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Autore: oops_logout    30/01/2023    2 recensioni
Boris sogna di fare l'amore con Yuri femmina e da quel sogno scaturiscono dubbi e conseguenti vicende.
***
[...]«Comunque ho fatto un sogno strano stanotte,» disse Yuri ad un certo punto, Boris sobbalzò all’interno, «eravamo alle terme e con noi c’era un gigantesco tirannosauro a fare il bagno.» [...]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Boris, Yuri
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un sogno increscioso

Numero parole: 2011

 
Era accanto a lui nel letto girato su un fianco, la bocca socchiusa, la pelle candida e un aspetto quasi angelico con i rossi capelli sciolti che a ciocche ondulate ricadevano sul cuscino e sul viso. Boris gli accarezzò con un dito la guancia e lo strinse a sé, baciandogli il collo infilò una mano sotto la maglia e prese nel palmo il suo morbido e turgido seno
 
… seno?
 
Yuri si svegliò e si girò, si guardarono negli occhi complici e si baciarono con passione e poi fecero l’amore al chiaro della luna che illuminava la stanza di un brillante azzurro pallido, una luna fatta di formaggio e con un gigantesco ratto scuro che vi girava sopra. Boris aveva l’impressione che non fosse esattamente maschio Yuri lì sotto ma non gli importava, la passione ardeva in lui e il trasporto ricambiato dell’amante, era libidine e come un fuoco di carta si accese divampò e si spense.  
Yuri non era più nel letto.
In un angolo buio della stanza con una vistosa pipa ricurva laccata di rosso e un calice di brandy tra le mani gongolava composto dondolandosi sulla sedia a dondolo su cui era seduto con le gambe accavallate e ai piedi pelusciose pantofole rosa, Darth Vader, con indosso il suo elmo e il suo mantello scuro e un pigiamone in flanella rosa con su disegnate graziose teste di unicorno dalle forme tondeggianti e crini arcobaleno, il cui corno era infilato in una ciambella glassata.
Dalla parete accanto al comodino cominciò a colare del miele seguito da un assordante ronzio intermittente e comparve dal nulla una gigantesca ape intenta a leccare il miele alla parete, il ronzio intermittente cominciò ad essere accompagnato ad una melodia floreale e appena Boris realizzò che il ronzio era la vibrazione del cellulare sul comodino e la musica era la sua sveglia, tutto scomparve e aprì gli occhi. Le tende della camera erano chiuse ma la luce del sole filtrava e illuminava flebile la stanza. Boris guardò nel letto accanto a lui, non c’era traccia di Yuri ma si accorse di avere gli slip bagnati dei suoi stessi umori e ciò gli procurò imbarazzo dato il sogno ancora vivido nella sua mente che gli parve a tratti così reale tanto da non essere certo che fosse stato tutto un sogno, ma qualcosa di reale distorto dal dormiveglia e dalla fantasia che spesso lo accompagna.
 
 
Erano tutti e tre in cucina, Ivan, Sergey e Yuri chiassosi nel fare colazione. Boris entrò già lavato e vestito pronto per affrontare la giornata, gli altri erano ancora in tenuta da riposo. Sergey con un elegante pigiama nero che snelliva la sua figura, Ivan con una maglia viola scuro a mo’ di vestaglia e Yuri con i capelli sciolti e disordinati, una canottiera bianca troppo larga e un pantalone di tuta grigio largo e smollato infilato nei calzettoni, particolarmente sciatto anche nella postura aggobbita al tavolo e le gambe incrociate sulla sedia. «Perché sei già vestito? Oggi è domenica» osservò Sergey sorpreso di vederlo già pronto, faccenda rara durante la settimana «vai in chiesa?» Boris prese posto accanto a Yuri e lo pervase un insolito senso di imbarazzo «Una volta tanto che sono pronto prima di voi avete anche da lamentarvi» prese la caraffa con il caffè, un orribile caffè lungo che Sergey proponeva sempre per colazione la cui alternativa era l’amarissimo tea nero che faceva fare smorfie anche a Yuri nonostante lo zuccherasse con due cucchiai da minestra colmi.
Boris dava fugaci occhiate al petto di Yuri, non vi era traccia dei seni, aveva invece il solito petto asciutto, l’altro se ne accorse e cominciò a guardarsi la maglia convinto di essersi macchiato con la crema al cacao e burro di arachidi spalmata abbondantemente in un pancake-sandwich ma non vedendo macchie guardò interrogativo Boris imbarazzato «No è che… non avevo mai notato le tue clavicole, sono così ossute con quell’aspetto così da clavicola» si infilò un biscotto in bocca per evitare di dire altre scemenze, Yuri provò a guardarsi le clavicole ma non vedendole le tastò con la mano «A me sembrano quelle di sempre». Continuarono la colazione chiacchierando come un gruppo di rumorose comari riguardo i fatti privati appresi non solo degli altri membri della Neoborg, ma anche degli avversari del torneo appena passato e dell’intero vicinato, solo Boris, che di solito era l’anima dei pettegolezzi, rimaneva in silenzio, quel sogno in cui faceva l’amore con l’amico di una vita lo aveva colpito.
«Comunque ho fatto un sogno strano stanotte,» disse Yuri ad un certo punto, Boris sobbalzò all’interno, «eravamo alle terme e con noi c’era un gigantesco tirannosauro a fare il bagno.» i tre lo guardarono aspettando che continuasse ma lui si limitò a bere l’amarissimo tea anche se zuccherato che gli fece fare una smorfia per quanto era amaro. «Tutto qui?» Ivan curioso, i sogni di Yuri a volte sembravano dei trip sotto effetto di acidi, fece spallucce annuendo.
 
