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Autore: Milly_Sunshine    03/12/2022    2 recensioni
Aurora, giovane professoressa di matematica, viene invitata a trascorrere un weekend a casa di un'amica di famiglia. Oscar è il figlio della padrona di casa, è un giornalista che ha lasciato il lavoro per inseguire il sogno di diventare scrittore. Tra i due c'è una forte attrazione e sembrano destinati fin da subito l'una altro. Tuttavia, non sempre la realtà è facile come la si immagina e a volte basta poco perché vecchi segreti che dovevano rimanere tali possano venire alla luce: nel passato di Oscar ci sono ombre e segreti dolorosi sui quali Aurora vuole fare luce. Contesto "persone adulte che vivono negli anni '80/90" non esiste come opzione, quindi vada per contesto generale/ vago, l'unica che può essere adatta.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Oscar entrò nel bar dove i suoi amici - o, per meglio dire, gli amici di Nico - lo stavano aspettando. Non avrebbe programmato di rivederli, se al suo ritorno, la domenica sera, non avesse trovato un messaggio nella segreteria telefonica. Era da parte di Vittorio, che gli chiedeva di mettersi in contatto con lui quando fosse tornato dalle vacanze. Oscar aveva lasciato passare alcuni giorni prima di ricontattarlo, poi si era deciso. Vittorio gli aveva proposto di vedersi quella sera stessa e gli aveva comunicato luogo e data.
Arrivò puntuale, ma vide subito Paolo seduto a un tavolo. In un primo momento Oscar pensò che fosse solo, poi si accorse di Vittorio, a qualche metro di distanza. Stava facendo una partita a biliardo contro una donna che Oscar vedeva solo di spalle. Era bionda e aveva i lunghi capelli raccolti in una treccia. Non fu difficile riconoscerla dall'acconciatura.
Oscar si sedette di fronte a Paolo e gli domandò, a bruciapelo: «Come mai Emilia è qui?»
«Siamo in un luogo pubblico» ribatté Paolo. «Mi sembra che sia ancora consentito entrare in un bar. Comunque buonasera anche a te.»
«Scusa se non ti ho salutato, ma quando l'ho vista sono rimasto un po' spiazzato.»
«Non mi pareva che tu fossi così spiazzato, quando l'abbiamo conosciuta. Anzi, sembrava ti piacesse.»
Oscar scosse la testa.
«No, non ho mai detto che mi piacesse. Anzi, l'ho sempre trovata un po' strana.»
«Però l'hai invitata a casa tua, se non sbaglio» replicò Paolo, «E di solito non inviti la gente a casa tua.»
«L'ho invitata a casa mia a bere qualcosa insieme» puntualizzò Oscar. «Non c'è mai stato niente tra me e lei, qualunque cosa vi siate messi in testa tu e Vittorio. A proposito, è stata un'idea sua? È stato Vittorio a pensare che fosse bello se io ed Emilia ci fossimo rivisti?»
Paolo precisò: «Emilia è venuta qui di sua libera iniziativa, nessuno l'ha costretta. Anzi, ha approfittato del fatto che sua madre potesse tenerle il bambino proprio stasera, per uscire. Non deve essere facile per lei organizzarsi per passare una serata fuori, da sola e con un figlio di sette anni.»
«Vedo che conosci più dettagli su di lei rispetto a quanti ne conosca io» osservò Oscar. «Forse Emilia dovrebbe puntare a te.»
«Emilia non ha niente che non va, e mi sembra che tu sia ancora single.»
«Emilia non ha niente che non va, ma mi piacciono altri tipi di donne. Anzi, mettiamo le cose in chiaro, mi piace un'altra donna. Dire che sono ancora single non è del tutto sbagliato, ma spero di non rimanerlo a lungo.»
«Chi è questa donna?»
«È una persona con cui ero in vacanza fino a pochi giorni fa.»
«Pensavo fossi da tua madre.»
«C'era anche lei. Diciamo che è un'amica di famiglia.»
«Una riccona, quindi.»
«No, Aurora e i suoi genitori non sono ricchi come mia madre.»
«Però, se i suoi genitori frequentavano i tuoi, sarà sicuramente una donna educata e a modo. Insomma, una con cui puoi mescolarti, non certo una come Emilia, giusto?»
Oscar sospirò.
