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Autore: Violet Tyrell    01/12/2022    0 recensioni
Chi era, Minos, prima di abbracciare la causa di Hades?
Lui stesso lo aveva dimenticato, e non si poneva più domande strane su cosa fosse meglio; da quando era giunto in Ade, Minos aveva trovato la propria dimensione e non sentiva la mancanza di quella vita terrena che aveva vissuto per tanti anni.
Minos- Giudici - Nuovo pg.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grifon Minos, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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der puppenspieler 9
Der Puppenspieler



Ricoprì le impronte camminandoci di nuovo sopra, poi rise, divertita. Era un modo abbastanza stupido quello, di passare il tempo, ma non aveva voglia di stare chiusa all'interno; Elise si stava così dilettando semplicemente nel camminare, un passo dopo l'altro in quel piccolo boschetto ora completamente bianco, in assenza di Minos. Lo spectre era tornato nell'Oltretomba ma non le aveva chiesto di accompagnarlo, cosa di cui Elise si sentiva abbastanza grata.
Aveva bisogno di quei giorni di improvvisa quiete, nonchè di relax dato che in qualche modo di continuare l'addestramento non si era più parlato. Il Giudice aveva addotto come scusa che tanto ormai le aveva più o meno insegnato tutto, mancava solo il risveglio totale per lavorare meglio sui poteri che avrebbe avuto a sua disposizione; per quello però che riguardava il cosmo e l'allenamento fisico era pronta. Elise però era ben consapevole che fossero delle scuse, nulla di più. Era forse vero che con dei poteri più definiti avrebbero ptuto fare un lavoro più preciso, tuttavia lui avrebbe potuto tranquillamente imporle di proseguire gli esercizi, o cose simili.
Non c'era nemmeno bisogno di sapere la motivazione di quella decisione e lei lo sapeva benisismo: l'improvviso avvicinamento avuto durante la visita a Frogmore Castle non era rimasto relegato in quel piccolo angolo di quiete, ma si era trasformato letterlmente in un'esplosione, un po' come se entrambi non avessero atteso altro che quel momento per rivelare ciò che erano davvero l'uno per l'altra. E nonostante la rapidità, era avvenuto con una tale naturalezza che Elise quasi ora non ricordava cos'era accaduto prima; la stessa cosa doveva valere per Minos, si era detta dopo quei giorni quasi tranquilli.
Quasi. Nonostante tutto lei era comunque sempre pronta a difendere il proprio volere, persino in quella strana relazione. Era strano come le pareva di essere passata al credere di non sopportare la presenza di Minos vicino a lei al trovare invece che fosse l'assenza, il problema, anche se sapeva che aveva a che fare solo con gli spectre e non con alto.
Si spostò una ciocca dagli occhi e continuò a camminare, consapevole di essere del tutto sola. Quel luogo era perfetto, se non fosse stato per il freddo, ma a parte quello era ben isolato e lei in quel momento preferiva non dover rendere conto a nessuno di ciò che faceva.
Devo proprio convincerlo a venire a pattinare, qui il ghiaccio è magnifico.
Elise aveva osservato il laghetto poco distante e affollato dal nulla, se fosse riuscita a convincere Minos ad accompagnarla al suo ritorno o - più probabilmente - il giorno successivo, avrebbero potuto divertirsi un mondo. In qualche modo sapeva come fare, forse sarebbe bastato chiederglielo con dolcezza, cosa che aveva notato in quei giorni, funzionava sempre. Non c'era una cosa a cui le avesse risposto in modo negativo, anche se magari aveva fatto finta di brontolare un po', ma alla fine l'aveva sempre spuntata. Sorrise a quel pensiero: lo stesso Minos sembrava molto differente, lo aveva notato. Nonostante si mostrasse sempre molto algido e inflessibile, gli occhi erano meno severi e sembrava a volte che la linea delle labbra fosse sul punto di mostrare all'improvviso un sorriso dal nulla. Come un sole che faceva capolino da dietro fitte nubi.
"Oh... AHHHHHHH"
Elise non si era accorta dell'ostacolo umano a cui era andata addosso e rischiò di finire a terra; all'ultimo però una mano l'afferrò con gentilezza per la vita impedendole una brutta caduta. Elise era sul punto di esibire il suo miglior sorriso e ringraziare Minos - convinta si trattasse di lui, giunto dal nulla - ma rimase completamente basita nel non riconoscere il suo salvatore.
"Devi fare attenzione, ti potresti fare molto male."
Voce armoniosa, aspetto semplicemente perfetto anche se un po' troppo effemminato per i suoi gusti, ed espressione eterea. Elise non credeva di conoscerlo, ma era certa che si trattasse dell'uomo più bello mai visto fino a quel momento. Persino i capelli di un curioso azzurro, come i suoi occhi, non l'avevano minimamente turbata, come se fosse normale avere quella strana cromatura in una chioma. Per un momento pensò fossero tinti, o magari anche una parrucca, ma aveva l'impressione che fossero reali.
