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Autore: MaVaTuttoBene    10/12/2022    0 recensioni
[Imma Tataranni - Sostituto Procuratore]
Quando Imma si stiracchia per la prima volta durante la notte, come se il suo corpo abbia già capito che qualcosa non va, l’orologio sul comodino di Calogiuri segna le 4:08. Ancora addormentata, il suo naso ci mette un po’ a registrare l’odore di bruciato che ha invaso la camera da letto.
Bruciato?, è il primo pensiero lucido della giornata.
***
Imma è innamorata e rischia di prendersi un infarto, Calogiuri è innamorato e farebbe qualsiasi cosa per dimostrarlo.
[Imma x Calogiuri, established relationship, 1500 parole di puro fluff]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: non pubblicavo una fanfiction da quando avevo boh?, dodici anni? E questa non sarebbe mai uscita dai meandri del mio pc se l'influenza e la febbre non avessero offuscato quel poco autocontrollo che ho. Comunque, questi due mi hanno rapito il cuore e non c'è niente che vorrei più che vederli così anche nella serie, ma visto che mamma Rai preferirebbe fallire piuttosto che darmi questi due canon, ho cercato di rimediare da sola. Purtroppo sono totalmente incapace di scrivere angst di qualsiasi tipo, per cui come questi due siano finiti insieme o quanta sofferenza ci sia stata prima a me, purtroppo, non interessa. Il tag OOC l'ho messo per sicurezza, perché sebbene io una relazione me li immagini proprio così non vorrei averli snaturati troppo. Ultimo, ma non per importanza, purtroppo l'aver guardato sei stagioni di 9-1-1 non mi ha dato nessuna conoscenza particolare su come funzionino gli incendi domestici, quindi se quello che ha fatto Calogiuri non ha minimamente senso nella realtà me ne assumo tutte le responsabilità. Qualsiasi commento/critica/insulto è sempre ben accetto :)
PS: il titolo ovviamente è preso da Birthday di Katy Perry, perché quando si tratta di dare un nome a quello che ho scritto di colpo la mia fantasia sparisce.

 

***
Make it like your birthday everyday


Quando Imma si stiracchia per la prima volta durante la notte, come se il suo corpo avesse già capito che qualcosa non va, l’orologio sul comodino di Calogiuri segna le 4:08. Ancora addormentata, il suo naso ci mette un po’ a registrare l’odore di bruciato che ha invaso la camera da letto.

Bruciato?, è il primo pensiero lucido della giornata. D’improvviso sveglia come durante uno dei suoi interrogatori, Imma spalanca gli occhi e a tentoni cerca Calogiuri di fianco a sé (Calogiuri che fino a poche ora prima era sotto di lei, il cuscino più comodo che Imma abbia mai avuto nonostante i muscoli scolpiti). Sbatte le palpebre un po’ di volte e, con sommo orrore, si rende conto che l’altro lato del letto è caldo, ma vuoto. E finalmente, ecco che il suo cervello sembra mettere insieme le poche informazioni che ha a disposizione per farle un’analisi critica e logica della situazione: è notte, Calogiuri non è nel letto con lei e dalla cucina proviene, ora ancora più forte, una terribile puzza di bruciato. In men che non si dica si solleva dal letto, con una delle bretelle della camicia da notte tigrata che le scivola lungo una spalla e una caviglia che si incastra nel tumulto del lenzuola, e si precipita verso la porta chiusa (che fino a qualche ora fa, ora che ci riflette, chiusa non era). Nei quindici secondi che ci impiega a percorrere il corridoio che porta alla cucina, sotto la cui porta si fa strada insieme a del fumo nero una flebile luce, tutti i peggiori scenari le passano per la testa: Calogiuri è stato rapito, qualcuno degli uomini di Romaniello ha appiccato fuoco a casa loro, Calogiuri si è sentito male mentre era in cucina, un ladro è entrato in casa loro e… e invece, quando spalanca la porta della cucina pronta a combattere a mani nude contro non si sa quale mostro, si trova davanti la faccia dispiaciuta di Calogiuri.

Ora, Immacolata Tataranni è una persona razionale, checche ne dicano Diana e Vitali. E proprio perché è una persona razionale, calma, tranquilla e pacata, il suo primo istinto davanti a quel faccino da bimbo rimproverato è quello di avvolgere Calogiuri in una coperta e abbracciarlo dicendogli che non è colpa sua. Questo almeno, fino a quando il resto della scena non viene effettivamente registrata dal suo cervello.

Alle spalle di Calogiuri, con il viso più colpevole di quello di certi delinquenti che Imma ha sbattuto in galera, c’è il loro forno, aperto e probabilmente pronto per essere buttato, che è apparentemente responsabile di averla svegliata (alla faccia di Romaniello e dei possibili assassini). Sul tavolo davanti a Calogiuri sono disposti in ordine sparso delle uova, una confezione di farina mezza rovesciata, un cartone di latte, del cioccolato, del lievito per dolci e altri ingredienti che nessuno dei due si prende mai la briga di comprare, perché con il loro lavoro chi diavolo ha tempo per… cucinare un dolce?

“Calogiuri!” esclama, facendolo saltare su così velocemente che sembra voglia mettersi in posizione e risponderle “Comandi!” (Sarebbe anche tenero, se solo Imma non avesse appena rischiato l’infarto). “Ma si può sapere che cosa stai combinando?” gli chiede, con le mani sui fianchi e la voce decisamente troppo alta per una che abita in un condominio le cui pareti sembrano essere fatte di carta velina (non che a lei interessi qualcosa di quella gran simpaticona che abita nell’appartamento di fronte, la stessa che sembra fare di tutto per trovarsi casualmente ad uscire nello stesso momento in cui lo fa Calogiuri. E anche per fargli commenti che secondo Imma sono al limite della molestia verbale, non importa quanto lui si ostini a dire che non ci sono i presupposti per fare una denuncia).

