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Autore: ineffable    26/01/2023    0 recensioni
Quando si rompe un oggetto spesso è sufficiente un po' di colla per ripararlo ma quando a rompersi è un cuore come si fa?
Esiste un collante in grado di rimetterne insieme i pezzi e una volta ricomposto le crepe continueranno a fare male o esiste un balsamo capace di avvolgerlo e lenire quel bruciore?
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chiarimenti e scommesse


I due capitani dopo essersi dati una ripulita avevano parlato con la ciurma dicendo loro che per qualche giorno sarebbero rimasti attraccati e che potevano approfittarne per fare ciò che più li aggradava, Pete li aveva informati che Dylan se ne era andato, l'unico compito che richiesero fu quello di spostarsi verso un altro porto che era poco distante dall'isola in cui erano, giusto per evitare qualsiasi tipo di inconveniente.
Edward aveva fatto una promessa a William e aveva intenzione di mantenerla, per questo gli aveva chiesto di rimanere un altro po' con loro, prima però doveva occuparsi di qualcosa di importante, si fece coraggio e andò nella sua cabina trovandovi sorprendentemente lo scriba, anche se forse non doveva essere poi così sorpreso di trovarlo lì.
<< Lucius. >>
Il giovane sussultò voltandosi in tutta fretta, si alzò velocemente come se fosse stato colto sul fatto, si pentì subito dopo di quella reazione, non stava facendo nulla di sbagliato e il fatto che si fosse affezionato a Izzy non sarebbe rimasto a lungo un segreto.
<< Edward, sono felice di vederti qui >> disse usando un tono forse troppo piccato, ma Barbanera non se ne accorse o forse finse di non accorgersene, alla fine a lui non doveva importare quanto tempo ci avesse messo a venire a trovare il suo primo ufficiale ma che si fosse deciso a farlo era la cosa importante.
<< Come sta? >> domandò avvicinandosi.
<< Il medico gli ha cambiato le fasciature e medicato, ha detto che le ferite si stanno rimarginando bene e non ci sono danni troppo gravi, il fatto che non si svegli potrebbe dipendere da un fattore psicologico più che fisico. >>
Il capitano lo guardò.
<< Che significa? >>
Lucius si strinse nelle spalle sospirando.
<< Non lo so esattamente, forse sta così per non sentire dolore o per...niente lascia perdere. >>
<< No ehi, basta segreti o stronzate, voglio sapere tutto >> disse severo Edward stringendogli piano il braccio.
<< Potrebbe essere che Izzy tema la realtà che lo aspetta. >>
Barbanera sbuffò una risatina.
<< Lui non ha paura di niente, ha osato sfidarmi più di una volta pur sapendo a cosa sarebbe andato incontro. >>
<< Sai anche tu che non è vero. Mi ha...raccontato delle cose >> confessò a bassa voce, Edward sgranò gli occhi.
<< Chi lui? A te? >>
<< Sì, so che può sembrare assurdo ma evidentemente l'essere rinchiusi senza sapere se ti verrà risparmiata la vita fa più effetto di una sbronza, è stato difficile convincerlo ad aprirsi ma alla fine lo ha fatto, e da quello che ho capito prima il vostro rapporto era diverso. >>
<< E' stato lui a rovinare tutto >> rispose Barbanera sulla difensiva.
<< Ti sei mai chiesto il perché? Lui è un idiota e siamo d'accordo, ma anche tu non sei da meno, è vero non avrebbe dovuto tradirti e se non accettava quello che volevi essere poteva andarsene senza troppi complimenti, ma Edward ti vuole bene, sei l'unica persona che conta nella sua vita e improvvisamente se l'è vista strappare via. Non giustifico le sue azioni, e credo che anche lui si sia pentito però pensa sia troppo tardi, non sa se riavrà mai il tuo perdono e la tua stima. >>
Si scostò i capelli grigi dalla fronte, rimase qualche attimo in un silenzio pensoso, guardò Izzy attentamente per la prima volta da quando lo avevano tratto in salvo, faceva male vederlo così e probabilmente se non si fosse riappacificato con Stede nemmeno avrebbe trovato il coraggio di andare da lui, sarebbe rimasto a crogiolarsi nel suo senso di colpa, nel rammarico e nella rabbia, forse poi il primo ufficiale si sarebbe svegliato e se ne sarebbe semplicemente andato senza che avessero mai chiarito tutti i non detti che erano rimasti sospesi tra loro.
<< Probabilmente hai ragione ragazzo, ma non so quanta voglia abbia di parlare con me, non l'ho trattato così diversamente da chi lo ha ridotto così. >>
Lucius si umettò le labbra.
<< Ascolta Edward, credo che a volte valga di più ciò che facciamo per rimediare, quello che è fatto è fatto ormai, non si può più tornare indietro ma se senti di aver sbagliato la cosa migliore che puoi fare è dirgliela. Come Stede ha fatto con te, senza sapere se avresti accettato le sue scuse. >>
<< Io ho fatto peggio di quello che ha fatto Stede... >>
<< E Izzy allora lo ha infilzato con la spada, vogliamo stare qui tutto il giorno per vedere chi ha le colpe peggiori? Non esiste meglio o peggio in queste cose, esistono le persone con i loro sentimenti, e se tu ci tieni ancora un minimo a lui allora sai che almeno devi starlo a sentire, e parlargli a cuore aperto. >>
Aveva gli occhi lucidi ma un'espressione così seria e decisa che Barbanera stentava quasi a riconoscerlo.
