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Autore: Elgas    18/12/2022    3 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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23. A Quite Place



L'ennesimo varco si richiuse violento, le mani cozzarono ancora una volta contro il terreno
trovando questa volta rocce brulle e taglienti, avvolte in una notte altrimenti tranquilla.
Non percepì nulla Pete, né dolore, né il sangue incastrato fra le dita; solo paura a stringere
l'Anima, solo terrore a serpeggiare, giungere da lontano oltre l'Oscurità appena sparita.
L'Incantatrice era lì, seppur in minima parte, l'aveva intravista… una scura serpe di fumo
pronta a soffocarlo, ucciderlo… forse a divorargli il Cuore.
La caccia era la punizione, la condanna per aver osato ribellarsi, per aver tentato di salvare
colei che amava.
L'aveva percepito l'Incantatrice, lo spruzzo di coraggio illuminare il tetro maniero, a far
trascinare le goffe membra fuori dal giaciglio. Ricordò il cortile antecedente il cancello;
Ulek l'aveva scorto dalle mura, salutato con cenno rispettoso senza suonare l'allarme.
Gentilezza resa vana da un potere più grande. Malefica… Malefica era rimasta nelle
proprie stanze, prigioniera di deliri d'onnipotenza e false promesse, stretta in una simbiosi
che l'avrebbe portata alla morte.
Non tutto però era perduto.

Avvertire i nemici dell'Incantatrice...

In quell'intima, profonda convinzione, il velo della realtà si ruppe.
Il fumo prese forma, mutò lanciando un unico e letale attacco. Il gelo trapassò la carne, si
fece strada nel Cuore. Pete cadde. Non sentì nulla, intravvede il fumo vorticare sopra di
lui, una risata dissolversi nel silenzio. I limiti imposti all'Incantatrice non le permettevano
altro…

Ma è bastato a fermare una palla di lardo come me…

Eppure si rallegrò di quel pensiero, faceva apparire il tutto meno patetico. Morire nel
tentativo… meglio così piuttosto che nella vergogna, affogando nella reticenza e nella
codardia. Morire e nel gelo della morte ricordare il viso dell'unica donna amato…

Buio…

E la Luce arrivò, improvvisa e avvolgente come la prima alba; arrivò e la Speranza
rinacque, il semplice respiro appariva ora come il più grande dei miracoli. Lentamente
avvertì la medesima terra sorreggerlo in un caldo abbraccio, lentamente si ritrovò ad
ammirare lo stesso paesaggio. Si mise a sedere, la ricca pianura si estendeva fin dove
l'occhio riusciva a scorgere, al centro l’antica Pechino risplendeva di mille luci, scintillante
e magnifica. Allora, come destatosi, si rese conto di non provar dolore, pervaso di nuova
leggerezza. In mano stringeva ora una fiala i cui riflessi incrociarono i suoi occhi; pura
luce brillava tenue e al tempo stesso forte, racchiusa in un limpido cristallo; al collo
un biglietto legato con un filo rosso. Lo aprì; lettere dorate presero forma nel cielo notturno,
magnifiche, cariche di conforto.

Pete Peter Sr,
rallegrati perché il tuo coraggio non è stato vano.
Poco è ancora il potere del nemico, dopo averti ferito si è estinto, ma è bastato a far sì che si
scoprisse. Non affannare il tuo Cuore, la fiala guarirà ogni ferita, ti renderà invisibile a ogni
oscurità. Qualunque strada sceglierai, spero potremo incontrarci dopo la Battaglia.
Ti auguro ogni fortuna,
Neliel

Mai doni furono più preziosi e cari. Delicato la strinse a se e nel silenzio della notte pianse
a lungo.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

