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Autore: Milly_Sunshine    11/12/2022    0 recensioni
Parodia degli young adult scolastici e dei loro stereotipi. A causa di una gravidanza adolescenziale Hope, detta Hopeless, ha dovuto lasciare la scuola. La sua formazione scolastica ne è stata duramente stroncata: non ha mai potuto partecipare a un ballo scolastico, né diventare cheerleader, né essere protagonista di un triangolo amoroso con i due ragazzi più belli della scuola, né tantomeno criticare con assiduità il cibo dalla mensa scolastica. A trentatré anni si iscrive dunque alle scuole serali nella speranza di rimediare, scoprendo che sarà in classe con l'amico d'infanzia Valentin, che non sa di essere il padre di sua figlia Destiny. Realizzando che Valentin è divenuto rozzo e ben poco attraente, Hopeless decide quindi di puntare al ragazzo più sexy della classe, Seraphin, e al suo compagno di banco Kostantin, contendendosi nel frattempo il ruolo di capo cheerleader con l'ex migliore amica Faith, cercando di corrompere la professoressa Prudence e facendo colpo sulla bidella Winter. /// Racconto scritto a tempo perso tra il 2019 e il 2022 e pubblicato anche sul forum Scrittori della Notte.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
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Era arrivato il momento del penultimo capitolo e cercai di fare mente locale: ero Seraphin, non Kostantin. Non che ci fosse bisogno di ragionarci molto, mi bastava guardarmi allo specchio per notare che i miei capelli erano più biondi dei suoi, ma ero lo spasimante della protagonista femminile di una trashfyccina e, per prassi, venivamo prodotti in serie, tanto che ci distinguevamo l'uno dall'altro solo dal nome e dalla sfumatura dei capelli, che andava da un range che poteva passare dal biondo platino al castano chiaro dorato. Mi controllai quindi nello specchio, ma mi allontanai subito, affranto dal fatto di avere la cravatta e di non potere, di conseguenza, portare la camicia sbottonata come di solito.
Salii a bordo della Limousine che avevo affittato per recarmi al ballo e, quando l'autista mi guardò con aria sospetta chiedendomi se avessi i soldi per pagare, gli allungai una mazzetta di denaro, che si infilò in tasca senza controllare. Fui molto fortunato, dal momento che erano soldi di un vecchio Monopoli.
Siccome Hopeless abitava dall'alto capo del piccolo paesino chiamato New York in cui risiedevo, ci vollero circa cinque minuti per arrivare sotto casa sua. La trovai che mi aspettava nel suo abito succinto e avrei voluto saltare direttamente alla fase post-ballo. Purtroppo quel giorno mi sentivo molto una stampante, quindi potevo fare solo cose canon.
Hopeless venne a sedersi accanto a me e le dissi: «Buongiorno, principessa.»
«Ma è sera» replicò Hopeless.
«Non fa niente, il giorno e la sera sono solo costrutti della nostra mente.»
«Cosa significa?»
«Non lo so, ma suonava bene.»
«Come sei romantico! Mi sembri un bacio Perugina trasformato in una persona e sono felice di avere scelto te. Kostantin non è mai contato niente per me.»
«Hai ragione, Kostantin non conta» risposi, con convinzione.
In quel momento mi arrivò un messaggio vocale di Kostantin che, scandendo le parole con tono preciso, recitava: «Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici...»
Lanciai il cellulare dal finestrino della macchina per non sentirlo più. Siccome i cellulari erano strumenti più avanzati rispetto alle sveglie, si mise a camminare più velocemente dell'andatura della Limousine, entrò dal finestrino e mi si infilò in tasca. Poi, al solo scopo di trollarmi, esclamò: «DRIIIIN!»
Siccome la sveglia aveva suonato, poteva iniziare il ballo. Mi ritrovai catapultato immediatamente nell'atrio della scuola, dove era stato organizzato il Ballo d'Autunno. Tenevo per mano la mia dama e ci mettemmo subito a ballare un lento, mentre risuonava ad alto volume musica reggaeton.
