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Autore: Marlowe    25/11/2022    3 recensioni
Stiles Stilinski è solo, Scott l'ha abbandonato per unirsi al branco di Derek e lui non è il benvenuto. Cerca di crearsi una nuova vita, peccato che i guai sembrano avercela con lui anche se ha tagliato i ponti con tutti il soprannaturale. Branchi di Alpha, serial killer e ora una malattia che sperava di non avere. Ben presto Stiles scoprirà che tutto ciò che sapeva di sè è una bugia.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Derek/Stiles, Deucalion, Scott McCall
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 9
 
STILES
 
Erano passate due settimana da quel tragico sabato, volevo poter affermare di non aver più ripensato a quel bacio, ma avrei mentito spudoratamente. A distrarmi con mia somma gioia c’erano le terapie che avevo iniziato.
Pochi cicli di chemio e avevo il corpo che urlava dal dolore. Il dottore era partito con una dose più pesante per avere un maggior contrasto, solo che al momento non sentivo molti benefici. Per fortuna Peter mi riaccompagna a casa perché dopo le cure ero talmente confuso e nauseato che era un miracolo riuscire a camminare in linea retta, grazie al cielo mi avevano fatto desistere, non sarei riuscito a guidare e non volevo che mio padre mi vedesse in questo stato pietoso.
Una volta finita la tortura in ospedale avevo due opzioni: o tornavo a casa e mi spiaggiavo sul letto oppure vomitavo l’anima in bagno; oppure andavo a casa di Peter dove la routine non cambiava di molto. La porta che avevo ipotizzato conducesse a una sua personalissima camera dei giochi, in realtà era una camera per gli ospiti che lui mi aveva gentilmente offerto…con la minaccia di non vomitargli sui tappeti, non sia mai! Pregiatissimi rettangoli di stoffa monocolore che avrà pagato un rene ma utili solo a raccogliere polvere, vomitarci sopra sarebbe stato solo un tocco di colore in più…ma cosa volete che ci capisca io di arredamento.
Oggi il mio badante lupesco mi aveva portato a casa mia, preferivo in realtà, quando si sta male è bello avere i propri oggetti di conforto attorno a sé e poi a casa di Peter non c’era il mio cuscino, senza quello non riuscivo a dormire.
Nemmeno ora riuscivo a chiudere occhio, non con Hale senior che rovistava fra i miei cassetti, che stava cercando?
<< Peter si può sapere che stai cercando?>>
Il lupo anziano si voltò verso di me sospendendo per il momento la sua ricerca, cosa pensava di trovare nel cassetto dei calzini?
<< Non sto cercando niente, sto solo curiosando, così…per passare il tempo>>
<< Non potresti leggere un libro o guardare la televisione come la gente normale? Cosa speri di trovare in quei cassetti?>>
<< Gente normale? Io non sono normale e tu lo sai benissimo. Perché dovrei fare quello che fanno tutti gli altri? Piuttosto come va la nausea?>>
<< Uno schifo, grazie per averlo chiesto. Se la smettessi di muoverti qua e là sono sicuro che andrebbe meglio, non puoi sederti e tenermi compagnia?>>
Il lupo rise ma fece quello che gli chiesi.
<< Hai bisogno che lo zio Peter ti racconti la favola della buona notte ragazzino?>>
Conoscendolo sarebbe capace di raccontarmi una storia in cui cappuccetto rosso seduceva il lupo cattivo, che in realtà era un licantropo, per poi rimanere incinta, così uccideva il cacciatore e la nonna e si fregava la casa per andarci a vivere con il lupo…non suonava nemmeno così male.
<< No grazie, distraimi piuttosto>>
<< Con piacere, hai sentito mio nipote?>>
<< Non capisco di quale nipote tu stia parlando, conosco a malapena Cora e non ho nessuna conoscenza di figure maschili a te imparentate>>
<< Certo e io sono Mago Merlino>>
<< Non ti ci vedo con la barba bianca Peter, so che puoi fare di meglio con gli esempi>>
<< Sei davvero un ragazzino pestifero, ma dalla tua risposta deduco di no, Derek non si è fatto sentire>>
Sorrisi amaramente, perché mai si sarebbe dovuto far sentire? Si era solo divertito con me per prendermi in giro e io ci ero cascato come un povero idiota. Ma se Derek si aspettava che mi precipitassi da lui come una damina offesa aveva capito male, il bacio era stato fantastico ma era finita lì, la consideravo un’esperienza in più prima di morire.
<< Anche volendo non potrebbe, ho bloccato tutti i numeri del branco, alla casa non si può avvicinare e a lavoro venite sempre a prendermi tu o mio padre>>
<< Ma non sei nemmeno un po' curioso di sapere perché ti ha baciato?>>
Sbuffai, perché insisteva tanto?
<< Si voleva solo prendere gioco di me Peter, ne abbiamo già parlato. Piuttosto state almeno indagando sui sacrifici umani? Il serial killer ha ucciso altre due persone e ormai ha cambiato categoria, non sono più vergini>>
Il che mi rendeva momentaneamente salvo, non ero stato con nessuno e giusto per puntualizzare, non li avevo nemmeno visti i bagni dello Jungle.
<< Derek non pensa siano legati a Deucalion, quindi non sta facendo niente>>
<< Siete degli idioti! Dovreste indagare ugualmente! Sono pur sempre sacrifici umani, cosa pensi che servano se non a invocare qualche cosa? Possibile che non ci arriviate? Devo davvero fare tutto io?>>
Mi ero alzato dal letto per la rabbia e ora ondeggiavo per la nausea, Peter mi fece sdraiare con la forza, ero troppo arrabbiato, perché non facevano niente? Stavano morendo delle persone innocenti e quei dementi dei miei ex amici erano troppo occupati a ringhiare contro un altro branco per fare qualcosa.
<< Stai giù ragazzino e calmati, non ti fa bene>> iniziò ad assorbire un po' del mio dolore, questa cosa era favolosa, la parte migliore di avere un lupo mannaro come badante.
<< Nemmeno sapere che c’è un assassino a piede libero mi fa stare bene. Non puoi parlarci tu con lui? Deaton è al corrente di tutto e so che ha parlato con il signor Argent. Gli Hale non dovrebbero essere i protettori di Beacon Hills? Non state proteggendo nessuno se non voi stessi!>>
<< Ti ho detto di calmarti>>
La faceva facile lui, a Peter del genere umano non interessava nulla, sapevo benissimo che per lui importava solo il potere ma pensavo che per aiutare me un po' fosse cambiato.
Lo sentii sospirare e alzarsi dalla sedia.
<< Parlerò io con Deaton se questo ti fa stare più tranquillo, però non posso prometterti niente. Questo assassino non è fra le nostre priorità>>
<< E se quello che sta uccidendo tutte queste persone fosse dalla parte di Deucalion e sta evocando qualcosa che lo aiutasse a distruggervi? Ci avete pensato?>>
<< Veramente no, ma è un’ipotesi interessante che vale la pensa di esplorare. Ora per favore vuoi dormire un po'? >>
<< Va bene zietto, ma tu promettimi che parlerai davvero con Deaton>>
<< Lo prometto…un’ultima cosa…>>
<< Sì?>>
<< Perché hai tutti questi pennarelli sulla scrivania? Non sapevo che sapessi disegnare>>
<< Non dire sciocchezze Peter, non so tirare nemmeno una linea retta>>
Guardai di sfuggita la scrivania per notare il disordine che vi regnava, molti fogli bianchi e pennarelli di vari colori…chissà quando li avevo tirati fuori, fu l’ultima domanda che mi posi prima di addormentarmi.
 
