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Autore: Davide Albertazzi    07/01/2023    1 recensioni
Jakson è al collasso! Mentre una siccità devastante ne prosiuga il fiume e blocca la diga, due pattuglie spariscono nel nulla durante una spedizione in città. Saranno Ellie e Joel, aggegatisi alla squadra di soccorso, a dover fare luce sul mistero, ma nell'America devastata dall'apocalisse, il confine tra predatore e preda è labile come una nuvola di spore.
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ellie, Joel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il pickup avanzava veloce lungo la strada dissestata, sobbalzando in un coro di scricchiolii sinistri ogni volta che le ruote colpivano una buca nell’asfalto sgretolato.
Dopo dieci snervanti minuti di zig-zag tra le viuzze della cittadina tentando di non rallentare mai per ricaricare un minimo la batteria Joel guidava con la mascella contratta, tenendo le mani stette attorno al volante e lo sguardo concentrato davanti a sé, sfrecciando lungo la via che costeggiava il greto del fiume mentre l’AK47 appeso al sedile rimbalzava ritmicamente contro l’imbottitura di pelle.
Seduta accanto a lui, con il viso sudato rivolto verso il finestrino aperto, Ellie si godeva con occhi persi la brezza fresca che le scompigliava i capelli castani.
Tam-tam
Un rumore ritmico la strappò dai suoi pensieri.
Presa alla sprovvista si guardò attorno con aria confusa.
“Ehi Joel!” esclamò Frank in piedi sul pianale battendo di nuovo contro il tettuccio con il palmo della mano “Tra cento metri la strada è tappata da un ingorgo di auto abbandonate!” sospirò “mi dispiace vecchio ma è giunto il momento…” indicò verso sinistra con il braccio “Qui la riva è pulita e senza sterpaglie… dobbiamo scendere, ora o mai più!”
“Come dici tu meccanico…” rispose Joel con una smorfia “Tenetevi forte!”
Rapido allungò la mano ed afferrò la leva del cambio, poi, rallentando con un leggero colpo di freno, ingranò la seconda e ruotò il volante di 180 grandi.
Con un colpo di tosse il vecchio pickup scattò fuori dal selciato gettandosi verso il greto del fiume secco mentre Anne e Frank si accucciavano sul pianale.
Per un istante, come a rallentatore, Ellie vide l’orda di infetti avanzare placida al centro del rivo, con l’acqua tiepida e stagnate al livello delle caviglie, li vide sollevare la testa e li vide voltarsi di scatto verso di loro come il rombo del motore raggiungeva le loro orecchie.
Meccanicamente si allacciò la cintura di sicurezza.
Un attimo dopo l’immagine scomparve ed il vecchio pickup discese sobbalzando l’argine ghiaioso sollevando una nuvola di polvere e sabbia.
Con un tonfo sinistro atterrò sul fondo del fiume.
Come ebbe toccato terra, fulmineo Joel ruotò di nuovo il volante e premette sull’acceleratore.
Il veicolo con un rumore grattante voltò a destra ed iniziò ad avanzare sobbalzando sul terreno sconnesso.
Un coro di grida ferali attraversò l’aria, poi un nugolo di Runner e Cliker si staccò dall’orda, lanciandosi inferociti verso il pickup in corsa.
“Arrivano! Tenetevi pronti!” esclamò Anne sollevandosi ed imbracciando il fucile imitata da Frank.
Stringendo i denti Joel premette ancora più a fondo sull’acceleratore facendo scorrere convulsamente le marce tra le dita.
Il veicolo scattò in avanti, veloce, forse abbastanza veloce da tenere a distanza la massa inferocita che li inseguiva assetata di sangue.
Mordendosi il labbro Ellie alzò gli occhi e scrutò lo specchietto retrovisore mentre con la mano stringeva al petto il fucile d’assalto.
Un’ombra l’investì, mentre il veicolo sfrecciava sotto quel che restava di un vecchio ponte ormai in rovina.
Stavano per tornare alla luce quando un grido lacerò l’aria seguito da uno strappo secco.
Con un tonfo violento uno stalker precipitò dal groviglio di lamiere arrugginite atterrando pesantemente contro al parabrezza del pickup.
Ellie si lasciò scappare una nota acuta per lo spavento mentre Joel preso alla sprovvista fece sbandare leggermente il veicolo.
Il sole li inondò di nuovo.
Lo stalker sibilò infastidito, poi con le masse fungine sul cranio che vibravano mosse dal vento iniziò a colpire furioso il parabrezza.
Il veicolo sbandò ancora di più.