Boris seguì di soppiatto Yuri ma questo si chiuse in bagno e non era possibile spiarlo dal buco della serratura, così Boris attese che uscisse per andarsi a vestire in camera ma anche in camera Yuri chiuse la porta e si vestì lontano dalla visuale dalla serratura. Sapeva benissimo che non era come nel sogno eppure non aveva mai visto Yuri completamente nudo davanti, gli aveva visto il sedere più e più volte negli spogliatoi e nelle docce comuni ma nulla di più, così gli venne il dubbio che forse potesse essere una femmina lì sotto, ed era combattuto tra la consapevolezza di ciò che sapeva che fosse e il dubbio di cosa potrebbe invece essere.
Optò per una nuova strategia, se non poteva vederlo allora poteva toccarlo, il piano era semplice, inciampare, cadere addosso a Yuri e toccarlo accidentalmente, ma per sua sfortuna quando cadde travolgendo Yuri quest’ultimo finì per terra a pancia in giù battendo con la fronte sulla porta procurandosi un bernoccolo.
«Mi dispiace Yuri, non l’ho fatto a posta» il suo piano non aveva funzionato e Yuri aveva un bernoccolo in fronte che spuntava a ricordargli il corno degli unicorni sul pigiama indossato nel sogno da Darth Vader. «Vaffanculo» si premeva la mano sulla fronte dolorante, «Lascia che ti aiuti» Boris gli si avvicinò, forse questa era la volta buona per toccarlo accidentalmente e verificare «Stammi lontano» lo ammonì l’altro alzandosi e allontanandosi infastidito.
 
Per tutto il resto della giornata Boris rimase con il pesante dubbio, gli sembrava stupido chiedere agli altri se avessero mai visto Yuri e gli sembrava ancor più inopportuno porre la domanda direttamente a lui, in tanti anni non lo aveva nemmeno mai visto fare pipì perché, proprio come tutte le ragazze che conosceva, Yuri cercava sempre un posto appartato se non c’era un bagno.
Ma a sera giunse il momento propizio.
In casa erano soli, Boris e Yuri. Dopo la giornata in centro città a trascorrere una domenica da persone normali, così le definiva Yuri le giornate di svago, sentì la necessità di farsi una doccia, un po’ per lo smog, un po’ per tutte quelle persone attorno, un po’ perché dormiva meglio dopo una doccia, e fu lì che Boris ne approfittò. Appena Yuri entrò in doccia lui uscì fuori, si bagnò con il tubo in giardino e si precipitò, bagnato e infreddolito togliendosi gli abiti fradici strada facendo, in doccia con Yuri. «Ma che cazzo!» esclamò ritrovandosi all’improvviso l’amico appiccicato addosso nel piccolo box «Già, è proprio un cazzo» «Eh?» l’acqua tiepida dal sifone bagnava appena sia l’uno che l’altro ed entrambi erano per metà infreddoliti. Yuri lo guardò in cagnesco, non gli importava che si era bagnato con l’acqua fredda fuori, doveva aspettare il suo turno, così Boris uscì e aspettò e zitto.
 