I capelli di Lea l'accolsero nel nuovo giorno, una cascata rossa immersa nel primo mattino,
investita dall'alba di Radiant Garden.
Kairi sorrise, ammirando spiragli di pelle lungo il collo, perdendosi nel calore, nel respiro;
sorrise ricordando attimi ora dolci, ora intensi, in grado di alleviare affanni e paure. Era
successo in fretta; abbracci, baci fugaci, infine l'esplorarsi a vicenda una sera, senza timore,
senza l'ansia che normalmente colpiva la prima volta. Era felice, felice come non lo era da
tempo, una felicità diversa, matura, pervasa da tanti, troppi cambiamenti. Cambiamenti
che rischiavano di sommergerla, dove Lea rappresentava l'ancora, la Luce nel Buio.
Il suo Buio rimaneva immobile, incastrato nelle profondità del Cuore. Cercava di non
pensarci, né al Buio, né alla causa di tale condizione; nell'ultimo periodo gli Immortali
erano distanti, più del solito, persino Grimmjow e Arthur si facevano vedere poco alle
Destiny Islands, indaffarati in faccende di cui nessuno doveva impicciarsi, a voler seguire
i dettami degli stessi. Assassini, nient'altro che assassini. Era deplorevole essersi ridotte
così? Lei, una Principessa del Cuore, che più di ogni altra doveva incarnare la Luce?
Non le importava, non le importava degli sguardi preoccupati del Re, Yen Sid o Roxas;
pietismo dietro parole non dette. Il Buio era lì, faceva parte di lei ormai; lo scrutava nei
momenti fra sonno e veglia, lo scrutava e non provava nulla, né l'ansia di combatterlo,
né la vergogna per esser diventata una Portatrice di Oscurità. Anche quando il pensiero
correva lì, sapeva che il momento sarebbe arrivato, poteva soltanto custodire la Luce, la
Luce di Lea, farla crescere, risplendere insieme a lui. Cullata da quella consapevolezza,
l'osservò girarsi, regalarle il più luminoso dei sorrisi. Quante barriere, quante stupide
barriere aveva eretto Lea; violare la promessa fra lei e Sora, il timore di confessarsi.
Le aveva distrutte tutte Kairi; un pomeriggio, lungo la spiaggia, quasi nello stesso punto
dove si erano incontrati la prima volta da "nemici"; una carezza sul viso, un bacio teso
sulla punta dei piedi. Nient'altro. Nient'altro.
« Buongiorno Principessa… »
Persino quel titolo risuonava ora nuovo, intimo, svincolato da qualsiasi natura o responsabilità.
Principessa… la sua Principessa. L'abbraccio. Non era sola. Lea ci sarebbe stato, ci sarebbe
stato nel momento decisivo, a brillare insieme. Ne era certa, ma Lea si premurò di ripeterlo
stringendola dolcemente, le dita ad accarezzare i capelli, la schiena nuda. Rosso su rosso,
due fiamme unite nelle difficoltà e nella gioia.
« Grazie Lea… grazie di Cuore… »
Lentamente si addormentò. Lui era con lì mentre la coscienza scivolava in basso, sempre
più in basso; nel buio interiore la vide, l'Oscurità, un piccolo, compatto cubo, avvolto in un
silenzio impenetrabile, in un'immobilità minacciosa.
Immersa in quel limbo estrasse il Keyblade; Destiny's Embrance quasi si confondeva nel
nero perenne, eppure in esso risplendeva una piccola Luce. Luce rinata dall'amore.

Non sono sola…

E dal sonno emerse, stringendosi dolcemente a Lea.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Le battaglie assumevano molteplici forme. La sua era invisibile, silenziosa, combattuta
costantemente giorno dopo giorno, era dopo era; dagli albori di quell'Universo
faticosamente protetto; quando i Figli dell'Oscurità avevano distrutto l'Hlif portando al
sacrificio di Kukaku, Yoruichi e Orihime. Sacrificio che aveva segnato alcuni legandoli
eternamente ai Primi Nati. Nel Cristallo essi avevano trovato un nome, Dokkafirar, e
infine un titolo. Una volta aveva chiesto a Kugo e Askin perché li avessero marchiati come
Ragno e Corvo.

- Nelle loro ultime volontà ho visto tele viscide… -
- …e piume nere. -


Quante forme potevano assumere i legami, le vendette. Eppure, in Edward vi era da
sempre un vuoto.

Contro cosa sto combattendo? Contro un Senza Nome… un Senza Nome…

Un pensiero divenuto ricorrente; una pressione logorante dopo la partenza dei Prescelti.
La percepiva più di altri; una belva invisibile e nascosta, desiderosa di penetrare e divorare
ogni cosa… arrivare al Kingdom Hearts. Tessere il Cristallo, donargli nuova forza nonostante
il prezzo fosse consumarsi; in poco tempo persino muovere le dita era diventato difficile,
ma Winry riusciva ad alleviare persino tale condizione, lo aiutava quando insieme
condividevano buon cibo sotto le fronde del Giardino. Tessere il Cristallo, donargli nuova
linfa… solo per rimandare l'inevitabile; presto il nemico avrebbe trovato uno spiraglio, un
varco, un Cuore attraverso cui irrompere… la distribuzione andava impedita a qualunque
costo. Aveva convocato tutti e tutti avevano risposto. Negli ultimi mesi piccoli ma cruciali
eventi avevano scosso i Mondi, l percorso i Confini, l'Oltre e persino il Sotto. Segni tangibili
della minaccia. Grandi decisioni stavano per essere prese e per attimo i ricordi volsero
indietro, ai tempi dei Consigli degli Smiða, quando la voce di Roy riempiva le Grandi Sale
nell'Hlif.

