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Autore: Nina Ninetta    24/11/2022    0 recensioni
[TALES OF VESPERIA]
FIX-IT/CANON DIVERGENCE
Il mondo è salvo, ma Yuri ed Estelle non sono felici, soprattutto perché lei sta per sposarsi con un nobile che neanche ama.
Che fine ha fatto il suo sogno di voler viaggiare per mondi sconosciuti?
Storia Partecipante alla Challenge "To Be Writing 2022" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la penna.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultimo sogno
 

 
Flynn entrò nella stanza di Yuri dopo essersi annunciato con un colpo di nocche alla porta. Pur non ricevendo alcuna risposta dall’interno sapeva che l’amico era lì, lo aveva chiesto alla signora della locanda e lei gli aveva confermato ciò che già immaginava: Yuri non era uscito da giorni.
La piccola stanza era immersa nel silenzio, solo un lieve brusio proveniva dalla finestra socchiusa che affacciava sulla strada. Repede, il fedele amico a quattro zampe di Yuri, era disteso sul tappeto ai piedi del letto. Quando sentì Flynn entrare sollevò appena il capo e riconoscendolo tornò a sonnecchiare.
Yuri era disteso sul letto, dandogli le spalle. La sua scimitarra era adagiata al bordo di legno della scrivania, sopra alla quale Flynn notò l’invito alle nozze della principessa Estellise. Allora lo aveva ricevuto…
«Ehi, Yuri!» Lo chiamò Flynn. «Vieni ad allenarti con me?»
Yuri Lowell si voltò verso di lui, l’amico di una vita, guardandolo per qualche secondo negli occhi, poi si mise in piedi e afferrò la sua arma e, senza proferir parola, si avviarono insieme alle porte della città.
 
I due ragazzi presero posizione, entrambi brandivano la propria spada. Il primo a colpire fu Flynn, ma Yuri non si fece trovare impreparato, parando il fendente del compagno senza troppi problemi. Quando Flynn gli fu a una spanna dal viso, gli parlò:
«Da te non me lo aspettavo» disse.
«Cosa?» Yuri se lo scrollò di dosso con una spinta. In realtà sapeva a cosa si stesse riferendo Flynn.
«La principessa Estellise. Credevo che tu, più di tutti, tenessi a lei.»
Questa volta fu Yuri a scagliarsi contro l’amico, menando una serie di colpi brevi e veloci. Flynn parlava, tutti parlavano, ma nessuno sapeva.
Estelle era andata a fargli visita una settimana fa, Yuri l’aveva accolta come al solito, con una grande allegria, tuttavia la ragazza gli era parsa triste. Non si era trattenuta a lungo, come faceva di solito, semplicemente gli aveva consegnato la busta con il marchio del regno e atteso a testa bassa che lui la aprisse. Si trattava dell’invito al suo matrimonio, aveva spiegato che il Consiglio premeva affinché lei prendesse marito e quella casata nobile in particolare sarebbe stato un attimo affare per la stabilità del Regno. Prima di tutto, lei aveva il compito di pensare al bene del suo popolo, si era giustificata.
Yuri non aveva spiccicato parola, si era chiuso in un mutismo assoluto e da allora non l’aveva più rivista.
Adesso però Flynn era lì, cercava di comunicargli qualcosa che lui stentava a comprendere. O forse no, forse ci aveva pensato decine di volte, senza trovare il coraggio di farlo…
«È triste, Yuri» continuò l’amico, deponendo l’arma. Come volevasi dimostrare, Flynn non era andato a trovarlo per allenarsi. «Questo matrimonio la ucciderà pian piano.»
«È una sua scelta, noi non possiamo farci nulla.»
«Noi forse no, ma tu sì…» Flynn sospirò, rinfoderando la spada a lama lunga. «Ascoltami, le nozze si svolgeranno domani a mezzogiorno. Questa notte le mie sentinelle saranno di guardia al cancello come sempre, ma passeranno sotto alla stanza della principessa solo ogni mezz’ora per la ronda.» Detto ciò si allontanò con il suo procedere sicuro, lasciando Yuri a testa bassa e a pugni stretti.
 
