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Autore: Denebula    20/01/2023    0 recensioni
"Dunque il Sigillo discese sulla Terra sottoforma di lontano ricordo della sua vita mortale, conservando il suo dono ed il suo fine ultimo ma lasciando indietro cosa significasse essere un essere umano.
Il Vascello tornò ad osservare, ora da solo, meditabondo ma pronto a tornare anche lui sul piano materiale molto presto.
Avevano compiuto la prima mossa sulla scacchiera di quella delicata partita.
La loro minaccia aveva un nome ben preciso, urlato dalle masse come sinonimo di giustizia: Kira."
Genere: Angst, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Ryuuk
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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-Penso che questa ti spetti di diritto- disse Light mentre riconsegnava al suo legittimo proprietario la spilla dell'uniforme scolastica.

Il ragazzino, ora in piedi nella sua stanza, si fermò per un attimo ad osservare quel logo rigirandoselo tra le dita prima di riattaccarlo sulla giacchetta nera, dov'era sempre stato. Ryuk si stava tenendo il più lontano possibile dal bluastro che qualche volta gli lanciava occhiatacce tali da far comportare lo shinigami come un cagnolino indifeso. Pur di non incrociare il suo sguardo Ryuk nascose il viso nella parete e si fece immobile peggio di una statua di marmo, trovando conforto nell'idea che magari in questo modo diventasse invisibile o impercettibile. In un certo senso Light trovava questo siparietto incredibilmente divertente.

-Ora che siamo amici direi di conoscerci meglio- disse Light facendo segno al ragazzino di accomodarsi pure ovunque preferisse.

Ma lo sconosciuto non fece nulla; l'iride grigia dell'occhio sinistro seguì il movimento della mano fino in fondo per poi tornare sul viso di Light, in attesa. Di cosa esattamente l'umano non ne aveva la più pallida idea. Quest'ultimo decise di passarci sopra preferendo continuare il discorso e finalmente usare la sua arma preferita: la diplomazia.

-Sei strano, sai? In senso positivo ovviamente e questo mi incuriosisce. Raccontami un po' di te, sembri un tipo interessante- incominciò Light, studiando bene nella sua mente il percorso conveniente da prendere con questo approccio.

Un passo alla volta, senza fretta per non commettere un singolo errore e recepire ogni dettaglio, anche il più insignificante.  Ricevendo ancora il silenzio come risposta Light ridacchiò un poco, sedendosi comodamente sul letto.

-...E riservato, mi pare di capire- ma questo non sarebbe stato un problema per il castano: quando voleva esserlo si dimostrava una compagnia versatile e particolarmente piacevole quindi toccò a lui rompere il ghiaccio. -Mi chiamo Light Yagami e ho da poco finito il liceo. Potremmo essere coetanei, è incredibile. Tu come ti chiami?-

Primo tentativo di conoscere la sua identità fatto; Light era sicuro non gliel'avrebbe detta quella notte ma aveva ormai gettato le basi e prima o poi, una volta ottenuta completamente la sua fiducia, lo sconosciuto si sarebbe aperto senza pensarci troppo. Il bluastro come previsto rimase a guardarlo senza rispondere, l'unica cosa che fece dopo qualche secondo fu mettere entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni neri. Questo gesto fece ricordare a Light come l'ultima volta che lo aveva visto fosse impresentabile...lo era ancora.

-Senti, senza offesa ma hai davvero bisogno di farti una bella doccia- disse il castano rimettendosi in piedi e posando una mano sulla schiena del minore, spingendolo appena verso la porta della camera per farlo uscire e portarlo nel bagno.

-Ho promesso che non ti avrei mai più fatto del male- ma il ragazzino sembrava tranquillo ancor prima delle sue parole.

-Ti lascio tutto il tempo di cui hai bisogno, ok? Avvisami se ti serve qualcosa- e con questo Light lo lasciò solo nel bagno, chiudendo la porta per buona educazione e tornando in camera sua.

Lo shinigami fumava di rabbia ma la sua furia non era credibile quando tremava più di una foglia d'autunno.

