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Autore: JAPAN_LOVER    03/12/2022    0 recensioni
Oggi Gregor Startseva è il giovane allenatore della nazionale italiana di pallavolo maschile e femminile.
Due anni dopo la conquista del bronzo ai mondiali in Giappone, sembra aver costruito una vita felice insieme a Lucia, il capitano della sua formazione femminile.
Gli allenamenti e la vita di coppia sembrano procedere al meglio, finché non affiorano problemi rimasti con il tempo irrisolti.
Tornano tutti i personaggi presenti nell'omonimo prequel - Paolo, Cristina, Giulia, Mirko, Camilla e Rossella - per dar vita a una secondo capitolo pronto a emozionare e affrontare un altro tema spinoso nel mondo dello sport: la violazione del diritto alla maternità per le atlete professioniste.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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NONOSTANTE TUTTO

 
 
GREGOR
La prima settimana di Nation League si è conclusa alla grande. Le ragazze si sono aggiudicate il primo posto nel girone, liquidando la Spagna, la Bielorussia e l’Estonia in soli tre set.
 Baldini e Tirinnanzi hanno rotto il ghiaccio e si sono dimostrate all’altezza della sfida, in qualche modo mi hanno confermati portarle a Budapest come titolari non è stata una mossa azzardata.
Le due non si sono tirate indietro nelle situazioni difficili, ma, al contrario, hanno aiutato la squadra a superare i momenti di down e l’hanno condotta verso tre vittorie nette. Ancora è troppo presto per fare pronostici, mi limito a preparare ogni singolo incontro e a fare le mie valutazioni in previsione della seconda fase ormai assicurata.
Qui a Budapest le mie giornate di lavoro si susseguono lunghe e frenetiche, alternando passo dopo passi il lavoro gomito a gomito con Paolo a quello con l’intera squadra. Quindi arrivo a sera che sono sfinito, figuriamoci se sono riuscito in sette giorni a trovare il tempo per fare una passeggiata per le vie del centro della capitale ungherese. Budapest è una città piena di fascino, Lucia sarebbe rimasta incantata dal suo stile gotico e dalla magia delle rive del Danubio. Mi piacerebbe visitarla insieme a lei un giorno, magari in un tranquillo e rilassante viaggio di solo piacere. Senza pensieri, senza lavoro, senza incombenze varie. Solo io e lei.
“Greg, noi stiamo scendendo a cena! Ti aspettiamo?” mi domanda Paolo dall’altro capo del telefono.
“Cominciate a scendere – lo rassicuro – telefono Lucia e vi raggiungo immediatamente!”
A dire la verità sono ancora in accappatoio e sono già le 20, per fortuna qui in Ungheria non c’è il fuso orario rispetto all’Italia altrimenti sentire Lucia sarebbe stato ancora più difficile.
Mi infilo un pantalone pulito e una camicia chiara in tutta fretta, mi getto di peso sul letto e compongo il suo numero sul cellulare.
“Hey, coach!”
La voce di Lucia arriva tranquilla, e questo mi rassicura molto. Mi sento un po’ in colpa per non essere stato molto presente negli ultimi giorni, ma qui il tempo sembra non bastare mai.
“Hey – ricambio il saluto con dolcezza – come stai?”
“Sto bene, e tu? Come sta andando?”
“Anche io sto bene – rispondo, passandomi un mano sul volto stanco ma soddisfatto – sono felice che dopo tutto questo tu voglia andare in Sardegna, perché al mio ritorno avrò bisogno di assoluto riposo!”
La sento sorridere e posso immaginare l’incurvatura delle sue labbra, in mezzo a quelle tenere fossette.
“Ancora un po’ di pazienza…” mi incoraggia, come suo solito.