Yuri Lowell era davvero abile quando si trattava di intrufolarsi da qualche parte. Raggomitolato nei cespugli che delimitavano il perimetro del palazzo reale, si muoveva piano, sfruttando il buio della notte senza stelle. Attese per qualche minuto, poi quando vide le guardie muoversi per il giro di ricognizione, scattò in avanti e camminò acquattato, rasentando il muro del castello fino a raggiungere la camera di Estelle. Aiutandosi con una corda si arrampicò alla sua finestra e vi sbirciò all’interno, ma i tendaggi non gli permettevano di vedere nulla, quindi picchiettò un paio di volte sul freddo vetro. Dovette ripetere l’operazione altre due volte prima che la principessa accorresse alla finestra. La vide scostare le tende con un cipiglio fra gli occhi, poi la sua espressione parve rilassarsi. Aprì la finestra e lo aiutò a scavalcare dall’altra parte.
«Yuri…» biascicò, trattenendo le lacrime. «Se ti trovano qui ti arresteranno» si sforzò di sembrare normale.
«Sono venuto per portarti via.»
«Portarmi via? Io domani mi sposo.»
«Vuoi davvero sposarlo?» Ecco la domanda delle domande, pensò Yuri. Ma era davvero pronto a conoscere la risposta? E se non fosse stata quella che si aspettava di sentire?
La principessa Estellise abbassò lo sguardo, le mani strette sul petto, forse anche per nascondere le trasparenze della sua camicia da notte.
«Non è tanto se lo voglio o meno, devo farlo per il mio popolo.»
«Hai già fatto tanto per il tuo popolo, Estelle!» Sbottò Yuri. «Per il mondo intero, ci hai salvato. Adesso è tempo di pensare a te!»
La ragazza sembrò chiudersi in se stessa e Yuri Lowell capì che forse aveva esagerato con quella esclamazione, quindi si calmò e le adagiò le mani sulle spalle.
«Ti ricordi la nostra chiacchierata la notte prima della battaglia finale?»
«Certo che me la ricordo. Ricordo ogni istante della nostra avventura» sorrise dolcemente Estellise.
«Mi dicesti che se avessimo vinto, il tuo sogno sarebbe stato quello di continuare a viaggiare per il mondo con me. Te lo ricordi?»
«Sì…»
«E allora cosa aspetti, Estelle?! Io sono qui, sono sempre stato qui…»
La principessa sollevò la testa e lo guardò intensamente negli occhi. Come avrebbe fatto a dirgli di no ora? In fondo era quello che aveva sempre sperato, ogni notte da quando aveva preso la sofferta decisione di sposarsi con un uomo che non amava: che Yuri Lowell andasse a salvarla, che la portasse via con lui, in giro per boschi e luoghi incantati.
«Mi cambio e partiamo» disse alla fine, la stessa frase che diede inizio alla loro prima avventura insieme. «Non spiare!» aggiunse, mentre sceglieva dall’armadio cosa indossare.
Yuri le dava le spalle, sorridendo mentre le sentiva pronunciare quella parole – sapeva benissimo che lo avrebbe fatto, proprio come l’altra volta -, intanto che teneva lo sguardo puntato sulla luna che stava sbucando fra le nuvole e la figura di Estelle che si rifletteva nel vetro immacolato della finestra.
 
Fine
 
 
Salve a tutti,
la challenge del mese di novembre prevedeva un Fix-it/Canon Divergence (all'interno della vostra storia dovrete "aggiustare" qualcosa che nel canon del fandom da voi scelto non vi è per nulla piaciuto).
Ecco, di questo capitolo della saga di “Tales of Vesperia” non ho amato il finale, troppo affrettato dal mio punto di vista, perciò ho pensato di riscriverlo.
Nina^^
  
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