 
SCOTT
 
Non ero riuscito ancora a fare pace con Stiles, non riuscivo ad avvicinarlo da nessuna parte. Casa sua era come blindata e al lavoro c’era sempre suo padre o Peter. Perché lo zio di Derek passava tutto questo tempo con il mio migliore amico? Insomma era un pazzo psicopatico, davvero preferiva la sua compagnia alla mia? Avevo sbagliato ma non meritavo forse una seconda opportunità?
Tornai a casa dopo un’altra giornata infinita di scuola, almeno Isaac mi teneva compagnia durante le lezioni ma non era la stessa cosa.
I gemelli si erano improvvisamente calmati anche se notavo delle strane occhiate che Ethan lanciava verso Danny, sapevo che i due si stavano frequentando ma il gemello sembrava arrabbiato con il mio amico.
Parcheggiai la moto nel vialetto di casa e mi accorsi della macchina di mia madre, pensavo fosse in ospedale a quest’ora, che avesse cambiato turno?
Entrai in casa e la chiamai. In salotto e in cucina non c’era, seguii il suo odore fino alla sua camera e la trovai seduta sul letto a piangere.
Mia madre era una donna molto forte, non l’avevo vista crollare nemmeno dopo il divorzio con mio padre.
<< Mamma che succede?>>
Lei sussultò, non mi aveva sentito entrare. Cercò di asciugarsi le lacrime ma tanto ormai le avevo viste.
<< Non è niente Scott>>
Mi sedetti sul letto vicino a lei.
<< E’ successo qualcosa di brutto? È capitato qualcosa a papà?>>
<< Ma no figurati, chi lo sente mai quello>>
In effetti mio padre non si faceva mai sentire, nemmeno per gli auguri di compleanno o di Natale.
<< E allora cosa è successo?>>
Lei sospirò.
<< Ho promesso di non dirtelo Scott, ma davvero non ce la faccio a nascondertelo, preferisco tu lo sappia da me piuttosto che venirlo a sapere in un altro modo>>
E me lo disse, per la seconda volta il mio mondo cambiò drasticamente.
 