-Sei uno sconsiderato! Pensi davvero che quel "coso" ti consideri suo amico?! No Light, tu mi vuoi morto!-

-Risparmia il fiato, Ryuk- disse Light con tono seccato, in pieno contrasto con il lato premuroso che aveva mostrato finora.

Certo che quel ragazzino non lo considerava un amico, come lui d'altra parte pensasse altrettanto. Quella era solo una messa in scena ma per ora a Light quel misterioso ragazzo serviva e l'avrebbe tenuto vicino a lui fino a quando gli sarebbe servito. Come due famosi detti dicevano, non solo doveva tenersi stretti i propri nemici ma il nemico del tuo nemico era tuo amico.

-Sto solo evitando che il messaggero della regina mi ammazzi.-

L'urlo esasperato dello shinigami gli entrò in un orecchio e gli uscì dall'altro. Al momento a Light non interessava altro che portare a termine la sua grande opera, quelle che erano comparse erano solo un paio di variabili inaspettate ma totalmente gestibili.

-Cosa ti avevo detto? Ce la siamo cavata, la mia strategia ha funzionato. Stai calmo Ryuk, ho tutto sotto controllo- spiegò Light con nonchalance, portandosi rilassato entrambe le mani dietro la nuca.

-Tutto?- sottolineò lo shinigami, indicando col suo dito nero affusolato qualcosa fuori dalla finestra.

Perplesso, Light si affacciò e vide il ragazzino dai capelli blu camminare per strada con le mani ancora nelle tasche dei pantaloni. Era impossibile che ci avesse messo così poco tempo per farsi la doccia, semplicemente se n'era andato! L'irritazione lo fece sospirare e stropicciare gli occhi con un pollice e l'indice di una mano pur di non perdere la compostezza. Quell'enigma su gambe era una vera e propria mina vagante. A proposito di proiettili, Light non gli aveva sequestrato la pistola? Convinto di avere sotto mano un importante indizio si tastò la schiena ma quella che strinse tra le dita fu solamente aria. Magari era caduta da qualche parte; Light si tastò il resto dei pantaloni ed incominciò a controllare il pavimento della camera ed i gradini delle scale ma l'arma da fuoco era sparita, anzi evaporata nel nulla. Non voleva neanche immaginare cosa sarebbe successo se a trovarla fosse stato il padre l'indomani. Di quella storia non voleva più saperne per oggi, si era stancato. Si infilò dunque velocemente il pigiama e decise di andare a dormire. Crollò nel sonno profondo subito dopo aver affondato il capo nel cuscino, non preoccupandosi neanche di trovare una posizione comoda. Si sarebbe sì risvegliato anchilosato la mattina dopo ma almeno avrebbe visto l'alba di un nuovo giorno e già che c'era avrebbe recuperato le ore di sonno perse, approfittando dei giorni liberi che precedevano il test d'ingresso all'università.

Per la prima volta dopo tanto tempo Light si concesse di essere indubbiamente egoista, svegliandosi in tarda mattinata e senza sveglia. Ancora per metà nel mondo dei sogni si rigirò tra le coperte fino a quando i raggi del sole non illuminarono con inaudita violenza proprio le palpebre del povero malcapitato. Con un lamento il giovane fu costretto ad alzarsi ed eseguire la sua routine mattutina. Mentre si lavava i denti controllò le notifiche arrivate sul telefono: sua madre aveva scritto che aveva fatto bene a prendersi qualche ora in più di riposo se gli serviva per via della stanchezza data dallo studio e che non l’avrebbe disturbato. A fine messaggio lo aveva salutato raccomandandogli di non affaticarsi troppo. Nessun messaggio da parte di suo padre e Light esalò un sospiro di sollievo, eliminando dalla mente l'ipotesi che il genitore avesse trovato l'arma da fuoco. Una volta essersi sciacquato il volto, pettinato i capelli e vestito per bene Light si sedette davanti al computer, determinato più che mai a portare avanti le sue ricerche. Ryuk era ancora sotto il letto a ronfare quindi poteva concentrarsi in totale relax. Light si ricordò che in tutto questo non doveva inimicarsi neanche lo shinigami...scuotendo la testa pensò che avrebbe dovuto ricompensarlo con doppia dose di mele almeno per una settimana. Acceso il computer e collegatosi in remoto con quello del padre la prima cosa che balzò agli occhi di Light fu la notifica, arrivata il giorno precedente circa alle tre del mattino, di uno dei forum sui quali aveva avviato una discussione pubblicando la foto del distintivo a lui ignoto.