Se fossi qui saresti fiero di me… il Destino però ha voluto fossimo divisi… custodi di luoghi
eternamente distanti… (1)


Edward si girò, alle spalle il Cristallo vibrò di un suono innaturale, un gorgoglio spettrale;
vibrò più nero della notte e tale era da ottenebrare la luce del "Cuore" gettando ombre
negli angoli più lontani, dietro le alte e magnifiche colonne. Eppure, i presenti risplendevano
nella propria determinazione, nella risolutezza delle proprie scelte, nonostante il passato
gravasse su alcuni. In piedi, racchiusi nello spazio antecedente l'abside, tutti gli Immortali
a difesa dei Confini erano lì riuniti. Il primo a farsi avanti fu Amaimon, fratello di Mephisto
e Lucifer, posto a sorveglianza del Sotto, a riconcorre e abbattere i resti dei Hwergh provenienti
dai Confini. Parlò, investito di nuova maturità, una maturità sbloccata in fretta dalla partenza
dei fratelli; persino l'aspetto era più curato.
« Poco è cambiato nel mio piano, le bestie continuano a riversarsi, ma nettamente più
deboli rispetto a quanto già non fossero. »
Winry si unì, i pezzi andavano compresi, assimilati in ogni sfumatura, e la voce risuonò a
Edward soave come mille primavere.
« Anche qui vi sono stati cambiamenti come avete osservato. Le incursioni si sono fatte
piccole e frammentarie. La natura stessa di questo Universo, il Kingdom Hearts… da
sempre attirano masse oscure nonostante gli sforzi per occultarlo. Ora i Hwergh sono
lacerati, impauriti da una forza che ben tutti conosciamo. »
Il discorso passò a Toshiro e Soi-fon. Giunti dopo Shura a seguito della distribuzione
dell'Hlif, appartenevano al Mondo di Kugo e Askin; insieme a Shura si erano prodigati fin
da subito a difendere l’Oltre. Tornavano raramente ai Confini, integerrimi nell'assolvere al
compito, una via salvifica specie per Soi-fon; forte era stato il suo legame con Yoruichi,
nella vita precedente come nell'Immortalità, motivo per cui restava sovente con
Askin durante le sporadiche visite.
« Abbiamo intensificato i pattugliamenti da quando Sephiroth è riuscito a fuggire, tale è e
rimarrà la sua natura », esordì Toshiro, gli occhi verde acqua a contrastare coi corti capelli
bianchi, « ma non siamo qui per discutere di questo, il destino suo e di Cloud Strife si
deciderà lontano da queste sale. »
La ragazza proseguì, i lineamenti resi duri da caschetto portato lungo davanti.
« Nonostante tutto, questo nemico rimane invisibile. Le voci erano vere, dunque, come del
resto ci avete confermato », disse rivolta a Grimmjow, Neliel e Arthur, « i Dokkafirar sono
stati forgiati con questo scopo. Ucciderci. Riusciamo a percepirli solo quando superano il
velo della realtà. Askin e Kugo possiedono un vantaggio… la loro forza e al tempo stesso
la loro debolezza. »
« È così purtroppo », sentenziò Edward dopo aver scrutato i presenti, « nient'altro possiamo
fare se non attenderne. Non so come reagirà il Cristallo quanto il Male irromperà, ma tutti
ci siamo preparati al meglio, ognuno col compito affidatogli. Ma rallegratevi. Buone
notizie sono giunte dagli ultimi arrivati. In poco tempo si è creata amicizia coi Prescelti
rimasti. Vi esorto a condividere quanto mi avete già riferito, sarà di vitale importanza per
questi ultimi sforzi. »
Nella voce sentì scorrere la riverenza dei tempi antichi, quando l'Hlif aveva unito i Fyrir,
ed egli apparve investito di nuova luce e autorità, come se, nonostante l'Immortalità, il
giovane avesse lasciato spazio a un uomo, le cui parole più di altre andavano ascoltate,
parole in grado di non fare vacillare il presente di fronte al nero futuro. Così Arthur parlò
per primo.
« Forti sono i Cuori in queste terre. E ancora più forti lo sono quelli dei Portatori del Keyblade.
Riku, Mickey, Ventus, Terra… fra tutti Lea e Isa potranno avere un ruolo cruciale nella
battaglia. Del resto, da sempre Custodi e Maestri combattono l'Oscurità, un buio più
debole, ma ugualmente terribile. Più di una volta i loro Cuori sono stati corrotti, portando
una volta a terribili conseguenze. Date le attuali circostanze ciò è destinato a ripetersi, per
nostra fortuna e sfortuna. »
Neliel gli posò una mano sulla spalla, lasciando voce e bellezza rasserenassero Cuori e
pensieri, tale infatti era uno dei poteri insiti negli Eri.
« Ephemer attirò gli Hwergh portando alla distruzione di Auropoli e del suo Mondo.
Oggi ci troviamo davanti al medesimo scenario… e possiamo solo aspettare. Solo così
l'unico nemico si rivelerà. Uno è infatti il Dokkafirar e di questo dobbiamo ringraziare
Pete. Un Dokkafirar legato a Malefica… e come in passato userà un Cuore per irrompere.
Come Eri, come Neliel Tu Oderschvank, non permetterò che lei perisca. »
Infine, come un tutt'uno Grimmjow si portò accanto all'amata. In lui non vi erano esitazioni,
solo la sicurezza che ne l'avrebbe guidato la spada.
« Sarò al tuo fianco. Come Drengr solo io posso tenergli testa… e con l'aiuto di tutti riuscirò
rad ammazzarlo. »
Più di altre furono quelle parole a colpire Edward. Aveva forgiato il Cristallo, retto a ere di
vuoto e silenzio; adesso il pericolo era lì, in agguato, concreto e famelico; aveva pianificato
ogni cosa, eppure incognite rimanevano più pressanti che mai; nulla legava il Dokkafirar
a quell'Universo se non fame, la certezza di cosa avrebbe portato divorando il Kingdom
Hearts; nulla lo legava a lui, se non una fievole battaglia di cui si sarebbe dimenticato
appena giunto.

