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Autore: LadyYuna94    17/01/2023    0 recensioni
"Ogni notte, da ventun anni oramai, faccio sempre il solito sogno, è così strano.
/.../ La scena è sempre la stessa: un prato, alba appena inoltrata, io che rincorro un bambino con una casacca arancio acceso e i capelli neri. /.../ Corre ad una velocità assurda, non riesco mai a stargli dietro, i suoi capelli sono così strani, come se stessero sparati in aria per qualche forza misteriosa. Non so come si chiama, non so, in generale chi è. Di solito si sogna ciò che nella maggior parte delle cose si conosce, soprattutto quando si ha tre anni, ma evidentemente non è il mio caso..."
Maya è la figlia adottiva dei Brief e lei e Bulma sono inseparabili. Tra chiacchiere tipicamente femminili, caffè e decisamente troppe sigarette, l'ultima estate prima della laurea un incontro inaspettato con i nuovi investitori della Capsule Corporation, che nascondono un segreto inconfessabile, cambierà per sempre le loro vite e anche il loro modo di percepire la realtà...
(E' LA PRIMA LONG SU DRAGON BALL DELLA MIA VITA, SCRITTA UNA DECINA D'ANNI FA E RIVISITATA, CHIEDO GIA' SCUSA PRIMA DI PUBBLICARE XDXD)
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 35:

Siamo tutti in tiro per la festa aziendale, evento per cui ci prepariamo tutti con largo anticipo ogni anno.
Gli ospiti si stanno già accumulando in giardino, sorseggiando cocktail e stuzzicando dal buffet e dalla mia camera riesco a sentire soltanto musica soffusa e risate indistinte, mentre sono allo specchio ad ultimare il make-up.
“Come al solito tu e Bulma siete le ultime ad apparire” mi ammonisce la mia coscienza, con la voce molto più simile a quella della mamma che alla mia.
Qualcuno bussa leggermente alla porta della mia camera socchiusa.
- Avanti- dico senza pensarci troppo sopra, mentre sono intenta ad agganciare la collana.
Mia sorella appare sull’uscio della porta sospirando, il viso una maschera di cera e ogni espressione celata alla perfezione. Io le sorrido rassicurante, squadrandola da capo a piedi.
- Sei bellissima- le dico, lei di tutta risposta rotea gli occhi, riponendo in malo modo il cellulare nella pochette rossa in tinta con le sue griffatissime Louboutin, tocco finale di un look adatto alla serata di gala fatto di un elegante tubino nero, con dei veli sulla parte posteriore che scendono a toccare terra come uno strascico e un colier di diamanti che quasi le fa scintillare il viso. I capelli sono raccolti in un elegante chignon e il trucco anni Cinquanta, con definite e accese labbra rosse, fa risaltare ancora di più il colore dei suoi occhi.
Mi suona quasi come un’assurdità, ma vedo già lo sguardo di mia sorella in qualche modo cambiato, nonostante lei cerchi di celarmi a tutti costi le sue emozioni al momento.
"Chissà se il fatto che il bimbo sia mezzo Saiyan possa influire in qualche modo sulla gravidanza, annullare dei comuni sintomi, o magari amplificarli, come ad esempio la fame..."
Le donne in gravidanza mangiano tantissimo, persino di notte, ma Bulma mi sta particolarmente spaventando in questi giorni, lei che è sempre così attenta alla sua linea.
“È un pozzo senza fondo...”
Ora che ci penso, anche Goku e Vegeta mangiano come se non avessero mai visto cibo in vita loro quando si siedono a tavola.
“Sarà che hanno un metabolismo eccezionale...”
Sorrido tra me e me pensandoci e, immagino che sia decisamente un piccolo Saiyan quello a crescere nel ventre di mia sorella.
Involontariamente, mi ritrovo a pensare a quando accadrà a me e Goku e alle sue parole di quella sera sullo yacht.
“Potrebbe essere tutto umano, o tutto Saiyan, o entrambe le cose...”
Penso a come ci sentiremmo alla notizia, alla reazione che potremmo avere, se lui ne sarà felice, se i suoi la prenderanno bene e cammineranno tre metri da terra come sembrava fare Veldock questo pomeriggio.