Dulcis in fundo, tra i capelli aveva una rosa nera. Un altro punto sul suo fascino.
Elise rimase spiazzata per poi rendersi conto che stava balbettando come un'idiota.
"Io... grazie... non guardavo dove andavo."
E quello era ovvio, stava solamente seguendo le proprie impronte, in un passatempo che dire stupido era poco. Adesso, invece, il suo sguardo era stato attirato da quella creatura tanto perfetta. Anzi per un momento aveva pensato di essersi sbagliata e che fosse una ragazza, ma ora era certa che non lo fosse. Lui rise in modo garbato. Finto. Ma lei non riuscì a percepirlo, stregata da cotale visione e si imbarazzò ancora di più quando lui le rivolse un cortese quanto inaspettato baciamano.
"Questo mi sembra evidente. Non credevo questo luogo fosse abitato, posso domandare il tuo nome? Io sono Aphrodite e vivo qui vicino."
Elise si sentiva stranamente stordita. Che fosse solamente perchè quello strano individuo grondava fascino? Era una reazione abbastanza curiosa per lei, comunque. Si rese conto che stava aspettando una risposta.
"Elise. Hai uno strano nome, di dove hai detto che sei?"
L'aria si era riempita di uno stranissimo odore. Intenso, dolcissimo e inebriante. Così tanto che la ragazza fu costretta a sbattere le palpebre alcune volte, ed era sempre sorretta dal braccio di Aphrodite. Lui le rispose qualcosa ma Elise era riluttante a chiedergli di ripetere, non aveva capito nulla di quello che diceva; si portò una mano alla testa. Fino a pochi minuti prima si sentiva benissimo, che cosa stava quindi accadendo?
Non aveva visto l'improvvisa coltre di rose rosse che ricoprivano la neve e anche se fosse successo, come avrebbe potuto associarle al suo improvviso malessere; la cosa curiosa era che nonostante tutto, riuscì in qualche modo a sostenere una breve conversazione con quell'affascinante sconosciuto, di cui non riusciva però a ricordare nulla. Alla fine percependo di nuovo il gelo naturale del pomeriggio norvegese, Elise si scrollò nel tentativo di levarsi di dosso quell'apatia, o ciò che credeva fosse apatia.
Non riuscì più a distinguere la realtà e questa volta quando cadde, stramazzò davvero al suolo per poi essere raccolta stile sacco di patate da un Aphrodite dallo sguardo quasi disgustato, ma lieto di avere raggiunto il suo scopo così in fretta. Ripulì la zona dalle sue rose, solo alcuni petali presto coperti dalla neve avrebbero testimoniato il suo passaggio.
"Ci siete riuscito?"
La voce era incredula e il Gold Saint non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi: sapeva benissimo chi era, anzi si aspettava da prima la sua comparsa.
"Come se ci volesse tanto a far capitolare una cucciola di spectre: basta coglierla alla sprovvista e fare leva sulla sua stupidità. Ma come potresti capire tu che sei una schiappa, per fortuna in pochi sanno che ti ho addestrata io".
Aphrodite degnò di uno sguardo disgustato la silver saint col volto coperto che accusò il colpo: si era o no fatta sfuggire proprio Minos anni prima, convinta pure di averlo eliminato quando ancora non era il mostro di potenza che era ora? Solo all'idea che non se ne fosse neppure accertata, della sua morte, gli faceva ribollire il sangue. E ora si stupiva pure che lui riuscisse ad avere la meglio su una stupida allieva. Che donna insulsa che era, forse avrebbe dovuto eliminare lei... magari l'avrebbe fatto se non si dimostrava utile.
"Sei ancora dell'idea, quindi? Serve qualcuno che le faccia la guardia, in attesa..."
Indicò Elise svenuta con la testa.
"Si! Non vi deluderò, Maestro! Ma dove pensate di nasconderla? Credevo la voleste uccidere subito?"
La voce di Rosaria pareva improvvisamente dubbiosa, come se non si fosse aspettata quel risvolto; d'altronde Aphrodite non si era minimamente preoccupato di darle i dettagli, essere un cavaliere d'argento non la rendeva necessariamente affidabile. Anzi, era proprio inutile, ma dato che voleva rendersi meno insulsa poteva provare ad affidarle quel compito.
"Non essere sciocca. Gordon l'hanno forse ucciso subito? No. Ho già preparato la sua speciale prigione, vedi di stare attenta a camminarci in mezzo, se  ci muori in mezzo sarà solo un tuo problema."
Gordon di Ara era effettivamente ancora vivo, ma... messo male. Si guardò attorno, c'erano solo loro.
"Vediamo se il Grifone recepisce il messaggio. Lui si è occupato delle torture del nostro Gordon, ora io mi occuperò di questa qui. Ora andiamo, ti dirò i dettagli quando arriveremo".
E in un modo che non sarebbe piaciuto a nessuno dei due, specialmente a lei. Poco dopo solo l'intenso odore di rose rosse permeava ancora l'aria, ma di loro tre non c'era più traccia.