«Sai benissimo che penso che le persone di diversa estrazione sociale dovrebbero frequentarsi normalmente, senza stupide barriere. Non significa, però, che siccome Emilia all'improvviso è entrata nella nostra vita qualche mese fa, allora mi devo mettere insieme a lei per combattere una battaglia sociale. Chi è, alla fine? Solo una donna che abbiamo conosciuto per caso a una fiera, sulla quale, a quanto pare, ho fatto colpo proprio io, nonostante Emilia abbia molta più confidenza con te e con Vittorio.»
«Vittorio è sposato» gli ricordò Paolo, «Mentre io ero fidanzato quando l'abbiamo conosciuta. Non c'è da stupirsi che Emilia abbia messo gli occhi addosso proprio a te che eri disponibile. E poi, vogliamo parlarne? Hai sicuramente più fascino di me: hai un sacco di spasimanti, sei nato in una famiglia piena di soldi e sei perfino uno scrittore. Non c'è da stupirsi che, al confronto, io o Vittorio possiamo apparire insignificanti.»
«Nessuno è insignificante» ribatté Oscar, «E prima o poi Emilia se ne accorgerà. Sei tu quello che non ha una donna, adesso. Dovresti pensarci.»
Quel discorso fu interrotto da Vittorio ed Emilia, che arrivarono all'improvviso al tavolo. I due si sedettero e Oscar si ritrovò con Emilia alla propria destra, che lo salutava con entusiasmo.
«Che piacere rivederti! Tutto bene?»
«Sì, tutto bene» rispose Oscar, senza riuscire ad assumere un tono altrettanto entusiasta. «Tuo figlio come sta?»
«Bene.»
«L'hai lasciato con tua madre?»
«Sì, è a dormire da lei stasera, quindi non dovrò correre subito a casa. Cosa mi racconti di bello, come sono andate le vacanze?»
«Bene. Anzi, benissimo, oserei dire.»
Vittorio intervenne: «Lo vedi, allora, che non ti sei annoiato a morte, come avevi detto che sarebbe successo?»
«Diciamo che ci sono stati degli imprevisti» disse Oscar, vago. «Voglio dire, dei piacevoli imprevisti.»
Si ritrovò immediatamente addosso lo sguardo di Emilia.
«Quel tipo di imprevisti che riguardano l'incontrare per caso una bella donna?»
«No» replicò Oscar, con fermezza. «Non ho incontrato per caso una bella donna. Questo non significa necessariamente che non ne abbia incontrata una.»
Emilia parve meno delusa di quanto Oscar si aspettasse.
«Com'è?»
«Chi?»
«La donna che hai incontrato, ma non per caso.»
«Bella e intrigante.»
Vittorio azzardò: «Credo che Emilia volesse una descrizione più fisica. Per esempio, com'è, bionda o bruna?»
«Castana.»
«Alta, bassa?»
«Diciamo di media statura.»
La domanda seguente fu pronunciata da Emilia: «Come si veste?»
Oscar ridacchiò.
«È così importante come si veste? Alla fine, quello che conta, è quello che succede quando si toglie i vestiti.»
Anche Emilia rise.
«È un modo per dirci che dobbiamo smetterla di intrometterci?»
«No, le vostre domande sono legittime, solo, mi sento un po' in imbarazzo a rispondere. Voglio dire, non so nemmeno se io e Aurora ci rivedremo, anche se di fatto abbiamo deciso di sì, e voi già volete sapere tutto su di lei, un po' come se me la dovessi sposare.»
«Non farlo.»
Quelle parole, pronunciate da Emilia, spiazzarono Oscar.
«Non fare cosa?»
«Non sposarti.»
«Di sicuro non lo farei a breve.»
«Non sposarti, in generale» chiarì Emilia. «Io l'ho fatto e non è stata una grande decisione.»
«Non lo sapevo» ammise Oscar. «Avevo capito che il padre di tuo figlio ti avesse abbandonata quando sei rimasta incinta, o poco dopo.»
«No, siamo stati sposati, anche se non è durata a lungo» rispose Emilia, «E non sono sicura che sia corretto dire che mi ha abbandonata. Entrambi abbiamo capito che separarci era la cosa migliore. Ogni tanto veniva a trovare nostro figlio e mi portava dei soldi. O meglio, ogni tanto veniva a trovare nostro figlio e, solo nella minoranza dei casi, mi portava dei soldi, perché non ne aveva mai.»
«Poi» azzardò Oscar, «Ha smesso?»
Emilia abbassò lo sguardo.
«Diciamo che le cose non stanno più come una volta.»