Beh, se mi fermo a pensare per un attimo calandomi nei loro panni, con la consapevolezza di essere una dei sei sopravvissuti della mia razza e scoprissi che in arrivo c’è un bambino che darà il via alla nuova generazione e l’estinzione non è poi così in pericolo, sarei felice anche io.
Se consideriamo anche che questo bambino è un membro della famiglia reale, camminerei anche io tre metri da terra, decisamente.
- Maya, comincio a scendere di sotto, sono arrivati già tutti…- mi avvisa Bulma distogliendomi dal mio flusso di coscienza e cambiando completamente argomento.
- Mi aspettavo come minimo un grazie al mio complimento- osservo, socchiudendo gli occhi e lei abbozza un sorriso.
- Beh, che posso dire? Tra poco questo meraviglioso abito non mi entrerà più, quindi meglio sfruttarlo finché si può- annuncia, facendo una breve piroette.
- Sai che ti vedo già cambiata?- decido di dar voce comunque ai miei pensieri.
- Non dire assurdità, Maya, ti prego- mi interrompe, portando nuovamente gli occhi al cielo.
- Giuro, non è per dire, per abbindolarti o altro, è che lo penso davvero- spiego sorridendole, lei ricambia addolcendo di colpo lo sguardo.
- Grazie, per tutto- mi dice facendo un passo verso di me.
- Forse non te lo dico tanto spesso quanto dovrei, ma se avessi avuto una sorella di sangue, non avrebbe retto il confronto con te, nemmeno per un secondo- mi confessa, sussurrandomi all’orecchio mentre siamo strette in un abbraccio
- Smettila, mi fai sbavare il trucco e ci sto lavorando da mezz’ora!- la ammonisco, ricordandole quanto sono emotiva sull’argomento.
- Davvero, mio figlio sarà fortunato ad avere te e Goku come sua madrina e suo padrino- annuncia strizzandomi l’occhio e a quella prospettiva, il mio sorriso si allarga ulteriormente.
- E io non vedo l’ora di essere un esempio da seguire per lui- commento fiera.
- A proposito devo dirlo a Goku, se non l’avrà già fatto Vegeta- osservo, corrucciando lo sguardo.
- Vado in giardino ad accertarmene… Ah, e stasera bevi champagne anche per me, ti prego!- mi dice supplichevole prima di uscire dalla stanza, poi si volta a guardarmi di nuovo, scuotendo leggermente la testa.
- La prima festa aziendale da dipendente in cui non potrò toccare alcool, questa è davvero ironia della sorte- osserva.
- Tu, invece, consolati con il buffet, io non posso mangiare troppo, Goku mi tiene sotto stretta sorveglianza per gli allenamenti- le ricordo sbuffando.
- E direi che funziona, quest’abito ti sta d’incanto!- si affretta ad aggiungere felice, rimirando la mia mise per l’occasione, un lungo e leggero vestito color bronzo, con le spalline sottili e lo scollo a cuore, che scende morbido mettendo in evidenza i punti di forza del mio corpo.
Sto provvedendo ad un trucco sui toni sabbiati e bronzati e per l’occasione ho lisciato i miei indomabili capelli ricci.
- Grazie, ora vai, che sei sicuramente l’ospite d’onore questa sera- annuncio, capendo le sue reali intenzioni, cioè quelle di restare con me fino a quando non sarò pronta anche io.
- Bella faccenda- bofonchia sarcastica.
- Spero papà non voglia farmi fare un discorso- mi dice con una smorfia.
- Beh, non lo saprai mai finché non scenderai giù in giardino, cosa che mi sembra di capire, tu non abbia molta voglia di fare questa sera- la indico facendo roteare il dito fino a toccarle la punta del naso, per prenderla in giro.
- Ti odio. Hai ragione- mormora socchiudendo gli occhi e poi, finalmente, gira i tacchi e lascia la mia stanza.
- Ci vediamo in giro e sbrigati a finire- mi dice dal corridoio.
E così, rimasta sola, concludo il trucco con un altro velo di gloss, indosso gli orecchini, e vari anelli e bracciali, afferro la pochette e spengo la luce di camera mia, chiudendomi la porta alle spalle.
Mi avvio per le scale, guardando l’orologio sul display del telefono e maledicendomi per aver fatto decisamente più tardi del previsto, ma mi blocco in cima alla rampa quando subito all’ultimo gradino scorgo Goku elegantissimo in un completo total blue che mi sorride raggiante.