«Perché state ballando un lento?» chiese all'improvviso la voce del cantante Iglesio Degli Enrichi. «Se non avete la più pallida idea di cosa si balli in quale modo, potevate rimanervene a casa.»
«Hai ragione, Iglesio» risposi, «Ma prendere parte al ballo scolastico è il minimo sindacale per essere autorizzati a fare sesso, quindi sono venuto sperando in un sei politico.»
Iglesio mi guardò con aria di approvazione, nonostante la sua voce provenisse solo dallo stereo. Non riuscivo a capire perché stessi avendo visioni strane, forse anch'io ero stato ingannato dalla bidella Winter quando mi aveva offerto quella che doveva essere la mia prima sigaretta.
Smettemmo per un attimo di ballare, per verificare chi dei nostri compagni di scuola fosse presente. Ce n'erano vari, tra cui le ex cheerleader di mezza età. Due di loro ballavano rispettivamente con un macellaio e con un salumiere che si sedevano spesso in ultima fila durante le lezioni, mentre le altre applaudivano.
Era una serata poetica e perfetta, ma divenne ancora più perfetta quando entrarono Faith e Valentin. Quest'ultimo portava lo smoking e il farfallino e aveva i capelli ben tirati all'indietro. Sembrava uscito dagli anni Venti del Novecento invece che dai nostri, ma non aveva alcuna importanza: era diventato improvvisamente più presentabile ed era del tutto comprensibile il fatto che Faith si fosse fidanzata con lui.
Anche Hopeless fu molto comprensiva nei loro confronti e, dato che la dura legge delle fyccine prevedeva che i/le best friends forever dovessero tornare amici/amiche entro la fine della fyccina, corse ad abbracciare Faith e a dirle che le voleva bene. Ci sedemmo tutti insieme a un tavol-...
...
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...ehi, fermi tutti, eravamo nell'atrio della scuola, non c'erano tavoli nell'atrio. Ci sedemmo quindi sui gradini delle scale che conducevano al piano di sopra e ci mettemmo a fare progetti per il futuro, parlando delle posizioni del kamasutra che avremmo sperimentato più tardi quella sera.
Sia Hopeless sia Faith parlarono di quanto fosse importante per loro essersi astenute dai rapporti sessuali fino a quel momento e Faith tentò di fare un po' di polemica ricordando a Hopeless che, sfruttando un buco nel regolamento, aveva avuto regolarmente rapporti orali con me nel parcheggio della scuola a bordo della sua macchina.
«Ringrazia che è il penultimo capitolo» ribatté Hopeless, «Altrimenti non avrei problemi a rompere di nuovo la nostra amicizia. Ti sei salvata dalle esigenze di trama.»
«E tu?» mi chiese Valentin. «Tu e Kostantin dovreste mettervi avanti con i lavori e tornare amici, dato che il prossimo capitolo è l'ultimo.»
Quando sentii nominare Kostantin, mi grattai le parti intime. Non volevo più avere a che fare con lui, qualunque fosse il regolamento non scritto delle fyccine. Non potevo tollerare l'idea che mi avesse mentito a proposito della sua vera professione, ma soprattutto a proposito del suo titolo di studio.
Non si fece vedere nell'atrio della scuola, disertando il Ballo d'Autunno. Non riuscivo a crederci, era tutto assurdo, nessuno avrebbe dovuto commettere un'azione così sovversiva saltando il ballo, speravo quindi almeno che stesse facendo qualcosa di costruttivo, tipo seguire una puntata di "Affari tuoi" su Raiuno. Poi realizzai: doveva essere presente al ballo, probabilmente nascosto dentro a un pacco, per sorvegliarci e continuare a tessere le sue trame losche. Chissà, magari era nascosta da qualche parte anche quella truffatrice di Fallenangel.