***



Minos aveva l'impressione che tutti avessero gli occhi puntati su di lui. Una sua idea, si sentiva estremamente vulnerabile, tanto da credere che i presenti nella vasta sala del Tribunale sapessero che cosa aveva fatto e lo guardassero con aria inquisitrice. Persino Rune sembrava impegnato a capire il motivo del suo continuo silenzio mentre stava leggendo alcuni testi antichi.
"Cos'hai da guardare?"
Lo apostrofò così, convinto che Rune si fosse fissato a osservarlo e avesse distolto lo sguardo solo all'ultimo momento; il suo vice Procurator infatti sobbalzò ma dichiarò di non sapere di cosa parlava. Minos si chiese se non fosse lui troppo nervoso, anche se all'apparenza nulla si notava: aveva forse immaginato che lo spectre lo aveva fissato? Anche quell'inutilità di Marchino sembrava più lento del solito nel suo compito di ripulire gli angoli sporchi, come se pure lui si fosse fissato.
Forse si stava sbagliando? Riprese il controllo su di sè mentre continuava a rileggere quella pagina per almeno la quarta volta senza capirci nulla, tanto che fu costretto a ricordarsi il motivo per cui aveva deciso di prendere in mano quel tomo. Ah si, le vecchie guerre sacre, certo... doveva cercare le informazioni su cos'era accaduto per evitare di ripetere gli errori, dopotutto stava per avvicinarsi inesorabilmente il momento delle battaglie vere e proprie e lui ci teneva a non farsi trovare impreparato. A distrarlo fu un rumore di passi regolari e dalla cadenza aggraziata, tanto che pensò per un momento si trattasse di una donna; considerando che Elise non era lì e non aveva le capacità per giungere nell'Oltretomba da sola, ipotizzò si trattasse di lady Pandora. Prima di voltarsi si stampò sul volto l'espressione da spectre rigido e inflessibile che era adatta  a lui, ma quando si voltò, non vide Pandora. E nemmeno una qualunque figura femminile.
"Che cosa fate tutti qui?"
Non era nemmeno una persona sola: Aiacos e Rhadamantys erano giunti lì tenendo per le braccia uno stranissimo Bruno. Minos non l'aveva neppure riconosciuto subito da tanto pareva diverso: era lo stesso ragazzo coi capelli scuri ribelli e la sua surplice, ma gli occhi... gli occhi parevano qualcosa a sè stante. Erano di un verde così luminoso da abbagliarlo e quasi indurlo a fare un passo indietro. Anzi, tutta la figura di Bruno pareva rilucere di un verde brillante che gli sembrava spettrale in maniera grottesca.
"Blatera da ore, forse è meglio che lo senti anche tu. Penso abbia Visto qualcosa, o dice così almeno..."
La voce della Viverna era stranamente cupa, cosa che lo colpì e tornò a dedicare la sua attenzione allo spectre che sembrava non riuscire a rimanere in piedi da solo. Si chiedeva perchè l'avessero portato proprio da lui, soprattutto loro due...
"Accadrà stanotte, quando la luna lascerà il proprio posto per fare sorgere il sole."
Pareva già una contraddizione si disse il Giudice, non era notte quando il sole sorgeva, era l'alba, ma Minos non riuscì a chiedere a cosa si stesse riferendo: Bruno lo osservava e in quel momento Minos si rese conto che lo spectre non lo vedeva affatto e doveva essere sotto l'influsso dei suoi stessi poteri. Eppure nonostante quegli occhi in apparenza vuoti, Minos si sentiva più che mai al centro dell'attenzione.