<< Grazie ragazzo >> disse appoggiandogli una mano sulla spalla.
<< Tu mi stai ringraziando? >> domandò sorpreso Lucius facendo ridacchiare il capitano.
<< Mi sei stato davvero utile, e penso tu sia anche molto coraggioso. Izzy è stato fortunato ad averti al suo fianco. >>
Il giovane deglutì il nodo che sentiva stringergli la gola.
<< Io lo sono stato o forse entrambi, non lo so. >>
<< Da quello che ho capito non ti è indifferente >> disse Edward, le guance del giovane si colorarono di rosso.
<< Ho avuto l'occasione di vedere il vero Izzy, e non mi è dispiaciuto per niente >> rispose sorridendo.
<< Anche a me piaceva >> disse il capitano ricordando tempi ormai lontani.
<< Ci siamo trasformati e allontanati... >>
<< Siete ancora in tempo per rimediare >> disse sorridendo Lucius.
<< Tu dici? >>
<< Ne sono certo. >>
In quel momento Izzy mugugnò stringendo gli occhi e attirando l'attenzione di entrambi i pirati, aveva cominciato a sudare e si lamentava, Lucius lo scoprì un po' nel caso avesse caldo e ne approfittò per guardare che sulla benda non ci fosse sangue.
<< Odio quell'uomo >> disse Lucius corrugando le sopracciglia.
<< Almeno non potrà più fargli del male, anzi non lo farà più a nessuno >> rispose Edward.
<< Sì ho sentito che Stede li ha fatti catturare. >>
<< E io mi sono assicurato non fuggisse più >> disse con tono cupo, il giovane non diede subito peso a quelle parole ma poi si voltò a guardarlo con una domanda scritta in faccia.
<< Ci ho provato a lasciare perdere, ma il pensiero che quel bastardo potesse fuggire e vivere serenamente dopo aver fatto questo a uno dei miei uomini non mi dava pace, per Stede la prigione era sufficiente ma tra i pirati funziona così, la giustizia non è contemplata se non quella personale, e io faccio parte di questo mondo da troppo ormai per cambiare le regole del gioco. >>
<< Stede lo sa? >> domandò Lucius di getto.
<< Sì, non ha detto nulla a riguardo, credo capisca il motivo delle mie azioni. >>
Il giovane pure lo capiva e non sapeva se spaventarsi di se stesso non sentendosi minimamente dispiaciuto per le sorti di quell'uomo.
<< Anche io le capisco, forse questo non fa di me una brava persona... >>
<< Andiamo Lucius non dire idiozie, guardati, parli con me dopo quello che ti ho fatto e sei sempre disposto ad aiutare tutti. Non lasciare che questa storia ti avveleni facendoti credere cose che non sono vere. >>
Lui sospirò annuendo appena.
<< Non mi sembra giusto nascondermi dietro di te, tu hai fatto il lavoro sporco mentre io me ne sto qui a essere soddisfatto che quello non ci sia più. >>
<< Ragazzo sei sopravvissuto a una tortura, direi che hai fatto abbastanza. >>
<< Ma ne ha pagato le conseguenze lui >> disse Lucius lanciando un'occhiata al primo ufficiale e trattenendo le lacrime.
<< E a te hanno sparato, non è una fottuta gara, qui l'unico che deve fare i conti con se stesso sono io, l'ho ucciso a sangue freddo senza provare la minima esitazione e solo perché sentivo di volermi vendicare per quello che aveva fatto. Vuoi un consiglio? Vai avanti e dimentica tutto. >>
<< Nemmeno tu sei una cattiva persona Edward >> disse guardandolo intensamente, in quelle due pupille chiare vedeva tutta la dolcezza utilizzata da Stede, gli venne da sorridere, aveva trovato un equipaggio degno del suo nome.
I due pirati non si erano resi conto che il primo ufficiale aveva aperto gli occhi, ma era troppo debole per parlare, così in un atto di coraggio allungò debolmente il braccio fino a raggiungere le dita di Barbanera e sfiorarle, lui ovviamente si voltò spalancando lo sguardo seguito a ruota da Lucius.
<< Non...andartene >> riuscì a dire con una voce talmente sottile da essere appena udibile, il capitano rimase fermo senza dire una parola, la sua mente era diventata improvvisamente bianca e vuota, a un tratto non sapeva più quali fossero le parole giuste, Izzy travisò completamente quel silenzio e tolse immediatamente la mano dalla sua.
 A quel punto intervenne Lucius appoggiando la mano sulla schiena di Barbanera in un gesto che voleva essere incoraggiante, era felice che Izzy fosse sveglio e voleva dirgli tante cose ma non era il suo momento, Edward si voltò a guardarlo e lui annuì.
<< Puoi farcela, lui ha bisogno di te adesso >> gli disse sotto voce, poi si avvicinò al primo ufficiale chinandosi.