Il cuore manca un battito e il respiro si fa subito affannoso, un po’ come quando ci siamo incontrati la prima volta al campus.
Assomiglia ad una scena di un film, lui che mi aspetta bellissimo, elegante, con le braccia incrociate dietro la schiena da vero cavaliere e io che scendo le scale, tenendomi l’abito in una mano per non inciampare e incedendo lentamente verso di lui.
Quando sono ormai accanto a lui, Goku mi porge il braccio e io sorrido scuotendo la testa, poco abituata a questi suoi modi di fare che si addicono più a Vegeta e, soprattutto, mi fa strano vedere i suoi particolari capelli pettinati e tenuti a bada con la gelatina e la cera, stasera.
- Signorina, è incantevole questa sera, ma lei è per caso la mia ragazza? Devo aver avuto un vuoto di memoria, sa?- mi dice con fare da gentiluomo, ma la recitazione gli esce pessima.
- Beh, sì, sono decisamente la sua ragazza, signore. Evidentemente non mi ha riconosciuta, visto il cambio di look dal riccio al liscio- gli dico, dandogli un indizio e stando al gioco.
Lui mi sorride ancora una volta e poi lo vedo avvicinarsi al mio orecchio, scostandomi una ciocca di capelli setosa che sembra sfuggire alle sue dita.
- Sei perfetta- mi sussurra e io sento un brivido correre lungo tutta la colonna vertebrale.
Riprendo a respirare regolarmente dopo quel complimento che nascondeva tutt’altro che pure intenzioni e ci avviamo in giardino entrambi. Lì ci sono già tutti i partecipanti alla festa, salutiamo qualcuno accanto al buffet e poi entrambi ci prendiamo un flute di champagne.
- Hai saputo la novità?- chiedo con fare indagatore, dopo aver fatto un breve sorso della bevanda frizzante.
- No, cosa è successo?- domanda stranendosi.
- Buffo che Vegeta non abbia messo ancora i manifesti…- osservo ridacchiando, per poi fare un altro sorso di champagne, Goku mi imita, continuando a fissarmi interrogativo.
- E’ grave?- chiede preoccupato.
- Al contrario...- ritento, capendo che il suo miglior amico ha deciso di mantenere il segreto e visto che io in queste circostanze non riesco a fare altrettanto, decido di vuotare il sacco.
- Bulma aspetta un bambino- annuncio con un sorriso e vedo Goku passare dal suo colorito naturale al bordeaux nel giro di qualche secondo, quasi si strozza con lo champagne.
- Amore, hey, tutto ok?!- chiedo spaventata, dandogli sonore pacche sulla schiena.
- Sì, urca! È solo che è così inaspettato! Voglio andare a congratularmi con loro, dove sono, tu li vedi?- mi chiede guardandosi intorno, io faccio lo stesso, quando una voce femminile ci interrompe
- Kaaroth!-
Ci giriamo nella direzione da cui quest’ultima proviene e riconosco le figure di Gine e Bardack anche loro elegantissimi, che si avvicinano a noi. Sorrido loro timidamente, realizzando di essere molto più a disagio adesso, rispetto a quando sono andata a casa loro e li ho conosciuti.
- Buonasera, come state?- chiedo gentile, inchinandomi con rispetto.
- Maya! Ma che bella che sei! Quasi non ti riconoscevo, sei in forma!- commenta raggiante la donna, mandando al diavolo tutti i convenevoli, mentre un sospiro di sollievo interiore mi fa rilassare tutto d’un tratto.
Gine non risparmia i complimenti, mentre il figlio si appresta a passare due flutes di champagne sia a lei che a Bardack.
- La ringrazio, ma è solo merito di suo figlio, mi sta allenando lui- annuncio per poi fare un altro sorso di champagne, lanciando un’occhiata di sottecchi a Goku, visibilmente in imbarazzo.
- Questo vuol dire che Kaaroth è diventato un bravo maestro!- si intromette Bardack con la sua voce profonda.
- Il migliore, posso garantire- confermo sorridendo soddisfatta, mentre Goku prende a grattarsi la nuca come fa sempre quando è a disagio.