Un runner ed un cliker colsero l’occasione al volo e balzarono in avanti atterrando scomposti sul pianale del pickup a pochi centimetri dai due coniugi.
Fulmineo il primo scattò in avanti scagliandosi contro Anne, ma la donna più svelta mirò e fece fuoco.
Una nuvola di sangue fungino schizzò nell’aria, mentre l’infetto colpito al petto volava giù dal veicolo sospinto dall’inerzia del proiettile rovinando nel terreno fangoso.
Con uno scricchiolio ferale il cliker emise una scarica di ultrasuoni poi si lanciò in avanti spalancando le fauci.
Anne si voltò e tirò l’otturatore per caricare un nuovo proiettile, ma il sudore glielo fece scivolare via dalle dita.
Con uno scatto Frank si mise in mezzo e sollevò il fucile automatico premendo il grilletto.
Lo stalker colpì nuovamente il parabrezza ed il veicolo sbandò pesantemente a sinistra.
Preso alla sprovvista Frank perse l’equilibrio candendo addosso alla moglie, mentre la scarica di pallottole si disperdeva lontano dal bersaglio.
Il cliker avanzò verso di loro.
Lo stalker sibilando colpì ancora una volta il vetro anteriore che scricchiolò ricoprendosi di crepe.
“Ellie, Cristo, fa qualcosa!” esclamò Joel dandole una spinta mentre con l’altra mano stringeva convulsamente il volante nel tentativo di mantenere il catorcio in strada.
Riprendendosi dallo shock, la ragazza sollevò l’AK47e fece fuoco.
In un istante odore di polvere da sparo e schegge di vetroresina saturarono l’abitacolo mentre una raffica di 7.62 frantumava il parabrezza.
Lo stalker crivellato si accasciò agonizzante e scivolò giù dal cofano.
Il cliker ad un passo dai coniugi si fermò per un momento confuso dal rumore improvviso.
“Dannazione Ellie… bastava un proiettile solo…” esclamò Joel con le orecchie che gli fischiavano per il rimbombo degli spari, poi con un gesto secco raddrizzò il veicolo e affondò il piede sull’acceleratore.
Con un colpo di tosse il vecchio pickup fece un balzo in avanti.
Sorpreso dall’accelerazione improvvisa il cliker perse l’equilibrio sbilanciandosi all’indietro.
Approfittando del momento Frank si alzò di scatto e lo colpì con un gancio alla mascella, facendogli saltare via diverse placche fungine dal volto deforme, poi prima che potesse riprendersi lo afferrò per i fianchi e la gola e lo scagliò giù dal veicolo.
L’infetto rotolò nel terreno fangoso colpendo in pieno due runner lanciati in corsa che precipitarono assieme ea lui in un groviglio scomposto di braccia e grida.
“Due a zero bastardi!” gridò l’uomo ansante alzando il dito medio verso la massa di infetti che li inseguiva, ora sempre più lontana “Non si scherza con me e mia moglie”
Anne, messasi a sedere, scosse la testa ridacchiando, poi si asciugò le dita sulla maglietta e fece scattare l’otturatore del fucile espellendo finalmente il bossolo
Con il pickup che sfrecciava rapido sul terreno sconnesso il grosso dell’orda fu presto alle loro spalle mentre solo un nugolo di runner ancora perseverava nell’inseguimento, anche se ormai indietro di oltre un centinaio di metri.
“È fatta” esclamò Frank sedendosi sul pianale e passando un braccio attorno alle spalle della moglie “Ora dritti verso Jackson!”
Lei sorrise accarezzandogli la barba con la punta delle dita poi lo baciò con dolcezza.
Joel tirò un colpetto ad Ellie che con una smorfia staccò lo sguardo dallo specchietto retrovisore.
Uno schizzo d’acqua si sollevò in aria intorno a loro, mentre il pickup attraversava una grigiastra pozza di acqua stagnante.
Con un sospiro la ragazza si rilassò sul sedile guardando il panorama davanti a sé.
Le montagne dalle bianche cime innevate oltre la valle unite al vento che le sferzava il viso dal parabrezza sfondato le trasmettevano una sensazione di fresca pace mentre il resto del mondo ridotto a macchie di colore le scorreva accanto.
Le scorreva accanto… certo… ma sempre più lentamente!
Con un sussulto si raddrizzò.
“Joel!” esclamò voltandosi di scatto “Ma noi stiamo rallentando”
“Me ne sono accorto anche io…” rispose Joel a denti stretti premendo convulsamente l’acceleratore mentre con la mano faceva scorrere le marce.
Tutto inutile.
Il pickup sempre più lento percorse ancora un paio di metri poi con un risucchio sinistro si fermò.
