci finta di non vederli e mi diressi di soppiatto verso il centro commerciale, seguita da Destiny che si era messa a tenere un comizio sulla contabilità.
Finalmente giunsero le 9.30 e mi precipitai nel primo negozio vicino all'ingresso. Vendeva lingerie, quindi comprai il completo meno costoso in assoluto, da indossare per il dopo-ballo in hotel. Mi dissero che aggiungendo due euro (moneta corrente nel piccolo paesino di New York nel quale mi trovavo) avrei potuto avere in abbinato anche un cerchietto con le orecchie da Playmate, quindi non mi lasciai sfuggire una simile occasione. Solo dopo avere fatto quell'acquisto realizzai che nel dopo-ballo non ne avrei avuto bisogno perché in qualità di protagonista avrei vinto sicuramente il titolo di Miss Ballo d'Autunno e indossato la relativa corona di latta.
Nel frattempo si erano fatte le 9.55 e dovevo assolutamente sbrigarmi, se non volevo rischiare di rimanere senza vestito per il più grande evento che si sarebbe tenuto nel mese di ottobre.
Uscii di scatto dal negozio di lingerie e mi precipitai verso uno di quelli che vendevano abiti da sera, schiantandomi contro due loschi individui che uscivano da un negozio di cravatte. Siccome non eravamo al pub, non temetti di subire una violenza sessuale, ma vidi comunque la signora Prudence che passava di lì per ogni evenienza per salvarmi la vita in caso di necessità.
Anche mia figlia la vide e andò a chiederle un autografo. Le vidi poi che dibattevano di argomenti economici e lasciai perdere, potevo anche fare a meno di Destiny. I due loschi individui nel frattempo erano caduti a terra per via del nostro scontro e si stavano rialzando a fatica.
«Seraphin, Kostantin!» esclamai, con una certa sorpresa. «Cosa ci fate qua?»
«Kostantin non possiede nessuna cravatta decente» mi informò Seraphin, «Quindi l'ho accompagnato a comprarsene una, dato che riteneva che solo il mio buongusto potesse essergli d'aiuto per risolvere un problema di tale entità.»
«Posso venire con voi?» li supplicai. «Sarei felicissima di aiutare Kostantin a decidere he cravatta comprare. È una cravatta per il ballo?»
Seraphin rispose: «Sì, è una cravatta per il ballo, anche se non è ancora sicuro che sua moglie Fallenangel voglia venirci. Io, nel frattempo, pensavo di invitart-...»
«Ehi, cosa fai?!» sbottò Kostantin. «Non puoi invitarla al ballo. Non adesso. È sleale, non mi hai ancora dato il tempo di andare a farmi i colpi di luce biondi.»
Mi resi conto che entrambi volevano invitarmi al ballo e per l'emozione rischiai di svenire. Poi mi ricordai di non essere una damigella dell'Ottocento ed ebbi una reazione più contemporanea: mi sentivo già tutta bagnata quando mi introdussi con i Serakostaphin all'interno del negozio di cravatte, sperando che presto con la stessa eleganza uno dei due si introducesse dentro di me.
Non sapevo chi avrei scelto tra i due, perché erano entrambi due figoni, ma non c'era problema, tale decisione avrei dovuto prenderla soltanto all'ultimo capitolo ed era mio dovere fare in modo che la fyccina durasse fintanto che l'autrice non si fosse stancata di scriverla.
Kostantin era eternamente indeciso, tutte le cravatte che vedeva sembravano non fare al caso suo, quindi alle 10.25 annunciai che andavo un po' di fretta e che dovevo assolutamente andare a provarmi un vestito.
Seraphin propose di fare una pausa dalla ricerca della cravatta e ci recammo in uno dei negozi di abbigliamento, che scelsi perché era il più low cost in assoluto.
Scelsi alcuni abiti a caso e mi diressi verso un camerino, pregando Seraphin e Kostantin di attendermi lì davanti in religioso silenzio. I due non rimasero affatto in religioso silenzio e all'esterno li sentii immersi in una discussione sul ballo scolastico.
«Avresti dovuto pensarci prima ai colpi di luce. Ti ricordo che sono il protagonista maschile di questa storia e ho tutto il diritto di invitare la protagonista femminile al ballo.»
«Avevi detto che non l'avresti fatto. Non puoi aspettare fino a domani sera? La parrucchiera di fiducia di Fallenangel ha accettato di ricevermi domani nel primo pomeriggio per darmi un look che possa fare cadere Hopeless ai miei piedi.»
«Ai tuoi piedi non hai ancora le Converse. Io sono un ragazzo pon-pon e tu no, non hai comunque speranze.»
«Lunedì inizio anch'io come ragazzo pon-pon, cosa credi, che non mi sia dato da fare? La signora Prudence si è già accordata con Hopeless: se anch'io farò parte della squadra delle cheerleader, passerà direttamente dalla media del sette a quella dell'otto.»