Pensare a Fallenangel mi fece riempire gli occhi di lacrime, quindi andai in bagno con la scusa che avevo la congiuntivite e dovevo mettermi il collirio. Non riuscivo a capire perché stessi piangendo per Fallenangel, in fondo, di colpo, non mi sentivo più innamorato di lei. Forse era quella la considerazione che mi spezzava il cuore? Che, esigenze di trama o meno, adesso nella mia vita c'era un'altra persona?
Non sapevo più cosa pensare, sentivo dentro di me un peso insormontabile e non ero sicuro che sarei riuscito a colmare il mio vuoto interiore. Per fortuna sentii una presenza amichevole accanto a me e fui ammaliato dall'udire un rutto.
«Valentin!» esclamai. «Cosa ci fai qui in bagno?»
«Dovevo ruttare, ma non potevo farlo in pubblico» mi rispose. «Adesso che sono diventato una persona civile, devo mantenere un certo contegno. So che ormai ci sarà solo un capitolo e Kostantin si è già accordato con la lobby del POV procacciandosi il finale e che io non potrò mai avere un POV, ma ci sono tante altre cose belle nella vita. Per esempio, tu che hai il POV adesso, ti senti davvero così tanto appagato come pensavi? Oppure sei appagato dal fatto di essere diventato una cheerleader?»
«No, non trovo appagante niente» ammisi, «A parte quando Hopeless me lo succhia nel parcheggio. Anzi, se devo essere sincero non trovo appagante nemmeno quello.»
«Perfino io» mi confidò Valentin. «Faith è anche brava a succhiare, però non mi dà le emozioni che ricevo quando azzanno della carne alla griglia.»
«Ma come? Quindi anche tu e Faith avete rapporti orali durante questo periodo di astinenza?»
«Sì, perché, cosa c'è di male? Il regolamento dei balli scolastici vieta tassativamente soltanto il coito.»
«Allora Faith non dovrebbe fare tanto la santa cercando di screditare Hope!»
«Va beh, lascia perdere, sono faccende da donne. Noi che siamo veri uomini dovremmo iniziare a comportarci da veri uomini.»
«E fare cosa?»
«Non saprei. Magari inseguire il quartetto degli stupratori seriali e prenderli a bottigliate.»
«Non saprei, ci penseremo domani. Adesso abbiamo un finale di ballo che ci aspetta, ma soprattutto un finale di trashfyccina, con tanto di sesso sfrenato. Capisco che non sia come la carne alla griglia, ma non sei eccitato di fronte a questa prospettiva?»
Valentin fece un ululato e tornò nell'atrio a ballare con Faith. Li vidi volteggiare in modo scatenato mentre risuonavano le note di "My Immortal" degli Evanescence.
Era tutto bellissimo, ma erano già le 23,40 e il ballo sarebbe terminato a mezzanotte in punto.
«Stai già facendo il conto alla rovescia, baby?» chiesi a Hopeless.
I suoi occhi si illuminarono. Nonostante indossasse l'abito da sera invece che la divisa da cheerleader si mise a fare qualche volteggio e tutto fu bellissimo e romantico. La presi tra le braccia e mi misi a ballare un rock acrobatico, già proiettato alle acrobazie che avremmo fatto sotto le lenzuola.
Quando scoccò la mezzanotte, uscii insieme a Hopeless, scoprendo che non c'era più la Limousine. Probabilmente l'autista aveva scoperto che gli avevo dato i soldi del Monopoli e se n'era andato. Ero stato fortunato, dato che non era lì ad aspettarmi tenendo in mano una mazza da baseball.
Presi Hopeless per mano e mi diressi a piedi insieme a lei verso l'hotel. A ogni passo si lamentava, perché era faticoso camminare sui tacchi invece che sulle Converse. Avrei voluto ricordarle che quando non era ancora cheerleader metteva sempre i tacchi, ma non volevo litigare con lei pochi istanti prima di portarmela a letto. L'happy ending era alle porte e doveva essere un happy ending a tutto tondo, anche se mi sentivo spaesato e disilluso e non ne capivo la ragione.
   
 
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