Qualcuno aveva finalmente risposto, un tale "_straw-barry_". Parte del messaggio era già visibile nella notifica: "ODDIO LO RICONOSCO!!!! DOVE ACCIDENTI L'HAI TROVATO??!!? Btw era il logo di un liceo di Tatsu...", il resto risultava tagliato. Tatsu quindi era il nome della città dove era collocato l'istituto ma non gli diceva niente, forse non era completo, e l'uso del passato nel messaggio lo aveva lasciato confuso.

"E così il moccioso ha altri segreti" pensò Light con un lieve ghigno.

Il castano volle subito andare a leggere il resto della risposta ma tutto quello che si ritrovò davanti una volta aperto il browser, digitato il nome del forum nel motore di ricerca e cliccato sullo stesso una volta avuti i risultati fu una schermata bianca sulla quale spiccavano giusto un paio di scritte. Il sito era stato sospeso. L'admin del forum aveva espresso le sue sincere scuse a riguardo ed augurava uno splendido futuro a tutti i membri che il sito aveva ospitato. Per un millisecondo anche la mente di Light venne sospesa ed il ragazzo si accasciò sullo schienale della sedia. Proprio adesso che aveva una pista l'aveva persa in un battito di ciglia...

Lo sconforto durò per poco, lasciando il posto ad una probabile ricostruzione degli eventi: Light, usando il computer della centrale di polizia, carica la foto sul forum ieri mattina quasi ad ora di pranzo, la notifica arriva in piena notte del giorno stesso quindi il forum è stato per forza di cose eliminato tra le tre del mattino e le dieci di quella mattina. Anche se non era certo centrasse lui, per i gusti di Light era stata un'azione alquanto tempestiva e da come ne stava parlando quell'utente che gli aveva risposto aveva tra le mani un oggetto molto difficile da trovare. A Light la cosa puzzava di occultamento e per confermare questa supposizione aveva bisogno di fare altre prove ma questa volta con più discrezione. Incominciò creandosi ad orari differenti tre profili tutti con nome utente diversi su tre forum, uno molto popolare, uno nella media e l'ultimo poco conosciuto. Terminata la creazione dell'ultimo profilo non doveva fare altro che caricare l'immagine della spilla ed avviare la discussione in merito: aprì la cartella molto difficile da raggiungere per una persona non avvezza alla tecnologia, come lo era suo padre, e selezionò la foto interessata per condividerla sul primo forum.

Nei seguenti minuti Light Yagami entrò in un vero e proprio incubo lucido. Il file sparì da sotto il suo naso. Il ragazzo era sicuro di non essere stato lui ad eliminarlo ma volle comunque andarlo a recuperare dal cestino. Mosse il mouse ma il cursore sul monitor restò immobile; Light provò ancora molte volte a spostare il mouse ma il puntatore non dava segni di vita.

"A mio padre serve un computer nuovo." 

Light sospirò, pensando si trattasse di un rallentamento o un blocco dell'intero sistema. Il giovane vide la finestra dell'esplora risorse tornare indietro nel percorso e subito dopo venire eliminata anche la cartella nella quale aveva conservato la foto. Solo allora Light iniziò a preoccuparsi: era un attacco hacker. Qualcuno si era infiltrato nel computer. 

-Merda...!- esclamò sottovoce, cercando di pensare velocemente ad un modo per impedire all'hacker di combinare altri guai.

