Anime & Manga > Capitan Harlock
Segui la storia  |       
Autore: Alexander33    18/12/2022    0 recensioni
Una ragazza poco raccomandabile dispersa tra le pieghe del tempo, un sos misterioso, una soluzione da trovare, un cuore spezzato da guarire.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Tadashi Daiwa, Yattaran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questo pirata era proprio strano: sotto la dura corazza del militare c’era un uomo dai modi eleganti, quando la collera non lo portava a uscire dalle righe con scatti a tratti violenti.

 

Lo osservó mentre si allontanava, vederlo di spalle così alto e nero (come stradiavolo riusciva a stare vestito di tutto punto con questo caldo, senza sciogliersi in un lago di sudore, era un mistero) nell’aderente abito di pelle, le fece sussultare la bocca dello stomaco in uno spasmo d’emozione e istintivamente si chiese che profumo avrebbe sentito se l’avesse baciato sul collo.

 

Si diede della stupida: l’aveva praticamente cacciato via coi suoi modi scostanti e maleducati; in fondo aveva ragione lui, era una rozza scurrile se paragonata alla sua avversaria sparita chissà dove.


Tadashi e Yattaran sbarcarono il giorno dopo e Kaya era in prima fila a salutarli. D’altra parte se i due uomini si trovavano in quella situazione era unicamente a causa sua, e si augurava di cuore che non succedesse loro nulla di male, non se lo sarebbe mai perdonata.



 

Non fecero difficoltà a raggiungere l’appartamento nel quale Tadashi aveva vissuto col padre, l’incognita era cosa avrebbero trovato: tutto dipendeva da questo.

 

Lo stabile era ancora in piedi e in buone condizioni: un fatto incoraggiante. 

 

«Hanno cambiato il colore alla facciata» osservó Tadashi, non senza una punta di nostalgia.

 

«Cominciamo bene! Ascensore fuori servizio…» disse Yattaran appena ebbe varcato il portone a vetri dell’ingresso.

Sette piani di scale: il robusto vicecomandante arrancava sbuffando piano dopo piano.


«Cosa vuoi con quella mano?» chiese Tadashi, quando finalmente ebbero raggiunto il pianerottolo del settimo piano.

 

«sveglia Tadashi! La chiave!»

 

«non ho la chiave!  Mi sembrava fosse palese! Sono scappato da qui in fretta e furia!»

 

«se non ci fossi io…» Yattaran tiró fuori un astuccio contenente un kit di piccoli attrezzi per ogni evenienza.

 

Svitó la placca di metallo a lato della porta, armeggió coi fili creando un contatto e finalmente la porta automatica si aprì con un leggero sibilo.

 

«prego! A te la precedenza!»

 

Tadashi varcó la soglia «oh no…» gemette.




 

Kaya stava gironzolando per gli appartamenti di Harlock mentre lui era assorto a studiare le mappe olografiche della via lattea. Quanto tempo ci avrebbero messo i suoi due ufficiali a venire a capo nel loro compito? Vagare per il sistema solare vigilando sugli attacchi di mazone e nel contempo attendere notizie da Yattaran sembrava l’unica cosa logica da fare. Per il resto avrebbe risolto i problemi qualora si fossero presentati.

 

Kaya notó che la cornice della foto di Mayu era stata sostituita e faceva bella mostra di sé sulla scrivania del capitano.

Una sottile stilettata di dolore le fece stringere le labbra.

Harlock era troppo assorto per badare a lei.

 

“Ti odio…” mormoró in un sussurro.

Ma l’immagine restó impassibile, ad osservarla coi limpidi occhi innocenti e il sorriso angelico.

 

“Ti odio perché avevi tutto e l’hai disprezzato. E perché sei arrivata prima di me. Vorrei averti qui davanti, per dirti in faccia tutto quello che penso di te! Stupida…”

 

Osservó il capitano che con il gomito appoggiato al piano della scrivania teneva una mano alla fronte, con espressione concentrata e una ruga verticale tra le sopracciglia.