 
DEREK
 
Due interminabili settimane da quella serata al Jungle e del ragazzino non c’era traccia. Non mi aspettavo chissà quale reazione ma di certo non quella che aveva avuto per il bacio. Pensava davvero che lo stessi prendendo in giro? Non aveva visto quanto ero coinvolto? Ma poi cosa mi era saltato in mente? Perché accidenti l’avevo baciato? Per curiosità? Per rivalsa contro gli scherzi di mio zio? L’unica cosa che sapevo e che se lui non si fosse staccato l’avrei trascinato da qualche parte per andare ben oltre.
Ma da quando mi piacevano i ragazzi? Ero sempre stato solamente con donne, non mi erano mai interessati gli uomini, eppure lui era come una calamita per me, fin dal primo incontro. Inconsciamente mi trovavo sempre intorno a lui, mi nascondevo in camera sua, mi buttavo davanti alla sua macchina, lo seguivo in piscina. Stiles era la mia costante. Il mio istinto di lupo mi guidava verso lui e non sapevo perché non lo stessi assecondando. Forse volevo proteggerlo da Deucalion oppure solo da me stesso, avevo davvero dei grossi problemi con le relazioni, motivo per cui avevo invitato Jennifer in un bar di Beacon Hills, volevo mollarla. Oddio mollarla suonava come se noi due stessimo davvero insieme, ma a parte qualche bacio non mi ero spinto oltre con lei, non mi piaceva nemmeno, era troppo appiccicosa.
Ero seduto a un tavolino da almeno venti minuti, odiavo la gente che non era puntuale.
Finalmente arrivò e la guardai bene, davvero non capivo cosa mi avesse attratto di lei. Era una donna carina, non potevo negarlo, ma non mi suscitava niente la sua presenza. Mi diede un bacio su una guancia e si sedette tutta sorridente davanti a me. Ero pronto a scommettere che fra poco avrebbe smesso di sorridere.
<< Ciao Derek, sono felice di vederti>>
<< Ciao Jennifer, senti, dobbiamo parlare>>
Il sorriso svanì come pianificato, quando qualcuno ti diceva la frase “dobbiamo parlare” non era mai un buon segno.
<< Ah sì?>>
<< Voglio essere onesto con te. Sono passate alcune settimane da quando abbiamo iniziato ad uscire insieme ma, non riesco a provare nessun attaccamento verso di te>>
Troppo brutale?
<< Mi stai mollando?>>
<< Non è che noi stessimo effettivamente insieme in realtà, però sì>>
<< Non provi nessun attaccamento hai detto? Non mi trovi alla tua altezza? Non sono abbastanza bella o cosa?>>
No la scenata isterica non potevo sopportarla.
<< Tu non hai niente che non va. Sono io che non voglio relazioni al momento, ho questioni famigliari in sospeso e davvero non riesco a trovare un possibile legame fra noi due>>
Già perché a quanto pare ero attratto da un ragazzino scheletrico e dagli occhioni color ambra.
<< Hai per caso un'altra?>>
<< No Jennifer, non sto frequentando nessuna>>
Questo era vero, Stiles era introvabile, nemmeno per chiarire la storia del bacio riuscivo a parlarci.
<< Sai cosa ti dico Derek Hale? Te ne pentirai amaramente, potevo farti diventare grande e invece sarai come tutti gli altri>>
Uscì dal locale sbattendo la porta, queste uscite drammatiche non le capivo proprio. Che accidenti voleva dire la sua ultima frase? Poteva farmi diventare grande? Ero cresciuto da un pezzo, non avevo bisogno di lei. Almeno ero contento di essermela levata dai piedi. Non piaceva a nessuno del branco, Cora la detestava proprio e Peter mi guardava sempre strano, più strano del solito.
Dovevo ancora parlare con il mio caro zietto per quello scherzetto di cattivo gusto che mi aveva giocato.
 