Se non poteva usare il mouse doveva per forza usare le scorciatoie da tastiera ma anche facendo quello non avrebbe spento il computer del padre ma il suo. Provò inutilmente ad avviare il Task Manager e il prompt dei comandi, scoprendo che neanche la tastiera rispondeva ai suoi imput. Light divenne totalmente impotente, condannato a guardare passivamente quello che stava succedendo: la finestra venne chiusa ed il cestino svuotato. Paralizzato sul posto Light vide venir installato un programma per recupero di file cancellati, una volta avviato la foto venne selezionata di nuovo ma questa volta eliminata definitivamente dal computer. Il software all'hacker non servì più e venne così disinstallato.Tornato sull'anonimo desktop Light vide venir creato al suo centro un nuovo documento, un file di testo blocco note e potè assistere in diretta a ciò che l'hacker ci scrisse dentro.

"Avevamo un accordo.  -Lucia | "

Light spense brutalmente il computer, contemplando il suo stesso volto sbigottito sul riflesso dello schermo nero. Questa volta l'aveva combinata grossa e la cosa che più lo faceva adirare era il non esserselo minimamente aspettato. Va bene la sospensione del forum ma come poteva immaginare un accordo tra le forze dell'ordine giapponesi ed un hacker? Come se non bastasse in questo modo aveva complicato la vita a suo padre che sicuramente avrebbe saputo cosa fosse successo ma non le cause scatenanti del problema. Light trovò solo normale l'arrivo di un messaggio da parte del padre qualche ora dopo che lo avvisava che non sarebbe tornato a cena quella sera per via del lavoro.  Quel disgraziato maledetto dai capelli blu anche se gli aveva salvato la vita sarebbe stato la sua rovina. Bene. Se le cose stavano così allora avrebbe ottenuto informazioni in un modo che nessun hacker sarebbe riuscito ad ostacolare.

-Ryuk, il nome Tastu per una città ti dice qualcosa?-

Nel sentirsi chiamato lo shinigami si svegliò alzandosi dal suo giaciglio di ombre e passando attraverso il letto, sbadigliando rumorosamente.

-Tatsu, hai detto?- Ryuk si fece pensieroso e svolazzò pigramente vicino a Light. Un'altra delle sue risatine irritanti abbandonò la sua bocca. -Se mi dai qualche mela ti racconterò volentieri di una leggenda conosciuta a noi shinigami.-

L'umano non se lo fece ripetere due volte, a momenti gli portò l'intera riserva di mele che aveva in casa. Ryuk nel vedere tutta quella frutta si sentì trattato come un re. 

-Parlamene- disse Light, osservando la creatura ingozzarsi di mele scarlatte. Una fame insaziabile li aveva accumunati ma paradossalmente era quella di Light ad essere immateriale.

-È solo una leggenda- incominciò Ryuk, -ma tra gli shinigami si dice che tempo fa il vostro ed un altro mondo si siano uniti in un punto preciso che lasciò noi shinigami liberi di vagare sul piano materiale senza problemi. Un'isola ideale, una sorta di paradiso in vita per noi.-

-Quasi come il nostro Shangri-La?- elaborò Light.

-Sì, ho sentito di quella vostra leggenda...ma il nostro luogo si chiama Tatsumi- concluse Ryuk, continuando a sgranocchiare i succosi e dolci frutti.

Isola, Tatsumi...

"Ma certo!" unì i puntini Light.

Tastumi Port Island. Il castano ricordava si trattasse di un’isola posta vicino ad Iwatodai, una città alquanto piccola al confine del Kanto. Era un luogo di stampo prettamente commerciale, senza attrazioni degne di nota e per questo veniva in genere ignorato dai turisti ma anche dai giapponesi stessi. Da Tokyo era comodamente raggiungibile in giornata ergo sarebbe potuto andare ad investigare di persona, Light ci avrebbe fatto un pensierino. Come tutte le leggende insegnano c'era sempre un pizzico di verità in questi racconti: com'era possibile che un'isoletta anonima fosse divenuta punto d'incontro tra due dimensioni e parco giochi per shinigami? Deve essere successo qualcosa e se la polizia ne era coinvolta doveva essere stato anche molto importante.

-Ti farebbe piacere se uno di questi giorni ti portassi in questo tuo paradiso?- chiese Light, lasciando che un sorrisetto scaltro si formasse sulle sue labbra nel sentire Ryuk quasi strozzarsi con una mela.

L'aveva preso per un sì.

  
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