“Cos’hai fatto oggi di bello?”
“Stamattina sono stata in ufficio e pomeriggio sono andata alla piscina comunale con Rossella, probabilmente domani sera vedremo la partita insieme. Siete pronti?”
“Ce la metteremo tutta anche questa volta!” è una promessa.
Domani sera scenderemo in campo contro la Finlandia e tenteremo di difendere il primo posto nel girone. Sono contento che Lucia si stia riposando e si stia godendo già l’estate, questo è ciò che mi premeva di più. A settembre deve arrivarci carica, perché cominceremo con la preparazione della gara più importante e attesa dell’anno.
“Serena sembra se la stia cavando piuttosto bene!” commenta con tono vago, ma so che non è con la Baldini che ha del risentimento. Ce l’ha con me.
“Si sta facendo valere e, quel che più conta, sta facendo esperienza!”
“Giusto…!”
“Mi manchi tanto…!” lo sento e glielo dico, anche se so che al momento non riceverò una risposta altrettanto rassicurante.
“Vorrei essere lì con voi – sospira – anzi, vorrei essere lì con te, magari nel tuo letto per poter fare l’amore ogni volta che ci va”
Stavolta mi scappa una risata divertita, sapevo che Cristina avrebbe fatto la spia.
“Paolo e Cristina si sposeranno fra meno un anno – mi giustifico, riferendomi ai nostri due più cari amici – questa volta non me la sono sentita di sindacare sul fatto che prendessero la stanza insieme!”
“Ecco perché non mi hai portata, per evitare che mi arrabbiassi ulteriormente nel caso ti fosse saltato in mente di fare due pesi e due misure anche su questo!”
“Non dire sciocchezze! – stavolta sono serio – spero che tu stia scherzando!”
Non sento arrivare una risposta dall’altra parte, quindi cerco di cambiare discorso incanalando la conversazione verso un altro argomento decisamente più piacevole.
“Olbia e Costa Smeralda…?”
“Aggiudicato!” stavolta dal tono di voce sembrsa felice.
“Prenota tu, ti lascio carta bianca – so quanto lei ami organizzare viaggi – non vedo l’ora di partire!”
“D’accordo – risponde rimanendo per un attimo in silenzio – adesso devi andare?”
“Purtroppo sì! Ci sentiamo domani – le prometto – buonanotte, ti amo!”
“Ti amo anche io, buonanotte!”
Riaggancio con un senso di pesantezza sul cuore, doverla salutare ogni volta così velocemente è una pena, ma sono in clamoroso ritardo per la cena.
Mi precipito di sotto dove le ragazze e lo staff hanno già cominciato a cenare. Davanti al mio posto vuoto campeggia un piatto di gulash ancora fumante, accanto a quello di Paolo ormai già a metà.
“Coach!!”
“Coach, la stavamo aspettando!!”
Le mie atlete mi accolgono con il solito caloroso entusiasmo, mentre mi affretto a prendere posto accanto a Paolo.
“Come sta Lucia?” mi domanda il mio amico.
“Bene, direi – gli rispondo, sollevando a mezz’aria il cucchiaio di gulash– si sta rilassando e sta organizzando le vacanze di agosto”
“Dove ve ne andrete di bello coach?” chiede Serena con curiosità.
“A quanto pare quest’anno abbiamo scelto la Sardegna”
“Che cosa romantica!!” sussulta con sguardo ammaliato.
Sorrido a quella genuina reazione. È comprensibile che agli occhi di queste giovanissime ragazze il rapporto tra me e Lucia possa suscitare un po’ di curiosità, per via delle posizioni che occupiamo la nostra storia ha inevitabilmente acceso l’interesse di molti curiosi. L’allenatore e la capitana della nazionale. Sono contento però che grazie della nostra riservatezza il polverone mediatico iniziale si sia notevolmente sopito, lasciando, com’è giusto che sia, spazio solo ai risultati conquistati sul campo.
 