 
Tornai al loft e guarda caso trovai proprio Peter seduto tranquillamente sul mio divano, stava leggendo un libro, dall’aspetto sembrava antico.
<< Ciao nipote>>
<< Ciao anche a te zio, cosa ci fai qui? Non potresti andare a casa tua?>>
<< Potrei, ma so che poi ti mancherei troppo, quindi resto qui>>
Perché non potevo avere dei parenti normali? Aveva di nuovo l’odore di Stiles addosso, mi faceva arrabbiare il fatto che lui potesse vederlo e io no.
<< Sembri frustato nipote, la maestrina non ti soddisfa abbastanza?>>
<< L’ho appena mollata>>
Non so perché ma mi sorrise felice, io davvero non lo capivo mio zio.
<< Questa è un’ottima notizia!>>
<< Se lo dici tu. Piuttosto, io e te abbiamo un discorso in sospeso>>
<< Non mi sembra>>
<< Sembra a me! Come hai potuto farmi credere di avere una relazione con Stiles?>>
Chiuse il libro e tolse un granello invisibile di polvere dai pantaloni.
<< Suvvia nipote, che divertimento ci sarebbe stato nel dirti che io e Stiles siamo solo amici? Sembravi così infuriato, era molto divertente vederti ridotto in quello stato>>
<< Non lo è stato affatto quando mi sono precipitato in quel locale però>>
<< Davvero? Eppure mi è parso di capire che ti sei approfittato del momento per strappare un bacio al ragazzino>>
<< Te l’ha detto?>>
<< Certo che sì, in piena crisi isterica è venuto a casa mia a inverti contro. Vuoi sapere se poi l’ho baciato come ha minacciato di fare?>>
La sola idea di mio zio che baciava Stiles era sufficiente a farmi andare fuori controllo.
<< No grazie, preferisco vivere nel dubbio>>
Perché il ragazzino non poteva davvero aver avuto il coraggio di andare da mio zio a pretendere un bacio per cancellare il mio o sì?
<< Comunque lui insiste con il fatto che dobbiamo indagare sul serial killer e sui sacrifici umani, ha tirato fuori una teoria interessante in realtà>>
Figurarsi se non aveva una sua ipotesi, sfornava idee a tutto spiano e ci azzeccava quasi sempre.
<< Sarebbe?>>
Peter non riuscì nemmeno ad aprire bocca che Scott si precipitò dentro al loft aggredendolo, il comportamento di questo ragazzo stava davvero peggiorando, bisognava dargli una raddrizzata, anche se non mi dispiaceva vederlo attaccare qualcuno che non fosse il sottoscritto.
<< Come hai potuto non dircelo?>>
C’era da dire una cosa su Peter, si staccò con eleganza Scott e lo fece volare contro il muro con una facilità che io ancora non padroneggiavo.
<< Quindi ora lo sai?>>
<< Me l’ha detto mia madre>>
<< Melissa aveva promesso di mantenere il segreto>>
Evidentemente mi ero perso un passaggio.
<< Sono il suo migliore amico, è compito mio aiutarlo, non tuo>>
<< Ma lui non ti vuole accanto a sé Scott>>
Questo sembrò ferire l’adolescente, ma di che stavano parlando?
<< Si può sapere di cosa state parlando?>>
Mio zio non aprì bocca, evidentemente per lui quella promessa aveva ancora importanza quindi mi rivolsi a Scott, quello che disse fece ululare il mio lupo dal dolore.
<< Stiles è malato, sta morendo>>
 
 
 
NOAH
 
Guidavo a tutta velocità verso la clinica di Deaton, essere lo sceriffo aveva i suoi privilegi, nessuno poteva multarmi.
I sensi di colpa mi stavano logorando dentro, tutto quello che stava passando Stiles era solo colpa mia. Il mio bambino stava morendo per la mia stupida paura.
Parcheggiai e raccolsi i fogli che tenevo sul sedile del passeggero, quei disegni non promettevano niente di buono.
Aprii la porta e Deaton era già lì ad aspettarmi.
<< Ciao Noah>>
A volte mi chiedevo come facesse a sapere le cose in anticipo.
<< Ciao Deaton, possiamo parlare?>>
Mi fece entrare dentro l’ambulatorio, stesi sul tavolo in acciaio tutti i disegni e notai che li osservò con attenzione, ne prese uno in mano e sbiancò per quello che vide.
<< Da quando ha riniziato a disegnare?>>
<< Una settimana, glieli porto via prima che si accorga di averli finiti>>
Deaton annuì con la testa.
<< Cosa vuoi chiedermi Noah?>>
<< Sta morendo Deaton, ed è tutta colpa mia! Se anni fa non avessimo fatto quello che abbiamo fatto ora non starebbe così>>
<< Tu e Claudia eravate spaventati>>
<< Questo non ci giustifica, non ora che lui sta morendo. Per favore, annulla il rituale, salva mio figlio>>
Dovevo salvare la vita di Stiles.
 


ANGOLINO DI MARLOWE

Buongiorno a tutti, ecco il nuovo capitolo. Non mi dilungherò nelle mie solite domande, di solito nessuno mi risponde, dirò solo questo... cosa ha combinato Noah anni fa?
Ringrazio Tre 88 l'anima buona che mi recensisce sempre, credo che altrimenti la storia sarebbe stata già cancellata
A presto
Mar
  
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