<< Sono felice ti sia svegliato >> sorrise senza dargli il tempo di ribattere.
<< Te ne stai andando? >> domandò Barbanera allarmato, improvvisamente terrorizzato di dover rimanere solo con qualcosa che sentiva essere più grande di lui, il ragazzo gli fece l'occhiolino sorridendo.
<< Non avere paura Edward, sei in grado di affrontarla una conversazione >> detto questo uscì fermandosi dietro la porta per respirare, sentiva il cuore martellargli nel petto, era felice ma anche spaventato, sperava che quei due non finissero per azzuffarsi ma Edward aveva ucciso per vendicare Izzy e quest'ultimo sembrava aver capito i suoi errori, si allontanò sentendosi più leggero, qualcosa gli diceva che questa volta le cose sarebbero andate bene.
Il capitano era rimasto immobile a fissare la porta chiusa per qualche istante, poi si voltò, strinse i pugni e prese un grosso respiro avvicinandosi e sedendosi sul materasso, era da tempo che non condividevano uno spazio così ristretto, da più giovani non avevano timore di invadere la bolla personale l'uno dell'altro, erano amici e rappresentavano l'unico conforto i quelle notti troppo fredde, da quando Izzy si era unito alla sua squadra sentiva di non aver trovato solo un valido alleato ma anche un vero amico.
Parlavano schiena contro schiena, si spintonavano giocosamente e ridevano, non ricordava più l'ultima volta che aveva visto il primo ufficiale ridere di gusto, adesso quel contatto era quasi imbarazzante, si sentiva come se stesse superando una sorta di limite non imposto nemmeno da lui, ma doveva superarlo, altrimenti non sarebbero mai andati avanti.
Doveva romperlo lui il silenzio, non solo come capo ma in nome di quella cosa che prima avevano e adesso non c'era più.
<< Iz... >>
<< So che sei arrabbiato >> disse l'altro mantenendo il viso voltato dalla parte opposta, la sua voce era ancora molto debole e roca per i giorni in cui non era stata usata.
<< Non appena...mi sarò ripreso andrò via...- >>
Edward scosse la testa.
<< Chiudi la bocca, io non voglio te ne vada. >>
Izzy strinse le labbra e arricciò i pugni stringendo le coperte, quel dannato nodo alla gola era tornato a fargli visita.
<< Sono debole Edward e praticamente inutile adesso. >>
<< Vuoi tac... >> prese un respiro e si voltò dalla sua parte.
<< Guardami Izzy >> disse ma lui non si voltava, allora gli afferrò il mento con le dita costringendolo a voltarsi, quando furono occhi negli occhi si pentì subito di quel gesto brusco, lo sguardo del primo ufficiale era lucido e con una vena di timore all'interno, lo lasciò appoggiando la mano in corrispondenza del petto, chinò la testa sospirando.
<< Possibile che io e te non conosciamo altro modo per comunicare. >>
<< A me è sempre andato bene >> rispose con la voce spezzata.
<< No Izzy >> si voltò verso di lui, adesso era semplicemente Edward, non c'era più traccia di quel controllo che pensava di dover avere in certe situazioni.
<< Lo capisci che è sbagliato? Ti ho sempre e solo usato...- >>
<< Mi andava bene...- >>
<< Iz...- >>
<< Edward mi andava bene, mi è sempre andato bene cazzo, avrei accettato qualunque cosa da te >> disse mordendosi le labbra.
<< Odio dover parlare in questa posizione... >>
<< Vuoi sederti? >> domandò Barbanera e l'altro annuì, lo aiutò a sedersi, il suo corpo era debole e dolorante ma riuscì a tenere quella posizione con un cuscino dietro la schiena.
<< Forse non dovremmo nemmeno parlare adesso, ti sei appena svegliato. >>
<< Ce la faccio >> rispose Izzy debolmente.
<< Non devi sempre mostrarti forte. >>
<< E' quello che tu mi hai chiesto di fare dall'inizio! >> disse sollevando lo sguardo verso di lui, deglutì pentendosi subito di quella risposta.
<< Credevo fosse giusto, mi avevano insegnato che un pirata non deve mai mostrare le proprie debolezze, non sapevo se ero d'accordo o meno, seguivo semplicemente questa cosa perché non avevo altra scelta. Poi sei arrivato tu ed eri la persona più vicino ad un amico...- >>
<< Pensavo che Calico fosse tuo amico >> rispose con una nota di amarezza e forse gelosia nella voce.
<< Perché credi abbia fatto diventare te primo ufficiale? >>
Izzy si strinse nelle spalle e scosse la testa.
<< Sapevo che lui se ne sarebbe andato, che mi avrebbe mollato lì come un idiota seguendo la sua strada, lui ha scelto la carriera, tu l'amicizia. Quando ci siamo incontrati io e te ho capito subito che eri diverso, e non dirmi che sei rimasto solo perché ero Barbanera, ero praticamente all'inizio della mia carriera da capitano. >>
Dopo qualche istante di silenzio il primo ufficiale rispose.