 
LUCIA
 
Roma Fiumicino – Olbia Costa Smeralda, dal 17 al 23 agosto, andata e ritorno per 2 persone, costo di partenza 437 €.
 
Questa soluzione non è affatto male considerando che siamo già a luglio, inoltre nel prezzo è compreso anche un baglio grande in stiva.
Il nostro programma sarebbe quello di trascorrere una settimana da mia madre nelle Marche e una settimana in Sardegna, prima di rientrare a Milano per la preparazione degli Europei. Dopo qualche esitazione, con un click decido di confermare l’acquisto.
 Poi vado dritta in camera a prepararmi per andare da Rossella per guardare la partita. Mi infilo una canotta bianca su un paio di pantaloncini di jeans e lego i capelli con un elastico color azzurro, come segno scaramantico di buon auspicio.
Per raggiungere la casa della mia amica devo per forza prendere l’auto di Gregor, dal momento che abita dall’altra parte della città e arrivarci con la metro è parecchio complicato negli orari notturni.
Prima di uscire di casa, però, recupero dal frigo un paio di birre da portare a casa di Rossella e mando comunque un messaggio a Greg, anche se so che non lo leggerà in tempo.
 
Tu:
In bocca al lupo, coach,
so che ce la farete anche
questa volta!
Ti amo <3
 
Come sempre, spegne il telefono quando è troppo impegnato. Sotto il mio messaggio compare un’unica spunta, a conferma dell’invio con successo ma anche della mancata ricezione del messaggio.
Sto sentendo molto più Cristina e le mie compagne che non lui, che mi tengono aggiornata un po’ su tutto.
L’altro giorno, per pura curiosità, ho spulciato sul registro delle chiamate e ho notato che la telefonata più lunga con Greg è durata appena 7 minuti e quella più breve 1 minuto e mezzo. Tutte rigorosamente intorno all’orario di cena, come se dovesse assolvere a qualche “dovere coniugale”.
Stasera però voglio lasciare ogni pensiero a casa, voglio solo rilassarmi e godermi la partita in compagnia di Rossella.
Quando arrivo a destinazione, la mia compagna mi accoglie con un grande abbraccio. Le sono grata per aver rinunciato a una serata con il suo nuovo ragazzo per guardare la partita insieme a me.
“Benvenuta!” lei mi accoglie in canotta bianca e pantaloncini neri.
Abita al quinto piano di una palazzina in zona Famagosta e il caldo si percepisce particolarmente.
“Grazie – le sorrido, porgendole la busta con cinque birre doppio malto – e grazie per avermi invitata!”
“Figurati! Non dovevi portare niente, in frigo ci stanno già tante birrw…e il coach mi ammazza se non la pianto!” ridacchia, mentre mi fa strada verso il soggiorno.
La casa di Rossella è proprio come lei: spartana ma bellissima.
La tv in soggiorno è già accesa su Rai Sport, dove già stanno trasmettendo il prepartita.
“Ho ordinato le pizze, ti ho preso la solita bianca con salame! Spero di non aver sbagliato!”
“Bianca con salame va benissimo!” ammicco prendendo posto sul grande sofà di pelle, di fronte al televisore.
Rossella si rannicchia dall’altra parte del divano e abbassa il volume, in modo da poter chiacchierare senza essere disturbate.
“Oggi sei riuscita a sentire le ragazze? – mi domanda la mia amica – sul gruppo whatsapp tutto tace, Startseva deve aver sequestrato i cellulari!”
Mi lascio andare a una risata divertita, questa possibilità mi sembra più che plausibile. Gregor tiene molto alla preparazione e alla concentrazione prepartita, e su questo non me la sento di biasimarlo, quindi non mi sembra impossibile che abbia bandito cellulari e social fino a nuovo ordine.
“Sono riuscita a sentire solo Cris – le confido, specchiandomi nei suoi occhioni azzurri – ci siamo scambiate qualche breve messaggio stamattina, probabilmente un attimo prima che Greg sequestrasse i telefoni. Mi ha detto che procede tutto bene, che la squadra sembra essersi assestata. Insomma, va tutto a gonfie vele anche senza di noi!”
Rossella cerca di studiare la mia espressione un po’ corrucciata, sa che ci sono rimasta male per essere stata tagliata fuori.
“Ti dirò la verità, Luci, sono contenta di non essere stata convocata, mi serviva un po’ di riposo – mi confessa, interrotta solo dal suono del citofono – sono arrivate le pizze, torno subito!”
Rimasta sola, appollaiata sul divano, rimugino sulle parole della mia amica. Forse non ha tutti i torti, forse Gregor ha davvero agito per il mio bene e quello della squadra, forse sono io a vedere tutto nero ultimamente.