"La stella malefica si libererà con inaudita violenza e riverserà tutta la sua rabbia contro chi la circonda e distruggerà ciò che incontra."
Ecco perchè, parlava di Elise. Da quello che sapeva lui era l'ultima stella a doversi ridestare.
Sembra una buona notizia... finalmente si sveglierà...
Il suo duro lavoro sarebbe stato finalmente ripagato... inoltre alla luce dell'evoluzione del loro rapporto, Minos ci teneva particolarmente a levarsi i panni dell'insegnante di dosso. Non che sarebbe cambiato molto, sempre a lui doveva la sua futura lealtà come spectre dato che non avrebbe lasciato che fossero gli altri due a raccogliere i risultati. Sarebbe stata parte della sua legione, era ovvio. Il resto... il resto sarebbe stato tutto da vedere, ovviamente. Si sentì quasi meglio in fondo, avrebbe potuto avere tutto, c'era solo da capire in che modalità destreggiarsi poi ma ci avrebbe pensato a suo tempo.
Bruno continuava a blaterare. Quello spectre era a dir poco terrificante, secondo la sua opinione: tra le varie parole ne captò alcune. Catastrofe. Imprevisto. Spegnimento. Non ci capiva nulla.
"Allora meglio che vada a prepararla. Se il risveglio è imminente devo essere presente, così da gestire al meglio la cosa..."
In realtà Minos non si aspettava grossi problemi a riguardo: aveva già assistito ad altre stelle malefiche ridestate  e nessuna aveva creato problemi.
Anche se questa è Elise, è potenzialmente già un problema di suo...
Sorrise al pensiero senza rendersi conto di non essere da solo, ma in quel momento Bruno parve aggrapparsi a lui, più fuori di sè che mai, gli occhi quasi ingigantiti.
"Non la troverai! Devi cercarla la dove è nata la rosa d'oro!"
Che andava blaterando, si chiese Minos estremamente infastidito da quell'atteggiamento, senza riuscire a evitare che gli finisse addosso. Cos'era la rosa d'oro? E soprattutto cosa doveva cercare?
"Forse è successo qualcosa alla tua allieva, Minos? Magari potresti controllare, non credi?"
"Rhadamantys... quella ragazza è meno sprovveduta di quanto chiunque non creda. L'ho addestrata io, in fondo..."
Però c'era qualcosa che non lo convinceva, poco prima uno stranissimo brivido gelido gli aveva attraversato la schiena, come un'ammonizione. Però dubitava fortemente fosse qualcosa riguardo a lei, le aveva creduto quando gli aveva promesso che sarebbe stata alla larga dei guai; inoltre se proprio fosse stata in pericolo poteva avvisarlo. Aveva ancora quella pietra con sè, quella che le aveva consegnato lui agli inizi per evitare che si cacciasse in situazioni pericolose. Doveva solamente stringerla per avvertirlo e lui sarebbe corso... o volato, più probabilmente.
"Avevo comunque deciso di andare. Vedrete che non è successo nulla, al massimo mi aspetto abbia buttato giù qualche porta coi suoi capricci."
Si finse più sicuro di quello che era. Sentì Aiacos sghignazzare mentre si allontanava, ma non perse tempo a chiedergli perchè: l'amico aveva quasi delle antenne, avrebbe capito subito cosa non gli aveva ancora raccontato.