Oscar non sapeva come replicare, né gli sembrava elegante fare altre domande. Sperò che Vittorio e Paolo dicessero qualcosa, in modo da rompere il silenzio, ma sembrava che nemmeno loro avessero molto da dire.
Per fortuna fu la stessa Emilia a riprendere a parlare.
«Scusami, Vittorio, non voglio dire che tutti i matrimoni falliscano. So che tra te e tua moglie va tutto a gonfie vele. A proposito, perché non l'hai portata? Secondo me le farebbe piacere uscire con noi, ogni tanto.»
«Le ho proposto di uscire, infatti» ribatté Vittorio, «Ma ha detto di no. Domani mattina inizia a lavorare presto.»
«Quindi non ha niente da ridire a sapere che esci con me?»
«Sa che non siamo soli. E poi è convinta che tu sia la ragazza di Oscar, o qualcosa del genere.»
«E se tra Oscar e la donna castana di media statura le cose dovessero andare bene? Cosa ti inventerai?»
«Non mi sono inventato niente» mise in chiaro Vittorio, «Mi sono semplicemente limitato a non dire a Marcella che le cose stanno diversamente. Al massimo, se Oscar e la donna castana di media statura dovessero rivedersi, potresti passare per la ragazza di Paolo. Non c'è nessuna che lo prende in considerazione, per il momento, dovrebbe essere una versione dei fatti credibile.»
Oscar obiettò: «Non vedo perché tu non possa dire a Marcella le cose come stanno. Tu ed Emilia non uscite da soli, né siete amanti, non sta succedendo niente di male stasera.»
Fu Emilia a replicare: «Un po' lo capisco. Se mio marito, quando eravamo ancora sposati, mi avesse detto che quando usciva con i suoi amici c'era anche una donna che avevano conosciuto in modo strano, forse mi sarei un po' preoccupata. Sarebbe stato diverso se fosse stata una collega di lavoro, oppure un'amica d'infanzia, o quantomeno una che non avesse dato l'impressione di averli avvicinati per rimorchiare.»
Vittorio ribatté: «Non ci siamo conosciuti in modo strano. Anzi, c'era anche il tuo bambino con te.»
«E tu» rievocò Emilia, «Mi hai risparmiata da una grandissima figura di merda. Se non ci fossi stato tu, non so come avrei pagato il palloncino per Riccardo. Davvero, non mi capita mai di dimenticare il portafoglio a casa, ma a quanto pare doveva succedere proprio quella volta.»
«È stato per una giusta causa» intervenne Paolo. «Prima non frequentavi molta gente, mi pare di capire.»
«Beh, no.»
«Adesso hai degli amici strampalati come noi. Io e Vittorio, intendo, Oscar è un uomo di classe.»
«A proposito», Emilia si rivolse a Oscar, «Come vi siete conosciuti?»
Oscar insinuò: «Ti sembra strano che uno scrittore frequenti dei tipi come Vittorio e Paolo?»
«Provieni da un ambiente totalmente diverso, il dubbio viene.»
«Diciamo che ci siamo conosciuti tramite conoscenze comuni.»
«Quali conoscenze comuni? Uno cone te o uno sconclusionato come loro?»
«Conoscenze comuni e basta» tagliò corto Oscar. «Cosa importa come ci siamo incontrati, alla fine? E poi, non è ancora ora di ordinare qualcosa da bere?»
Emilia annuì.
«Mi sembra una buona idea.»
Per fortuna non fece altre domande. Di solito non parlava mai del passato, quantomeno con lui. Oscar si chiese se davvero né Vittorio né Paolo le avessero mai parlato di Nico e gli parve improbabile che non avessro mai pronunciato una sola parola su di lui.
"In realtà" realizzò, "tutto quello che succede ogni volta in cui vedo Emilia è improbabile."
Non si era mai chiesto chi fosse davvero quella donna, l'aveva semplicemente catalogata come la tizia che si era dimenticata a casa i soldi il giorno in cui a una fiera il suo bambino le chiedeva con insistenza un palloncino. Da quel momento in poi aveva legato con Vittorio e con Paolo, dimostrando interesse nei suoi confronti, ma senza mai farsi avanti in maniera esplicita. Nemmeno quando Oscar l'aveva invitata a casa sua - aveva insistito tanto, con la scusa di volere vedere l'abitazione di uno scrittore, senza rimanere particolarmente delusa nel constatare le piccole dimensioni dell'appartamento - aveva tentato di sedurlo, rendendolo piuttosto sollevato.