Sento in sottofondo i commenti dei giornalisti sportivi che, come ogni volta, si spendono tanto in quelle parole piene di speranze e aspettative che Gregor mal tollera. Da atleta posso capire il suo astio, il grande clamore che sollevano contribuisce a mettere pressione in una gara già di per sé tesissima, e questo non ci vuole.
Rossella torna in salotto con due scatolini della pizza, sbircia dentro quello di sopra e me lo passa.
“Arrivo subito, vado a prendere da bere!”
Apro distrattamente lo scatolone, mentre la tv comincia a trasmettere le prime immagini in diretta dal Budapest Sport Arena. Le inquadrature mostrano uno stadio pieno di tifosi, le nostre compagne e le nostre avversarie sul ciglio del campo impegnate nella fase di riscaldamento. Poi appare anche lo staff tecnico, ecco Gregor e Paolo concentratissimi, probabilmente intenti a discutere degli ultimi dettagli.
“Appena in tempo! Stanno per cominciare!” avviso la mia amica, che sta per tornare con le birre e una bottiglia di coca cola.
Rossella prende di nuovo posto, alza velocemente il volume e mi passa una birra già stappata, prima di brindare. C’è più gusto a berla direttamente dalla bottiglia.
“Per stasera facciamo le ragazzacce, alla faccia dei nostri coach! – sorride sorniona – ma da domani di nuovo a dieta, lo giuro!”
Rido fingendomi vagamanete compiaciuta.
“Forse hai ragione, ci serviva staccare un po’!” ammetto.
“Se fossimo andate a Budapest, col cavolo che avremmo potuto goderci la partita comodamente sedute sul divano con birra, pizza e coca cola. E nel secondo tempo tiro fuori anche patatine e pop corn!”
“E’ il modo migliore di vendicarci!” commento, facendo spallucce.
“Ecco l’inno!” sussulta Rossella, alzando ancora di più il volume.
Parte l’inno di Mameli, con le nostre compagne disposte l’una accanto all’altra che intonano il canto nel momento più solenne della partita.
La telecamera le inquadra una per una. Cris con gli occhi sempre chiusi, Giuly con lo sguardo rivolto al cielo, Paolo con gli occhi fissi davanti a sé e Gregor, bellissimo come sempre, a chiudere la fila con la mano sul cuore.
Anche io e Rossella ci uniamo al coro, dal divano di casa. È pur sempre la nostra squadra, la nostra nazionale, la maglia che ci impegniamo sempre a difendere e a onorare. Tutto questo va al di là degli screzi…e dei miei problemi con Gregor!
Dopo l’inno nazionale finlandese inizia il match. A battere subito dopo il fischio d’inizio è la biondissima Helka Korhonen, opposto e capitano della formazione bianco-celeste.
La partita sembra cominciare in nostro favore, partiamo con un 5-1 che costringe l’allenatore finlandese a fermare il gioco per il primo time-out. Le telecamere internazionali mostrano subito il tecnico scandinavo intento a dare indicazioni e istruzioni alle proprie giocatrici, ma successivamente viene inquadrata anche la nostra panchina, decisamente più rilassata, con Paolo e Greg che chiacchierano con le nostre compagne senza perdere mai di vista l’obiettivo.
Gregor presta principalmente attenzione alle nuove leve, Serena e Michela. Da grande allenatore quale è, guida e segue le loro azioni passo dopo passo, fornisce loro suggerimenti e indicazioni molto chiare e precise. C’è poco da fare, Gregor è uno dei più grandi allenatori al mondo, il migliore con cui io abbia avuto modo di lavorare fino ad adesso. D’altronde lui vive per il suo lavoro…!
Finito anche il secondo set in nostro favore, Rossella va davvero a prendere le patatine e i pop corn.
“Noo!” ridacchio, raccogliendomi il viso fra le mani.
Quanto stiamo mangiando questa sera, questo sì che farebbe infuriare il nostro coach.
“Comunque le nuove se la stanno cavando, certo siamo ancora nella prima fase… - commenta la mia amica, sgranocchiando le chips - ma possiamo dire che per la poca esperienza che hanno si stanno difendendo bene”
“Sì, è proprio quello che voleva Greg – sospiro – a ogni costo a quanto pare!”
“L’hai presa parecchio malino, non dovresti” ridacchia Rossella.
“Non è questo…” m’interrompo appena in tempo, mentre le parole fuoriescono dalla mia bocca senza la mia volontà e tradiscono tutto ciò che mi porto dentro da tempo.
La mia amica rimane in silenzio, rivolgendomi un’occhiata al contempo stupita e dispiaciuta. So che agli allenamenti io e Gregor possiamo sembrare la coppia perfetta, ma solo Cris è a conoscenza del periodo delicato che stiamo attraversamento.
Non va tutto bene…!
“Non sei obbligata a parlarne, se non ti va!” mi assicura, discreta come sempre, offrendomi delle altre patatine.