<< No, io ti ho seguito perché mi piacevi Edward, mi piaceva il tuo modo di comandare, eri amichevole rispetto agli stronzi che avevo incontrato prima. >>
Il capitano sorrise intenerito da quelle parole che mai da quell'uomo gli erano state rivolte.
<< Anche tu Iz...ma quello che è successo dopo ha creato un divario che sembra impossibile da chiudere. >>
<< Con il mio ruolo non potevo...- >>
<< Fanculo il tuo ruolo Izzy! >> sbottò allargando lo sguardo.
<< Ci tenevi davvero a me o era solo una finta? La nostra amicizia è mai contata qualcosa? So che tu pensi questi non siano discorsi per persone come noi, ma io sono stanco di questa merda, tenermi tutto dentro mi ha portato ad essere una specie di...idiota che gli altri vedono come un fottuto pagliaccio che se ne va in giro con nove pistole. >>
<< Quell'immagine però ha contribuito a tenerti in vita! >> lo accusò.
<< No Izzy, sei stato tu, io e la mia ciurma a salvarmi le dannate chiappe ogni volta, sono le persone che fanno la differenza. Andiamo ti sembra che la mia cazzo di testa fumi? >>
Il primo ufficiale nascose un sorrisetto.
<< Bè una volta ti sei dato fuoco alla barba. >>
<< Già...e ho rischiato di farmi saltare tutta la faccia. >>
<< Ti abbiamo dovuto spegnere >> ridacchiò Izzy, Edward sorrise poi lo vide molto pallido.
<< Ehi...forse dovresti sdraiarti. >>
<< Sto bene. >>
<< Iz... Possiamo continuare a parlare più tardi. >>
<< Edward ti prego. >>
Barbanera sollevò gli occhi al cielo.
<< Come vuoi, ma al prossimo cenno di debolezza ti rimetti a letto senza discussioni. >>
<< Agli ordini capitano... >> rispose ironicamente incrociando le braccia, Edward lo spintonò leggermente.
<< Ti consideravo davvero un amico Ed... >> confessò guardandolo poi spostando nuovamente lo sguardo verso il basso
<< Non ho mai finto... >>
<< E allora perché quel cambiamento improvviso? Il fatto che ti avessi promosso non significava che le cose tra noi sarebbero dovute essere diverse, potevamo continuare a essere amici. >>
<< Non potevamo... >> rispose afflitto abbassando le sopracciglia.
<< Hai preso troppo sul serio i tuoi compiti. >>
A Izzy tornarono in mente le parole di Lucius sul fatto che indipendentemente dalla sua decisione di rimanere o meno, avrebbe dovuto parlare con Edward e dirgli quello che si era tenuto dentro per anni, quella verità di cui si vergognava e che in parte lo aveva reso l'uomo freddo e distaccato che era diventato.
<< Sì, forse è per quello >> sollevò le spalle. >>
<< Iz c'è altro? >>
Il primo ufficiale sospirò, era più difficile di quanto pensasse, ormai lo aveva superato o almeno credeva fosse così, perché riaprire vecchie ferite si domandava, che cosa sarebbe cambiato se gli avesse raccontato quella parte di storia della quale era all'oscuro?
<< Lascia perdere, non è importante >> rispose, il ragazzino gli avrebbe dato il tormento se avesse saputo che non aveva avuto il coraggio di parlare, ma lui non poteva certo capire che cosa si prova a trovarsi davanti a una leggenda che sembra essere interessata a tutti meno che a te, almeno non come tu vorresti.
<< Izzy io vorrei davvero che giungessimo a un punto, non mi sono comportato bene con te...nemmeno con gli altri e...- >>
<< Hai fatto quello che dovevi, ci sono passati addosso troppi anni per poter cancellare tutto e ricominciare da capo. I noi stessi del passato sono morti e sepolti ormai, se tu poi sei riuscito in qualche modo a passarci sopra buon per te. >>
Edward sospirò.
<< Potresti riuscirci anche tu. >>
<< Io non voglio >> rispose il primo ufficiale guardandolo negli occhi.
<< Che cosa mi ha portato essere tuo amico? Niente di più di quello che avevano gli altri, anzi forse qualcosa in meno e ad un tratto arriva un idiota qualunque, tu perdi la testa e ti dimentichi di tutto, sei disposto a rinunciare a me per stare con lui, allora sai cosa ti dico Edward vattene a fanculo con Bonnet e lasciami in pace. >>
Izzy aveva gli occhi lucidi, le labbra gli tremavano per il nervosismo che quella situazione gli provocava, Barbanera si accorse che quelle parole non erano dettate dalla rabbia, che non le aveva pronunciate con odio come faceva di solito, ma sembravano essere uscite direttamente dal cuore di quell'uomo più giovane con cui un tempo adorava fermarsi a parlare nel cuore della notte.
Per la prima volta dopo anni vide due grosse lacrime solcare quelle guance ora pallide e scavate.
<< Izzy io...sono innamorato di Stede >> e si rese conto che quella era la prima volta in cui lo diceva a qualcun altro.
Il primo ufficiale divenne rosso in viso per un attimo.
<< Vaffanculo Edward! >> lo spinse e in malo modo tentò di togliersi le coperte e scendere dal letto, solo che era debole, incespicò sui suoi piedi e quello con la ferita più fresca gli inflisse una fitta di dolore costringendolo ad appoggiarsi a uno dei grandi mobili.
