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Autore: Diana924    09/01/2023    0 recensioni
> domandò Tabitha Galavan quando Edward Nygma non fu più a portata d’orecchio.
Butch/Tabitha/Barbara con accenni nygmobleppot ambientata durante la terza stagione, scritta per il cow-t 2022 di lande di fandom
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Barbara Kean, Butch Gilzean
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Diana924
Fandom: Gotham
Titolo: We could be friends
Personaggi: Barbara kean, Butch Filzean, Tabitha Galavan
Rating: NC15
Note: mm, season 03, F/F/M
Note2: Gotham è finita, e io ho ritrovato questa

Note3: scritta per il cow-t 2022 di landedifandom
 
 

<< Sicuri che possiamo fidarci di lui? >> domandò Tabitha Galavan quando Edward Nygma non fu più a portata d’orecchio.

<< Ovviamente no, ma ci serve >> rispose Barbara Kean prima di versarsi un drink. La situazione aveva preso una piega imprevista ma niente che non si potesse sistemare, o di cui non potesse servirsi in qualche modo.

<< Non ci serve, uccidiamolo e basta >> la contraddisse Butch Gilzean, che idiota si disse Barbara, chissà cosa ci trovava Tabitha in lui

<< Non ora, deve fare una cosa per noi prima >> si intromise Tabitha. L’intimità tra i due la innervosiva più di quanto avesse inizialmente creduto e non capiva nemmeno perché si disse Barbara. Lei e Tabitha avevano le loro regole, dormivano insieme ed erano socie in quell’affare, Butch doveva essere solamente i muscoli eppure non le erano sfuggiti gli sguardi tra i due. Non aveva ragione di essere gelosa, eppure detestava la loro intimità e sapere che Tabitha aveva fatto evadere Butch e i due si erano nascosti insieme…. Quanto li odiava.

Tutto era andato per il meglio, restava solo una piccola parte ma quella non era di loro pertinenza.

<< Chi ti dice che lo farà? Quei due sono strani, specie lui >> replicò Butch prima di agitare il moncherino, non aveva tutti i torti ma lei era sicura che Ed non li avrebbe traditi. Quel tizio era strano, su quello Butch aveva ragione, ma non come credeva lui. Nygma era un sociopatico incapace di provare veri sentimenti, amore… amore un corno. Kristen Kringle era stata una sfida, la bibliotecaria un ripiego ed era per questo che non aveva capito quanto Oz lo amasse. Qualsiasi idiota lo avrebbe capito ma lui, aveva negato la realtà talmente forte che era stata lei a dovergli aprire gli occhi, patetico, assolutamente patetico.

In un certo senso lo capiva Oswald, anche se era la prova di quanto l’amore rendesse deboli e manipolabili. Era bastata una telefonata e l’altro aveva messo tutto a rischio pur di salvare Ed e infine… patetico, il re di Gotham ridotto ad un imbecille senza cervello per amore di qualcuno che non lo avrebbe mai ricambiato, era sicura che Ed avrebbe fatto di tutto pur di respingere quel sentimento, ed era abbastanza testardo da riuscirci. Quello che l’aveva sorpreso era stata la reazione di Oswald, o meglio così le era sembrato inizialmente, pensandoci meglio era stato tutto assolutamente coerente, Edward Nygma credesse che fosse solo un’infatuazione, lei sapeva che era diverso e che l’altro era un codardo, un patetico nerd incapace di affrontare la realtà. E le andava bene così, assolutamente. Quei due potevano distruggersi a vicenda, lei si sarebbe presa Gotham.

<> dichiarò Tabitha, per questo l’amava: perché non conosceva mezze misure e non aveva paura di agire.

<< Non lo ucciderà, avremmo dovuto farlo noi, quando ne abbiamo avuto l’occasione >> la contraddisse Butch.

<< Avrai la tua vendetta, entro poche settimane non ci servirà più e potrai ucciderlo come preferisci >> lo consolò Tabitha, il modo in cui lui le baciò la guancia era vomitevole, da quando in qua quei due erano così romantici? Non avevano appena avuto la prova di quanto l’amore potesse essere una debolezza nel loro ambiente?

<< Non pensiamoci, abbiamo appena vinto, ci libereremo della zavorra al momento giusto >> dichiarò lei prima di versare da bere a tutti e tre, quella era una giornata da celebrare, si erano liberati del sindaco e del re di Gotham con una mossa sola. Era sicura che Edward avrebbe premuto il grilletto, era abbastanza codardo da farlo e poi inventarsi ogni giustificazione possibile.

Butch e Tabitha non dissero niente, limitandosi entrambi ad alzare i calici per un brindisi.

<< A noi, i futuri padroni di Gotham! >> urlò lei prima che facessero tintinnare i calici per poi bere, meritavano di assaporare quel momento fino in fondo, avevano vinto.

Nygma era un’incognita ma avrebbe fatto quello che doveva, e Oz sarebbe stato cibo per i pesci, che fine karmica per Penguin pensò lei con un sorrisetto.

<< Starà in guardia, non sarà facile >> mormorò Butch, brutta cosa l’ossessione della vendetta pensò Barbara, per quanto ancora avrebbe dovuto sopportare quella lagna?

<< Devi solo avere pazienza, e poi ci vendicheremo >> dichiarò Tabitha prima di stringersi a lui, sembravano usciti da un film in bianco&nero, gangster e pupa del gangster pensò lei con disgusto. Non era giusto che tutti prima o poi l’abbandonassero, prima Jim e ora Tabitha, cosa avevano Lee Thompkins e Butch più di lei?

<< Sapete? Credo proprio che diventeremo amici >> proclamò lei prima di versarsi nuovamente da bere, che Butch la credesse pazza, non le importava l’opinione di un gorilla come lui.

<< Con una come te? Non sono così disperato >> la prese in giro Butch prima che Tabitha gli sussurrasse qualcosa all’orecchio e sorprendentemente lui le prestò ascolto, quei due erano una coppia davvero strana pensò Barbara Kean osservandoli. Non capiva cosa potessero avere in comune, uno come Butch non avrebbe mai dovuto avere una come Tabitha, non se la meritava, e invece… quello si che era un bel mistero

<< Non potremo mai essere amici, non scopo con i miei amici >> ironizzò Tabitha prima di darle un bacio leggero sulle labbra, tutto quello era strano ma non doveva pensarci. A breve Nygma avrebbe ucciso Oswald Cobblepot e consegnato loro Gotham, se davvero pensava di poter comandare assieme a loro ci avrebbe pensato lei a rimetterlo al suo posto, aveva i suoi sistemi. Rimase ad osservare Tabitha senza dire una parola, quel giorno era senza dubbio pieno di avvenimenti, almeno la maggior parte erano a suo vantaggio, quella vicenda l’aveva convinta ancora di più di quanto fosse inutile, se non dannoso, l’amore per quelli come loro, molto meglio intese d’affari e di letto, Oswald per amore aveva perso tutto e Nygma aveva perso sé stesso, e ora era il loro momento: suo, di Tabitha e di Butch, e si sarebbe occupata anche di lui, tutto a suo tempo.

   
 
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