Scuoto la testa, stasera volevo starmene tranquilla ma a quanto pare i cattivi pensieri mi hanno raggiunta anche qui.
“Non è successo niente di particolare – proferisco, cercando di tirare fuori ciò che ho dentro – è che alle volte sento di non contare abbastare per lui, viene sempre prima il suo lavoro e i suoi amati principi!”
Rossella annuisce, arricciando le labbra con fare pensoso.
“Lo so che messa così può sembrare una sciocchezza ed io una grande egoista…”
“Se ti senti trascurata non è una mai sciocchezza” sentenzia lei, passandomi un’altra birra che stavolta accetto volentieri.
Trascurata…!
Ripenso alle volte in cui mi sono sentita messa da parte, in cui ciò che desideravo è passato in secondo piano per non alimentare voci o pettegolezzi.
“Alle volte mi chiedo se alla fine la vera egoista non sia proprio io!” sussurro, nel frangente esatto in cui alla tv appare Greg.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                
“Non credo che sia questione di egoismo, piuttosto una questione di punti di vista diverso. È normale quando si sta insieme da tanto tempo!”
Forse Rossella ha ragione, in fin dei conti non ho dubbi sull’amore di Greg. Sempre attento, gentile, sempre premuroso…quando non c’è di mezzo il suo ‘alto’ senso del dovere.
“Probabilmente hai ragione!”
“E poi conosciamo molto bene Startseva, sempre intransigente – ridacchia – ma resta il fatto che insieme siete bellissimi e formate una coppia affiatata e invidiata da tutti!”
Aggrotto le sopracciglia con una certa perplessità.
Cris e Paolo sono per davvero una coppia invidiabile.     Sempre uniti, sempre felice, sempre sulla stessa lunghezza d’onda.
Mando giù un lungo sorso di birra e ripenso a tutte quelle volte che mi sono sentita messa da parte, a tutte le volte in cui ho dovuto accantonare ciò che desideravo per il timore di poter alimentare voci e pettegolezzi. A tutte le volte in cui anche pubblicare una foto insieme a lui diventava motivo di accese discussioni.
Mi vergogno troppo anche solo ad ammetterlo, ma invidio tutte le libertà che si concedono Paolo e Cristiana…pubblicare una storia insieme di una vacanza in montagna o un week-end al mare, o semplicemente. Non perché sia importante esternare la propria felicità al mondo, ma per la sensazione che anche l’altro condivida il tuo entusiasmo con la stessa, identica intensità che provi tu…Greg alle volte sembra dimostrarmi l’esatto contrario.
“Andiamo, fammi un sorriso…e promettimi che perdonerai il nostro coach un po’ troppo stacanovista – mi incoraggia Cris, strizzandomi benevola l’occhio – non vale la pena litigare per il lavoro, i veri problemi di una coppia sono altri!”
Le sorrido grata per tutto il suo sostegno, in parte Rossella ha ragione.
Brindiamo ancora una volta quando vediamo sullo schermo le nostre compagne mettere a terra il punto della vittoria.
Rimango da lei a chiacchierare ancora un’oretta, prima di scendere alla macchina per far ritorno a casa. Alla fine non ho staccato completamente i pensieri come speravo, ma mi sono goduta una serata in compagnia.
Mi spoglio, mi lavo e mi infilo il pigiama. Guardo per l’ultima volta il cellulare e ancora nessun segnale di Gregò. Non una risposta, non una chiamata …sto per premere il pulsante per spegnerlo ed ecco che arriva un suo messaggio.
Il cuore mi balza in gola e le lacrime scendono sciocche a fiumi.
 
Greg:
Grazie per il tifo,
come hai potuto vedere
la tua energia positiva
ci ha raggiunti.
Ti amo anche io,
dormi bene!
Greg
 
Digito più e più volte un accenno di risposta, ma non mi esce nulla di adeguato. Basterebbe una semplice anche una semplice ‘buonanotte’, ma non riesco.
Mi addormento con la testa sul cuscino e il cellulare tra le mani, abbandonandomi a un sonno senza sogni.
Nonostante tutto...lo amo ancora tanto.
 
****************************
Ciao, perdonate il mostruoso ritardo…ma tra il lavoro e l’ispirazione che per lunghi tratti mi ha abbandonata questo capitolo è rimasto fermo per parecchio.
A tratti è dannatamente semplice dare voce ai complicati pensieri di Lucia, altre volte mi sembra la cosa più difficile del mondo.
Dal prossimo capitolo avremo per la prima volta un POV diverso, e la situazione prenderà una piega un po’ diversa.
Intanto auguro con anticipo buon ponte dell’Immacolata! Spero di tornare presto per fare in tempo a darvi gli auguri di Natale^^
Japan Lover
   
 
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