<< Ehi! >> gridò il capitano raggiungendolo, lo prese per le braccia reggendo il suo peso di modo che l'arto mutilato non subisse altri urti.
<< Che cosa ti prende? >>
<< Lasciami! >>
<< Izzy >> lo chiamò prendendogli il viso tra le mani, cercava il suo sguardo che però gli sfuggiva sempre.
<< Guardami dai... >>
<< No cazzo, lasciami stare e vattene dal tuo dannato Bonnet. >>
Piangeva, ormai non poteva più nasconderlo e provava un senso di vergogna che lo faceva sentire esposto e fragile, odiava sentirsi così in presenza di Edward, soprattutto se c'entravano cose che aveva sempre nascosto di provare, che cosa avrebbe pensato il suo capo se avesse saputo? Come lo avrebbe considerato? Sarebbe rimasto disgustato ritenendolo un debole? Qualcuno che si era illuso di poter essere ricambiato da una grande leggenda come lui.
<< Non ho bisogno della tua benedizione >> rispose Barbanera.
<< Lo so, infatti ho intenzione di andarmene e lasciarti finalmente in pace. Era quello che volevi no? Finalmente ti libererai di questa palla al piede. >>
<< Qual è il tuo problema con Stede!? >>
Izzy lo spinse ma fu praticamente inutile, era privo di forze.
<< Lui ha avuto quello che non hai mai dato a me! >> gridò stringendo i pugni.
<< Che cosa significa? >>
<< Ma non è solo questo il problema Edward >> deglutì abbassando lo sguardo.
<< Tutti hanno avuto qualcosa in più, tranne io, sono sempre stati più importanti gli altri...- >>
<< Eri mio amico Izzy! >>
<< Non era abbastanza! Ho desiderato per mesi che mi guardassi in un altro modo, e per un certo periodo di tempo ho creduto fosse così e invece erano sempre gli altri gli oggetti delle tue attenzioni, ecco perché mi sono allontanato se tanto volevi saperlo. >>
Il suo sguardo era amareggiato e lucido ma il rossore sulle sue guance faceva intravedere il senso di vergogna che provava, Edward era evidentemente scioccato da quella rivelazione, mai si sarebbe aspettato che il suo primo ufficiale provasse quel tipo di desiderio nei suoi confronti.
<< Iz li usavo e basta, non erano nemmeno tanti come tu credi, non avevano alcuna importanza per me. Davvero preferivi ti trattassi come loro? >>
<< No... >> rispose dopo qualche secondo di silenzio.
<< Forse desideravo qualcosa in più...non lo so. >>
Edward lo prese per le spalle.
<< Andiamo a sederci >> disse, l'altro non oppose troppa resistenza, si sentiva stanco e indebolito da tutte quelle confessioni che aveva tentato con tutto se stesso di tenere per sé, decise di rimanere in silenzio, ormai si era esposto abbastanza e non c'era modo di tornare indietro.
<< Mi dispiace Iz...Non me ne sono mai reso conto. >>
<< Non importa, ormai è passata e me ne sono fatto una ragione. >>
<< Non mi pare >> rispose Barbanera guardandolo.
<< Se ti riferisci a Bonnet c'è l'ho con lui perché è un idiota e non volevo ti rendesse un rammollito. Come ha fatto poi. >>
<< Non ti avrei mai potuto dare quello che ti dà lui lo so, ma quando hai smesso con quella roba di cercare distrazioni...Io credevo che saremmo potuti essere finalmente una vera squadra, ero io la persona più importante. >>
Edward sospirò.
<< Izzy che tu ci creda o no lo sei sempre stato, ma non puoi competere con Stede perché per lui provo cose che mai in vita mia ho avuto l'occasione di sentire. Credimi Iz mi spiace di non essermi accorto di niente, sono stato superficiale ma non volevo nemmeno rovinare la nostra amicizia trattandoti pari agli altri. Pensi che quelli con cui sono andato mi piacessero? Erano tutti uguali, bastava fossero disponibili e per me andava bene. Io non ti avrei mai trattato come loro, eri di più perché ti consideravo mio amico. Questo non significa che tu non sia attraente...- >>
<< Oddio basta Edward >> fece una smorfia tappandosi le orecchie.
<< Quindi lo hai perdonato? >> domandò sollevando lo sguardo.
<< Sì e ho perdonato anche te, la domanda ora è se tu mi hai perdonato. >>
Izzy sussultò sorpreso.
<< Per cosa? >>
<< Per il piede, per essermela presa con te facendoti del male...- >>
<< Edward sei il mio capitano, tu... >>
<< No Izzy, io non ho il diritto di farti questo solo perché sono in una posizione superiore, le cose cambieranno su questa nave e tu sei il benvenuto a restare anzi voglio che resti, ma non te lo ordinerò e soprattutto non ti sognare di rimanere credendo che faremo razzie e ci pugnaleremo a vicenda, quei tempi sono finiti. >>
<< Se tu vuoi possiamo tornare a essere amici, avere un rapporto decente, ma non ti obbligherò come non costringerei mai Stede a rimanere se volesse andarsene... >>
<< Ma per lui ti dispiacerebbe. >>
<< Anche per te Iz... >>
<< Per lui piangeresti e io resterei comunque il numero due, perché la sua presenza non ti lascerebbe mai. >>
Edward gli appoggiò una mano sulla spalla.