“No, no, no, dai su bello…” sibilò Joel ingranando la retromarcia.
Per un istante sembrò che si stessero muovendo, ma subito dopo le ruote ripresero a girare a vuoto schizzando fanghiglia in tutte le direzioni.
“Oh, merda!” esclamò Anne staccandosi dal marito e guardandosi attorno “Mi sembrava che stessimo rallentando! Joel non dirmi che ci siamo impantanati ti prego…”
“Così pare…” rispose l’uomo tra i denti
“Ed abbiamo anche un altro problema…” aggiunse Frank parandosi gli occhi dal sole con la mano sudata “I runner ci stanno ancora inseguendo… due minuti e ci saranno addosso!”
“Dobbiamo scendere a spingere!” esclamò Joel mettendo la marcia in folle con un colpo deciso prima di uscire dall’abitacolo imitato di Ellie “Spingere e pregare di fare più in fretta dell’orda…”
Frank ed Anne afferrarono le armi e balzarono a terra schizzando melma in tutte le direzioni.
“Cristo Joel non ce la faremo mai!” esclamò Ellie voltandosi verso la massa infetta che si faceva sempre più vicina “Ho un’idea migliore! Tu e Frank che siete i più forti spingete…” strinse il fucile d’assalto “…mentre io ed Anne li teniamo lontani!”
“Ottima idea!” esclamò Frank, poi si sfilò dalla spalla l’Ak47 e lo porse alla moglie assieme ad un paio di caricatori “Ma usa questo amore… non credo che il fucile da caccia ti servirà molto in questa situazione…”
La donna annuì, gettò il bolt-action sul pianale ed afferrò l’arma che le porgeva il marito.
Un attimo dopo Joel e Frank, con le maniche arrotolate ed il sole che gli spremeva il sudore dalla carne spingevano il vecchio veicolo arrugginito mentre alle loro spalle, inginocchiate nell’acqua stagnante le due donne si preparavano al combattimento.
Ellie fece un sospiro, si scostò i capelli sudati dal viso con un gesto meccanico, poi sollevò il fucile d’assalto e mirò imitata da Anne.
L’orda di runner avanzava furiosa verso di loro, sollevando nell’aria un polverone di acqua nerastra.
Inspirò.
Ancora un momento.
Portò il dito sul grilletto.
Ancora un momento.
Il pickup si mosse di qualche centimetro.
“Ora sono a tiro!” esclamò Anne “Fuoco!”
Con una scarica di adrenalina Ellie affondò il dito nel grilletto mentre l’arma prendeva vita sobbalzando tra le sue mani.
I 7.62 presero a volare nell’aria come piccole e letali zanzare di metallo.
Sparando brevi raffiche Ellie abbatté uno, due, quattro, otto runner spandendo nell’aria bollente odore di sangue e bruciato.
Il pickup si mosse di qualche centimetro ancora.
Frank e Joel con un grugnito spinsero con il doppio della forza.
Ellie mirò l’ennesimo runner e premette il grilletto.
Il cane scattò a vuoto.
La ragazza sgranò gli occhi e imprecò tra sé.
Aveva sbagliato a contare i colpi.
Il runner era sempre più vicino.
“Anne! A secco! “gridò mentre convulsamente, con le dita rese goffe dalla fretta e dal sudore staccava il vecchio caricatore e ne inseriva uno nuovo.
Il runner le era quasi addosso quando la sua testa esplose come un palloncino ad una festa schizzandole gocce di cervello tra i capelli.
Altri due infetti crollarono a terra morti, poi senza dire una parola Anne si voltò tonando a coprire il lato destro.
Con la mano che le tremava dall’ansia Ellie riprese il fuoco di sbarramento.
“Ancora uno… spingi…” gridò Joel rosso in volto puntando i piedi a terra e contrasse i muscoli imitato da Frank.
Il fango emise un gorgoglio sinistro, poi con un colpo di tosse vomitò le ruote del pickup.
“Ce l’abbiamo fatta!” esclamò Frank sorridendo sotto la folta barba scura.
Si voltò ed avanzò verso le due donne.
“Via le armi ragazze!” gridò per sovrastare gli spari “Ce ne andiam…”
Il canneto accanto a lui esplose d’improvviso ed un runner sfuggito al fuoco di sbarramento gli si gettò addosso con le fauci spalancate.
L’uomo si spostò per evitarlo.
Troppo lento.
Con un sibilo l’infetto gli affondò i denti nel polso sinistro strappandogli un urlo grottesco.
Sentendo le grida del marito Anne si voltò di scatto e come vide la scena, contrasse le labbra, mirò e premette il grilletto.