Seguono attimi di silenzio imbarazzante, mentre io e il mio ragazzo ci scambiamo qualche fugace sguardo e i suoi genitori fanno lo stesso. Prima che mi venga voglia di congedarmi con una banale scusa, è di nuovo Bardack con la sua voce autorevole, a spezzare il silenzio.
- Ascolta Maya, sappiamo che è trascorso un po’ di tempo e non abbiamo mai avuto l’occasione di parlarne, ma io e mia moglie, a nome di tutta la famiglia, ci tenevamo a farti le nostre più profonde scuse per quello che Radish ti ha fatto…- comincia, cogliendomi completamente alla sprovvista.
Sento Goku irrigidirsi impercettibilmente accanto a me al sentir pronunciare il nome di suo fratello, io quasi non avrei voluto mai toccare l’argomento con loro.
In fin dei conti, per quanto possano aver potuto odiarlo, ripudiarlo, cacciarlo, Gine e Bardack sono sempre sua madre e suo padre e io potrei non contenermi con le parole o i gesti riguardo a quella faccenda.
Cerco di mantenere la compostezza, interrompendo con gentilezza il padre di Goku.
- Mi creda, per me è tutto passato...- comincio, per poi dosare meglio le parole.
- Nel senso che accetto le vostre scuse e mi fanno immensamente piacere, anche se non ce n’è bisogno, davvero…-
- No, è stato orribile, ha disonorato l’intera famiglia e te, una ragazza buona e innocente- stavolta è Gine a interrompermi e la sua voce non è più mielosa come poco fa, ma ferma e impassibile.
Quasi mi destabilizza il cambio repentino nelle loro espressioni, rilassate e gioviali fino a qualche secondo fa.
- Kaaroth non fa altro che parlare bene di te, dal primo momento. Non glielo perdoneremo mai, anche se è nostro figlio- conclude la donna, tenendo il calice di champagne con entrambe le mani.
- Certe azioni non possono essere scordate- le fa eco il marito con durezza, mettendosi a braccia conserte.
“Caspita, pensavo di essere io quella che non aveva neanche una parola carina da spendere per quell’essere, invece mi ritrovo con Gine e Bardack costernati a supplicarmi di perdonarli, anche se loro non mi hanno fatto nulla”
Eppure si parla di loro figlio, sangue del loro sangue, uno degli ultimi sopravvissuti della loro razza, per giunta. I Saiyan devono tenerci davvero tanto all’onore per parlare così.
- Davvero, vi ringrazio ancora una volta per le vostre scuse e le apprezzo tantisimo, però mi sono gettata quell’episodio alle spalle e, come una fenice, mi sono rialzata, grazie anche a Goku-
Lui sorride.
- Per questo gli ho chiesto di allenarmi, per non dovermi mai più trovare in una situazione in cui risulto indifesa, volevo imparare a combattere per difendermi- annuncio, spiegando il motivo dei miei continui allenamenti con il loro secondogenito. Gli occhi neri come la notte dei due Saiyan adulti, incontrano quelli del medesimo colore di Goku, mentre hanno dipinto sul volto un’espressione fiera e soddisfatta.
- Stai allenando su una vera guerriera, Kaaroth- commenta Gine, guardando suo marito complice.
- Questo ti fa onore, davvero- si accoda Bardack.
Io abbasso la testa in segno di ringraziamento e Goku fa lo stesso.
- Visto che siamo qui, mamma, papà volevo dirvi io una cosa…- comincia Goku, catturando su di sé l’attenzione di tutti, soprattutto la mia.
“Oddio, cosa vorrà dirgli adesso?!”
Goku mi cinge le spalle col suo braccio possente e mi attira leggermente a sé.
- Io e Maya ci siamo scelti, lei è la mia compagna di vita- annuncia lui, con la voce e l’espressione più seria che gli abbia mai visto in faccia da quando lo conosco.
Quella frase, detta in tono quasi solenne, mi lascia scioccata e interdetta e, soprattutto, al momento sono incapace di formulare un qualsiasi pensiero di senso compiuto.
“Credevo che tutte le moine degli ultimi cinque minuti palesassero già da sole il fatto che io e Goku stiamo insieme. Non pensavo si usasse parlarne chiaramente con i familiari. Sarà un’altra strana usanza aliena”.
- Maya è al corrente di tutto, di noi, della nostra storia- incalza Goku, facendomi inarcare le sopracciglia, ormai consapevole della piega che sta per prendere quel discorso. Gine e Bardack, di tutta risposta, sorridono felici.