<< In realtà Iz saresti l'amico numero uno, ti basta questo? >>
Il primo ufficiale ci pensò su, sapeva che non poteva fare nulla contro Bonnet per toglierlo dalla testa del suo capitano, non gli restava che capire se rimanere e vederli insieme lo avrebbe portato a una lenta follia, quei sentimenti che aveva provato un tempo non c'erano più e si era reso conto che nell'ultimo periodo aveva sviluppato un senso di controllo nei suoi confronti, ma anche da questo il suo capitano era sfuggito.
<< Non sognarti che ti lascerò raccontarmi di come ve la spassiate tu e quell'altro. >>
Barbanera emise una risatina.
<< Sicuro di non volerlo sapere? >> lo prese in giro.
<< No! >> sbottò arrossendo.
<< D'accordo >> Edward allungò una mano, Izzy la guardò a lungo poi prese un respiro e la strinse.
<< Amici? >> domandò Barbanera, l'altro annuì semplicemente, incapace di spiegare come si stesse sentendo.
<< Dai ora rimettiti a riposare, il ragazzo mi uccide se scopre che ti ho fatto stancare così. >>
Izzy lo guardò storto.
<< Quale rag...Spriggs. >>
<< Già >> sorrise apertamente alzandosi dal letto per far sì che l'amico si infilasse sotto le coperte.
<< Sembra siate diventati molto amici voi due >> disse con un ghigno compiaciuto, Izzy diventò viola.
<< Lui non è mio amico, io non sono il suo e tu puoi andartene a fanculo. >>
Edward rise di gusto.
<< Va bene Iz, ti lascio riposare. >>
<< Aspetta...un'ultima cosa >> lo fermò il primo ufficiale.
<< Dimmi. >>
Lui titubò un po', si morse nervosamente le labbra poi lo guardò, gli apparve più sereno come se tutta la rabbia che aveva sfogato e inflitto fino a quel momento fosse svanita, sicuramente era successo qualcosa ed era abbastanza certo c'entrasse quel damerino, vederlo così gli diede il coraggio che gli serviva.
<< Davvero hai...ucciso Ace? >>
Per un attimo Barbanera apparve confuso non conoscendo il nome dell'uomo a cui aveva tolto la vita, presto unì i puntini.
<< Sì l'ho fatto >> rispose deglutendo.
<< Perché? >> domandò Izzy.
<< Scusa io...non volevo origliare ma mi ero svegliato e non...- >>
<< Non c'è bisogno di scuse, l'ho fatto perché non potevo tollerare l'idea che ti avesse ridotto in questo stato. >>
Il cuore di Izzy prese a battere forte non credendo alle sue orecchie.
<< Perché solo tu puoi... >>
<< No Iz! Nessuno deve farlo, nemmeno io cazzo, mettiti in testa che non sei un fottuto giocattolo su cui sfogarsi. L'ho fatto per vendicarti, perché sei mio amico e anche se avevamo litigato pesantemente ho capito che ci tenevo ancora a te. >>
<< Ed...io non so cosa dire >> sussurrò tremando.
<< Niente, non c'è bisogno che tu dica nulla. >>
<< Ma... >>
<< Izzy...è finita okay? >> disse addolcendo il tono, il primo ufficiale annuì.
<< Edward...grazie >> la voce uscì quasi spezzata, Barbanera sorrise, gli fece un occhiolino e poi uscì dalla stanza lasciandolo solo, Izzy respirò profondamente e si lasciò cadere sul materasso sperando che in quel momento non entrasse nessuno, aveva bisogno di rimanere con se stesso, la conversazione con il suo capitano lo aveva lasciato stordito, svuotato di ogni forza ma riempito da un sentimento di affetto che non si era più sognato di provare, esausto si appisolò ed era bello addormentarsi sentendo il cuore più leggero.



...


Edward Teach era sempre stato un pirata molto cauto e attento, i suoi abbordaggi erano studiati nei minimi dettagli, niente veniva lasciato al caso e anche se qualche pazzo osava sfidarlo invadendo il suo spazio finiva in mare nel giro di pochi secondi, proprio perché il capitano Barbanera pensava a tutto, prevedeva le mosse dei nemici e anche i loro stessi pensieri, conosceva il modo di agire dei sanguinari più famosi ed era in grado di capire come avrebbero attaccato i vari nemici.
Tutto questo però non lo aveva preparato a ciò che stava per succedere, per quanto fosse previdente non si sarebbe mai aspettato di subire un agguato nei corridoi della sua stessa nave, una mano lo afferrò per il braccio strattonandolo all'interno di una stanza semi buia, la porta venne chiusa con un tonfo e lui spintonato contro di essa, dopodiché un paio di labbra calde attaccarono le sue facendogli passare quel senso di allarme che aveva provato, lasciò cadere la mano dal manico del pugnale e artigliò quei fianchi che conosceva bene.