Ordinarono da bere e per parecchio tempo gli argomenti di conversazione furono decisamente più leggeri. Vittorio, Paolo ed Emilia parlarono a lungo, mentre Oscar rimase quasi sempre in silenzio. Sentiva di non avere molto da aggiungere, come del resto spesso non aveva niente da dire nemmeno quando era solo con Vittorio e Paolo. Non li vedeva tanto spesso, ultimamente, ed erano sempre loro a cercarlo. Anche quell'aspetto, in effetti, era strano, dato che in più di un'occasione aveva temuto di non piacere né all'uno né all'altro, così come che lo tacciassero di avere spinto Nico verso decisioni sbagliate. Doveva essere stato un errore di valutazione, del resto ne aveva commessi tanti nella vita, anche se qualcosa in lui gli suggeriva di averci visto giusto, almeno in quel caso. Con il tempo si era convinto che, almeno inizialmente, Vittorio e Paolo fossero prevenuti nei suoi confronti, ma che l'avessero successivamente rivalutato. Doveva essere andata così, non vedeva altre spiegazioni.
Stava riflettendo a tale proposito, quando Emilia gli chiese, all'improvviso: «Tutto il resto come va, invece?»
Oscar sussultò, alzando gli occhi verso di lei.
«Come hai detto?»
«Ti ho chiesto come va tutto il resto. Hai incontrato quella donna, va bene, ma il... mhm... lavoro?»
Oscar sorrise.
«Penso che tu lo possa definire a questo modo.»
«Ti stai occupando di qualcosa?»
«Al momento sto mettendo insieme delle idee.»
«Qualche anticipazione?»
Oscar le ricordò: «Non hai nemmeno letto il mio primo romanzo.»
Emilia replicò: «Hai ragione, ma non ho molto tempo, tra il lavoro, mio figlio e il poco tempo libero che mi ritaglio. Mi piacerebbe leggere, di tanto in tanto, ma credo mi faccia meglio uscire.»
«Mi sembra una decisione legittima» ammise Oscar.
Emilia azzardò: «La tua donna delle vacanze ha letto il tuo romanzo?»
«Non lo so» ammise Oscar, «Non gliel'ho chiesto.»
«È un'intellettuale anche lei?»
«È un'insegnante.»
«Cosa insegna?»
«Matematica.»
Emilia rise.
«Allora non sono tanto sicura che mi starebbe simpatica!»
«Nemmeno a me» convenne Paolo. «Non sono mai andato bene in matematica. In realtà non andavo bene neanche nelle altre materie, ma di tanto in tanto riuscivo a cavarmela senza studiare, cercando di improvvisare.»
«Aurora insegna matematica» puntualizzò Oscar, rivolgendosi a Emilia, «Ma non parla di matematica con la gente che frequenta. Voglio dire, se tu la incontrassi, non si metterebbe a interrogarti come fa con i suoi studenti. Non avresti nulla di cui preoccuparti.»
Emilia puntualizzò: «È meglio se la incontri da solo. Non vorrei che si mettesse delle preoccupazioni, che pensasse che hai altre donne a sua insaputa. Al massimo, se proprio dovesse capitare di vederci per caso, puoi farle credere che io sia la moglie di uno dei tuoi amici.»
Pronunciò le ultime parole con una freddezza disarmante. Oscar si chiese per un attimo che cosa volesse dire, ma ritenne probabile che non intendesse nulla di particolare, che si trattasse di una banale allusione al discorso di prima, a proposito delle convinzioni della moglie di Vittorio.
Il resto della serata fu tranquillo: nessuna osservazione strana, nessuna domanda imbarazzante. Quando lasciarono il bar, Emilia si offrì di accompagnarlo a casa con la macchina, ma Oscar preferì prendere un taxi, convinto che fosse meglio non darle troppa confidenza. Emilia non fu insistente e se ne andò a bordo della propria automobile.
Al rientro a casa, Oscar trovò un messaggio nella segreteria telefonica. Lo ascoltò, scoprendo con una certa soddisfazione che glielo aveva lasciato Aurora. Avrebbe voluto incontrarlo, lo informava, e gli chiedeva se volesse uscire insieme a lei quel fine settimana. Era troppo tardi per telefonarle e, per quanto gli pesasse, rimandò al giorno seguente.
La loro telefonata fu una conversazione molto piacevole. Si diedero appuntamento per il venerdì sera. Per fortuna non ci sarebbe stato molto da aspettare, dato che era già giovedì.
   
 
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