06/01/2023
1 recensioniTutto era cominciato qualche ora prima quando ben tre re erano arrivati, uno dalla Numidia, uno dalla Caldea e il terzo dalla Siria, cercando il re dei Giudei. Ovviamente stavano cercando lui, giusto? Sbagliato!
«Dov’è il re dei Giudei che è nato?» questa era stata la loro domanda.
«Ma che cosa state farneticando? Sono IO il re dei Giudei!» avrebbe voluto urlare ma era meglio cercare di saperne di più, perciò aveva simulato un sorriso e aveva domandato: «Che cosa vi fa pensare che sia nato il nuovo re dei Giudei?»
A quel punto, entusiasti, gli avevano spiegato che loro, oltre che re, erano anche magi, cioè seguaci di un certo Zaradusht(2) il quale aveva predetto: «Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele»(3), perciò avevano studiato il cielo tutte le notti e due anni prima avevano visto dei segni prodigiosi: il pianeta che i Romani chiamavano Giove, il re degli dei, si era congiunto per 3 volte con Saturno, pianeta dei cambiamenti, poi Giove era entrato nella costellazione dell’Ariete, che simboleggiava la Giudea, poi Giove si congiungeva con Venere, poi Giove…(4)
A Erode aveva cominciato a girare la testa nel seguire tutti quegli spostamenti, sembrava che Giove avesse girato per l’intero firmamento ma non poteva starsene fisso come tutte le altre stelle? No, doveva mettersi a fare il vagabondo!(5)
«… perciò quando poi comparve la cometa, l’abbiamo seguita fin qui per adorarlo» aveva terminato di dire il re della Numidia, Gasparre.
Avevano ragione i pagani a dire che le comete non portavano altro che guai!(6) Già il suo popolo lo vedeva come un abusivo perché era sì un discendente di Abramo e di Isacco ma non di Giacobbe, bensì di Esaù (era infatti un idumeo) mentre sua madre era una discendente di Ishmael, in più lui era re solo per graziosa concessione dell’imperatore Augusto e questo, sommato al suo carente pedigree, agli occhi dei suoi sudditi, lo squalificava come legittimo regnante. Aveva tentato di accreditarsi sposando Mariamme, discendente degli eroici Maccabei, ma non era andata molto bene, infatti gli era toccato ammazzare lei e i loro due figli, quei cospiratori!
Se il popolo avesse scoperto che era nato il Messia in persona sarebbe scoppiata la rivolta! Era dai tempi della deportazione in Babilonia che gli Israeliti lo aspettavano e a quel moccioso era venuta la bell’idea di nascere proprio sotto il suo regno? Non poteva aspettare ancora qualche secolo? Almeno la cometa non annunciava la propria morte o quella dell’imperatore come aveva temuto quando era apparsa: come Augusto gli aveva dato il trono, il suo successore avrebbe anche potuto toglierglielo ma Erode era ben deciso a tenerselo stretto.
I magi avevano continuato a fissarlo, aspettando una risposta.
«Vado a interpellare i miei sacerdoti» aveva detto Erode, riscuotendosi dai suoi pensieri.
Non facendo parte del cosiddetto “Popolo Eletto”, era ovvio che qualsiasi promessa divina non lo riguardasse, perciò si era sempre disinteressato dei testi sacri ma ora era fondamentale saperne di più.
I sacerdoti gli risposero, un po’ sorpresi per la sua ignoranza: «Il Messia nascerà in Betlemme di Giuda. Sta scritto infatti: “Tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te uscirà colui che dev’essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti”(7)».
Erode tornò dai suoi tre “graditi” ospiti a fornire loro l’indicazione e aggiunse: «Andate e informatevi diligentemente sul bambino. Quando lo troverete, fatemelo sapere affinché anch’io venga ad adorarlo».
Ovviamente non si sarebbe mosso dal suo palazzo ma avrebbe mandato a quel marmocchio il proprio regalo: un pugnale intarsiato… e un sicario abile a usarlo.
Così i tre re magi erano ripartiti ed Erode era rimasto nel suo palazzo a contare le ore e a elaborare strategie. Per fortuna che erano arrivati quei tre ad avvisarlo del pericolo che minacciava il suo trono.
Betlemme di Efrata era un paesino piccolo e presto avrebbe saputo l’esatto indirizzo del neonato… un momento! Ma questo usurpatore era nato quando era apparsa la cometa o quando Giove aveva cominciato a fare tutti quei giri? Insomma aveva pochi giorni o due anni(8)? Beh, quando quei tre sarebbero tornati, gliel’avrebbero svelato.
Ma essi “avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada ritornarono al loro paese”. (Mt 2,12)
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Racconto ambientato nel capitolo 2° del vangelo di Matteo, con qualche incursione nell’apocrifo “Vangelo arabo dell’infanzia”.
- Più o meno 8 chilometri.
- Zaratustra o Zoroastro.
- Numeri 24,17, nel Vangelo Arabo dell’Infanzia, Zoroastro è identificato con Balaam (sì, proprio quello dell’asina).
- Qualche settimana fa c’è stato un documentario di “Enigmi Svelati” proprio sulla stella di Betlemme in cui informava che il pianeta Giove, negli anni precedenti la nascita di Gesù, aveva avuto delle congiunzioni astrali molto interessanti per chi studia l’astrologia.
- Gli antichi credevano che le stelle fossero fisse e che girassero intorno alla Terra, tranne alcune che facevano dei giri particolari e che vennero chiamati “pianeti” ovvero “vagabondi”.
- Nell’antichità le comete sono sempre state viste come portatrici di sventura, mai di gioia (come poteva essere la nascita del Messia) pertanto, per far capire ai tre re l’esatto significato della sua apparizione, fu necessario mostrare loro quelle congiunzioni astrali.
- Michea 5,1.
- Come ricorderete, Erode darà poi l’ordine di sterminare tutti i bambini dai due anni in giù.