<< Stede... >> ansimò.
<< Sì capitano? >> domandò lui sollevandosi in punta di piedi di modo che fossero ancora più vicini e a contatto.
<< Sei impazzito, avrei potuto colpirti >> sussurrò sulle sue labbra.
<< Come vedi non te ne ho dato il tempo, era tutto perfettamente studiato nei minimi dettagli, ho avuto un buon maestro sai >> disse accarezzandogli il petto, da quella posizione poteva sentire il cuore di Edward che batteva all'impazzata.
<< Però se non ti dispiace puoi sempre colpirmi in un altro modo >> soffiò con voce roca spingendosi verso di lui, Edward vide bianco, lo afferrò per il bacino e ribaltò le posizioni, ora era il pirata gentiluomo ad essere premuto contro la porta.
<< Stede porco cazzo mi fai girare la testa, prima sei ingenuo e insicuro poi mi parli in questo modo come se dalla tua bocca non fosse uscito altro che cose sporche e fottutamente eccitanti. >>
<< Distrarre e confondere il nemico, non è così che si fa? Anche se tu non sei un nemico, ma il senso è lo stesso no? >>
Il pirata biondo soffiava sulle sue labbra senza mai raggiungerle e nemmeno sfiorarle, questo stava facendo impazzire Barbanera.
<< Mi sei mancato così tanto >> disse sfiorando i loro nasi insieme, Edward deglutì ingoiando un gemito.
<< Ci siamo lasciati solo due ore fa. >>
<< Decisamente troppe >> sussurrò Stede.
<< Sai Ed pensavo a una cosa, dovremmo prenderci un giorno solo per noi due, giuro che non ti farò uscire dalla stanza nemmeno per mangiare. >>
Edward premette la fronte contro quella dell'altro.
<< E io ti farò dimenticare come cazzo ti chiami. >>
<< E' una promessa Edward Teach? >> domandò mugolando e sfiorandogli il viso con le mani.
Barbanera lasciò scivolare le sue mani sulle natiche di Stede e azzardò una stretta, il pirata gentiluomo emise un mugolio che arrivò dritto al bacino di Edward oltre che alle orecchie, era certo che si sarebbe affezionato troppo in fretta a quei mugolii e che durante la giornata gli sarebbero mancati.
Si baciarono nuovamente accogliendosi nelle rispettive bocche, erano diventati un groviglio di corpi e labbra umide e calde, quello che era considerato il flagello dei mari si scioglieva ogni qual volta l'uomo che amava gli passava le dita tra i capelli, sollevandosi poi per baciarlo ancora meglio, il tempo non aveva importanza, quando si staccarono non sapevano nemmeno quanto ne fosse passato e nemmeno gli importava.
<< Ciao... >> sussurrò sorridendo, gli occhi nocciola persi e innamorati, l'altro pirata deglutì sentendosi completamente travolto da quelle emozioni, non aveva mai provato una cosa simile e non ne aveva mai abbastanza, quel mero desiderio carnale che aveva sperimentato nei confronti di altre persone non era niente in confronto a ciò che desiderava fare con quel pirata dai capelli dorati, sentiva il desiderio di sperimentare anche per lunghe ore, studiare ogni punto di quel corpo bellissimo e appuntarsi mentalmente le reazioni.
<< A cosa stai pensando? >> domandò Stede a bassa voce percependolo distante.
<< A te >> rispose sentendo improvvisamente le corde vocali troppo secche, Bonnet arrossì credendo che non si sarebbe abituato forse mai a sentirsi dire certe cose, il suo petto era caldo ma non in senso fisico, percepiva un tepore che gli abbracciava il cuore facendolo stare immensamente a suo agio, in un impeto di audacia gli baciò il naso aspettando poi di vedere la sua reazione, erano entrambi estranei a quel tipo di attenzioni ma il pirata gentiluomo stava scoprendo che gli venivano naturali quasi come respirare.
<< Ed erano pensieri belli? >> domandò facendo uscire quell'insicurezza che ancora non era sparita del tutto, Edward abbassò la testa facendo in modo che le loro fronti si sfiorassero.
<< Molto, talmente tanto che mi spaventano. >>
<< Non voglio tu abbia paura Ed... >> disse socchiudendo gli occhi e inarcando il collo all'indietro di modo che le loro labbra fossero ancora più vicine.
<< Non sei tu quello che temo, ma se tutto questo dovesse improvvisamente finire >> rispose stringendo le mani intorno ai suoi fianchi.
<< Perché dovrebbe? >> domandò l'altro.
<< Non lo so, sembra così tutto troppo bello per essere vero, come la prima volta. >>
<< Ti prometto che lotterò fino allo sfinimento per far sì che niente e nessuno ce lo porti via >> disse e lo baciò incapace di resistere ancora, Barbanera rispose al bacio abbassando le palpebre, si rilassò nella stretta gentile del pirata del suo cuore.
Fuori dalla porta si sentì una voce.
<< Edward? >>
Stede aprì gli occhi.
<< Ti cercano >> disse.
<< Sembra di sì >> rispose, si leccò le labbra e accarezzò la schiena del pirata biondo.