- Io l’ho capito dal primo momento, sai? Che eri tu l’anima gemella di mio figlio!- annuncia la donna, facendo un passo verso di me. Io sorrido emozionata, colta praticamente in contropiede e poi, non ho neanche il tempo di realizzare il tutto che Gine mi afferra e mi stampa un bacio sulla fronte.
Quel gesto così dolce e tremendamente inaspettato mi fa salire le lacrime agli occhi, cosa che vedo chiaramente anche nello sguardo della donna che mi sta di fronte a così poca distanza, mentre Goku se ne sta lì, sorridente come un bambino che ha appena scoperto che Babbo Natale gli ha lasciato i doni sotto l’albero.
Poi anche Bardack imita sua moglie.
- Benvenuta nella nostra famiglia, figlia-
Il mio sorriso si allarga ulteriormente a sentire quella parola. Essere parte di qualcosa, contare per qualcuno, è davvero un sogno che si realizza, ancora una volta.
- Sono onorata, non mi aspettavo questa “accoglienza”- dico mimando le virgolette con le dita, mentre faccio qualche passo indietro, per tornare di nuovo accanto a Goku.
- Pensavamo che con la distruzione del nostro pianeta d’origine, gli unici bambini Saiyan sopravvissuti non avrebbero trovato mai la loro anima gemella e, invece, a quanto vedo…- comincia Gine guardandosi intorno, scorgendo anche Bulma e Vegeta che parlano con il Re, che è sorridente come non mai.
- Eravate solo a qualche galassia anni luce di distanza- ironizza strizzandomi l’occhio.
- A proposito, Goku voleva fare gli auguri a Bulma e Vegeta- annuncio, riconoscendo mia sorella nella folla.
- Già, abbiamo appreso del lieto evento, volevo congratularmi anche io con loro- si accoda Bardack.
- Andiamo, allora, prima che vengano assaltati da qualcun altro- propongo, spostandomi per far passare prima loro, ma Gine mi prende sottobraccio in modo materno e iniziamo a chiacchierare tra noi, mentre davanti a noi Bardack da una pacca sulla spalla al figlio minore.
- Tuo fratello stava per rovinare tutto e indebolirti e invece, guardati ora, l’amore ti ha reso un guerriero completo, Kaaroth- dice fiero Bardack, abbozzando un sorrisetto soddisfatto, mentre Goku sospira contento.
- Sento di poter fare tutto, da quando c’è lei- si sbilancia a confessare a suo padre, cosa che non avrebbe mai pensato di raccontare, non a lui che, dopo un po’ di anni, a volte fa ancora fatica ad abituarsi ai sentimentalismi terrestri.
- A quando le nozze?- incalza l’uomo, ma Goku arrossisce.
- Beh, papà, sai com’è i tempi degli umani sono un po’ diversi rispetto ai nostri- risponde Goku in imbarazzo, mettendo un freno ai sogni di gloria di Bardack.
- Poi stiamo insieme da qualche mese, la spaventerei di sicuro con una proposta di questo genere- ammette il giovane, grattandosi la nuca.
- Capisco, beh, in effetti potresti aver ragione- si trova d’accordo l’uomo.
- E visto che è così, non dimenticare di farle la proposta come si deve, come un terrestre, vedrai impazzirà- suggerisce Bardack, in tono leggero.
- Me ne ricorderò, quando sarà il momento- conclude e suo padre annuisce.
Mentre cammina tra la folla, Goku si ritrova a riflettere sulle parole di quell’uomo saggio che è suo padre.
“In effetti, siamo felici, siamo adulti, non ci sarebbe nulla di male a voler condividere il resto della vita insieme, a partire da questo momento”
Goku sorride a quel pensiero e, considerando che la nostra non è esattamente una relazione “normale” come quella di tutti i nostri coetanei, considerato il fatto che lui è un alieno, la mia anima gemella Saiyan e suo fratello ha tentato di stuprarmi solo per poter procreare e portare avanti la razza, perché dovremmo fare le cose che fanno tutti? Quelle cosiddette normali.
“Aspettare o non aspettare è soltanto una pura convenzione decisa da queste assurde società umane. Se io amo una persona, perché dovrei attendere di vivere felice con lei?”

 

   
 
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