«Comunque arrivi tardi. Rubi sempre tutte le idee migliori a me. Sarai sempre l'eterno secondo, non potrai avere Hopeless.»
«Questo, se permetti, è tutto da vedere. Presto sarò riconosciuto come il vero figo della classe e allora non avrai più speranze.»
Era meraviglioso che due figonihhhh come loro si stessero contendendo le mie attenzioni quando avrebbero potuto fare colpo su qualsiasi donna, ma ero stanca di sentire le loro chiacchiere, quindi li misi a tacere uscendo dal camerino indossando un abito color panna dalla scollatura molto abbondante, con uno spacco laterale che arrivava quasi fino all'inguine. Ero certa che la poca stoffa utilizzata fosse la ragione per cui quell'abito era il meno costoso tra quelli che avevo selezionato, ma era sempre bello unire l'utile al dilettevole, quindi i due iniziarono a fissarmi con la bava alla bocca e il desiderio di invitarmi al ballo.
Mi sentivo incredibilmente appagata, quindi nonostante fosse ancora presto tornai dentro il camerino, mi sfilai l'abito e tornai a indossare l'uniforme da cheerleader che per abitudine portavo anche nel tempo libero, poi andai alla cassa a pagare.
Consegnai alla cassiera venti euro e presi il centesimo di resto che mi venne indietro infilandomelo nel reggiseno. A quel punto ero pronta per fare un'ulteriore visita al negozio di cravatte, ma accadde un terribile misfatto.
Seraphin e Kostantin entrarono indisturbati nel negozio, mentre io mi schiantai addosso a un'altra persona che passava di lì per caso. Quella persona era Faith. Il sacchetto che conteneva il mio abito da sera color panna cadde a terra e si aprì, lasciando intravedere il pregiato tessuto low cost del grazioso ed elegante indumento.
Faith non parve soddisfatta di quello che vedeva e affermò che non solo era un abito da TrOyA, ma era anche un abito da StRaCçYoNa. Avrei dovuto sentirmi devastata, ma replicai che la tro*a stracciona era lei, che da ragazzina doveva elemosinare i miei "Cioè". Quel pensiero triggerante la fece indignare, dato che mi si avventò addosso e mi afferrò per i capelli, che quel giorno portavo raccolti in una coda alta perché l'autrice si era dimenticata che nel primo capitolo avevo i capelli corti. Mi piaceva il modo in cui la mia coda volteggiava quando facevo salti mortali nella mia uniforme da cheerleader e trovavo oltraggioso che Faith mi stesse tirando i capelli.
La afferrai per le tette e strizzai, finché non lanciò un urlo di dolore.
«È tutta scena» decretai. «Sono certa che ti piacerebbe tanto farti strizzare le tette da Seraphin.»
«Certo che mi piacerebbe e altro che farmi strizzare le tette» ribatté Faith. «Me lo s*operei in diverse posizioni e senza neanche attendere la sera del ballo scolastico.»
«Questo conferma che sei una TrOyA» puntualizzai. «Solo le tro*e fanno sesso in occasioni diverse dalla sera del ballo scolastico. Possibile che tu non abbia ancora imparato a comportarti entro i limiti della decenza?»
Cercai di strizzarle di nuovo le tette, ma Faith mi tirò un pugno sul naso, facendomi volare a terra. Chi credeva di essere, la signora Prudence al cospetto di un potenziale stupratore seriale? Era una vera e propria indecenza. Nonostante avessi deciso di non rivolgere più la parola a Valentin, avrei dovuto assolutamente tornare sui miei passi e parlargli per convincerlo a schierarsi dalla mia parte.
Vidi Valentin proprio quel pomeriggio, quando venne al minimarket per comprare delle salsicce da cuocere alla griglia, grazie ai soldi che gli aveva dato sua madre. Non mi sentivo ancora pronta per fare il grande passo, quindi rimandai. Era stata una giornata già abbastanza impegnativa: avevo comprato un abito da sera al prezzo di diciannove euro e novantanove, avevo accompagnato Seraphin e Kostantin in un negozio di cravatte e tra una cosa e l'altra ero guarita in circa due minuti e ventisette secondi da una frattura al setto nasale. Avevo anche abbandonato mia figlia al centro commerciale, cosa che ricordai soltanto a sera inoltrata, ma Destiny non si offese. Anzi, mi raccontò di avere conosciuto un ragazzo figlio di una commercialista e di un direttore d'azienda e di essersi innamorata seduta stante di lui, anche se non aveva né i capelli biondi né gli occhi azzurri. Non era neanche particolarmente muscoloso e non portava camicie sbottonate, quindi decretai che mia figlia aveva gusti di m*rda, ma non era un problema mio. Avevo un ballo scolastico al quale farmi invitare ed ero ormai pronta per l'evento. Non mi restava che attendere il duello tra i Serakostaphin per comprendere chi dovesse essere il mio cavaliere.
   
 
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