<< Per quanto mi secchi allontanarmi da te ho una promessa da mantenere. >>
<< Quale promessa? >> domandò Bonnet.
<< Io e William dobbiamo andare al largo come ai vecchi tempi, prima che riparta. >>
<< Oh giusto >> rispose tentando di nascondere la fitta di gelosia che lo aveva colpito.
<< Allora dovresti proprio andare >> si staccò appena ma le mani forti di Barbanera lo trattennero.
<< Stede? >>
<< Mh? >>
<< Non ti chiuderai in camera vero? >> la sua voce celava un cenno di ilarità.
<< No Edward, non ne vedo il motivo. >>
<< Edward? Che fine ha fatto Ed? >> domandò sollevando il sopracciglio sale e pepe.
<< Tornerà quando ti vedrò risalire sulla nave >> rispose cercando di mantenere il tono di voce stabile.
<< Avanti Stede, credi davvero che potrei lasciarti e andarmene? Dopo tutto quello che ho...che abbiamo passato. >>
<< No... >> si strinse nelle spalle.
<< Solo che mi mancherai. >>
<< Adesso non fare il ruffiano >> ridacchiò Edward, poi il suo sguardo si illuminò.
<< Ho un'idea! Facciamo una scommessa, se torno sulla nave tu dovrai salire in vedetta e urlare a tutti di essere profondamente geloso...- >>
Stede arrossì fino alla cute della testa.
<< Avanti Ed...questa cosa è infantile. >>
<< Anche chiudersi a chiave lo è >> rispose poi lo tirò verso di sé ghignando.
<< O forse hai paura. >>
<< Io non ho nessuna paura >> disse infastidito Stede, incrociò le braccia al petto.
<< Fifone >> lo accusò bonariamente Barbanera.
<< E va bene facciamo questa cosa! >> sbottò pentendosene il secondo dopo.
<< Se però non torni che cosa succede? >>
<< Questa possibilità non esiste >> rispose Edward.
<< Ma se facciamo una scommessa dobbiamo considerare entrambe le ipotesi >> constatò sbattendo quelle bellissime ciglia che contornavano gli occhi nocciola, Barbanera sbuffò alzando i suoi al cielo.
<< Va bene Stede, se io non dovessi tornare sei autorizzato a prenderti la mia vecchia nave. >>
<< Io non la voglio la tua nave >> squittì irritato l'altro.
<< E' te che voglio >> disse poi addolcendo il tono.
Edward fece finta che quella frase non lo avesse toccato per niente, anche se le sue ginocchia avevano tremato.
<< Allora sei autorizzato a cercarmi e prendermi a calci in culo davanti a tutti, contento? >>
<< Sì >> rispose Bonnet abbassando le palpebre con aria solenne, allungò la mano per sigillare il patto, Edward sputò sopra la sua ma quando stava per stringere quella di Stede lui la ritirò facendo una smorfia.
<< Che schifo Ed! >>
<< Come sarebbe!? >> domandò sgranando gli occhi.
<< Guarda che per un'ora non hai fatto altro che succhiarmi la lingua! >> urlò indignato, in quel momento in corridoio stava passando Lucius e visto il tono da usignolo utilizzato da Barbanera udì forte e chiaro quella frase, rimase immobilizzato davanti alla porta.
<< Oh dio >> mormorò.
Si tappò le orecchie allontanandosi ripetendo << non ho sentito niente. >>
Stede deglutì in ricordo di quei caldi baci.
<< Quello è diverso >> tentò di spiegare, ma Edward era molto più testardo di lui.
<< E se vogliamo andare oltre a un certo punto la saliva serve. >>
Bonnet lo guardò confuso per qualche secondo arricciando le labbra.
<< In che modo...- >>
<< Bè sai se devi infilare qualcos...- >>
<< Sì ho capito, ora mi è chiaro! >> squittì il pirata gentiluomo fermando le mani di Barbanera che stavano gesticolando in modo veramente troppo realistico.
<< Però anche in quel caso le cose sono diverse >> spiegò.
<< Scusa ma che differenza fa? >> domandò Edward.
<< Perché sputarsi addosso quando non ce n'è bisogno dico io? >>
<< Sei veramente un rompi palle Bonnet! >>
Stede si allontanò da lui di pochi passi.
<< Scommetto che il tuo amico non lo chiami mai per cognome! >>
<< Ancora con ques... >> ringhiò avvicinandosi, lo prese per la maglietta e lo spinse contro la porta divorandogli le labbra, Stede mugolò compiaciuto stringendogli le spalle.
<< Hai ancora dubbi? >> domandò con voce roca, il pirata biondo scosse solamente la testa.
<< Siamo d'accordo quindi? >>
<< Sì... >> mormorò Stede senza fiato.
<< Allora io vado, preparati a perdere >> disse sicuro di sé, Bonnet stava per ribattere quando Barbanera gli prese il viso tra le mani e gli baciò la fronte lasciandolo visibilmente intontito, si appoggiò contro la parete posandosi una mano sul petto nel tentativo di calmare il cuore che batteva fortissimo, una di queste volte gli sarebbe venuto un infarto, ne era certo.








   
 
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