Tutto quello era deprimente, assolutamente deprimente.

Marie Louise de Bourbon, detta Mlle d’Orleans era stata cresciuta con una sola idea: non c’era sistemazione migliore che divenire un giorno regina di Francia. Sua madre e le sue nonne l’avevano cresciuta con quella convinzione, persino la sua matrigna che rimpiangeva il suo natio palatinato ammetteva a denti stretti di trovarsi bene in Francia. Non a corte ci teneva a puntualizzare ma con loro si, e con loro intendeva lei ed Annie.

Non c’era mai stato davvero un altro partito per lei, persino suo padre adorava quella prospettiva, d’altronde nel suo cuore lei veniva dopo il cavaliere di Lorena e questo le aveva sempre dato forza, suo padre sarebbe stato dalla sua parte. Non aveva però tenuto conto del fatto che suo padre era si il fratello del re ma anche il suo secondo suddito e che doveva obbedire. Aveva spesso visto i ritratti del fratello del re e ne aveva riso con le damigelle della sua matrigna, quello non era un re ma un mostro ripugnante soleva dire, per fortuna sarebbe stato il problema di qualche arciduchessa austriaca, non certo il suo perché lei avrebbe sposato suo cugino il Delfino divenendo poi regina di Francia quando il signor zio sarebbe morto, il più tardi possibile ovviamente.

Avrebbe dovuto imparare che al re di Francia non si può dire di no, che i desideri del re sono legge ma ha sempre pensato che per loro non valesse: sono o non sono parte della famiglia reale?

E invece non c’era stata nessuna arciduchessa, troppo giovani, e Therese era morta quindi il suo destino era mutato, non più Marie Louise Cristianissima regina di Francia ma Maria Luisa Cattolicissima regina di Spagna. Era un grande onore continuava a proclamare il re suo zio ma quello non era un onore ma una maledizione infernale.

La sua matrigna aveva cercato di farle forza ma lei aveva sposato suo padre, sodomita ma persona per bene e di aspetto gradevole, non una specie di mostro uscito dall’inferno. Poco contavano i diamanti di cui suo padre la stava cospargendo, gli anelli e i diademi, non avrebbero reso Carlos più bello, niente poteva.

<< Non voglio, non voglio >> si lamentò per l’ennesima volta, non sapeva più a che santo votarsi. Aveva provato persino a gettarsi ai piedi del signor zio ma nemmeno quello era stato d’aiuto, anzi il re non vedeva l’ora che sua nipote divenisse regina di Spagna e non capiva perché l’idea la spaventasse, e come avrebbe potuto?

<< Lamentarsi non costa nulla e produce solamente perdite di tempo, è il miglior partito d’Europa e dovrai stare con lui il tempo di avere un figlio maschio >> replicò suo padre, detto da un uomo che se fosse stato possibile avrebbe sposato il suo amante.

<< E poi potreste divertirvi con gli stallieri, dicono che gli spagnoli siano tutti uomini piuttosto gagliardi >> la prese in giro il cavaliere di Lorena prima che maman Liselotte lo colpisse col ventaglio, cosa aveva fatto di male per sopportare simili impertinenze si disse.

<< Non è il momento di pensare a certe cose, il re… non sembra un uomo di buona costituzione >> mormorò maman Liselotte e Louison vide suo padre sobbalzare.

<< È alto tradimento ma potrebbe essere la soluzione, se il re dovesse morire, ovviamente dopo averti dato un figlio…. manterresti la corona, saresti reggente e potresti fare quello che vuoi, con discrezione ovviamente >> fu la dichiarazione di suo padre a farla sobbalzare. Aveva saputo che sua nonna la regina d’Inghilterra aveva… avuto compagnia e che sua zia la principessa d’Orange si fosse persino risposata anche se sua madre di quella sorella così grande non sapeva nulla e suo padre odiava parlare di quel ramo della famiglia.

<< Li ho visti da bambina, e lui era molto cortese con lei, ma non dobbiamo pensarci, dobbiamo imparare a trarre il massimo dalle nostre sventure >> le consigliò maman Liselotte, come se fosse facile pensò lei.

<< Una corona, un marito che sembra uscito dall’incubo di un pazzo e una suocera che dicono sia più re del re medesimo, non vedo soluzioni >> fece notare il cavaliere, perché tutti e tre si trovassero lì a discutere con lei le appariva bizzarro, dalla nascita di Lisette quei tre erano inseparabili e non in senso buono, o decente.

<< Chiudi gli occhi e pensa a qualcosa di bello, e gli anni voleranno >> le consigliò suo padre. Qualcosa di bello…. Saint Cloud, lei e maman Liselotte che lanciavano i petardi tra le gonne di Madame de Fiennes, poter giocare con suo padre, i ricordi di sua madre, le feste di corte, Louis… oh se ne aveva di pensieri belli.

<< Volete aggiungere tormento a tormento allora >> replicò amaramente.

<< Per questo mi è stato affidato l’incarico di condurre la vostra scorta fino a Madrid, se a Fuenterrabia entrambi troveremo il re di Spagna un pessimo soggetto vi metto sulla prima nave per le Americhe e posso sempre dire che vi hanno rapito i turchi >> intervenne il cavaliere, facendo ridacchiare gli altri due, se solo fosse stato così facile, e cos’era questa storia che lui sarebbe stato a capo della delegazione francese?

<< Peste, proprio costui che ha ucciso mia madre! >> sbottò lei prima di andarsene lasciando gli altri senza parole, arrivata alla porta si voltò, si esibì in due veloci riverenze e poi uscì sbattendo la porta con forza. Credevano forse che fosse stupida? Che non avesse sentito le voci? E invece lei sapeva tutto, per anni aveva scelto di ignorarle per far felice suo padre che amava Lorraine ma c’era un limite a tutto, maman Liselotte poteva anche credere che fosse stato tutto un incidente, voci maligne e bassi intrighi, che il suo rango non derivasse da un assassinio ma lei non era così.

Sua madre e Lorraine non si erano mai potuti sopportare e dopo l’esilio… se credevano che non ricordasse sbagliavano. Ricordava bene i drappi neri, lei ed Annie vestite di nero, se n’era incaricato suo padre in persona, la bara e l’orazione di monsieur Bousset, come poteva dimenticarlo?

Sua madre non le aveva mai voluto bene, avrebbe preferito un maschio e non cessava di farlo sapere, aveva pianto solo per la morte di Charlie e quando aveva saputo che era nata lei aveva ordinato di buttarla nel fiume, come se non sapesse quelle cose… era a corte e a corte i segreti avevano vita breve, compresi quelli del re. Se lo era chiesta molte volte osservandolo ma forse quello era davvero un pettegolezzo maligno.

Sentì dei passi dietro di sé, sicuramente suo padre pronto a rimproverarla per poi blandirla con promesse e regali ma questa volta avrebbe opposto resistenza, se proprio doveva diventare regina di Spagna allora avrebbero dovuto trascinarla fino a Madrid con tutte le forze che avevano perché lei avrebbe resistito ad ogni costo all’idea di dover sposare Carlos de Hasburgo y Hasburgo, re di Spagna e di molti altri luoghi, così si ripromise Marie Louise de Bourbon, Mlle Orleans per la corte e Louison per la propria famiglia