 

“Come hai potuto fargli questo?” Chissà cosa si provava ad essere amata da un uomo simile? Da lui? 

 

«posso portarti qualcosa?» chiese, sperando di non distoglierlo troppo dal suo incarico.

 

«come?» si riscosse, osservandola distrattamente, con la mente ancora intrappolata ai pensieri.

 

«un caffè? Liquore?»

 

«sì, grazie. Un caffè ci vorrebbe…» strinse l’occhio affaticato.

 

Kaya non se lo fece ripetere e in men che non si dica era di ritorno con una tazza fumante.

 

Attese che finisse di sorbirlo senza togliergli gli occhi di dosso, appena Harlock ebbe posato la tazza si affrettó a raccoglierla.

 

«non sei una cameriera! Lascia pure, puó aspettare…»

 

«non mi costa nulla, non puoi lavorare se c’è disordine.»

Non attese una replica e uscì con la tazza in mano.

 

“Cosa mi prende?”

L’osservava come se rimirasse il graal.

Lui aveva appoggiato le sue labbra proprio lì e con la punta della lingua leccó dove lo aveva visto bere, l’ormai familiare sensazione di qualcosa che le frullasse nello stomaco si ripresentó.

 

“Sono proprio una sciocca. Ma questa la terró per me.”

 

Quando tornó da lui era ancora assorto nel suo compito. 

 

«io non voglio andarmene» sussurrò appena Kaya, tanto che Harlock a fatica riuscì a recepire le sue parole.

 

«come dici?»

 

«che non voglio andarmene!» ripetè più decisa «la mia vita è uno schifo. Qui ho trovato un ruolo e una casa: molto più di quel che avevo prima»

 

Harlock sorrise, non gli sarebbe dispiaciuto tenere la ragazza con sè, e non solo perché era un’ottimo cecchino «nessuno vuole mandarti via se non lo vuoi… ma è giusto che tu abbia modo di scegliere se tornare o restare e Yattaran e Tadashi stanno appunto cercando di fare questo: assicurarti una scelta.»

 

Kaya sgranó gli occhi, sorpresa.

«non vuoi mandarmi via?»

 

«non devi sentirti obbligata a fare nulla che tu non voglia» come poteva biasimarla? Con quel che aveva passato era perfettamente comprensibile che non desiderasse tornare indietro.



 

Il cronografo da polso di Harlock trilló: era Yattaran.

 

«capitano? Mi ricevi?»

«forte e chiaro! Allora? Come procede?»

 

«brutte notizie temo… hanno perquisito l’appartamento, è tutto per aria. Ci vorranno settimane per mettere ordine e cercare di raccapezzarsi con gli appunti del professore. Speravamo di trovare una situazione migliore.»

 

«fate quel che dovete, e se trovate qualcosa che ci possa aiutare comunicamelo subito»

 

«d’accordo».

 

Si sentì quasi sollevato, sapere che la piccola ex ladruncola per ora era intrappolata nel suo tempo lo faceva sentire più sereno.

 

Si stava affezionando, e non gli era sfuggito che anche lei nutriva interesse.

 

«a quanto pare, per ora non ti dovrai porre nessun tipo di problema: sentito il vicecomandante?»

 

Il sorriso di Kaya era eloquente.

 

«posso darti un bacio?» la frase le era uscita così, da sola, e si pentì immediatamente della sua sfacciataggine quando vide l’espressione imbarazzata e sorpresa del capitano.

 

«scusami, sono stata troppo impulsiva e sfacciata» il suo viso aveva indossato un’aria addolorata e delusa.

 

Fu allora che Harlock la stupì, sfiorandole appena le labbra con tenerezza.

D7-B3-F7-FD-F807-4726-B848-C3-CA1-FC7-CA9-D
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Capitan Harlock / Vai alla pagina dell'autore: Alexander33