Sul divano Yuri mangiava i popcorn caramellati in tenuta serale, immancabile la tuta nei calzini, guardava con spensieratezza un film horror, uno di quelli con psicopatici che rapiscono e uccidono le persone per poi trasformarli in qualcosa di particolare messo in bella vista ma che puntualmente passa inosservato. Boris gli si sedette accanto e prese una manciata di popcorn dalla ciotola sfiorandogli le dita «Perché sei strano oggi?» Yuri pur continuando a guardare il film si aspettava una risposta, Boris sospirò e arrivò lo stacco pubblicitario preceduto da un notiziario flash e Yuri abbassò il volume concentrando l’attenzione su Boris «Perché hai abbassato?» «Lo sai, il telegiornale mi inquieta» «Ah già, e guardi i film horror per tranquillizzarti» gli venne da sorridere, Yuri certe volte era davvero strano. «Perché sei così oggi? Mi fissi, mi hai fatto cadere, ti sei fiondato in doccia.. perché?» Boris sospirò, doveva dirglielo, dopotutto era solo un sogno, un banalissimo sogno senza alcun significato particolare. Deglutì e respirò profondamente come se dovesse saltare nel vuoto «Ho fatto un sogno stanotte e tu.. io.. beh io e te..» arrossì e cominciò a balbettare, Yuri lo guardava interessato con gli occhi azzurri grandi ed il capo chino di lato «Beh.. perché non ti asciughi mai i capelli dopo la doccia?» «Sono fatti miei, tu raccontami il sogno… muore qualcuno?» «No» «C’era qualcosa di strano tipo un cinghiale vestito da pescatore che setacciava la farina?» «No ma c’era Darth Vader… chi cavolo sogna un cinghiale vestito da pescatore che setaccia la farina?» «Darth Vader? Tu sei strano oggi con me perché hai sognato quel coso di quel brutto film spaziale?»
«No.. cioè si, c’era Darth Vader con un pigiama rosa con disegnati unicorni con il corno in una ciambella, questo lo ricordo bene» Yuri guardò Boris aggrottando le sopracciglia, era alquanto confuso, lui di sogni strani ne faceva ma non influenzavano il suo comportamento, «Tutto qui? Solo Darth Vader in pigiama?» Boris si morse le labbra «No. Ho sognato te e me che.. che.. i-io e te e tu.. c’era poi un’ape gigante.. ma i-io e t-tu» divenne rosso come i capelli dell’amico «t-tu eri tu ma forse femmina non ho capito bene.. cioè eri tu ma con le tette e la cosina lì a-almeno credo fosse quella» Yuri continuava a guardarlo confuso ma interessato al contempo «e facevamo l’amore e tutto era così reale che c-che e io nel sonno.. l’ho scoperto al risveglio.. io m-mi sono bagnato» Boris serrò le labbra e spalancò gli occhi sempre rosso e imbarazzato più che mai, glielo aveva detto ma ciò lo fece sentire più nervoso di prima «Ti sei pisciato sotto?» chiese storcendo il naso Yuri «No, quell’altra cosa… quell’altra cosa dal davanti» Yuri impiegò qualche istante a capire, cercava di ricostruire la trama del sogno ma non trovava un posto logico per Darth Vader in pigiama e l’ape gigante. «Oh. E quindi tutto qui? Sei strano da tutto il giorno per questo?» la preoccupazione e l’imbarazzo di Boris rimpicciolirono di colpo tant’è che si sentì stupido «S-si» «Ma perché mi fissavi, mi hai fatto cadere e sei entrato in doccia?» «Beh.. mi è sembrato tutto così reale che credevo fosse vero.. e poi io non ho mai visto lì.. capiscimi.. pesavo ci fosse quell’altra cosa lì» il film era ricominciato ma la conversazione con Boris era più interessante «Cioè tu pensavi che fossi femmina? Anche se le docce negli spogliatoi sono in comune da sempre e tu mi hai visto centinaia di volte? Non pensi che se fossi stato femmina qualcuno, almeno uno, se ne sarebbe accorto?» questa osservazione lo fece sentire profondamente stupido «Già… è che non lo avevo mai notato» si giustificò con voce acuta «Ma stà zitto, tu non hai una proboscide di elefante» «Aspetta di vederlo quando è il suo momento» Yuri fece spallucce e tornò a guardare il film e mangiare i popcorn caramellati.
«Comunque io una volta ho sognato di decapitarti e di trasformare la tua testa in una tsantsa[1]» disse candidamente Yuri ad un certo punto durante il film, proprio nel momento in cui aumentava la suspense e Boris preso dagli avvenimenti condivideva i sentimenti del protagonista perseguitato dal folle omicida, quell’affermazione poco lo rassicurò «ma tranquillo, è solo un sogno senza alcun significato, e poi è troppo complicato preparare una tsantsa… popcorn?».
 

 

I personaggi del manga/anime Beyblade di Takao Aoki sono stati utilizzati in questa fanfic.

 
[1] trantsa: testa umana disossata, rimpicciolita e mummificata i cui occhi e bocca vengono cuciti ed i capelli lasciati di lunghezza e aspetto naturale, è un manufatto rituale di alcune tribù dell’amazzonia.
   
 
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