Il luogo era immerso nel silenzio mentre Minos passava attraverso le varie stanze, con lo sguardo verificando che fosse tutto come al solito. L'atmosfera sembrava pesante ma anche quello era normale, lì.
"Hai visto Elise?"
Lo chiese a uno degli spectre che teneva lì come una sorta di guardia ma questi scrollò la testa.
Magari non voleva nessuno intorno, sarebbe strano, ma perchè no...
Se lo disse varie volte che non c'era nulla di strano; non pensò di andare a guardare fuori, non c'era alcuna distrazione... a meno che non si fosse mossa verso Oslo? Era troppo lontano e in quel caso credeva lo avrebbe avvertito: alzò lo sguardo, il pallido sole si era già ritirato da ore, ma era ancora tardo pomeriggio e  a lui iniziavano a venire dei dubbi.
"L'hai trovata?"
Si rese conto dopo di non essere solo, voltandosi e vedendo Aiacos e Rhadamantys che erano entrambi giunti lì certamente tramite il teletrasporto o il portale infernale.
"No. Forse si sta solo allenando per conto proprio..."
Ma nemmeno lui ci credeva, poi chiese loro perchè fossero effettivamente lì. Avrebbe dovuto preoccuparsene solamente lui essendo sua allieva. Aiacos si strinse nelle spalle.
"Quel Bruno ci ha praticamente spedito qui a calci... in senso metaforico, ha detto che è una cosa seria. Quello ha Visto qualcosa ma non riesce a dirlo in modo comprensibile: dato che comunque siamo amici e che stiamo anche morendo di noia, possiamo aiutarti a cercarla. Magari si è solo appartata con qualcuno e tu non lo sai".
Ghignò pure nel dirlo e Minos avrebbe voluto picchiarlo ma si contenne.
"D'accordo allora dividiamoci e esploriamo i dintorni".









Note:


buongiorno. Ci ho messo un po' perchè l'ho dovuto riscrivere due volte, c'era sempre qualcosa che non mi ispirava ma ora credo di essere abbastanza soddisfatta.
Piccolo excursus su cosa è successo tra i due tramite qualche parola di Elise, che non vi sembra si sia un po' quietata? <3 ma ormai siamo proprio agli sgoccioli, la stella è pronta e sta per liberarsi u.u
al momento giusto direi visto chi è arrivato. Salutate il mio amatissimo Aphrodite dei Pesci che.... che sarà il bastard inside che conosciamo dal'opera originale .___. voi non avete idea di quanto io ami Aphrodite e ritenga ingiusto il trattamento che gli è stato riservato nella serie classica... tuttavia esattamente come nel Canvas, Minos ha a che fare con Albafica, altrettanto ovvio era che ci fosse Aphrodite qui. E farà danni.
tanti nd aphrodite tutto soddisfatto
Rosaria allieva di Aphrodite :P ma decisamente più scarsa :P che qui Aphrodite sarà tutto tranne che debole. Spero vi piaccia il loro ingresso.

Bruno che vede cose. Potrei chiamare così la seconda parte lol che poi se Minos avesse saputo da subito dei deliri di Bruno, forse si poteva evitare il rapaimento u.u
o forse no dato che io sono sadica.

Vi do appuntamento circa attorno a natale, penso. Forse prima ma vediamo. Nel caso buone feste a tutti!



STardust 94:
Minos: guarda che tecnicamente sono io il protagonista, mica lei...
dai stai buono u.u sono molto felice che ti sia super simpatica e spero ti piaccia anche questo capitolo, fammi sapere :D

   
 
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