Con il polso stretto tra i denti il runner volò all’indietro rotolando nel fango, mentre Frank lanciando un urlo atroce, si accasciava contro il retro del pickup con un selvaggio fiotto di sangue scarlatto che gli colava dal braccio che la scarica di 7.62 gli aveva mozzato all’altezza della spalla.
Con un gorgoglio il runner sputò il braccio mozzato e fece per balzare in avanti ma Joel più rapido si mise in mezzo, estrasse il revolver e lo fulminò con una raffica di tre colpi, poi si voltò verso l’amico.
Pallido come un cencio Frank si reggeva a stento sulle ginocchia tremanti mentre con la mano tentava di fermare il sangue che copioso gli grondava dalla spalla.
“Merda Anne che cosa ti è saltato in mente!” esclamò Joel sfilandosi la camicia e premendola contro il moncherino del compagno nel tentativo di tamponare l’emorragia.
“O questo o si sarebbe trasformato!” rispose la donna raggiungendolo di corsa “Lascia, faccio io…” disse sfilandogli la camicia dalle mani ed iniziando a premere al suo posto “…tu va e metti in moto quest’affare!”
“Va bene! “rispose Joel “Tu ed Ellie caricatelo, io metto in moto… Ellie aiutala!” gridò, poi di corsa raggiunse l’abitacolo del pickup e si infilò dentro.
Ellie, che non aveva visto niente, ma sentito tutto fece saltare la testa ad ancora un paio di runner troppo vicini, poi si voltò e fulminea raggiunse Anne.
Con uno sforzo che le fece dolere la schiena aiutò la donna già a bordo del pickup a caricare il marito, poi con uno strattone si issò anche lei sul pianale.
Un verso scricchiolante e una vampata di alito caldo sulla schiena le fecero voltare di scatto appena in tempo per vedere che gli infetti li avevano raggiunti.
Con un’imprecazione la ragazza imbracciò il fucile.
Un rombo grattante attraversò l’aria e con uno scatto il pickup balzò in avanti, investendo i runner con una valanga di acqua e fanghiglia.
Ellie fece un sospiro ed abbassò l’arma, poi si voltò verso i compagni per controllare la situazione.
Che non era buona.
Anne aveva fatto stendere il marito sul pianale e gli aveva avvolto la cintura attorno al moncherino, tentando di creare un rudimentale laccio emostatico.
Ma non bastava.
Il sangue scarlatto continuava a fluire sul pavimento di lamiera.
“Sta perdendo troppo sangue…” esclamò la donna con una nota di disperazione nella voce tirando ancora di più la cintura.
Frank emise un rantolo.
“Ellie!” esclamò Joel senza staccare gli occhi dalla strada “Guarda nel vano del pickup dietro alla cabina… magari i compagni di Barry avevano un kit del pronto soccorso o qualcosa di simile…”
La ragazza annuì, mollò l’AK47, scavalcò Frank e con un gesto secco sollevò il coperchio del vano iniziando a frugarvi dentro febbrilmente.
“Fa in fretta Ellie!” esclamò Anne “Non so per quanto ancora resisterà!” abbassò gli occhi sul volto del marito “Oh ti prego Frank resta con me…” mormorò sfiorandogli la barba con la punta delle dita “…ti prego non mi lasciare...” una lacrima le scelse lungo la guancia.
Ellie sollevò la testa e si voltò.
“Non c’ è nessun kit del pronto soccorso…” mormorò “Però… ho trovato questa” disse sollevando una piccola fiamma ossidrica.
Fece un respiro profondo .
“Anne mettigli qualcosa fra i denti, Joel …Cristo tieni dritto questo catorcio…”
Anne spalancò gli occhi, poi annuendo si scostò di lato.
Ellie si inginocchiò accanto a Frank.
Anne veloce afferrò il fucile, rimosse la tracolla e dopo averla piegata la infilò delicatamente in bocca al marito poi gli prese teneramente la mano.
Ellie fece un sospiro, accese la fiamma bluastra e con un gesto secco la appoggiò al moncherino di Frank.
La carne sfrigolò emettendo un denso e rivoltante odore di bruciato.
L’uomo sputò la tracolla ed emise un grido disumano, poi girò gli occhi all’indietro e svenne.
L’emorragia era ormai ferma.
Anne trattenne il respiro e gli poggiò due dita sul collo, tronando a respirare solo quando sentì il suo cuore battere.
Con un gemito Ellie posò la fiamma ossidrica, poi si buttò all’indietro appoggiandosi con la schiena all’abitacolo mentre sempre più rapido il pickup sfrecciava sul fiume secco.
   
 
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