Contro cosa ho combattuto finora?

Eppure, tutto svanì osservando Grimmjow; così simile al sé stesso di un tempo, un grande
Guerriero, al pari di come erano rimasti Kugo e Askin pur segnati nella vendetta. Per un
attimo Edward li rivide tutti, tutti i Drengr marciare uniti e sotto la Porta dell'Oscurità,
massacrando Hwergh per tre giorni e tre notti, coronati di armi scintillanti e magnifiche
armature, mentre lui e gli altri Smiða sigillavano la Porta, protetti da Eri e Vitki. Così si
ritrovò stringergli la mano e nulla rivolse se non sollievo e gratitudine.

No… non contro cosa. Perché.
Per resistere… far sì che questo momento fosse possibile.


« Ti ringrazio, Grimmjow. »
Il Guerriero abbassò il capo, percependo come in Edward fosse qualsivoglia freno o
pregiudizio. L'ombra volgeva ancora sull'uomo, lo sentiva nella carne Edward, lo
avvertiva nello sguardo; nel momento finale, solo lì sarebbe riuscito a cacciarla. Di
questo erano certi entrambi.
« No… grazie a te per avermi fatto restare, Ed. »



(1) Fu Roy a decretare lo Scisma (si veda Capitolo 7, Flashback Ichigo ), ed ebbe anche un
ruolo quando, successivamente, Iblis tornò alle rovine dell'Hlif come Herja (Capitolo 21)

(2) Un ruolo cruciale di Lea e Isa venne già sottolineato da Lucifer nel Capitolo 6 di AAA
(fu Lucifer a comparire davanti ai giovani Lea e Isa durante la conquista di Radiant
Garden da parte di Malefica).



Angolo Autrice:

Un capitolo breve ma intenso.
Una preparazione alla battaglia che si affronterà nell’universo di KH.
Nel loro piccolo molti passi si sono fatti, specie per quanto riguarda Ed e Grim… che avevano attriti ideologici; Edward ha protetto l’Universo di KH da sempre, mentre Grimm ha seguito gli Herja per un lungo periodo (i Fyrir che hanno abbandonato la via a seguito dello Scisma e si comportano come Iblis nello scorso miniarc,) cosa che l’ha segnato profondamente.

Detto questo; auguri a tutti e felice anno nuovo. <3

Elgas
   
 
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