Con sua somma sorpresa, Calogiuri sospira e si mette la testa tra le mani. Adesso che ha visto che nessuno è in imminente pericolo di vita, la rabbia di Imma sta lentamente lasciando poso alla confusione. E in mezzo a quella, anche a quella grande, enorme parte di sé che da quando questa cosa con Calogiuri è cominciata e poi si è fatta seria vuole sempre vederlo felice.

“Che giorno è oggi?” le chiede, togliendosi le mani dalla faccia e fissando ostinatamente un punto oltre la testa di lei. Imma lo guarda come se gli fosse spuntata una seconda testa e per un attimo è tentata di chiamare la guardia medica. Si chiede se sia il caso di provare a darsi un pizzicotto, che magari tutta sto casino è solo frutto del suo subconscio e della sua stanchezza e che magari la vera Imma sta ancora sbavando sulla spalla nuda di Calogiuri.

“Ma come che giorno è oggi, ma ti sembra questo il modo di rispondere?” poi si ferma, fa un respiro profondo e fa qualche conto con le dita. “E’ mercoledì, Calogiuri, ma tu ti rendi conto che domani dobbiamo andare a lavoro!?”

“Imma, non mi stai ascoltando: che giorno è oggi?”

Imma per tutta risposta getta uno sguardo al calendario appeso alle spalle di Calogiuri, sempre sperando che la sua vita possa acquistare un senso e un ordine che non ha mai avuto e, di colpo, tutta la rabbia e la confusione se ne vanno a braccetto a quel paese e lei sente le gambe che tremano.

“Il-il quattordici” risponde, sentendosi arrossire. La voce della sua coscienza le dice che ha una certa età e che magari sarebbe anche il caso di riprendersi, che non è più una ragazzina alla prima cotta, ma dall’altra parte… dall’altra parte oggi è il quattordici. Il suo compleanno. E Calogiuri è sgusciato fuori dalla loro stanza nel tentativo di prepararle, ora sì che riesce a mettere insieme i pezzi, una torta. E la verità è che a Imma nessuno l’ha mai amata così.

Calogiuri finalmente la guarda in faccia e sul suo volto si è fatto strada un sorriso timido. (Imma lo ama così tanto da non sapere che farsene, a volte, di tutto questo amore. Lo ama così tanto e non sa nemmeno bene come dirglielo, come farglielo capire, che ogni minuto che passano insieme è la cosa migliore al mondo, che non pensava nemmeno che l’avrebbe mai trovato, qualcuno che la potesse amare in questo modo.)

“Ti giuro che stava andando tutto bene, stavo seguendo passo passo la ricetta che mi ha dato tua madre” le spiega, tirando fuori dai pantaloni del pigiama il suo immancabile block notes “e ti giuro, ti giuro, mi sono distratto solo due secondi. Lo so che domani saremo tutto il giorno in procura, per cui pensavo che magari potevamo festeggiare un po’ per colazione e poi per strada potevamo fermarci per lasciarne un pezzo a tua madre e uno a Pietro e Valentina” continua, gesticolando un po’ impacciato. Ma a Imma non frega più niente, né della torta bruciata né dell’assurda amicizia tra Pietro e Calogiuri né delle ore di sonno perse né del mondo intero fuori dalla stanza.

“Cioè, tu ti sei svegliato nel bel mezzo della notte e hai fatto tutto questo casino solo per me?” gli chiede per conferma. Calogiuri apre la bocca, ma Imma non aspetta neppure che attacchi a parlare per lanciarglisi addosso e baciarlo come se stesse per morire. Calogiuri, santo Calogiuri è così abituato a leggerle nel pensiero da spostarsi in avanti e afferrarla come il principe azzurro di un film americano, bello da far paura e suo, solo suo. Si baciano in modo frenetico, le mani nei capelli e sotto i vestiti, le cosce di Imma che vanno a sbattere contro il tavolo quando Calogiuri ce la spinge sopra con troppa forza e lei che quasi lo colpisce in faccia con un calcio nel tentativo di liberarsi della camicia da notte. È il più bel compleanno che abbia mai avuto.

 

Dopo, molto dopo, quando sono tutti e due rossi, ansanti e appiccicosi, Calogiuri si sporge di nuovo verso di lei e le lascia un bacio timido sulla guancia.

“Buon compleanno, amore mio” le sussurra poi. Imma diventa del colore dei suoi capelli.

 

(Alla fine, visto che tanto ormai sono svegli e manca poco all’orario in cui normalmente escono di casa, si vestono e vanno verso il loro bar preferito, quello che la notte alle quattro apre per fare i cornetti caldi. Mentre Imma addenta il suo cornetto alla crema con la ferocia di un orso a digiuno da una settimana e Calogiuri spilucca qualche morso del suo abominio integrale con miele di non sa si quale oscura provenienza, Matera intorno a loro si sta svegliando. Le prime luci dell’alba stanno ancora facendo capolino quando Calogiuri tira fuori dalla tasca del giubbotto un fascicolo relativo al caso che stanno seguendo (e con un movimento fluido che dovrebbe essere dieci volte meno eccitante di quello che è). E quindi eccoli, due che sembrerebbero pazzi a un qualsiasi occhio esterno, che mangiano, gesticolano e si tengono la mano, parlando di omicidi e di colpevoli come la gente normale parla del tempo fuori. Imma non ricorda di aver mai avuto un compleanno più bello).

   
 
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